«Bibliotime», anno XVI, numero 2 (luglio 2013)

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Annarita Liburdi, Ada Russo

Le biblioteche umanistiche del CNR. L'esperienza dell'ILIESI



Abstract

National Research Council's libraries of humanities institutes share problems and difficulties because of the eccentricity of their position within the largest Italian research institution. The twodays workshop held on 29th and 30th May 2012 at the Central Library of the National Research Council have voiced this uneasiness and highlighted the need for closer collaboration. The case of (ILIESI) the Institute for European Intellectual Lexicon and History of Ideas's library and its catalog explains these issues. The history of the library reflects the history of the Institute and the events that led to its establishment in 2001. This article describes the bibliographic heritage as result of the merging of libraries belonging to the two Study Centres originating the Institute, and contains the transition from single-user local electronic catalog (BiblioLie) up to the collective catalog online (GECA). This cataloging system allows to see the library's catalog as the main access point to the library collection as well as to the electronic resources available in the various digital archives of the Institute. Future projects of the library concern the recovering in digital format of the microfilm's collection and rare editions, and the adopting of standard systems for the application of digital resources metadata.

1. Premessa

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche è il massimo Ente di ricerca italiano, nato nel 1923. L'apertura dell'Ente alle scienze umane (Scienze storiche, filosofiche e filologiche; Scienze giuridiche e politiche; Scienze economiche, sociologiche e statistiche) è però avvenuta solo nel 1964, a seguito della riforma del CNR.[1]

Nonostante le modifiche apportate da questa Riforma alla struttura dell'Ente, i quarant'anni trascorsi dalla sua fondazione all'ingresso delle discipline umanistiche ne avevano profondamente influenzato la politica della ricerca, conservando il ruolo preminente delle cosiddette scienze "dure". Di questa situazione ne soffrono ancora oggi gli istituti del settore umanistico sottoposti, tra l'altro, ad una valutazione plasmata su sistemi tipici della ricerca tecnico-scientifica.

Per quanto riguarda le biblioteche, l'aumento di abbonamenti collettivi centralizzati degli ultimi anni ha interessato soprattutto il campo tecnico-scientifico, e solo recentemente sono state prese in considerazione le esigenze degli istituti umanistici. Inoltre le biblioteche umanistiche, nate quasi sempre all'interno di strutture universitarie, hanno avuto una storia e uno sviluppo legati più spesso all'istituzione ospitante che al CNR. La storia della biblioteca dell'ILIESI ne è un tipico esempio.

2. Le origini

La biblioteca dell'Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-ILIESI) ne riflette la storia e le vicende che hanno portato alla sua istituzione in seguito alla riorganizzazione interna del CNR sulla base del D.L. n. 19 del 1999. L'Istituto infatti è nato nel 2001 dalla confluenza dei due centri di studio CNR attivi presso la Facoltà di Filosofia, grazie alla convenzione con l'Università "La Sapienza" di Roma: il Centro di Studio per il Lessico Intellettuale Europeo (LIE) e il Centro di Studio del Pensiero Antico (PA).

Il Lessico Intellettuale Europeo era nato addirittura nel 1964 come Progetto di Ricerca, anche se formalmente fondato da Tullio Gregory nel 1970 [2] e da lui diretto fino al 2007, mentre il Pensiero Antico era stato fondato da Gabriele Giannantoni nel 1979 e da lui è stato diretto fino al 1998. L'attuale biblioteca di Istituto è quindi il risultato dell'unificazione delle due collezioni, nate rispettivamente nel '64 e nel '79.

3. La consistenza

I fattori che hanno influenzato la fisionomia della collezione sono sostanzialmente due: il primo è legato alle diverse ricerche portate avanti nei due centri mentre il secondo è di tipo ambientale, dovuto alla collocazione fisica dell'Istituto presso la facoltà di Filosofia a Villa Mirafiori. Per quanto riguarda le ricerche portate avanti dal Lessico Intellettuale Europeo, è importante sottolineare che il Centro è nato con l'intento di offrire strumenti per ricostruire una storia delle idee strettamente legata alla storia del lessico di cultura.

L'obiettivo era dare sistematicità alla linea di ricerca che, partendo dall'analisi dei testi, sottolineava la centralità della terminologia filosofica e scientifica per la ricostruzione di una storia delle idee nella loro concreta dimensione umana. Con questo scopo, nei primi anni '70, il Lessico Intellettuale Europeo ha iniziato a raccogliere e collezionare nella sua biblioteca opere di particolare interesse scientifico nell'ambito del pensiero filosofico, della storia delle idee e della terminologia filosofica.

Dal canto suo il Centro per il Pensiero Antico ha sempre svolto ricerche che riguardano la storiografia nel campo della filosofia antica, lo studio della ricezione della filosofia antica nella tarda antichità, e in particolare la fortuna di testi filosofici composti tra il V e il IV secolo e inclusi in età ellenistica nei grandi corpora scolastici attraverso i quali giungono alla cultura greco-romana imperiale e bizantina.

Queste ricerche hanno determinato la fisionomia della biblioteca. Inoltre già dal 1980, grazie alla collana e alla rivista "Elenchos", fondate da Giannantoni, la Biblioteca si è arricchita della letteratura internazionale che abitualmente arriva alla redazione per recensione, e questo ha rappresentato uno dei canali più rilevanti di acquisizione di materiale bibliografico, prezioso in momenti di ristrettezze economiche.

Il secondo fattore che ha influenzato la consistenza della collezione bibliografica è di tipo ambientale e legato alla collocazione fisica dell'Istituto ILIESI all'interno della facoltà di Filosofia, sede della Biblioteca di Facoltà, che è tra le più antiche d'Italia. La collezione della Biblioteca di Filosofia che negli anni si è costituita è stata influenzata, in maniera determinante, dall'apporto di numerose e importanti donazioni. Attualmente la Biblioteca raccoglie circa 140.000 monografie, 17.500 opuscoli, oltre 700 periodici di cui 327 correnti, nonché un pregevolissimo Fondo antico di oltre 1500 libri. La Biblioteca dispone anche di un patrimonio di circa 700 microfilm. [3]

È evidente che, anche grazie al fatto che negli stessi anni Tullio Gregory dirigeva sia il Lessico Intellettuale Europeo che la Biblioteca di Filosofia, [4] la politica degli acquisti delle due biblioteche si è integrata in un rapporto di stretta collaborazione da cui hanno tratto beneficio tutte e due le raccolte, anche se le due realtà non sono in alcun modo confrontabili.

Attualmente il patrimonio bibliografico complessivo della biblioteca dell'ILIESI è costituito da circa 5.000 volumi, 51 periodici e 330 microfilm di particolare interesse scientifico nell'ambito del pensiero filosofico dall'antichità all'età moderna, della storia delle idee, della terminologia filosofica e della filologia greco-romana. La maggior parte dei testi collezionati riguarda strumenti di lavoro: edizioni originali di opere, lessici e repertori linguistici settoriali, strumenti lessicografici e filologici. Tutte opere difficilmente reperibili altrove e utili per tracciare percorsi di ricerca tutti orientati a sottolineare la centralità della terminologia di cultura.

Per comprendere a pieno quale sia la consistenza della biblioteca è indispensabile sottolineare che nei primi anni '70, proprio agli inizi di attività del Lessico, la biblioteca ha iniziato ad acquistare e collezionare una delle più vaste e concentrate raccolte in microfilm di dizionari e di lessici di settori specialistici, appartenenti ai vari ambiti linguistici europei. Sono circa 330 i microfilm in possesso della biblioteca tra i quali è importante ricordare: il Seminarium totius philosophiae di Giovan Battista Bernardi del 1582-1585, il Thesaurus eruditionis di Basilius Faber del 1696, la prima edizione de Le dictionnaire de l'Académie françoise, stampato a Parigi nel 1694 e la prima edizione dell'Encyclopaedia Britannica in tre volumi, stampata a Edinburgh nel 1771.

4. Il catalogo

Per quanto riguarda la catalogazione dei volumi, va ricordato che nei primi anni si lavorava per implementare un catalogo cartaceo a schede mobili, e non stupisce che la parte relativa al Lessico fosse curata da bibliotecari universitari della Facoltà di Filosofia, mentre la parte relativa al Pensiero Antico era curata da giovani studiosi che a vario titolo frequentavano il Centro.

Nel 1998 si è deciso di informatizzare la gestione della biblioteca del Lessico: viene sviluppato il progetto di un catalogo elettronico della biblioteca, avviato a questo punto con personale interno al Centro. Nasce così il catalogo elettronico BiblioLIE realizzato in ambiente MS-Access, con gli obiettivi di aggiornare la catalogazione (sulla base degli standard di descrizione ISBD), gestire le monografie articolate a più livelli e semplificare le operazioni di stampa delle schede bibliografiche.

Alla fine della sperimentazione BiblioLIE era in grado di rispondere ai bisogni della biblioteca e di soddisfare le richieste dei ricercatori, fornendo sia un ambiente monoutente, caratterizzato da interfacce orientate al browsing di elenchi specifici più che alla ricerca tradizionale per campi, sia le tipiche funzioni di inserimento, modifica e stampa differenziata delle schede bibliografiche. La gestione delle schede bibliografiche dei microfilm consentiva l'inserimento del collegamento all'immagine del frontespizio, e la gestione delle voci di soggetto articolate dava la possibilità di scorrere l'elenco dei soggetti inseriti e visualizzare i titoli collegati.

Dal punto di vista della gestione catalografica BiblioLIE conteneva quattro tipi di scheda, una bibliografica generale e tre differenti per alcuni campi peculiari: le schede delle riviste prevedevano la possibilità di gestire i nuovi arrivi tramite il cardex; le schede dei testi antichi consentivano il rinvio all'eventuale frontespizio digitale (molti di questi testi antichi sono in formato microfilm); infine le schede dei contributi o spogli contenevano un campo abstract e il rinvio alla raccolta d'origine.

La gestione informatizzata della biblioteca tramite BiblioLIE riguardava esclusivamente le funzioni di catalogazione riservate al bibliotecario, mentre l'interfaccia con l'utente rimaneva invariata, dal momento che l'interrogazione del catalogo da parte dell'utenza, costituita quasi esclusivamente da ricercatori interni, avveniva attraverso i tradizionali schedari cartacei a schede mobili (allora strumenti preferiti rispetto alla consultazione di un catalogo elettronico).

5. Il progetto BIBLOS

Alla fine degli anni '90 i tempi sono maturi per un dibattito all'interno del CNR sulla possibilità di mettere insieme le risorse bibliografiche degli Organi afferenti al Comitato Nazionale per le Scienze storiche, filosofiche e filologiche. [5] Nel 1999 nasce la Biblioteca Umanistica Virtuale degli Organi di Ricerca del CNR. BIBLOS è un Progetto infrastrutturale per lo sviluppo e l'integrazione dei servizi telematici degli Organi afferenti al Comitato Nazionale per le Scienze storiche, filosofiche e filologiche (Comitato 08).

Il progetto si propone, come obiettivo primario, la costituzione di un portale interno al sito web del CNR, nel quale riunire e opportunamente integrare le possibilità di accesso alle informazioni di natura bibliografica e archivistica, alle risorse linguistiche e testuali, ai dati di carattere storico, archeologico e storico-artistico, posseduti da istituti e centri di studio afferenti al Comitato 08 e che gli istituti stessi intendevano, nel tempo, rendere consultabili via rete da parte della comunità scientifica internazionale.

La tipologia dei materiali informativi presi in considerazione era assai ampia poiché rifletteva la molteplicità degli ambiti disciplinari e delle linee di ricerca. In modo indicativo si possono ricordare le bibliografie specializzate e comunque le informazioni sul patrimonio librario degli istituti, i testi in lingua naturale e i dati linguistici disponibili in formato elettronico, gli archivi strutturati di dati storici, di mappe topografiche, nonché di immagini di siti archeologici e di oggetti artistici, gli archivi di tracciati audio, acquisiti per gli studi di fonetica e di dialettologia.

Il progetto BIBLOS rappresenta il primo tentativo in ambito CNR di aggregazione delle risorse bibliografiche e documentarie degli istituti di ricerca del settore umanistico; del progetto facevano infatti parte tutti gli istituti afferenti al Comitato 08. [6] Sollecitato dalla partecipazione al progetto, l'Istituto realizza l'interrogazione online del catalogo BiblioLIE che, in questo modo, diventa catalogo online, raccordo per tutti gli archivi testuali disponibili sul sito dell'Istituto e accesso al full text di quelle opere rare che erano state già digitalizzate dall'ILIESI.

Il catalogo della biblioteca si presentava così complessivamente in tre formati: un catalogo digitale locale che gestiva tutte le operazioni di schedatura compresa la stampa delle schede, un catalogo cartaceo per l'utenza interna che continuava a preferire la consultazione delle schede mobili e infine un catalogo online pubblico, che forniva funzionalità di ricerca ed era collegato agli altri archivi digitali pubblicati dall'Istituto.

L'allineamento delle informazioni nei due cataloghi (il locale e quello pubblico) era garantito da una utility di esportazione dei dati che periodicamente veniva eseguita per aggiornare il catalogo online con l'ultima versione di BiblioLIE. Il catalogo generale online permetteva il recupero delle informazioni sia attraverso canali tradizionali, come l'interrogazione dei campi Autore, Titolo, Collana e Soggetto, sia attraverso lo scorrimento di liste.

6. Il sistema GeCa

A dicembre 2011 la biblioteca dell'ILIESI sceglie di passare alla gestione del catalogo tramite GeCa System. GeCa è un sistema di automazione per biblioteche deputato alla gestione remota (via web) del materiale bibliografico presente nelle strutture del CNR. GeCa permette alle biblioteche degli istituti partecipanti di gestire autonomamente i propri cataloghi e offre funzioni di catalogazione partecipata e prestito locale e/o interbibliotecario. GeCa è realizzato in ambiente MySQL-PHP. [7]

I motivi che hanno portato l'ILIESI a questa scelta si devono principalmente alla possibilità di far parte della comunità delle biblioteche degli istituti CNR che partecipano al progetto, [8] di avere un ambiente integrato di gestione catalografica completa, dall'acquisto alla gestione del prestito, nonché di accedere alla "Catalogazione derivata" caricando il formato Marc direttamente dalle altre strutture CNR partecipanti, dal Servizio Bibliografico Nazionale o dalla Library of Congress, i cui link sono presenti nella maschera della catalogazione.

Con il passaggio a GeCa il catalogo della biblioteca continuerà ad essere punto di accesso, oltre che alla collezione libraria fisicamente presente in Istituto, anche alle opere digitalizzate presenti negli archivi digitali dell'ILIESI. Nel corso degli anni infatti, oltre alla Banca Dati di testi filosofici dell'età moderna nata agli inizi degli anni '80, si sono aggiunti altri archivi, diversi per forma e contenuto. Attualmente gli archivi e le collezioni dell'Istituto sono tutti consultabili dal sito dell'ILIESI in modalità open access.

Tra gli archivi, già collegati al catalogo bibliografico in parte o totalmente, ricordiamo, in ordine di creazione:

7. Stato dell'arte

Diversi progetti riguardanti la biblioteca sono in fase più o meno avanzata di realizzazione: il recupero in formato digitale della collezione di microfilm, il collegamento tra il catalogo della biblioteca e le risorse digitali presenti nei vari archivi, lo spoglio integrale degli atti dei Colloqui Internazionali dell'ILIESI e delle pubblicazioni periodiche, e infine la digitalizzazione degli indici delle pubblicazioni dell'Istituto.

Il recupero in formato digitale della collezione in microfilm è stato avviato grazie alla collaborazione con la biblioteca della Facoltà, che ha in deposito la raccolta dei microfilm dell'Istituto e che ha messo a disposizione le apparecchiature idonee alla loro digitalizzazione. Con questo processo si intende non solo salvaguardare il contenuto dei materiali dal degrado del tempo, ma anche metterli a disposizione degli studiosi.

La funzionalità del sistema GeCa dedicata alla gestione del libro antico consentirà l'accesso ai microfilm digitalizzati. Si tratta, come già detto, di testi molto rari e di difficile reperibilità, che verranno acquisiti dando la precedenza a dizionari e lessici non disponibili in altri archivi. Continuerà inoltre il lavoro di collegamento tra il catalogo della biblioteca e le risorse digitali presenti nei vari archivi dell'Istituto. Si tratta di trascrizioni del testo di fonti primarie, di riproduzioni digitali di fonti primarie e secondarie, di schede storico-bibliografiche, di materiali inediti pubblicati dall'ILIESI.

In merito allo spoglio integrale delle pubblicazioni dell'Istituto, le acquisizioni digitalizzate riguarderanno, in una prima fase, i testi liberi dal diritto d'editore e quelli esauriti. Il lavoro di acquisizione, già parzialmente avviato all'interno del progetto europeo Agora: Scholarly Open Access Research in European Philosophy, verrà esteso per acquisire i contributi finora esclusi. Infine, per tutte le monografie e le pubblicazioni dell'ILIESI, si intende comunque implementare GeCa, utilizzando una funzione già prevista dal sistema, con gli indici di tutti i volumi e lo spoglio dei volumi miscellanei delle collane.

8. Il seminario Benvenuti in Biblioteca.

L'ingresso della biblioteca ILIESI nell'OPAC GeCa ha fatto intravedere da subito le possibilità di cooperazione e di collaborazione tra gli istituti a carattere umanistico del CNR, e il risultato più evidente è stato l'incontro avvenuto nel maggio 2012. Nei giorni 29-30 maggio 2012 si è tenuto infatti, presso la Biblioteca Centrale del CNR "Guglielmo Marconi", il Seminario di studi Benvenuti in Biblioteca! Umanesimo e società nelle collezioni librarie del CNR. [9]

Le biblioteche degli istituti afferenti al Dipartimento Scienze Umane [10] del CNR si sono incontrate per discutere e confrontarsi, oltre che sul tema della gestione informatizzata dei cataloghi, anche sulla politica di acquisti centralizzati e sui prodotti digitali presenti nelle varie collezioni. Al seminario hanno partecipato 12 dei 20 istituti del Dipartimento Scienze Umane. Il panorama emerso dalle relazioni presentate descrive problematiche comuni a tutte le biblioteche e soluzioni parzialmente diverse.

La caratteristica comune a tutte le biblioteche partecipanti è data dall'elevato livello di specificità e insieme multidisciplinarietà delle collezioni, che rappresentano settori di ricerca peculiari. Anche l'utenza delle biblioteche si caratterizza per la specializzazione nelle tematiche di riferimento, essendo composta soprattutto dai ricercatori dell'Istituto e comunque da studiosi delle discipline di settore. Comune a varie strutture è anche l'esigenza di svolgere un'attività di diffusione e divulgazione dei diversi prodotti della ricerca, sia che si tratti delle consuete pubblicazioni scientifiche prodotte dall'Istituto e dai propri ricercatori, sia che si faccia riferimento a risorse meno tradizionali (pubblicazioni digitali, prodotti multimediali, ecc.) o meno titolate come rapporti tecnici e di ricerca, relazioni, dispense di corsi, tutto ciò che in genere viene altrimenti inteso come letteratura grigia.

I problemi comuni alle diverse strutture riguardano innanzitutto il carattere eterogeneo dei supporti delle collezioni; le varie raccolte, infatti, possono essere costituite da documenti cartacei, o su microfilm oppure disponibili su supporti digitali, e per questo caratterizzano in maniera non banale le diverse funzioni di gestione. A questo si aggiunge il fatto che all'interno di una biblioteca sono a volte confluite collezioni provenienti da sezioni diverse, con la conseguente difformità dei criteri adottati a vari livelli.

Un problema condiviso da più strutture è quindi anche quello del superamento della frammentazione del patrimonio bibliografico causato da tali fusioni. Condivisa è pure la mancanza di fondi da dedicare sia ai nuovi acquisti, sia a progetti di recupero del contenuto delle collezioni attraverso la digitalizzazione, sia all'acquisto e alla manutenzione di software per la gestione dei cataloghi. Ultimo, ma non per questo meno sentito, è il problema della mancanza di comunicazione tra le diverse biblioteche del settore umanistico del CNR e di raccordo delle politiche di acquisto e di gestione.

A tutti questi problemi ciascuna biblioteca ha in effetti trovato soluzioni diverse. I cataloghi sono stati informatizzati sia attraverso applicazioni sviluppate ad hoc, sia con software disponibili sul mercato o con prodotti open source. Nel Dipartimento, su venti istituti afferenti, quattordici hanno aderito al progetto GeCa; dei dodici istituti che hanno partecipato al Seminario, otto hanno aderito a GeCa, gli altri hanno acquistato software commerciali o hanno sviluppato sistemi proprietari.

L'adesione a GeCa ha inoltre contribuito ad aumentare la visibilità delle singole biblioteche e l'accessibilità al catalogo, diminuendo un fattore di isolamento molto sentito non solo dalle strutture più piccole, ma anche dall'intero settore umanistico di un ente di ricerca che, nonostante la sua competenza scientifica generale, non sempre risponde alle esigenze più peculiari del settore. In genere la partecipazione a sistemi di catalogazione derivata e di collaborazione bibliotecaria è apparsa una buona soluzione per affrontare alcuni dei problemi relativi alla gestione delle collezioni.

Più variegato è invece il quadro delle soluzioni adottate per quanto riguarda l'aspetto della disseminazione dei prodotti della ricerca. Ogni biblioteca, infatti, sembra orientata a soluzioni disegnate sulle differenti attività di ricerca, e quindi sulle diverse tipologie di prodotti ottenuti. In questa prospettiva le soluzioni scelte, sia che facciano riferimento a tecnologie open source, sia ad applicazioni sviluppate su misura, restano comunque strettamente collegate alle aree disciplinari di appartenenza.

9. Programmi

La biblioteca dell'ILIESI e il catalogo che la descrive, nel corso degli anni sono cambiati per forma e contenuto. Dalla schedatura manuale alla schedatura elettronica, dagli schedari cartacei a schede mobili al catalogo online, dai volumi e dai microfilm alle risorse digitali. Due sono gli obiettivi per l'immediato futuro. Il primo è quello di configurare il catalogo come chiave di accesso a tutte le risorse bibliografiche e documentarie dell'Istituto, su supporto sia cartaceo sia digitale. A questo scopo GeCa sarà lo strumento principale per la catalogazione e condivisione delle risorse, e saranno sfruttate al massimo le funzionalità ipertestuali del sistema.

Il secondo obiettivo riguarda invece le risorse digitali: in particolare come rendere visibili nel catalogo della biblioteca informazioni che sono peculiari ai soli testi digitali. Le collezioni di documenti digitali sono infatti, a tutti gli effetti, nuovi "oggetti culturali" che richiedono, per una efficace identificazione e gestione, la messa a punto di tracciati descrittivi articolati e versatili. Oltre al formato dei dati, perciò, altre informazioni sono necessarie: le indicazioni della fonte usata, il livello di correttezza della trascrizione, la codifica dati applicata. Questi speciali metadati, strutturati secondo specifici standard, rappresentano "la carta di identità" delle collezioni digitali e ne consentono la selezione, la ricerca collettiva e l'interscambio. Il catalogo della biblioteca diventa quindi fonte e certificazione di attendibilità della risorsa, dati indispensabili per chi lavora nella ricerca.

Agli obiettivi propri della biblioteca dell'ILIESI, si aggiungono i programmi condivisi con le altre biblioteche umanistiche del CNR, e che sono rivolti soprattutto ad ampliare l'accessibilità delle risorse bibliografiche e digitali, e a favorire la disseminazione dei risultati della ricerca. Perché, come ricorda Naudé: "Quando tutte queste cose fossero così disposte, non resterebbe più, per completare il nostro discorso, che sapere quale deve essere il loro fine e il loro principale uso; infatti, immaginare che si debba, dopo tanta fatica e spesa, nascondere tutte queste luci sotto il moggio e condannare tanti illustri personaggi a un silenzio e a una solitudine perpetui, significa non intendere il fine di una biblioteca". [11]

Annarita Liburdi, ILIESI Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee - Consiglio Nazionale delle Ricerche, e-mail: annarita.liburdi@iliesi.cnr.it

Ada Russo, ILIESI Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee - Consiglio Nazionale delle Ricerche, e-mail: ada.russo@cnr.it


Note

[1] Legge n. 283 del 2 marzo 1963.

[2] In merito alla storia del Centro cfr. A. Liburdi, Per una storia del Lessico Intellettuale Europeo, Roma, LIE, 2000.

[3] Per la storia della Biblioteca di Filosofia dell'Università cfr. <http://bibliotecafilosofia.uniroma1.it/storia/profilo.htm>. Si veda anche Vittoria Nasti, La Biblioteca dell'Istituto di Filosofia, Roma, 1978; Giuseppe Faccini - Caterina Lalli, La Biblioteca di Filosofia di Villa Mirafiori, in "Nouvelles de la République des Lettres", (2001) 2, p. 151-155, <http://w3.uniroma1.it/corrispondenze/nrl/pdf/2001_II/151-155.pdf>.

[4] La carica di Direttore di Dipartimento ricoperta da Tullio Gregory, in quegli anni prevedeva anche la direzione della Biblioteca di Facoltà.

[5] Il Consiglio Nazionale delle Ricerche, fino alla sua riorganizzazione e alla ristrutturazione della rete scientifica avvenuta nel 1999, era organizzato in 10 Comitati Nazionali di Consulenza di base più 5 interdisciplinari. Cfr. Per una storia del Consiglio nazionale delle ricerche, a cura di Raffaella Simili e Giovanni Paoloni, Roma, GLF Editori - Laterza, 2001.

[6] IBAM (Catania) ex Centro di studio sull'archeologia greca; ICEVO (Roma) ex Istituto per gli studi micenei ed egeo-anatolici; ILC (Pisa) Istituto di linguistica computazionale; ILIESI (Roma) ex Centro di studio del pensiero antico; ILIESI (Roma) ex Centro di studio per il lessico intellettuale europeo; ISCIMA (Roma) Istituto per l'archeologia etrusco-italica; ISCIMA (Roma) Sezione di ricerca per la civiltà fenicia e punica "Sabatino Moscati"; ISEM (Genova) ex Centro di studi per la storia della tecnica; ISEM (Cagliari) Istituto sui rapporti italo-iberici; ISEM (Torino) ex Centro per lo studio delle letterature e delle culture delle aree emergenti; ISPF (Genova) ex Centro di studi sulla filosofia contemporanea; ISPF (Milano) Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno; ISPF (Napoli) ex Centro di studi vichiani; ISTC (Padova) ex Centro di studio per le ricerche di fonetica; ISTC (Padova) ex Centro di studio per la dialettologia italiana "Oronzo Parlangeli"; OVI (Firenze) Istituto Opera del Vocabolario Italiano.

[7] La progettazione, realizzazione e manutenzione di GeCa è curata da Roberta Maggi e Roberto Di Cintio del Servizio di Documentazione Scientifica dell'Area della Ricerca di Genova.

[8] Per la lista delle strutture partecipanti si veda <http://polarcnr.area.ge.cnr.it/index.php?Info=geca&sub=chi_b>.

[9] Progetto scientifico di Maria Eugenia Cadeddu, Annarita Liburdi e Luca Tiberi. Al Seminario hanno partecipato: Biblioteca Centrale "Guglielmo Marconi", CERIS (Istituto di Ricerca sull'Impresa e lo Sviluppo), ILC (Istituto di Linguistica Computazionale), ILIESI (Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee), IRAT (Istituto di Ricerche sulle Attività Terziarie), IRPPS (Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali), ISCIMA (Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico), ISEM (Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea), ISGI (Istituto di Studi Giuridici Internazionali), ISPF (Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno), ISSIRFA (Istituto di Studi sui Sistemi Regionali Federali e sulle Autonomie), ITD (Istituto per le Tecnologie Didattiche), ITTIG (Istituto di Teoria e Tecniche dell'Informazione Giuridica).

[10] Il DSU nasce nel 2012 come fusione dei due Dipartimenti di Identità Culturale e di Patrimonio Culturale.

[11] Gabriel Naudé, Avvertenze per la costituzione di una biblioteca, introduzione, traduzione e note di Vittoria Lacchini, Bologna, Editrice CLUEB, 1992, p. 103.




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