«Bibliotime», anno XVI, numero 2 (luglio 2013)

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Fabrizio Ciolli, Mario Santanché

Il MetaOPAC delle biblioteche di biblioteconomia: un'opportunità per la comunità professionale



Abstract

The 'Italian MetaOPAC for Librarianship' was published in April 2013 by the Library of Book Sciences of the Department of Document studies, linguistics and geography of Sapienza University of Rome. The MetaOPAC connects 23 Italian libraries in the field of library and information science. The article analyzes their different affiliations, typologies, and territorial distribution, as well as the research options of MetaOPAC in comparison with technical features of single OPACs. The service overcomes the differences, finally allowing one single query. A special attention is paid to ILL and DD services. Our hope, in fact, is to provide the professional community with a powerful tool to improve cooperation and spirit of network, in a growing coordination of book collections, leading to an ever-increasing user satisfaction. In the first two months, the site registered over than 1300 visitors, and an average of about 20 per day.

1. Premessa. Le origini del progetto.

L'iniziativa di un metaOPAC delle biblioteche di biblioteconomia trova il suo momento di gestazione al Congresso AIB del 2008 a Firenze, in una riunione del gruppo Biblio-lis, biblioteche italiane di biblioteconomia [1], quando proponemmo la nostra idea di un metaOPAC trovando terreno fertile tra colleghi che già altre volte avevano ragionato su questa opportunità, e aspettavano il momento favorevole per realizzarla.

Il progetto venne quindi approfondito e promosso sostanzialmente da due biblioteche, la "Luigi Crocetti" della Regione Toscana e la nostra biblioteca di Scienze del libro e del documento dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza". Dopo lunghe vicissitudini, tentativi e impedimenti, l'iniziativa è stata infine ripresa nel 2011 da quest'ultima, e realizzata grazie al convinto sostegno della sezione di Scienze del libro del dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche della Sapienza, diretta da Giovanni Solimine [2].

2. L'inizio dei lavori: panoramica del settore e scelte realizzative.

Dal 2011 quindi, ripresi i rapporti con AIB e CILEA [3], abbiamo portato avanti il lavoro della Sapienza di Roma, tenendoci periodicamente in contatto con un gruppo di colleghi più attivi della comunità di Biblio-lis, in particolare Eva Raffa della biblioteca Centro bibliografico e di documentazione della Regione Lombardia di Milano, Miriam Scarabò della biblioteca del Consorzio culturale del Monfalconese di Ronchi dei Legionari e soprattutto Giulia Visintin, che sulle questioni più importanti non ha mai fatto mancare il suo contributo di competenza e di esperienza professionale come rappresentante della "Crocetti", biblioteca promotrice di Biblio-lis e partner privilegiato per qualsiasi discorso di reference e condivisione nel settore della biblioteconomia.

Analizzando più approfonditamente la situazione delle biblioteche di biblioteconomia in Italia, a partire inizialmente dalla pagina di Aib-Web, "Biblioteche italiane specializzate in biblioteconomia" [4], e poi da questa man mano integrando, abbiamo potuto constatare una situazione molto più diffusa e variegata di quanto già non sapessimo.

Per poter definire una fisionomia del metaOPAC si imponevano delle scelte, innanzitutto nei criteri di inclusione delle biblioteche. Non esiste infatti biblioteca che non abbia uno scaffale professionale, e le grandi biblioteche storiche ne hanno spesso di importanti. Gli insegnamenti universitari di biblioteconomia sono inseriti per lo più nelle facoltà di lettere delle università, ed il loro patrimonio librario confluisce solitamente nelle biblioteche di facoltà o addirittura nelle biblioteche centralizzate di ateneo. Tuttavia ci è sembrato incongruo connettere al nostro metaOPAC anche questi cataloghi, perché una ricerca in OPAC così generalistici avrebbe prodotto un livello di "rumore" assolutamente ingestibile.

Per un tipo di ricerca onnicomprensiva esistono già il MAI generalistico ed SBN, mentre uno strumento specifico come il nostro ha senso se consente un livello di pertinenza adeguato ad un tipo di ricerca altamente specializzata, scientifica o professionale che essa sia. A noi interessava innanzitutto collegare tra di loro quel ristretto numero di biblioteche specializzate imprescindibili per la ricerca, e quelle che per patrimonio e vitalità dei servizi costituissero dei punti di riferimento, in una logica di rete tra colleghi e biblioteche del settore.

Nel corso del lungo esame di opportunità e di verifica della connettibilità in base ai parametri MAI [5], è emersa però progressivamente una tale pluralità e varietà nella diffusione tipologica e territoriale che, seppur inizialmente non considerata una priorità, è invece progressivamente stata scelta e perseguita come un valore aggiunto del metaOPAC.

Si profilava la grande opportunità di puntare più in alto, e mirare a raggiungere un maggior numero di lettori sul territorio nazionale proprio individuando, utilizzando e valorizzando anche piccole biblioteche poco conosciute e diverse tra loro nelle caratteristiche, con un arricchimento dell'offerta e del servizio generale.

Avendo connesso l'insieme di queste biblioteche, potremo infatti lavorare perché un maggior numero di utenti possa accedere all'intero patrimonio librario rivolgendosi ai servizi di prestito interbibliotecario e document delivery delle biblioteche specializzate più vicine, incrementando così la diffusione della cultura professionale e scientifica del nostro settore di studio anche in ambiti territoriali più remoti e meno ricchi di possibilità. Questo ci ha indotti a soffermarci ancor di più sull'aspetto di DD e ILL, aggiungendo al sito del metaOPAC due apposite, dettagliate pagine complementari.

3. Le biblioteche del metaOPAC

Vediamo quindi come si presenta, a lavoro concluso, il profilo del "MetaOPAC Azalai italiano per la Biblioteconomia", che connette i cataloghi di ventitré biblioteche specializzate ed un patrimonio bibliografico di oltre ottantamila volumi a partire da un'unica interfaccia di ricerca [6].

3.1: Varietà tipologica

Il gruppo delle ventitré biblioteche connesse al metaOPAC comprende un ampio ventaglio tipologico, rappresentativo di finalità e interessi diversificati: otto biblioteche di università [7], sei di regione [8], quattro provinciali [9], una di un consorzio intercomunale [10], una biblioteca pubblica [11] e una di ente di formazione [12], oltre alle due biblioteche dell'AIB, Associazione Italiana Biblioteche [13] (Figura 1).

Biblioteche del metaOPAC per tipologia

Biblioteche universitarie

8

Biblioteche regionali

6

Biblioteche provinciali

4

Biblioteche intercomunali

1

Biblioteche pubbliche statali

1

Biblioteche di enti di formazione

1

Biblioteche di associazioni professionali

2

Figura 1

3.2. Varietà nella diffusione territoriale

Significativa anche la distribuzione territoriale, laddove le biblioteche sono distribuite su otto regioni differenti, in particolare sei nel Lazio [14], cinque in Lombardia [15], tre in Friuli-Venezia Giulia [16], due in Liguria [17], due in Emilia-Romagna [18], una in Toscana [19], una in Umbria [20] e tre nelle Marche [21] (Figura 2).

Biblioteche del metaOPAC per distribuzione territoriale

REGIONE

Lazio

6

Lombardia

5

Friuli - Venezia Giulia

3

Liguria

2

Emilia – Romagna

2

Toscana

1

Umbria

1

Marche

3

Figura 2

Anche nell'ambito delle stesse regioni la localizzazione è assai diffusa, dato che le biblioteche di biblioteconomia connesse sono presenti in sedici città d'Italia, ovvero Roma, Milano, Brescia, Bergamo, Cremona, Udine, Ronchi dei Legionari, Genova, La Spezia, Bologna, Ravenna, Firenze, Viterbo, Perugia, Macerata, Fermo. Si va quindi dalla capitale a cinque capoluoghi di regione, otto capoluoghi di provincia, fino ad un semplice comune (Figura 3).

Biblioteche del metaOPAC per distribuzione territoriale CITTÀ

Roma

5

Milano

1

Brescia

2

Bergamo

1

Cremona

1

Udine

2

Ronchi dei Legionari

1

Genova

1

La Spezia

1

Bologna

1

Ravenna

1

Firenze

1

Viterbo

1

Perugia

1

Macerata

2

Fermo

1

Figura 3

 

4. L'organizzazione del sito

Veniamo quindi all'organizzazione del servizio "MetaOPAC delle biblioteche di biblioteconomia". Come dicevamo, il servizio è articolato su tre pagine differenziate, inserite nell'ambito dei servizi digitali della biblioteca di Scienze del libro [22] (Figura 4), che già annoverano dal 2010 il sito "libri&documenti" [23].

Figura 4

Per maggiore facilità le pagina del metaOPAC sono strutturate come sottodominio del sito web del nostro dipartimento, con collegamento diretto anche dalla sua home page [24].

Il metaOPAC di biblioteconomia conserva la fisionomia del "MetaOPAC Azalai Italiano" e degli altri metaOPAC disciplinari, rielaborata però con i parametri dell'identità visiva della Sapienza e nell'architettura del sito del dipartimento.

4.1. La home page e le strategie di ricerca

La maschera di ricerca è suddivisa in tre campi con funzioni di filtro, dove i primi due permettono di scegliere con menu a tendina tra "autore" e "titolo", mentre il terzo consente di operare una scelta tra "editore", "anno", "ISBN/ISSN", "classe Dewey" e "soggetto". Abbiamo invece omesso di inserire la possibilità di ricerca per "collana", non sufficientemente coperta dalla maggior parte degli OPAC connessi (Figura 5).

Figura 5

E' necessario che l'utenza sia ben consapevole di quello che può e di quello che non può aspettarsi da una strategia di ricerca: dei ventitré OPAC collegati al nostro metaOPAC, tutti rispondono ad interrogazioni per "autore", "titolo" e "soggetto", ventuno ad interrogazioni per "anno", "editore" e "numero standard", diciotto ad una ricerca per "classe Dewey", diciassette all'interrogazione su "tutti i campi", solo nove prevedevano il campo "collana" [25] (Figura 6).

Figura 6

Come è ovvio per un professionista, ma forse meno per un'utenza più generale e più inesperta, un metaOPAC è uno strumento virtuale, volatile, immateriale, che si basa sulle caratteristiche dei singoli OPAC che si trova a dover interrogare. E questi, nel nostro caso, sono di tipo assai diverso.

Undici biblioteche, circa la metà, utilizzano infatti software Sebina Open Library, ovvero le quattro del polo SBN RMS [26], le due del polo UBO [27], le tre del polo UMC [28], la biblioteca del polo UM1 [29] e quella della Regione Toscana [30]. Quattro biblioteche utilizzano Discovery NG, cioè le tre della Rete Bibliotecaria Bresciana e Cremonese [31] e la biblioteca del Consorzio culturale del monfalconese. Le due biblioteche del polo LIG [32] hanno un Metavista, adottato per il CBL, Catalogo delle biblioteche liguri, mentre le due biblioteche dell'AIB un Bibliowin 5.0 [33]. La biblioteca dell'Università di Udine dispone di un catalogo Aleph [34], il polo LO1 [35] della Regione Lombardia ha elaborato localmente un proprio OPAC [36], ma la Provincia di Bergamo, collegata a quest'ultimo catalogo, possiede però un B-evolution e non è in SBN. Particolare infine la situazione dell'Università della Tuscia di Viterbo, che è passata recentemente ad utilizzare un catalogo EOS International, non connettibile al MAI, costringendoci quindi a connettere il vecchio catalogo su webIF, fortunatamente non ancora oscurato [37] (Figura 7).

Figura 7

La varietà e complessità della situazione è destinata ad aumentare, dati i tentativi di connessione che abbiamo in corso intorno alla biblioteca dell'Ufficio per il Sistema bibliotecario trentino del Servizio attività culturali della Provincia di Trento, biblioteca tra le più attive nella comunità di Biblio-lis, che sta per presentare un nuovo catalogo OseeGenius [38], e intorno ad una ventiquattresima biblioteca in procinto di entrare nel metaOPAC [39]. D'altra parte i metaOPAC servono proprio per affrontare e venire a capo di questa complessità. Occorre però usarli consapevolmente, senza aspettative fideistiche da inesperto utilizzatore google-style, e a questo fine bisogna che siano corredati da un adeguato insieme di strumenti complementari.

4.2. Le pagine complementari

Da questo punto di vista, oltre alle indicazioni date in home, un ruolo centrale è svolto dalla seconda pagina del sito. Dalla home page, il link "biblioteche italiane specializzate in biblioteconomia" conduce alla pagina "biblioteche connesse" [40], dove l'utente può trovare un dettagliato elenco delle biblioteche del metaOPAC suddivise per tipologia (Fig. 8).

Figura 8

E' questo il vero cuore del servizio. Le ventitré biblioteche sono qui enumerate una per una, e per ciascuna sono forniti innanzitutto il link alla propria home page, per qualsiasi informazione su natura, affiliazione, patrimonio, indirizzo o altro; in secondo luogo il link diretto al singolo OPAC [41]; infine, per ulteriore facilitazione, abbiamo fornito il link ai recapiti diretti e alle notizie sui servizi prestiti, elencati nella terza pagina.

5. Prospettive della comunità professionale

Abbiamo insistito molto sull'aspetto dei prestiti e della logica di rete e di condivisione nella comunità professionale perché, nello spirito che anima il metaOPAC, il nostro desiderio sarebbe di arrivare innanzitutto ad una uniformità nella politica dei prestiti, almeno a condizioni di reciprocità all'interno del gruppo, ma l'auspicio maggiore sarebbe una qualche forma di coordinamento nella politica degli acquisti, che potrebbe consentire un allargamento complessivo della varietà e completezza delle collezioni nonostante la drammatica contrazione delle risorse delle singole biblioteche.

La speranza tuttavia si scontra con i consueti problemi di diversità degli enti di appartenenza, uniti alla scarna dotazione di personale, quasi sempre sovraccarico ed oberato di lavoro. Confidiamo però nella funzione positiva che la nascita del metaOPAC potrebbe svolgere in questo senso. Talvolta in questi casi è infatti l'organo a creare la funzione. Intendiamo dire che una certa pratica, trascurata o atrofizzata in una determinata condizione, può venire invece stimolata e tornare al suo dover essere nel momento in cui gli strumenti a disposizione ridanno vita a quel tipo di necessità e di operatività.

6. Primi bilanci e statistiche d'uso

Attualmente, a due mesi e mezzo dal lancio del metaOPAC, è ancora presto per tracciare bilanci significativi. Quello che per ora possiamo riferire, al di là della nostra soddisfazione per un primo obiettivo raggiunto e alla gratitudine per le tante manifestazioni di apprezzamento, è un semplice rapporto dei primi, semplici numeri relativi all'utilizzazione, che vedono il metaOPAC registrare oltre milletrecento visite nel periodo dal 22 aprile al 30 giugno, con una media di quasi venti accessi al giorno, un picco di massimo di trecentotrenta accessi nel giorno del lancio su AIB-cur, e due picchi di minimo senza accessi in un paio di domeniche estive [42]. Per una comunità professionale relativamente piccola come la nostra ci sembra, per il momento, un buon inizio.

Fabrizio Ciolli, Biblioteca di Scienze del libro e del documento del Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche - Sapienza Università di Roma, e-mail: fabrizio.ciolli@uniroma1.it

Mario Santanché,. Biblioteca ex Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari del Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche - Sapienza Università di Roma, e-mail: mario.santanche@uniroma1.it

Note

[1] Si tratta di una comunità professionale nata intorno all'omonima mailing-list promossa dalla biblioteca "Luigi Crocetti" della Regione Toscana, <http://www.liste.rete.toscana.it/mailman/listinfo/biblio-lis>.

[2] Al concretizzarsi della realizzazione del metaOPAC, nell'autunno del 2012, abbiamo cercato e ottenuto anche il sostegno del Sistema Bibliotecario Sapienza (SBS), che garantisce un futuro al servizio. Siamo felici di ringraziare per questo il Direttore Adriana Magarotto.

[3] AIB e CILEA (ora CINECA) sono i gestori del MetaOPAC Azalai Italiano (MAI). Ringraziamo con piacere per il sostegno al progetto e la collaborazione Antonella De Robbio e Caterina Barazia (AIB-web), Fulvia Valenti e Paola Rossi (CINECA). Il nostro tributo va soprattutto a quest'ultima, per la cura di tutta la parte tecnica del metaOPAC e per le continue segnalazioni e verifiche di connettibilità di OPAC, possibili solo grazie alla profonda conoscenza e al lavoro quotidiano sulla banca dati di "AIB-web. OPAC italiani" <https://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm>.

[4] URL: <https://www.aib.it/aib/lis/biblis.htm>. Pur se suscettibile di aggiornamento e integrazione, la pagina costituisce ancora una fonte preziosa e imprescindibile. Per questo lavoro ringraziamo Riccardo Ridi e Giovanna Frigimelica.

[5] I requisiti di connettibilità al MAI sono indicati alla pagina "Connettibilità degli OPAC al MAI" <https://www.aib.it/aib/opac/connect.htm>, a cura di Paola Rossi.

[6] Il metaOPAC è raggiungibile al seguente URL: <http://www.dolinfige.uniroma1.it/metaopac>.

[7] La Sezione di Scienze del libro e del documento e la Sezione ex Scuola Speciale per Archivisti e Bibliotecari della biblioteca del Dipartimento di Scienze documentarie, linguistico-filologiche e geografiche della Sapienza Università di Roma, il Fondo "Diego Maltese" della biblioteca Umanistica e della formazione dell'Università di Udine, la biblioteca della Facoltà di Conservazione dei beni culturali e Dipartimento di Storia e metodi per la conservazione dei beni culturali (DISMEC) dell'Università di Bologna, sede di Ravenna, la biblioteca della Facoltà di Conservazione dei beni culturali dell'Università della Tuscia di Viterbo e infine le biblioteche del Centro d'Ateneo per i servizi bibliotecari, del Dipartimento di Scienze storiche, documentarie, artistiche e del territorio "Renzo Paci", e del Dipartimento di Beni culturali dell'Università di Macerata, quest'ultima nella sede di Fermo.

[8] La biblioteca del Centro bibliografico e di documentazione della Regione Lombardia, la biblioteca di Biblioteconomia della Regione Liguria, la biblioteca dell'Istituto dei beni artistici, culturali e naturali (IBC) della Regione Emilia-Romagna, la biblioteca "Luigi Crocetti" della Regione Toscana, la biblioteca specializzata in Scienze biblioteconomiche e documentarie della Regione Umbria, e la biblioteca della Soprintendenza ai beni librari della Regione Lazio.

[9] La biblioteca professionale di Biblioteconomia della Provincia di Bergamo, l'Ufficio biblioteche della Provincia di Brescia, quello della Provincia di Cremona, la biblioteca del Centro sistema bibliotecario provinciale della Provincia di La Spezia

[10] La biblioteca del Consorzio culturale del Monfalconese di Ronchi dei Legionari.

[11] La biblioteca dell'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (ICPAL) di Roma, che raccoglie il patrimonio dell'ex Istituto centrale di patologia del libro "Alfonso Gallo".

[12] La biblioteca di Scienze sociali e biblioteconomiche dello IAL Lombardia, sede di Brescia.

[13] La biblioteca dell'AIB nazionale di Roma e quella della Sezione AIB del Friuli-Venezia Giulia di Udine.

[14] Le due biblioteche della Sapienza e quelle dell'Università della Tuscia, della Regione Lazio, dell'ICPAL e

dell'AIB nazionale.

[15] Le biblioteche specializzate della Regione Lombardia e delle province di Bergamo, Brescia e Cremona, la biblioteca dello IAL Brescia.

[16] Le biblioteche dell'Università di Udine, del CCM e della Sezione AIB Friuli-Venezia Giulia.

[17] Le biblioteche professionali della Regione Liguria e della Provincia di La Spezia.

[18] Le biblioteche della Regione Emilia-Romagna e dell'Università di Bologna.

[19] La "Crocetti" della Regione Toscana.

[20] La biblioteca specializzata della Regione Umbria.

[21] Le tre biblioteche dell'Università di Macerata.

[22] URL: <http://www.dolinfige.uniroma1.it/strutture/biblioteche/biblioteca_scienzelibro>.

[23] "Libri&documenti : laboratorio dei servizi digitali della biblioteca di scienze del libro ad opera dei suoi borsisti" <http://libriedocumenti.pbworks.com>. Si tratta di un servizio di selezione, conservazione e diffusione delle risorse digitali del settore biblioteconomia.

[24] URL: <http://www.dolinfige.uniroma1.it>.

[25] Tutto ciò per quanto riguarda l'aspetto tecnico. Quanto poi all'utilizzo e alla gestione dei campi più specifici da parte delle singole biblioteche, il problema è per ora demandato ad un futuro, auspicabile lavoro di coordinamento.

[26] Oltre alle due biblioteche della Sapienza fanno parte del polo RMS la biblioteca dell'ICPAL e quella della Soprintendenza ai beni librari della Regione Lazio.

[27] Al polo UBO afferiscono la biblioteca della Facoltà di Conservazione dei beni culturali di Ravenna e la biblioteca dell'IBC di Bologna.

[28] Centro servizi bibliotecari, Dipartimento "Renzo Paci" e Dipartimento di Beni culturali di Fermo.

[29] Si tratta del polo regionale umbro, cui afferisce la biblioteca di Scienze biblioteconomiche della Regione Umbria.

[30] La biblioteca "Luigi Crocetti", come tutto il Coordinamento biblioteche della Regione Toscana (COBIRE), è entrata nel 2013 in SBN. Non è però previsto per ora alcun riversamento del pregresso. Per poter consultare il catalogo dell'intero suo patrimonio, è quindi sempre necessario tener connesso al metaOPAC l'OPAC SOL, ma non il SOL in SBN.

[31] Ovvero gli Uffici biblioteche delle province di Brescia e di Cremona e la biblioteca di Scienze sociali e biblioteconomiche dello IAL di Brescia.

[32] La biblioteca di Biblioteconomia della Regione Liguria e il Centro sistema bibliotecario della Provincia di La Spezia.

[33] L'AIB ha avviato da tempo il passaggio ad SBN, nell'ambito del polo BVE della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, ma il catalogo SBN comprende per ora solo una piccola parte dei record, motivo che ci ha indotto a connettere provvisoriamente il catalogo Bibliowin, che da accesso all'intero patrimonio.

[34] Il caso dell'Università di Udine è paradigmatico delle scelte operate per il nostro metaOPAC. Udine infatti possiede un significativo patrimonio di libri di biblioteconomia, conservato però in una biblioteca centralizzata "umanistica e della formazione". Abbiamo quindi scelto, per ora, di connettere il solo catalogo separato del Fondo "Maltese", in attesa che sia terminata la catalogazione di altri fondi per noi interessanti o che diventi possibile isolare singole porzioni del catalogo generale di biblioteca.

[35] Cui afferisce la biblioteca Centro bibliografico e di documentazione della Regione Lombardia.

[36] Si tratta di un OPAC elaborato ed adattato nell'ambito della Regione Lombardia, con la collaborazione di Lombardia Informatica.

[37] La quasi totalità del patrimonio bibliografico di biblioteconomia, risalente al periodo in cui era attivo il Dipartimento di Storia e culture del testo e del documento, è rintracciabile da questo catalogo.

[38] Come tutto il CBT, Catalogo bibliografico trentino, la biblioteca utilizza per ora un catalogo LibriVision, ma è impegnata in una complessa operazione di migrazione ad OseeGenius, che non ha ancora reso possibile la connessione.

[39] Per approfondimenti sui software per OPAC e sui requisiti di connettibilità al MAI, invitiamo a consultare il sito di "AIB-web. OPAC italiani", in particolare le pagine "Software per OPAC" <https://www.aib.it/aib/opac/sw.htm>, curata da Giovanna Frigimelica, e la già citata "Connettibilità degli OPAC al MAI" <https://www.aib.it/aib/opac/connect.htm>, a cura di Paola Rossi.

[40] URL: <http://www.dolinfige.uniroma1.it/metaopac_biblioteche>.

[41] Lanciando la ricerca da <http://www.dolinfige.uniroma1.it/metaopac>, infatti, il nostro sito reindirizza al server del CINECA, che adotta il modello di risposta di tutti i metaOPAC MAI. Ovvero, prima dei risultati della ricerca su ogni singola biblioteca, l'output restituisce il link al catalogo del polo o dell'intero sistema bibliotecario, per poter svolgere ricerche più generali e poter raggiungere eventualmente il singolo catalogo a partire dall'insieme più grande. Dalla nostra pagina, invece, in una logica di completezza del servizio, abbiamo scelto di puntare il link direttamente all'OPAC della biblioteca specifica, che offre una possibilità di accesso più diretta e complementare alla precedente.

[42] Fonte Google Analytics.




«Bibliotime», anno XVI, numero 2 (luglio 2013)

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