«Bibliotime», anno XVIII, numero 3 (novembre 2015)


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Biblioteche ad ampio spettro



Parlare di biblioteche significa affrontare uno spettro di questioni sia di natura tecnica (settoriale, procedurale, specialistica) sia di carattere più latamente culturale, e che sfocia ad esempio nei domini della sociologia, della linguistica, della storia e della filosofia. La biblioteca, infatti, viene a situarsi al centro di una rete di contenuti di tipo fortemente interdisciplinare, trovando la propria sintesi nella biblioteconomia, o come oggi si preferisce dire, nella Library and Information Science.

Non è possibile, in questa la sede, approfondire tale discorso, ma solo presentare alcuni esempi della dimensione molteplice e differenziata che un'indagine sulle biblioteche può rivelare. Il corrente numero di Bibliotime, infatti, propone una serie di contributi che mostrano la pluralità delle prospettive che entrano in gioco quando si esplorano le innumerevoli facce della LIS.

E ciò a partire dall'approfondita analisi effettuata da Claudio Gnoli e Riccardo Ridi sul fondamentale concetto di informazione: un'analisi volta non solo ad esplorare i diversi significati del termine nelle sue varianti fisiche, biologiche e sociali, ma anche a discutere di una teoria "unificata" sull'informazione proposta di recente, che viene messa a confronto con altre due ipotesi in qualche modo complementari, vale a dire la teoria del docuverso ipertestuale e la teoria dei livelli integrativi.

Di ambito più latamente culturale è poi il resoconto, a firma di chi scrive, sulla ricaduta che le idee di un intellettuale e filosofo come Michel Foucault ha avuto sulla realtà delle biblioteche, e di converso sulla maniera con cui tale realtà è stata esaminata e rappresentata dallo studioso, dando vita a interpretazioni di notevole interesse e suggestione.

Gli aspetti tecnici - o per dir meglio tecnologici - legati all'attuale evoluzione delle biblioteche trovano invece spazio nell'articolo di Ilaria Bortolotti e Alice Terenziani che, riflettendo sul travolgente successo dei dispositivi mobili oltre che sul cambiamento delle abitudini nei confronti della ricerca dell'informazione, prendono in esame la quantità di "applicazioni" che le biblioteche (di diverse tipologie e in molti paesi del mondo) hanno realizzato per adattare i loro servizi alle nuove esigenze delle comunità, sottolineando gli sforzi che anche nel nostro paese si stanno facendo per restare al passo con questi sviluppi.

Il versante politico-istituzionale, poi, caratterizza l'intervento di Giannandrea Eroli che, prendendo in considerazione il caso della regione Marche, riporta gli esiti dell'introduzione di un provvedimento legislativo che consente di ottenere detrazioni per donazioni aventi specifiche finalità culturali ed in cui, ovviamente, sono coinvolte anche le biblioteche.

Il contributo di Silvia Girometti infine ci propone un argomento di stretta attualità qual è quello dei rapporti che possono intercorrere fra le istituzioni bibliotecarie ed una realtà così diffusa – e sempre più indispensabile nel panorama contemporaneo - qual è Wikipedia.

Michele Santoro



«Bibliotime», anno XVIII, numero 3 (novembre 2015)


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