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L'Associazione Biblioteche Carcerarie

di Emanuela Costanzo

L'Associazione Biblioteche Carcerarie (che si chiamerà brevemente ABC) nasce dalla profonda convinzione che chiunque venga messo nelle condizioni di liberarsi dalla schiavitù dell'ignoranza possa avere maggiori probabilità di condurre un'esistenza armonica, fatta di scelte consapevoli e condotta in base ai propri desideri e alle proprie aspirazioni.

Qualunque uomo, fornito del necessario bagaglio culturale per comprendere il passato e il futuro, può acquisire insieme con esso il coraggio di perseguire le proprie idee e la pazienza necessaria per attenderne i frutti.

Di quanto si svuoterebbero le nostre prigioni se in esse venissero reclusi solo coloro che hanno consapevolmente trasgredito le norme della convivenza comune?

L'idea che il carcere non sia una vendetta è da tempo presente nelle Costituzioni dei paesi civili, come è pure presente il concetto di rieducazione del condannato, di pena intesa come reinserimento nella società libera di una persona "cambiata".

Allora la lettura, peraltro estremamente diffusa in carcere dove il tempo sembra non passare mai, può diventare un punto di forza dell'Istituzione penitenziaria, un aspetto importante della diffusione della cultura e della ri-nascita di ideali, valori e sogni, in altre parole del recupero delle persone detenute. Un programma sistematico di sollecitazione alla lettura, di diffusione della cultura tramite i logici canali che sono le Biblioteche, può avere il duplice effetto di soddisfare bisogni conoscitivi e di crearne di nuovi e più raffinati, in un crescendo di maturazione intellettuale.

In ogni carcere è prevista l'esistenza di una Biblioteca (art. 12 ord. Pen...), ma la sua gestione è affidata a personale non specializzato, e che pertanto non ha le competenze necessarie per farla funzionare "a pieno ritmo": la Biblioteca è un organismo in continua evoluzione, ci insegna Ranganathan, che funge da centro di smistamento di libri e di Informazione in modo tale che a ciascuno arrivi proprio ciò di cui ha bisogno, e perché questo si realizzi è necessario che ci sia un professionista che conosca i propri utenti, organizzi gli acquisti, gestisca i prestiti, controlli i rientri, in altre parole c'è bisogno di un Bibliotecario.

In seguito a contatti intercorsi con varie carceri italiane, ci si è resi conto come ogni singola realtà bibliotecaria verta in uno stato di estremo isolamento: l'ABC vorrebbe porvi fine. Vorremmo che le fatiche e le conquiste dei singoli diventassero patrimonio di tutti. Vorremmo, dunque, costituire un punto di contatto tra le biblioteche carcerarie italiane perché esse dialoghino tra di loro proprio come ogni altra biblioteca attivamente operante sul proprio territorio, finchè anch'esse si possano considerare inserite a pieno diritto nel circuito bibliotecario italiano, anche grazie a un Centro di documentazione che stiamo istituendo.

Dal 1992 la Cattedra di Biblioteconomia dell'Università Statale di Milano (il Prof. Giorgio Montecchi e, in qualità di suoi collaboratori, io e altri colleghi) si occupa della Biblioteca del Carcere di Opera: abbiamo organizzato degli incontri con i detenuti e, l'anno scorso, un vero e proprio Corso Fondo Sociale Europeo (con il Consorzio di Formazione Professionale di Pieve Emanuele) grazie al quale 9 degli 11 partecipanti hanno conseguito l'attestato di qualifica di Operatore di Biblioteca. Con queste stesse persone, grazie al favore della Direzione della Casa di Reclusione e in particolare del Dott. Agazio Mellace, stiamo riorganizzando la Biblioteca interna del carcere catalogando i volumi con Tin Lib, offerto dalla Biblioteca comunale di Rozzano con la quale è attiva una Convenzione per il prestito interbibliotecario, e che ci supporta validamente per tutta la parte che riguarda la gestione del sistema, anche con interventi sul posto da parte del suo Direttore, il Dott. Stefano Parise.

Siamo anche pronti ad accogliere proposte di lavoro dall'esterno, sia su commissione, sia direttamente presso il committente (alcuni detenuti posso accedere ai benefici di legge per il lavoro esterno). Auspichiamo una fruttuosa collaborazione con tutti i bibliotecari della Lombardia che vorranno darci una mano, e in particolare con l'AIB, anche in previsione di un incontro specifico sulle biblioteche carcerarie da tenersi, probabilmente, nella tarda primavera di quest'anno.

Grazie.


Copyright AIB 2001-02-07, ultimo aggiornamento 2001-02-08 a cura di MdG e Claudio Gamba
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/lom/re010127a.htm

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