«Bibliotime», anno VIII, numero 1 (marzo 2005)

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Fiammetta Mamoli

L'esperienza di Parma sulla formazione degli utenti



Un laboratorio di formazione per i bibliotecari dell'Università di Parma

Il progetto per la realizzazione di un'offerta formativa accreditabile rivolta agli studenti dell'ateneo di Parma è nato all'interno di una serie di iniziative formative rivolte ai bibliotecari ed organizzate tra il 1999 e il 2000.

Il progetto, mirato a sviluppare le competenze del bibliotecario in quanto formatore della propria utenza, consisteva in un laboratorio di formazione all'interno del quale è stato realizzato un ciclo di seminari suddiviso in lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Ne facevano parte 25 bibliotecari [1], quasi tutti responsabili di biblioteche di piccole e medie dimensioni, con funzioni che sono, come spesso accade, relative sia alla gestione della biblioteca nel suo complesso, sia al servizio di reference e di istruzione all'utenza.

Il laboratorio, che è stato chiamato "L'Utente indipendente" [2], aveva due obiettivi fondamentali: da una parte sollecitare una riflessione oggi più che mai attuale sulle problematiche relative al passaggio dalla biblioteca tradizionale, "collezione-centrica", alla biblioteca digitale; dall'altra promuovere un miglioramento del ruolo del bibliotecario in quanto educatore della propria utenza. Tale ruolo che in passato veniva a coincidere con una semplice attività di istruzione all'uso degli strumenti bibliografici (ciò che i colleghi anglosassoni chiamano "information literacy"), ora si configura più che mai come una attività strategica ("bibliographic instruction") volta a rendere gli utenti delle biblioteche sempre più indipendenti ed autonomi rispetto alla capacità di ricercare, selezionare, valutare ed organizzare in modo competente e critico le risorse informative.

Uno degli aspetti che maggiormente ha coinvolto il gruppo di bibliotecari impegnati nel laboratorio di formazione è stato il tema dell'applicazione della riforma degli ordinamenti didattici prevista dal D.M 509/99 [3], con la consapevolezza che i processi messi in atto dalla sua applicazione avrebbero coinvolto direttamente anche le biblioteche. Esse potevano infatti diventare il luogo privilegiato sia per l'accesso guidato all'informazione, sia per lo svolgimento di tutte le attività formative nei confronti dell'utenza.

Il nuovo contesto legislativo sembrava rendere possibili ancorare ai curricula i programmi formativi delle biblioteche, che potevano in questo modo inserirsi a pieno titolo nell'attività didattica istituzionale. Questo avrebbe permesso alle biblioteche di acquisire maggior visibilità nei confronti dell'utenza attraverso la proposta di nuovi servizi più innovativi e interessanti, ma soprattutto ai bibliotecari di vedersi riconoscere quel ruolo didattico che avevano sempre svolto, ma che fino a quel momento risultava "sommerso".

Il metodo di lavoro

Tra maggio e settembre 2000, il laboratorio si è articolato in 5 gruppi di lavoro che, suddivisi per aree tematiche, hanno svolto analisi dettagliate della letteratura specialistica esistente, approfondendo le problematiche relative al contesto istituzionale e normativo di applicazione della riforma; alla valutazione dei bisogni degli utenti; alla formazione degli utenti e dei bibliotecari in quanto formatori; agli aspetti legati all'utilizzo delle risorse sul web. L'analisi svolta dai 5 gruppi di lavoro ha confermato ampiamente quanto emerso nel dibattito teorico degli ultimi anni [4] ed ha individuato come "prioritarie ed urgenti" una serie di attività ed iniziative così sinteticamente riassumibili:

Le priorità individuate avrebbero dovuto tuttavia trovare un effettivo riscontro nei risultati di un'analisi dei bisogni dell'utenza da effettuarsi all'interno del nostro ateneo, il cui contesto istituzionale stava subendo una profonda modificazione.

L'analisi dei bisogni dell'utenza è stata quindi effettuata attraverso la rilettura dei risultati emersi da un'indagine svolta in 5 biblioteche dell'ateneo e finalizzata a misurare la user satisfaction, e attraverso la realizzazione di 4 focus group svolti in aree disciplinari diverse. Nei focus group sono stati intervistati studenti, docenti e ricercatori, al fine di comprendere quali fossero le esigenze delle varie tipologie di utenza riguardo alla conoscenza ed utilizzo delle fonti e degli strumenti informativi, alle risorse da promuovere e all'attività di supporto/formazione richiesta ai bibliotecari.

I risultati dell'analisi hanno ampiamente confermato le conclusioni cui erano pervenuti i gruppi, e è inoltre emersa da parte dell'utenza, in modo particolare, la sollecitazione a dar corso ad una attività organizzata e sistematica delle biblioteche, volta all'istruzione all'uso dei servizi, alla ricerca bibliografica assistita, alla promozione dell'accesso alle collezioni e alla realizzazione di seminari all'utenza differenziati per anno di corso.

Ipotesi di un seminario

I bibliotecari facenti parte del laboratorio hanno quindi focalizzato il loro obiettivo nella realizzazione di una attività didattica delle biblioteche che fosse istituzionalizzata ed integrabile con i corsi universitari. Il progetto consisteva nell'organizzare un seminario rivolto agli studenti dell'ateneo finalizzato a sviluppare le information skills necessarie ad utilizzare in modo consapevole, competente e critico le risorse informative e i servizi bibliotecari.

Partendo dalle 6 abilità di base che ogni studente avrebbe dovuto sviluppate per rendersi autonomo:

  1. sapere definire il problema informativo
  2. sapere impostare le strategie di ricerca
  3. sapere localizzare ed accedere alla risorsa
  4. sapere selezionare ed utilizzare l'informazione
  5. sapere sintetizzare, presentare e citare l'informazione
  6. sapere valutare l'informazione

sono stati definiti i temi del seminario:

Intorno ai sei argomenti si sono costituiti Gruppi di lavoro tematici che hanno raccolto, analizzato e selezionato materiali bibliografici attinenti le tematiche individuate, principalmente utilizzando Internet.

Durante questa fase i gruppi hanno adottato vari strumenti di lavoro, quali la classe virtuale (Nicenet), una lista di discussione e l'archiviazione di tutta la documentazione del corso e dei materiali didattici in un server dedicato. Questa metodologia di lavoro ha consentito ai bibliotecari partecipanti di migliorare le proprie abilità di base (lavoro di gruppo, comunicazione, problem solving), di affinare la capacità di utilizzare le tecnologie informatiche, di approfondire la conoscenza delle risorse informative elettroniche per area disciplinare e di acquisire competenze sul processo educativo e sulle metodologie di apprendimento. Si sono formati in questo modo, quasi spontaneamente, quei "gruppi di esperti" che in seguito avrebbero costituito il pool ufficiale dei docenti del seminario.

L'ultima fase del lavoro è stata dedicata alla predisposizione dei materiali didattici, che sono stati successivamente revisionati in modo collegiale e quindi armonizzati per garantire una certa uniformità di impostazione sia dei contenuti sia della presentazione didattica.

A conclusione di questi lavori preparatori è stato organizzato un Seminario, tenuto da un esperto della materia [5], finalizzato ad approfondire dal punto di vista teorico la struttura del ciclo didattico in quanto tale. Questo approfondimento ci ha consentito di mettere a fuoco la struttura che avrebbe dovuto avere il seminario rivolto agli studenti, ed in particolare di circoscrivere il nostro target di riferimento (cosa non sempre facile da attuarsi), di individuare motivazioni ed aspettative della nostra utenza e di selezionare gli strumenti didattici più efficaci.

L'attività svolta si è tradotta quindi in un progetto di "Seminario sperimentale" che, presentato al Rettore nel novembre del 2000 e illustrato successivamente in Senato Accademico, è stato realizzato nel settembre 2001. La partecipazione al seminario, così come previsto da un apposito decreto rettorale emanato nel luglio 2001, è stata riservata ad un campione di 45 studenti rappresentativo delle varie facoltà ed individuati tra coloro che avevano presentato domanda entro il 31 agosto 2001.

Il seminario sperimentale

Il Seminario sperimentale si è svolto tra settembre ed ottobre 2001 ed era articolato in 5 moduli per complessive 18 ore di lezione:

- Modulo 1: come usare la biblioteca e le sue risorse (3 h)

- Modulo 2: risorse e strumenti di rete (2 h)

- Modulo 3: la ricerca d'informazione elettronica on-line e off-line (7 h)

- Modulo 4: valutazione delle fonti d'informazione on-line gratuite (2 h)

- Modulo 5: norme essenziali per la redazione di un testo e per la citazione bibliografica (2 h)

- Esercitazioni: 3 h

Per poter valutare al meglio i risultati della sperimentazione sono state utilizzate diverse modalità di verifica: il giudizio espresso dai bibliotecari partecipanti come uditori alle lezioni; le risposte fornite dagli studenti su questionari a loro somministrati; l'esito di un focus group, organizzato alla fine del seminario, al quale hanno partecipato 8 studenti appartenenti a diversi corsi di laurea.

Dall'analisi dei risultati, sono emerse le seguenti considerazioni:

da parte degli studenti:

da parte dei bibliotecari:

L'approccio all'iniziativa con organizzazione e coordinamento centrali ha agevolato la partecipazione degli studenti e ha contribuito a dare la giusta visibilità ed importanza all'attività formativa del Settore Biblioteche, che è la struttura organizzativa e gestionale del sistema bibliotecario dell'Università di Parma; ma è parso comunque necessario procedere ad una revisione del progetto, al fine di rendere la struttura dei seminari più flessibile e funzionale ai diversi bisogni delle singole aree disciplinari. Era preferibile che i seminari venissero organizzati all'interno delle singole facoltà, per facilitare l'accesso agli studenti. I bibliotecari "locali" diventavano quindi utili referenti, oltre che per la parte didattica specifica, anche per gli aspetti logistici ed organizzativi.

Per quanto riguarda i contenuti, i moduli didattici dovevano prevedere una parte generale comune ed una specialistica adattata alle esigenze disciplinari dell'area di riferimento. Il gruppo di bibliotecari avrebbe predisposto i materiali didattici e gli esempi per le esercitazioni in accordo con i colleghi delle diverse aree disciplinari, spostandosi poi nelle varie facoltà per svolgere le lezioni comuni. La parte specialistica doveva invece essere di pertinenza dei bibliotecari d'area, che avrebbero tenuto conto delle esigenze specifiche della loro utenza. Per la partecipazione al seminario gli studenti dovevano possedere alcuni requisiti di base, quali la capacità di utilizzare il PC e una conoscenza almeno scolastica dell'inglese.

La formalizzazione del nuovo progetto "Dalla Biblioteca alla rete: scegliere ed utilizzare al meglio gli strumenti per la ricerca bibliografica"

All'inizio del 2002 i bibliotecari hanno predisposto il nuovo progetto di seminario per gli studenti, denominato "Dalla biblioteca alla rete", che è stato presentato al Rettore per l'approvazione.

Nel febbraio del 2002 il Rettore ha illustrato il seminario al Senato Accademico che ne ha deliberato quindi l'attivazione stabilendo che poteva essere organizzato, di concerto con i Presidi di Facoltà e i responsabili dei vari corsi di laurea, già a partire dall'anno accademico in corso. Ciò ha consentito di includere formalmente il seminario tra le attività formative a disposizione degli studenti, rendendo possibile l'attribuzione di Crediti Formativi Universitari (CFU), in base a quanto avrebbero potuto deliberare i rispettivi corsi di studio.

Con un decreto rettorale emanato nell'aprile successivo, il seminario "Dalla biblioteca alla rete" è stato attivato in modo istituzionale e contemporaneamente sono stati predisposti il bando di reclutamento degli studenti ed il modulo per l'iscrizione on-line.

Nel frattempo abbiamo iniziato a promuovere la nostra offerta didattica presso i Presidi di Facoltà e i Presidenti di Corso di Laurea, forti della consapevolezza che la definizione dei nuovi ordinamenti consentiva di ricondurre l'attività formativa delle biblioteche a quella prevista da alcuni Corsi di studio, in quanto individuabile tra le "attività formative autonomamente scelte dallo studente", o tra quelle relative ad "abilità informatiche, conoscenze linguistiche, tirocini, precorsi ecc.".

Programma del seminario, modificato a seguito della sperimentazione:

 

  1. PARTE GENERALE: i bisogni informativi e alcuni strumenti per soddisfarli

Come fare ricerca in biblioteca

Come fare ricerca in rete

Contenuti

    • Parte introduttiva sulle procedure di ricerca
    • Risorse di rete
    • Motori di ricerca
    • Cataloghi e Metacataloghi
    • Che cos'è una banca dati bibliografica
    • Valutazione

Esercitazioni

 

  1. PARTE SPECIFICA: gli strumenti informativi per le singole aree disciplinari

Contenuti

    • Banche dati
    • Periodici elettronici
    • Portali
    • Mailing lists
    • Regole per la citazione

Esercitazioni

Valutazione finale (per l'acquisizione di CFU)

 

L'attività didattica nell'anno accademico 2001/2

Nel secondo semestre del 2002 si sono svolti 4 seminari di facoltà-area, che hanno visto la partecipazione di 130 studenti provenienti da tutte le facoltà dell'ateneo tranne Agraria, ed iscritti sia al nuovo che al vecchio ordinamento:

AREA DOCENTI ISCRITTI PARTECIPANTI

Lettere e filosofia

12 bibliotecari

47 iscritti

65%

Economia-Giurisprudenza

4 bibliotecari

20 iscritti

60 %

Ingegneria Architettura

Farmacia Veterinaria

9 bibliotecari

35 iscritti

70 %

Scienze e tecnologie ambientali

11 bibliotecari

28 iscritti

95 %

 

Se per gli studenti appartenenti al vecchio ordinamento l'attribuzione di crediti risultava del tutto ininfluente, per quelli facenti parte del nuovo ordinamento il riconoscimento è avvenuto in modo diversificato.

Come risulta dalla tabella dei crediti sotto riportata, per l'anno accademico 2001/2 è stata deliberata l'attribuzione di due CFU da parte della facoltà di Farmacia, della facoltà di Lettere limitatamente ai corsi di laurea della Classe V ed XI, e della facoltà di Scienze per i corsi di laurea in "Scienze naturali" e "Scienze e tecnologie ambientali per il territorio e il sistema produttivo". In altre realtà, che pure hanno dimostrato interesse per l'iniziativa, l'attribuzione di crediti è ancora allo studio degli organi competenti.

Crediti formativi universitari assegnati nell'AA 2001/2

FACOLTA'

CORSO DI LAUREA

CFU

Scienze MMFFNN

Scienze e tecnologie ambientali per il territorio ed il sistema produttivo

2

Scienze MMFFNN

Scienze naturali

2

Farmacia

Farmacia

Farmacia

Chimica e tecnologie farmaceutiche

2

Lettere e filosofia

Informazione scientifica del farmaco

2

Lettere e filosofia

Classe V

2

Lettere e filosofia

Classe XI

2

 

A titolo esemplificativo, citiamo l'esperienza del Corso di laurea di "Scienze e tecnologie ambientali per il territorio e il sistema produttivo" all'interno del quale, alla fine del seminario "Dalla biblioteca alla rete", è stato richiesto agli studenti un elaborato prodotto come esercitazione finale. La valutazione, per tutti gli studenti che avevano frequentato almeno il 75% delle ore, è avvenuta sulla base del giudizio di idoneità/non idoneità espresso in modo congiunto dai bibliotecari docenti e dal professore responsabile del Corso di studi. Il rilascio dell'attestato di idoneità, trasmesso alla segreteria studenti, ha comportato la registrazione dei due crediti attribuiti.

Assai diversa (e francamente discutibile) è l'esperienza presso la facoltà di Lettere, laddove la verifica del profitto non è avvenuta contestualmente alla fine del seminario, ma sarà differita al momento della discussione della tesi e verrà effettuata dal relatore stesso.

Se la nostra rientra quindi a pieno titolo tra le attività didattiche istituzionali, prevedendo la legge 509 (art.5.7) che le università possano attribuire crediti universitari alle conoscenze e alle abilità maturate in attività alla cui progettazione e realizzazione l'università ha concorso, rimane tuttavia aperto il problema della valutazione finale degli studenti partecipanti al seminario.

Infatti la legge prevede che l'acquisizione dei CFU avvenga attraverso il superamento dell'esame o di altra forma di verifica che dovrebbe sempre essere quantificata in trentesimi (Art.5.4), e perciò stesso attribuita da un docente, rimane da chiarire il ruolo che potrebbero avere i bibliotecari rispetto alla valutazione del profitto. Laddove questo scoglio risultasse insuperabile, si potrebbe adottare un sistema di valutazione che preveda l'utilizzo di giudizi graduati (da sufficiente ad ottimo), per i quali lo studente chieda poi alla Facoltà la quantificazione in trentesimi, secondo le tabelle utilizzate nell'ambito del progetto Erasmus [6].

Conclusioni

A tre anni di distanza dall'avvio del progetto che, come abbiamo detto, si è sviluppato all'interno di un'attività di formazione permanente, il bilancio è sicuramente molto positivo.

I bibliotecari hanno acquisito una nuova consapevolezza del loro ruolo attraverso un percorso formativo non tradizionale, nella cui prima fase sono stati privilegiati soprattutto gli aspetti psicologici e relazionali, rispetto a quelli più tecnici della nostra professione. Il lavoro di gruppo ha consentito di migliorare l'attitudine e l'abilità nella soluzione dei problemi, nei rapporti interpersonali e nella comunicazione e ha favorito il perseguimento degli obiettivi con più sicurezza ed efficienza.

Il percorso formativo intrapreso ha consentito ai bibliotecari di assumere un ruolo educativo istituzionalmente riconosciuto nei confronti dell'utenza, per ottenere il quale era necessario convincere gli organi accademici della validità della nostra offerta didattica. Essa doveva essere riconosciuta come lo strumento più efficace, tra quelli messi a disposizione dell'ateneo, per sviluppare le abilità informative necessarie agli studenti durante il loro corso di studi e, più in generale, per tutta la vita. I seminari organizzati dalle biblioteche vengono ormai considerati un vero e proprio servizio tra quelli messi a disposizione dalle biblioteche, fatto che ha avuto come effetto immediato una frequentazione ed un utilizzo più consapevole delle biblioteche stesse. Anche dai questionari compilati dagli studenti partecipanti ai seminari, è emersa in modo evidente la richiesta di rendere stabile e di riconoscere istituzionalmente l'offerta formativa delle biblioteche, attraverso la sua integrazione nei curricula studiorum.

A fronte di questi riscontri positivi è emersa d'altra parte, di recente, la necessità di rispondere ancora meglio ai reali bisogni di apprendimento degli studenti, realizzando un seminario che incida più efficacemente sui reali comportamenti degli studenti e che meglio garantisca il mantenimento, nel corso del tempo, delle abilità acquisite. In particolare si è constatato che occorre favorire negli studenti un apprendimento meno meccanico e più consapevole, obiettivo questo che richiede un ripensamento del modello didattico utilizzato.

Una delle bibliotecarie facenti parte del progetto, Monica Vezzosi, attualmente iscritta al Master Internazionale a distanza in Scienze dell'Informazione e della Comunicazione, sta svolgendo un'interessante ricerca, basata sul metodo della ricerca-azione applicata nell'ambito delle scienze dell'educazione. La ricerca, che ha come oggetto di studio gli studenti, viene di fatto condotta insieme agli studenti stessi che diventano quindi soggetti attivi della sperimentazione.

Dai risultati che emergeranno dalla ricerca in corso ci aspettiamo di ottenere molte utili indicazioni per migliorare l'offerta didattica che le nostre biblioteche, oramai stabilmente da tre anni, propongono ai loro studenti.

Fiammetta Mamoli, Settore biblioteche - Università di Parma, e-mail: mamoli@unipr.it


Note

[1] Questo l'elenco dei bibliotecari facenti parte del progetto: Arrighi Tiziana, Barbacini Francesca, Bevilacqua Fabrizia, Ceccato Evelina, Comelli Ilaria, Del Carlo Susanna, Donati Cristina, Fornari Cecilia, Gaboardi Laura, Gorreri Marina, Marazzi Antonietta, Marro Valeria, Mazza Simona, Missorini Susanna, Paratico Elisabetta, Percudani Daniela, Sora Letizia, Tosi Riccarda, Sparacio Elisabetta, Trezza Vincenzo, Saccenti Luisanna, Usberti Marina, Valenti Pier Luigi, Vezzosi Monica, Zanella Francesca. Coordinamento del progetto. Mamoli Fiammetta.

[2] Docente del laboratorio di formazione "L'utente indipendente" Anna Maria Tammaro, alla quale siamo debitori di una profonda e significativa crescita culturale oltre che professionale.

[3] La riforma è stata applicata presso l'ateneo parmense nell'ottobre del 2001 con il Regolamento didattico di ateneo (DR n.1712 del 254 ottobre 2001).

[4] Cfr.: <http://www.ala.org/acrl/guides/guiisdrftrev.html>; <http://www.ala.org/acrl/guides/guiis.html>; <http://www.ala.org/acrl/guides/objinfolit.html>.

[5] Docente del seminario sulla didattica M.Tegelaars dell'Istituto Universitario Europeo. Il seminario il cui titolo era "Insegnare in bibloteca", ha trattato i seguenti argomenti: Knowledge of basic teaching concepts; Awareness of modern library teaching context; Knowledge of some of the sources (books, articles, websites) useful for selfstudy; Basic skills in course development.

[6] Regolamento didattico di Ateneo cit., Art. 22.




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