«Bibliotime», anno VI, numero 2 (luglio 2003)

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Giada Costa

Didattica della biblioteconomia ed e-learning: l'offerta universitaria italiana attraverso i siti Web degli atenei



Aspetti terminologici e metodologici

L'e-learning può essere definito come la formazione a distanza (FaD) di terza generazione, quella cioè che si avvale dell'uso di internet come strumento trasmissivo, comunicativo e collaborativo per colmare la separazione spazio-temporale tra docente e discente e tra la comunità degli allievi. In base alla metodologia didattica adottata l'e-learning assume connotazioni diverse, spesso espresse da termini specifici: teledidattica, didattica online e FaD sono quelli comunemente utilizzati nel contesto universitario italiano.

La teledidattica implica l'uso della telematica come mezzo trasmissivo più che collaborativo, pertanto solitamente le si associa un modello pedagogico tradizionale tipico del Web based training (WBT) [1], ovvero dell'autoapprendimento basato sugli strumenti e sui materiali messi a disposizione attraverso il Web; di fatto però nella realtà italiana ha significato l'uso predominante della televisione satellitare per la fase di insegnamento, quasi a volere intendere il prefisso 'tele' come indicativo di 'televisiva' più che di 'telematica'.

Un corso online dovrebbe sottendere un modello didattico di tipo costruttivistico [2], che utilizzi la rete internet come canale di comunicazione per attuare forme di apprendimento collaborativo: "il termine 'rete' non evoca solo l'uso di una 'rete di computer' quanto piuttosto l'adozione di strategie didattiche collaborative che esaltino la componente sociale del processo di apprendimento attraverso l'attivazione di una 'rete di individui' [...] facendo leva sulle funzionalità e le dinamiche della computer mediated communication (CMC)" [3].

La modalità FaD di solito combina lezioni residenziali a autoapprendimento a distanza; corrisponde all'inglese blended learning: "learning events that combine aspects of online and face-to-face instruction" [4]. È stato sottolineato come "puntare su un modello 'misto' abbia implicazioni positive sui processi di apprendimento e possa migliorare l'organizzazione della 'classe' e l'organizzazione delle attività di insegnamento in generale" [5].

Mentre la FaD di prima e seconda generazione si sono poste come scelta alternativa, spesso considerata secondaria, alla formazione universitaria residenziale, l'e-learning invece ne diventa pervasiva attribuendo all'istruzione universitaria valore aggiunto attraverso il miglioramento della qualità dell'apprendimento [6]. La FaD di prima generazione sottendeva un modello di comunicazione unidirezionale, per corrispondenza (già da fine Ottocento), e ha attuato un processo formativo estensivo rivolgendosi a grandi numeri di utenza; la seconda generazione (anni Sessanta) ha mantenuto un modello unidirezionale ma che si è avvalsa di moderni canali di comunicazione (radio e televisione) divenendo multi/plurimediale; la terza generazione si è sviluppata a partire dagli anni Novanta attuando un processo comunicativo bidirezionale e partecipativo, caratterizzato cioè da forte interattività, e trova oggi la sua massima espressione nell'e-learning [7].

Da una disamina dei principali glossari sull'open and distance learning [8] presenti in internet l'e-learning risulta caratterizzata da: "the use of network technology to design, deliver, select, administer, support and extend learning [...] Network technology refers to the WWW and private intranets or extranets" [9]. E ancora: "E-learning covers a wide set of applications and processes, such as Web-based learning, computer-based learning, virtual classrooms, and digital collaboration. It includes the delivery of content via Internet, intranet/extranet (LAN/WAN), audio and videotape, satellite broadcast, interactive TV, and CD-ROM" [10]; "[...] indica il legame crescente tra offerta formativa e new economy e suggerisce quindi l'idea che conoscenza e formazione costituiscano uno dei business della rete. Il termine è quindi equiparabile, nell'assunto anche se non nel significato, a e-commerce. Dal punto di vista del significato il termine equivale a Online Learning, [...] ovvero l'insieme delle attività di formazione a distanza di terza generazione e tutte le esperienze di apprendimento basate prevalentemente sulle tecnologie telematiche" [11].

L'e-learning compendia in sé le caratteristiche di multimedialità, intesa come capacità di mettere a frutto le potenzialità di media diversi e di diversi linguaggi espressivi per rendere più efficace l'attività didattica e per agevolare il processo di apprendimento; interattività, intesa come processo comunicativo dinamico che crei un ambiente di apprendimento collaborativo e cooperativo [12] attraverso la partecipazione attiva degli studenti; ipertestualità, intesa come possibilità data agli studenti di personalizzare il proprio iter formativo costruendolo secondo una logica reticolare.

Il contesto

La riforma degli ordinamenti didattici universitari ha introdotto cambiamenti organizzativi e gestionali che hanno avuto una ricaduta sul modo di insegnare e sulle esigenze dell'apprendere tali da accentuare l'interesse verso offerte didattiche non tradizionali [13].
"In concomitanza con l'introduzione dell'autonomia gestionale degli atenei [...] le università devono preoccuparsi di proteggere il proprio 'mercato' e di differenziare i servizi per rivolgersi a nuovi segmenti d'utenza, le motivazioni che possono fare orientare una struttura universitaria verso la scelta di attivare strumenti FaD potrebbero essere varie: migliorare l'immagine dell'ateneo, incrementare l'efficienza, migliorare la qualità dei servizi o ancora ampliarne l'offerta in funzione di un allargamento del mercato (coinvolgimento in attività di formazione universitaria di soggetti che ne sono altrimenti esclusi per motivi logistico-organizzativi)" [14].

Gli impulsi della riforma sono stati recepiti e resi attuativi attraverso il progetto Campusone, di durata triennale (2001-2004), secondo azioni distinte, nell'ambito delle quali rientra l'iniziativa denominata 'e-learning e servizi ICT': "verranno predisposti strumenti didattici e amministrativi utilizzabili con l'ausilio di tecnologie informatiche e telematiche" [15]. Il sistema formativo universitario per stare al passo con i tempi è chiamato a riformulare la propria offerta didattica elaborando e adottando modelli di apprendimento e insegnamento che sfruttino i vantaggi dell'ICT (Information and Communication Technology) [16]: "la formazione superiore sta repentinamente cambiando e una serie di pressioni, incluse quelle verso la globalizzazione del mercato stanno imponendo un ripensamento dei sistemi, dei metodi, delle tecniche e dei tempi della formazione, modificandone le forme dell'offerta e della domanda. La formazione si sta caratterizzando come ricorsiva, continua e per tutta la vita, inoltre i suoi confini stanno subendo notevoli variazioni poiché essa non è più legata ai vincoli dello spazio, del tempo e del luogo. Alla base della nuova, dilagante, politica abbiamo l'uso della rete per l'erogazione di diverse strategie di formazione l'open learning, il distance learning, lo studio indipendente, l'autoformazione, ecc, mentre al centro delle attuali riflessioni pedagogiche sulla formazione abbiamo la consapevolezza che esistono un insieme di strategie e di metodi che servono per progettare e sviluppare materiali per l'insegnamento ed un sistema integrato di strategie per promuovere l'apprendimento centrato sullo studente" [17].

Del resto l'attenzione sempre maggiore nei confronti di metodologie didattiche innovative è stata incentivata dall'Unione Europea, che a seguito di quanto deciso nell'incontro di Lisbona a marzo del 2000 ha avviato l'eEurope action plan, al cui interno si inserisce l'e-learning initiative [18].
Diversi i progetti comunitari a favore della sperimentazione di nuovi modelli di apprendimento basati sulle tecnologie informatiche, tra cui CEVU (Collaborative European Virtual University) [19], LIVIUS (Learning In a Virtual Integrated University) [20], MENU (Model for an European Networked University for e-Learning) [21] implicano il diretto coinvolgimento delle istituzioni universitarie.

Il recente decreto ministeriale emanato dal MIUR sull'accreditamento dei corsi di studio a distanza erogati dalle università [22] è un chiaro segnale di 'quanto' le pratiche di e-learning siano divenute una realtà di fatto anche nel contesto accademico italiano.
Allo scopo di verificare 'come' queste pratiche di e-learning stiano prendendo piede è stata condotta un'indagine attraverso i siti web degli atenei volta a segnalare l'eventuale presenza di centri appositamente deputati alla progettazione e gestione di corsi erogati in modalità non tradizionale, cui a nostro avviso dovrebbe essere affidato il compito di gestire e valorizzare l'uso delle tecnologie a servizio della didattica. Si ritiene infatti che le complesse pratiche di e-learning non consentano di attuare interventi formativi efficaci se a monte le risorse e gli strumenti adeguati non sono opportunamente organizzati.
Va detto che lo svolgimento di questo censimento è risultato impegnativo per la difficoltà di recuperare le informazioni all'interno dei siti web degli atenei, che in molti casi si basano su un'organizzazione poco strutturata, a volte penalizzata anche da una scarsa normalizzazione grafica, con il risultato frequente di informazioni frammentate che producono un senso di disorientamento nell'utente.

I risultati dell'indagine proposti nelle successive tabelle segnalano che negli ultimi anni sempre più atenei si stanno dotando di centri appositamente deputati alla progettazione e gestione di corsi erogati in modalità non tradizionale, che sono divenuti i centri propulsori di e-learning [23] .
Attualmente si stima che su 69 delle istituzioni che compongono il nostro sistema universitario [24] 13 dispongono di un centro per l'innovazione didattica, sebbene si tratti di tipologie di strutture spesso assai diverse tra loro; 9 hanno allestito un portale e-learning attraverso cui organizzare le informazioni sui corsi online e l'accesso ai servizi correlati. Per il resto si tratta di esperienze isolate che non trovano raccordo a livello di ateneo, ma rimangono singole iniziative di percorsi di studio non convenzionali all'interno di corsi di laurea.

Un altro dato da rilevare inoltre riguarda gli atenei che aderiscono al consorzio NETTUNO [25]: non tutte le università partecipanti dispongono di un centro per la didattica a distanza. La motivazione è legata alla natura stessa del consorzio; nato nel 1990 come prima università televisiva e telematica d'Italia, utilizza la rete televisiva satellitare come canale di trasmissione delle videolezioni, si avvale delle università aderenti come poli di supporto e di assistenza agli studenti, e utilizza la rete internet principalmente come canale informativo e solo marginalmente come mezzo di comunicazione e di interazione tra studenti e tra studenti e docenti.

Atenei che dispongono di un centro per l'innovazione didattica

SEDE CENTRO
Ancona CESMI Centro Servizi Multimediali Informatici
<http://www.cesmi.unian.it/>
Bologna CITAM Centro Interfacoltà per le Tecnologie didattico-educative teleaudiovisive
<http://www.citam.unibo.it/>
Calabria CSDIM Centro Servizi Didattici, Informatici e Multimediali
<http://www.csdim.unical.it/>
CRTI Centro Radio Televisivo e di Informazione <http://crt.unical.it/>
Ferrara CARID Centro di Ateneo per la Ricerca e l'Innovazione Didattica
<http://carid.unife.it/>
Firenze CSIAF Centro Servizi Informatici dell'Ateneo Fiorentino
<http://www.csiaf.unifi.it/>
Milano CTU Centro di servizio per le Tecnologie e la didattica Universitaria multimediale e a distanza
<http://www.ctu.unimi.it/home.asp>
Milano Bocconi ASIT Area Sistemi Informatici e Telematici
<http://www.uni-bocconi.it/index.php?proc_id=12&nav_level1=12&nav_level2=0&nav_level3=0&documento=0&procedura=0&sub_action=0&sub_param=&sub_function_title=>
Milano Cattolica CEPAD Centro di Ateneo per l'Educazione Permanente e a Distanza
<http://cepad.unicatt.it/home/home.htm>
Milano Politecnico Centro METID Metodi e Tecnologie Innovative per la Didattica
<http://www.metid.polimi.it/>
Napoli Federico II CDS Centro di Servizi Didattico Scientifici
<http://www.cds.unina.it/index_800.html>
Roma La Sapienza CATTID Centro interdipartimentale per le Applicazioni della Televisione e delle Tecniche di Istruzione a Distanza
<http://www.cattid.uniroma1.it/>
CARFID Centro di Ateneo per la Ricerca sulla Formazione e sull'Innovazione Didattica
<http://w3.uniroma1.it/carfid/>
Torino Politecnico CETEM Centro per i servizi Teledidattici e Multimediali
<http://www.polito.it/ateneo/centri/cetem/>
Venezia CIRED Centro Interfacoltà per la Ricerca Educativa e Didattica
<http://helios.unive.it/~cired//>


Atenei che dispongono di un portale sull'e-learning

SEDE INDIRIZZO
Bergamo <http://elearning.unibg.it/index.html>
Camerino <http://fad.unicam.it/>
Chieti <http://www.unich.it/teledidattica/ateneo/>
Genova <http://el.campusone.unige.it/>
Padova <http://www.formazione.unipd.it/>
Siena <http://fad.unisi.it/>
Torino <http://www.far.unito.it/>
Trento <http://www.didatticaonline.unitn.it/>
Urbino <http://www.uniurb.it/it/didattica/>

I corsi di biblioteconomia a distanza

Considerando specificatamente gli atenei che hanno attivato un corso di laurea per bibliotecari e professioni correlate si è voluto verificare in quante università sia presente un'offerta didattica non convenzionale e secondo quali modalità.
Su 29 atenei che offrono laurea di primo livello in ambito biblioteconomico [26] solo 2, Bologna e Firenze, hanno attivato un corso a distanza. Nessuna correlazione però con i centri per l'innovazione didattica, nonostante a Bologna e a Firenze sia presente un centro operativo nell'ambito dell'e-learning questo non collabora con l'erogazione dei corsi non residenziali, che però rientrano nelle attività del consorzio NETTUNO.
Tra gli 11 atenei che erogano laurea specialistica nessuno ha previsto anche la modalità di partecipazione a distanza; su 17 atenei presso cui sono attivi corsi universitari (corsi di perfezionamento, master, scuole di specializzazione) 5 offrono corsi a distanza: Padova, Parma, Roma Tor Vergata, Urbino, Viterbo.

Sulla base di quanto premesso fin'ora si può identificare l'offerta didattica degli atenei di Firenze e Bologna come teledidattica, dal momento che l'erogazione dei contenuti avviene per via telematica, ma l'attività di insegnamento/apprendimento non si fonda su principi pedagogici collaborativi. I corsi universitari erogati dalle università di Padova, Roma Tor Vergata, Urbino e Viterbo si basano invece sulla modalità FaD, dal momento che prevedono lo svolgimento delle attività didattiche anche attraverso incontri residenziali.
Il master proposto dall'università di Parma è quello che più si avvicina alla definizione di corso online in quanto, nonostante preveda due brevi incontri in presenza, si propone di formare una comunità di apprendimento tra gli studenti partecipanti attraverso una classe virtuale per le discussioni e la condivisione di esperienze.

Va inoltre menzionato in questa sede il consorzio universitario ForCom, istituito nel 1990 come "università multimediale che sviluppa la progettazione e l'erogazione di corsi a distanza (FaD) per i corsi di laurea delle università consorziate" [27], che eroga un corso di perfezionamento in archivistica e biblioteconomia e un corso per Operatore dell'informazione e della documentazione scolastica.

Pare significativo osservare come ancora l'e-learning tardi ad affermarsi come modalità di fruizione di percorsi formativi per bibliotecari; laddove questo fenomeno è presente non ha correlazione con un centro per l'innovazione didattica, anche perché spesso si tratta di una struttura non presente nell'ateneo.

Titolo corso Operatore dei beni culturali
Titolo rilasciato Laurea di I livello
Istituzione erogatrice Facoltà di Conservazione dei beni culturali,
Università degli studi di Bologna, polo tecnologico NETTUNO
Tempi di svolgimento 3 anni
Modalità di svolgimento teledidattica
URL <http://www.cbc.unibo.it/Tele/index.htm>

Titolo corso Operatore dei beni culturali
Titolo rilasciato Laurea di I livello
Istituzione erogatrice Facoltà di Lettere e filosofia,
Università degli studi di Firenze, polo tecnologico NETTUNO
Tempi di svolgimento 3 anni
Modalità di svolgimento teledidattica
URL <http://presidenza.lettere.unifi.it/nettuno/index.htm>

Titolo corso Formazione del docente documentalista della biblioteca scolastica multimediale
Titolo rilasciato Corso di perfezionamento
Istituzione erogatrice Dipartimento di Scienze dell'educazione, Università degli studi di Padova
Tempi di svolgimento 1 anno
Modalità di svolgimento FaD
URL <http://www.formazione.unipd.it/webodl/fbs02/corsoadistanza.html>

Titolo corso Biblioteconomia e scienza dell'informazione
Titolo rilasciato Master di II livello
Istituzione erogatrice Università degli studi di Parma e University of Northumbria, Newcastle
Tempi di svolgimento 2 anni
Modalità di svolgimento corso online
URL <http://www.aldus.unipr.it/master/>

Titolo corso Economia e gestione dei beni culturali
Titolo rilasciato Master di I livello
Istituzione erogatrice Facoltà di Economia, Università degli studi di Roma Tor Vergata e Consorzio biblioteche archivi istituti centrali di Roma (BAIRC)
Tempi di svolgimento 1 anno
Modalità di svolgimento FaD
URL <http://www.economia.uniroma2.it/ceis/beniculturali/home.html>

Titolo corso Progettazione e gestione di servizi documentari avanzati
Titolo rilasciato Master di I livello
Istituzione erogatrice Facoltà di Lettere e filosofia, Università degli studi di Urbino
Tempi di svolgimento 1 anno
Modalità di svolgimento FaD
URL <http://www.uniurb.it/maslet/ser_docu/>

Titolo corso Gestione di biblioteche scolastiche multimediali
Titolo rilasciato Master di I livello
Istituzione erogatrice Facoltà di Conservazione dei beni culturali, Università degli studi della Tuscia, Viterbo
Tempi di svolgimento 1 anno
Modalità di svolgimento FaD
URL <http://193.205.145.174/Presentazione/master/master2002.htm>

Conclusioni

Ciò che emerge dai siti degli atenei italiani sulle offerte didattiche online in biblioteconomia e discipline correlate è una mancanza di supporto adeguato.
Dal momento che progettare e gestire un'offerta didattica in modalità non tradizionale è molto oneroso in termini di impegno e competenze specifiche richieste, e infatti comporta il coinvolgimento di diverse professionalità (progettista, metodologo, esperto dei contenuti, tutor), l'istituzione presso ogni ateneo di un centro di coordinamento delle attività didattiche online e a distanza può favorire l'evoluzione di esperienze isolate nell'ambito di singoli insegnamenti in attività consuete inserite nella programmazione didattica di ciascun corso di laurea, offrendo ai docenti l'adeguato supporto tecnico e metodologico.

Più in generale, sull'esempio delle esperienze maturate in ambito internazionale, l'e-learning, se bene attuata, può essere una carta vincente per il rilancio anche del sistema universitario italiano. Il sovraffollamento degli atenei con le conseguenti difficoltà di comunicazione tra docenti e studenti, l'elevato numero di iscritti non frequentanti, le alte percentuali di studenti fuori corso o che non completano l'iter di studio, rischiano di ridurre il nostro sistema universitario a un mero esamificio. La recente riforma degli ordinamenti didattici dovrebbe sanare queste disfunzioni grazie anche alla strutturazione in moduli delle attività didattiche e alla valutazione attraverso il metodo dei crediti formativi. Un modello di corso fruibile online d'altro canto potrebbe migliorare l'accessibilità dei servizi, la tempestività dell'assistenza didattica, la pianificazione dell'apprendimento e l'efficienza organizzativa, dal momento che implica "una forte stimolazione verso una modularizzazione della didattica che mira a trasformare gli attuali insegnamenti in unità didattico-scientifiche più piccole, incentrate sui contenuti qualificanti, che rendano i percorsi formativi più flessibili" [28].

Giada Costa, Biblioteca Generale Politecnica delle Facoltà di Ingegneria e Architettura - Università di Parma, e-mail: gcosta@unipr.it


Note

[1] Che cos'è l'e-learning, a cura di Valerio Eletti. Roma, Carocci, 2002, p. 58.

[2] Per una definizione di costruttivismo si veda Che cos'è l'e-learning, op. cit., p. 40.

[3] Guglielmo Trentin, Dalla formazione a distanza all'apprendimento in rete. Milano, Franco Angeli, 2001, p. 23. Vedi anche Che cos'è l'e-learning, a cura di Valerio Eletti, op. cit., p. 17-27.

[4] Glossary, compiled by Eva Kaplan-Leiserson in ASTD, Learning Circuits. c2002 <http://www.learningcircuits.org/glossary.html>.

[5] Mario Rotta, Università e classi virtuali in Innovazione tecnologica e cambiamento dell'università: verso l'università virtuale, a cura di Antonio Calvani. Firenze, Firenze University Press, 2001, p. 82.
Cfr. Gordon E. McCray, The hibrid course: merging online instruction and the traditional classroom, "Information technology and management", 1 (2000), 4, p. 307-327.

[6] Cfr. Convegno internazionale su E-learning: una sfida per l'università. Strategie, metodi, prospettive. Università degli studi di Milano, 11-13 novembre 2002. <http://elearning.ctu.unimi.it/elearnconference/it/home/default.html>.

[7] Guglielmo Trentin, Dalla formazione a distanza all'apprendimento in rete, op. cit., p. 16-17.

[8] Si veda in particolare Caliber-Net, Open and distance multilingual glossary: english, french, german, italian, portuguese, spanish, 1998-5<http://www.caliber-net.odl.org/htdocs/outcomes/glossary/indexI.html>; The Commonwealth of learning, Glossary of open and distance learning, 2000. <http://www.col.org/resources/startupguides/glossary.htm>.

[9] Futuremedia, Your guide to e-learning: Jargon buster. <http://www.futuremedia.co.uk/FMsite3/Html/e_learning3.htm>.

[10] Glossary, compiled by Eva Kaplan-Leiserson in ASTD, Learning Circuits. c2002. <http://www.learningcircuits.org/glossary.html>.

[11] Glossario, a cura di Mario Rotta e Maria Chiara Pettinati in Form@re: newsletter per la formazione in rete. c2002 <http://formare.erickson.it/glossario.html>.
Per una comparazione tra gli attributi distance, open, flexible al termine learning si rimanda a Camilla Tartoni, Verso l'università aperta e flessibile in Innovazione tecnologica e cambiamento: verso l'università virtuale, op. cit., p. 62-65.

[12] Per una distinzione tra le attività di collaborazione e cooperazione si veda Che cos'è l'e-learning, a cura di Valerio Eletti, op. cit., p. 50.

[13] Si veda a tal proposito la legge n. 341 del 19/11/1990 Riforma degli ordinamenti didattici universitari, in particolare art. 11, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 274 del 23/11/1990.

[14] Alberto Colorni e Susanna Sancassani, Esperienze applicative al Politecnico di Milano in NetLearning. Imparare insieme attraverso la rete, a cura di Davide Biolghini e Marisa Cengarle. Milano, ETAS, 2000, p. 80.

[15] Il riferimento si trova nel sito dedicato al progetto Campusone all'indirizzo <http://www.campusone.it/link/?ID=72>.

[16] Cfr. Chris Evans e Jing Ping Fan, Lifelong learning through the virtual university, "Campus-wide information systems", 19 (2002), 4, p. 127-134.

[17] Camilla Tartoni, Verso l'università aperta e flessibile in Innovazione tecnologica e cambiamento dell'università: verso l'università virtuale, op. cit., p. 73.

[18] Il portale dell'e-learning initiative si trova all'URL <http://www.elearningeuropa.info/>; il precedente URL è <http://europa.eu.int/comm/education/elearning/index.html>.

[19] <http://www.cevu.org/Infos/cevu_course001_eng.htm>.

[20] <http://www.uninettuno.it/Livius/livius.htm>.

[21] <http://www.hsh.no/lu/inf/menu/>.

[22] Decreto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca del 17 aprile 2003, Criteri e procedure di accreditamento dei corsi di studio a distanza delle università, statali e non statali e delle istituzioni universitarie abilitate a rilasciare titoli accademici di cui all'art. 3 del decreto 3 novembre 1999, n. 509.

[23] Cfr. Le nuove tecnologie e la didattica universitaria a distanza: atti del convegno, Roma 28 gennaio 1999. Milano, Giuffrè, 1999.

[24] Sono state prese in considerazione le 51 università statali, i 3 politecnici, le 10 libere università, le 2 università per stranieri e le 3 scuole; per informazioni sugli atenei, sulle strutture e sulle facoltà si rimanda a <http://sito.cineca.it/strutture/struttura.html>.

[25] NETTUNO, Network per l'Università Ovunque <http://nettuno.stm.it/nettuno/index.htm>.

[26] Si è utilizzata come fonte il Repertorio della formazione professionale, a cura di Elisabetta Di Benedetto e Gabriele Gatti. 3 ed. 2000/10/ . <https://www.aib.it/aib/form/form.htm3>.

[27] <http://www.forcom.it/>.

[28] Maria Chiara Pettenati e Dino Giuli, Il sistema università virtuale in Innovazione tecnologica e cambiamento dell'università, op. cit., p. 23.




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