«Bibliotime», anno XII, numero 2 (luglio 2009)

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Sara Musmeci

Biblioteche siciliane: news *



Che cosa sappiamo delle biblioteche siciliane?

Alla domanda consentono di rispondere i dati dell'Istituto Centrale del Catalogo Unico [1] e i dati del Servizio Bibliotecario Regionale siciliano [2]. I dati si riferiscono alle stesse biblioteche? I dati ICCU si propongono di essere esaustivi. Per il 2007 si riferiscono a 1092 biblioteche. I dati SBR si riferiscono, invece, a 154 biblioteche, rilevate nel 2004, non rappresentative della popolazione rappresentata dalle biblioteche ICCU, in parte comprese in essa, in parte non comprese laddove sono costituite da biblioteche scolastiche. Tuttavia la diversità tra i dati ICCU e i dati SBR non consiste tanto nella popolazione di riferimento, quanto negli strumenti o indicatori attraverso cui le biblioteche sono osservate. Gli indicatori ICCU rilevano il patrimonio delle biblioteche dal punto di vista qualitativo e quantitativo, il suo trattamento, la sua disponibilità. Gli indicatori SBR rilevano il numero degli utenti, degli ammessi al prestito, dei prestiti, delle consultazioni. Numerosità del patrimonio, numero degli addetti, numerosità del comune ospite costituiscono importante corollario degli indicatori citati.

Indicatori rilevanti dal punto di vista della letteratura?

Gli indicatori ICCU consentono di collocare il patrimonio di un campione casualmente estratto di biblioteche siciliane (n=360; N=1092) su alcuni tratti attraverso cui si descrive il patrimonio bibliotecario in letteratura. Patrimonio voluminoso? Patrimonio anfibio [3], ovvero composto in modo equilibrato di antiche edizioni e pubblicazioni in serie? Patrimonio eterogeneo, ovvero custodito non solo su supporti cartacei [4]? Patrimonio trattato? Patrimonio trattato in modo tradizionale, ovvero attraverso cataloghi speciali [5], cataloghi collettivi accessibili solo attraverso schede cartacee? Patrimonio trattato secondo le regole della indicizzazione descrittiva e semantica o secondo norme inventate dal bibliotecario, già citate da Eco (1981 [6] per descrivere una cattiva biblioteca? Domanda attuale, se si assume che anche la registrazione elettronica di qualunque particolare opera non possa prescindere dalla pratica del passato, quale è quella registrata negli authority file, contenenti nomi e titoli standard di persone, enti e opere, e nei manuali di applicazione delle intestazioni di soggetto e dei numeri di classificazione [7]. E ancora: patrimonio indisponibile perché non riproducibile, per esempio, attraverso fotocopie [6]? patrimonio autoreferenziale perché il prestito interbibliotecario è un servizio non prodotto [8]? patrimonio variabile in volume, trattamento, disponibilità in funzione della categoria tipologica funzionale cui appartiene?

Posto che il patrimonio, rilevato in possesso delle biblioteche campionarie ICCU indagate, n=360, è vario (manoscritti, incunaboli, volumi, volumi editi prima del Novecento, documenti custoditi in supporti non cartacei, pubblicazioni in serie), alcuni documenti più frequentemente che altri si presentano simultaneamente? Si può, cioè, scomporre e quindi descrivere il patrimonio delle biblioteche siciliane attraverso i molteplici criteri di composizione suggeriti dalla presenza di più ritagli di documenti? Le biblioteche corrispondenti a ciascun ritaglio (insieme di documenti che più frequentemente che altri si presentano simultaneamente) quali caratteristiche di trattamento e disponibilità del patrimonio presentano?

Gli indicatori SBR consentono di collocare un campione non rappresentativo di biblioteche siciliane (n=154) sul concetto di efficacia della gestione, inferito attraverso il numero di utenti, ammessi al prestito, prestiti, consultazioni. Efficacia: termine estraneo alla letteratura relativa alle biblioteche? Non più da quando le tradizionali attività dei bibliotecari (trattamento, conservazione, disponibilità del patrimonio) sono interpretati come servizi [9], e quel particolare luogo che è la biblioteca si presta perciò ad essere interpretato come un'azienda, luogo dove si producono beni o servizi scarsi in presenza di risorse scarse [10]. Efficace [11] è la gestione di un'azienda che raggiunge l'obiettivo cui si ispirano le sue attività. Se l'obiettivo delle attività che si svolgono in una biblioteca si presta ad essere rappresentato dal ruolo di interfaccia [12] tra il libro e il lettore, attribuito alla biblioteca, il numero di utenti, prestiti, consultazioni, ammessi al prestito costituiscono una indiretta rappresentazione di una gestione più o meno efficace da parte della biblioteca. Sono efficaci, nei limiti degli indicatori rilevati, le pur non rappresentative biblioteche siciliane registrate in SBR?

Biblioteche siciliane: biblioteche di quali qualità patrimoniali?

Più le biblioteche appartengono alla categoria delle biblioteche importanti non specializzate, più sono voluminose, minore la distanza tra il numero dei periodici correnti e il numero di volumi di edizioni anteriori al novecento, maggiore il possesso di documenti audiovisivi.

Biblioteche di quale trattamento? biblioteche non sempre odorose di fosforo cerebrale.

Il generale Stumm (R. Musil, 1930-1933) [14], alla ricerca "dell'idea più bella del mondo", quando approda in Biblioteca nazionale, stanza del Catalogo, "mi pareva", dice, "di essere entrato nell'interno di un cervello: tutt'intorno nient'altro che scaffali con le loro celle di libri, e dappertutto scalette per arrampicarsi, e sui leggii e sulle tavole mucchi di cataloghi e di bibliografie, insomma tutto il succo della scienza e nemmeno un vero libro da leggere, ma soltanto libri su libri: c'era per davvero odore di fosforo cerebrale...". E' diffuso l'odore di fosforo cerebrale, ovvero di cataloghi, nelle biblioteche siciliane? Sono, poi, i tradizionali cataloghi delle biblioteche siciliane luogo di applicazione del patrimonio di tecniche d'indicizzazione consegnatoci dalla ricerca passata? [15]. Si rileva, in verità, che i cataloghi sono qualche volta inesistenti, qualche volta incongruenti, spesso costruiti con norme definite individuali.

Più le biblioteche appartengono alla categoria delle biblioteche specializzate, più le percentuali relative all'applicazione di norme di indicizzazione per classe, definite individuali, sono leggere; più le biblioteche appartengono alla categoria delle biblioteche di istruzione superiore, più le percentuali relative all'applicazione di norme di indicizzazione semantica, definite individuali, sono pesanti. Più le biblioteche sono di istruzione superiore, però, e importanti non specializzate, più sono cooperanti ovvero in possesso di catalogo collettivo in maggiore proporzione.

Biblioteche di quale disponibilità del patrimonio?

Biblioteche di quale patrimonio?

Scomponibile in tre ritagli: a) eterogeneo: composto da documenti iconografici, audiovisivi, sciolti, incunaboli e giornali spenti; b) prezioso: composto da volumi editi in secoli precedenti il ventesimo secolo; c) spendibile:composto da volumi, periodici spenti e correnti e giornali correnti, carte o mappe e micro forme.

Biblioteche efficaci?

Non in generale: indici di penetrazione, impatto, grado di affezione e movimentazione restituiscono un'efficacia pas trop vif. Già l'indice di prestito, pari a 0,13 prestiti per abitanti, è più basso del valore atteso, indicato in AIB [18]. Si registra perciò un basso livello di penetrazione. Un valore medio generale, relativo a numero di ammessi al prestito/popolazione, pari a 0,12 (n=118) indica un grado di impatto debole [18] [19].

Un valore medio generale del numero dei prestiti per gli ammessi al prestito pari a 1,54 (n=118) indica un grado di affezione pas trop vif, se messo in rapporto con il valore medio rilevato tra le biblioteche siciliane indagate nel 1994 [20] e con il valore rilevato nel 1997 [19].

Il valore medio (0,09; n=137) dell'indice di circolazione del patrimonio rappresenta un livello di fruizione dei testi, contenuti nelle biblioteche associate in Sbr, più basso di quello rilevato tra le biblioteche siciliane indagate nel 1994 [21]. Il valore, poi, è basso se confrontato con quello atteso in AIB [18]. In fondo, però, nelle biblioteche non solo si chiede in prestito ma anche si consulta. Il valore medio (0,23; n=121) dell'indice di consultazione del patrimonio rappresenta un livello di fruizione dei testi contenuti nelle biblioteche associate in Sbr alto, se confrontato con il valore indicato in Ifla (1977).

In particolare, però, più efficace un particolare sottogruppo di biblioteche: quale?

Un particolare sottogruppo, costruito con la cluster analysis, tecnica attraverso cui le biblioteche, n=90, sono state raggruppate in base a misure di similarità, ovvero in base a maggiore o minore distanza di ciascuna di esse rispetto ciascun'altra in ordine agli indicatori di distribuzione (orario, addetti), patrimonio (numero volumi), efficacia (numero di utenti, prestiti, consultazioni, ammessi al prestito).

Sono emersi due gruppi. Il primo, costituito da più di due terzi delle biblioteche in analisi, n=74, presenta biblioteche approssimativamente virtuose solo sotto l'aspetto delle ore di apertura offerte e del numero addetti. Il secondo, costituito da meno di due terzi delle biblioteche in analisi, n=16, presenta biblioteche virtuose sotto tutti gli aspetti (distribuzione, patrimonio, indicatori di efficacia). Le biblioteche del primo gruppo presentano valori medi inferiori, rispetto alle biblioteche del secondo gruppo, in ordine a tutte le proprietà. Virtuoso risulta perciò il secondo gruppo, meno virtuoso il primo.

Proprietà discriminanti [22], ovvero proprietà che più specificatamente caratterizzano le biblioteche del primo e del secondo gruppo, sono le proprietà relative all'inferenza di efficacia e patrimoniali. Ininfluenti le proprietà della distribuzione. Come a dire che una buona performance sugli indicatori di distribuzione (orario, addetti) non necessariamente si associa a virtù di patrimonio ed efficacia.

Quali le proprietà sociologiche delle biblioteche virtuose? Appartenenti alla Sicilia orientale, appartenenti a comuni di numerosità della popolazione medio piccola e media, di più antica fondazione, civiche o appartenenti ad ente pubblico dal punto di vista amministrativo; importanti non specializzate dal punto di vista funzionale sono le biblioteche virtuose appartenenti al secondo gruppo. Migliore la performance sulla citazione in Annuario [23] e sul numero di testi registrati in Iccu sotto l'etichetta Bibliografia.

Viceversa le biblioteche non virtuose si distribuiscono nella Sicilia occidentale piuttosto che nella Sicilia orientale, più si distribuiscono equamente in tutte le classi di popolazione, più la loro data di fondazione si colloca dopo il 1961 (valore mediano delle date di fondazione), più la loro proprietà si distribuisce in tutte le categorie, più sono biblioteche di istituti di istruzione superiore, o di pubblica lettura, o specializzate in un campo particolare in riferimento alla tipologia funzionale. Peggiore la performance sulla citazione in Annuario e sul numero di testi registrati in Iccu sotto l'etichetta Bibliografia .

Il gruppo di biblioteche virtuose offre migliore performance, rispetto al ritaglio costituito dalle biblioteche non virtuose, sugli indici di efficacia. Migliore è la performance sul grado di penetrazione, impatto, fedeltà, frequentazione. Ovvero è migliore la performance sugli indici di efficacia calcolati sia sul numero di abitanti, sia sul numero dei volumi in possesso delle biblioteche sia sul numero di ammessi al prestito. Viceversa di minor valore, rispetto alle biblioteche non virtuose, sono gli indici di prestito e di lettura calcolati sugli utenti. Valori in conflitto? Valori cui è possibile addebitare una rappresentazione composita delle biblioteche più efficaci: patrimonio movimentato, forte impatto, grande fedeltà, maggiore penetrazione ma anche frequentazione non necessariamente legata al prestito o alla consultazione del patrimonio.

Sara Musmeci, Dipartimento di Sociologia e Metodi delle Scienze Sociali - Università di Catania, e-mail: musmeci@unict.it


Note

* Il presente articolo rappresenta un'anticipazione di un più ampio lavoro dal titolo La Sicilia in biblioteca, di prossima pubblicazione presso Bonanno Editore (Acireale-Roma). L'articolo propone i risultati dell'elaborazione effettuata dall'autrice su dati ICCU e Sbr Sicilia. I dati Iccu si riferiscono a biblioteche campionarie casualmente estratte, in ragione del 33%, dall'elenco delle biblioteche siciliane, dell'Istituto centrale del Catalogo unico (anno 2007, biblioteche siciliane censite n = 1092). Il numero delle biblioteche casualmente selezionate è 360. Nel procedere all'estrazione, si è tenuto conto del raggruppamento delle biblioteche secondo la provincia di appartenenza. I dati Sbr non sono campionari e rappresentano 154 biblioteche, i cui valori sono stati censiti nel 2004 da Sbr Sicilia. I riferimenti ai dati riportati sono indicati nelle note 1 e 2. L'autrice sarà lieta di fornire ogni ulteriore chiarimento a chi ne facesse richiesta.

[1] Ministero per i beni culturali e le attività culturali, Direzione generale per i beni librari gli istituti culturali e il diritto di autore, Iccu, Anagrafe biblioteche italiane Sicilia

<http://anagrafe.iccu.it/index.htm>

[2] SBR, Servizio Bibliotecario Regionale siciliano. Schede dati 2004, <http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult/biblioteche/biblioteche.html>.

[3] Luigi Crocetti, Una biblioteca vecchia e nuova, <http://www.comune.firenze.it/comune/biblioteche/bup/buprc423.htm>.

[4] Riccardo Ridi, Vecchio vino in una botte nuova "Biblioteche oggi", 20 (2002), 5, p. 42-45.

[5] Lucia Tronchin I cataloghi elettronici delle biblioteche

<http://www.burioni.it/forum/tronchin/cap_4.htm>.

[6] Umberto Eco, De biblioteca, Milano, Biblioteca Comunale, 1981, <http://www.liberliber.it/biblioteca/e/eco/de_bibliotheca/html/testo.htm>.

[7] Michael Gorman, Metadati o catalogazione?, "Biblioteche oggi", 19 (2001), p. 8-18, <http://www.bibliotecheoggi.it/2001/20010500801.pdf>.

[8] Michele Santoro, Biblioteca, il tuo nome è..., "Bibliotime", 6, (2003), 2, <http://www2.spbo.unibo.it/bibliotime/num-vi-2/editoria.htm>.

[9] Paola Dubini, Economia delle aziende culturali, Milano, Etas, 1999.

[10] Silvia Bagdadli, Il museo come azienda, Milano, Etas, 1997.

[11] Ludovico Solima, La gestione imprenditoriale dei musei. Percorsi strategici e competitivi nel settore dei beni culturali, Padova, Cedam, 1998.

[12] Giovanni Solimine, Problemi di misurazione e valutazione dell'attività bibliotecaria: dall'analisi di sistema agli indicatori di qualità, in Il linguaggio della biblioteca. Scritti in onore di Diego Maltese, a cura di Mauro Guerrini, Milano, Editrice Bibliografica, 1996, p.118-151.

[13] Paola Dubini, cit.

[14] Robert Musil, L' uomo senza qualità, Torino, Einaudi, 2005.

[15] Claudio Gnoli - Riccardo Ridi - Giulia Visintin, Di che parla questo catalogo? "Biblioteche oggi", 22 (2004), 8, p. 23-29, <http://www.bibliotecheoggi.it/2004/20040802301.pdf>

[16] Carlo Revelli L'informazione e le informazioni, I, "Biblioteche oggi", ottobre 1999, <http://www.bibliotecheoggi.it/1999/19990805801.pdf>.

[17] Rossana Morriello Biblioteche italiane dalla finestra "Biblioteche oggi" 21 (2003), 10, p. 68-69, <http://www.bibliotecheoggi.it/2003/20031006801.pdf>.

[18] AIB Gruppo di lavoro Gestione e valutazione, Linee guida per la valutazione delle biblioteche pubbliche italiane, Roma, AIB, 2000.

[19] Paola Dubini, cit.

[20] Giovanni Solimine, Quanto valgono le biblioteche pubbliche? Analisi della struttura e dei servizi delle biblioteche di base in italia, Roma, AIB, 1994.

[21] Ibid.

[ 22] Alfredo Rizzi, Analisi dei dati. Applicazioni dell'informatica alla statistica, Roma, NIS, 1985.

[23] Ministero della Pubblica Istruzione, Annuario delle biblioteche italiane, Roma, Palombi, 1969-1981.




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