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La voce delle storie. Nati per Leggere a Messina

Maurizio Randazzo


Una vecchissima canzone di Roberto Vecchioni [1] recitava stucchevolmente: Sarebbe come una mattina / svegliarsi ed essere a Messina / città che è degna d'ogni stima / ma che vuoi che ci faccia io a Messina? Chissà perché uno dei cantautori più stimati della canzone italiana ha prodotto un verso così infelice? Di certo c'è che io sapevo perfettamente perché mi trovassi a Messina il 31 maggio 2011 insieme al presidente della Sezione Enza Mogavero, alle preziosissime Elena Scrima e Carmen Puglisi che hanno brillantemente coordinato e organizzato proprio in quel di Messina una delle tante occasioni di promozione e diffusione di NPL in Sicilia. Nati per Leggere. La voce delle storie è stato il titolo della bella iniziativa che è stata ospitata dall'Istituto comprensivo "G. La Pira - D. Gentiluomo".
Davanti ad un numeroso pubblico di educatori, operatori pedagogici, bibliotecari si sono succeduti gli interventi di Giovanna Malgaroli (coordinamento NPL), del dott. Sergio Conti Nibali (pediatra ASP 5 Messina), di Enza Mogavero (nella sua doppia veste di presidente dell'AIB Sicilia e direttrice della Biblioteca comunale "Giovanni Falcone" di Palma di Montechiaro), di Silvana Alberti (formatrice del laboratorio di lettura iter "Villino Caprifoglio" di Torino), di Cristina Pennisi (lettrice volontaria di "Animalibro"), dell'insegnante Nadia Trovatello.


I lavori sono stati introdotti e moderati da Elena Scrima, che ha dato la parola all'ospite dell'iniziativa il dirigente scolastico Maria Muscherà. L'ospite nell'indirizzare un saluto agli intervenuti ha ricordato con brevi cenni quali devono essere i principi che ispirano l'azione educativa della scuola e dovrebbero ispirare qualsiasi progetto educativo, parlando di scuola per la persona e di scuola della persona, una scuola retta dai principi fondanti di una società civile: la pace, la libertà, la solidarietà, la partecipazione, il rispetto degli altri e dell'ambiente, l'apertura al mondo e alla valorizzazione della diversità, in sintesi una scuola che offra ai suoi alunni la possibilità di maturare quei comportamenti che sono alla base della convivenza civile e di acquisire quelle conoscenze fondamentali che li accompagneranno nel loro percorso formativo, rendendoli cittadini partecipi e attivi, protagonisti della vita sociale e civile, testimoni della civiltà dell'Amore.


Enza Mogavero nel ruolo di presidente regionale dell'AIB, ha ricordato come l'Associazione sia uno dei partner promotori del progetto NPL a livello nazionale, insieme all'Associazione Culturale Pediatri e al Centro per la Salute del Bambino di Trieste. L'AIB Sicilia, ha continuato Enza Mogavero, al fine di promuovere ampiamente la diffusione del progetto in Sicilia, intende creare un Coordinamento regionale NPL, sulla scia di quanto fatto a livello nazionale, che consenta di raggiungere capillarmente tutto il territorio regionale e si proponga come guida per la realizzazione dei progetti locali. L'esperienza dei colleghi del Coordinamento nazionale NPL sarà messa a frutto per individuare le migliori strategie e modalità di diffusione e attuazione del progetto, affinché esso si realizzi senza approssimazioni e secondo criteri scientificamente validi. Grazie all'aiuto dei colleghi del Coordinamento nazionale NPL organizzeremo anche dei momenti formativi per formatori NPL, affinché anche in Sicilia vi siano quelle competenze necessarie per istruire quanti vogliano intraprendere questo bellissimo cammino. Enza Mogavero ha poi concluso il suo intervento ringraziando il dirigente scolastico Maria Muscherà, non solo per aver ospitato l'iniziativa, ma anche per l'interesse manifestato verso il progetto; la dott.ssa Melina Prestipino, dirigente dell'U.O. Beni Bibliografici della Soprintendenza di Messina che certamente costituisce un alleato prezioso per la diffusione delle attività promosse dall'AIB Sicilia e per la sensibilizzazione dei bibliotecari dell'intera provincia; le colleghe messinesi Elena Scrima e Carmen Puglisi per l'impegno profuso per la realizzazione della giornata.


Un saluto è stato anche portato dalla dott.ssa Carmelina Prestipino, già menzionata sopra, che ha evidenziato come in Sicilia sia difficile fare sistema, esistono delle oasi felici dove è stato possibile portare a compimento il progetto NPL, ma spesso i progetti locali sono caratterizzati dall'episodicità, caratteristica della mancata progettazione a lungo termine. I numeri e le statistiche sono spietati in tal senso e testimoniano come in gran parte del nostro territorio il progetto NPL non sia ancora arrivato o si sia arenato anche dopo un promettente avvio.


Giovanna Malgaroli, secondo modalità affinate in oltre un decennio di attività di NPL, ha illustrato i principi, le finalità, la natura del progetto NPL. La lettura come fattore di benessere è stato il titolo del suo coinvolgente intervento. Giovanna parte da una semplice domanda: perché un programma di promozione della lettura nei primi anni di vita dei bambini? È stato dimostrato scientificamente come le esperienze effettuate dal bambino nei primi anni di vita determinino delle conseguenze sia anatomiche che fisiologiche a carico delle connessioni neuronali. I bambini nascono con un vastissimo patrimonio di neuroni, ma solo attraverso lo stimolo provocato da un ambiente dove si abbia la cura di stabilire "connessioni" umane si creano le connessioni neuronali. I bambini sono attratti dai volti, dalle parole, dalle canzoncine e dai suoni. Se i genitori, parlano spontaneamente con i propri figli fin dai primissimi giorni, le loro parole contribuiscono a dare forma e significato a ciò che accade, gli stimoli che il bambino riceve ne determinano il futuro, la quantità e la varietà di parole udite durante i primi anni di vita sono decisive per l'acquisizione della competenza linguistica.
Citando la neuroscienziata Maryanne Wolf, del Center for Reading and Language Research della Tuft University, studiosa del fenomeno della lettura e delle sue disfunzioni, dal saggio Proust e il calamaro [2] Giovanna Malgaroli ha offerto spunti per l'approfondimento ulteriore di questo tema che risulta essere così centrale per il futuro della scuola e della nostra società, dice la Wolf: All'insaputa delle famiglie e di loro stessi i bambini cresciuti in ambienti con poca o nessuna confidenza con la letteratura, all'asilo e alle elementari devono già lottare per non restare indietro. Non è solo una questione di parole non ascoltate e non apprese. Non ascoltare certe parole significa non imparare certi concetti. Non incontrare certe forme della sintassi vuol dire capire meno i nessi tra certi eventi di un racconto. Non conoscere le forme del racconto vuol dire essere meno in grado di dedurre e prevedere.
Se con naturalezza impariamo a parlare, non così avviene per la lettura, in realtà "non siamo nati per leggere". È passato solo qualche migliaio di anni dall'invenzione della lettura. L'invenzione ha portato con sé una parziale riorganizzazione del nostro cervello, che, a sua volta, ha allargato i confini del nostro modo di pensare mutando l'evoluzione intellettuale della nostra specie. Come afferma Steven Pinker [3] i bambini sono cablati [dalla natura] per il suono, ma i caratteri a stampa sono un accessorio opzionale che deve essere acquisito diligentemente. Questo fatto fondamentale sulla natura umana dovrebbe essere il punto di partenza per qualsiasi discussione su come insegnare a leggere e a scrivere.
Passando per una dettagliata esposizione delle tappe dello sviluppo delle competenze di lettura nel bambino, con relative indicazione dei libri che si devono utilizzare nelle diverse fasi, Giovanna Malgaroli ha fornito una definizione di emergent literacy che consiste nel consentire al bambino di familiarizzare precocemente con i libri e la lettura, nel rispetto dei suoi tempi e dei suoi bisogni.
La qualità dell'attaccamento e il contesto socio culturale della famiglia sono alla base di un buono sviluppo delle competenze ed abilità richieste ad un bambino per sviluppare una buona literacy, la qualità dell'attaccamento condiziona:

La qualità dell'attaccamento può compensare gli effetti di un basso livello socio-culturale materno.
La lettura ad alta voce se praticata con continuità e nei modi adeguati alle tappe evolutive del bambino, è in grado di influenzare:

Avendo risposto al perché ovvero alle motivazioni scientifiche che danno senso a tanto impegno, si passa a dare indicazioni sul come, ovvero alle azioni che possiamo svolgere a sostegno del progetto. Nati per Leggere agisce:

Gli elementi indispensabili per il buon esito di un progetto NPL sono quattro:

  1. la collaborazione interprofessionale;
  2. la formazione
  3. il dono del libro
  4. la valutazione dell'intervento

Per quanto riguarda la collaborazione interprofessionale, la lettura ad alta voce, offrendo un modello positivo di comunicazione e relazione tra adulti e bambini, ricco di stimoli linguistici e cognitivi, diventa terreno comune per operatori sanitari, bibliotecari, educatori, con l'obietttivo comune di determinare migliori e più eque condizioni di vita per il maggior numero di bambini e per le loro famiglie. Il pediatra ha un contatto frequente con il bambino e la sua famiglia nei primi sei anni di vita, durante i bilanci di salute, quando ha l'opportunità di sostenere i genitori promuovendo il benessere complessivo del bambino. La biblioteca è il luogo per eccellenza dove incontrare i libri e le persone che li conoscono. Offre l'opportunità di scegliere tra molti libri diversi in uno spazio curato e accogliente dove i libri sono facilmente accessibili ai bambini e sono scelti e gestiti con cura. L'educatore di nido e scuola dell'infanzia può promuovere la consuetudine del libro e della lettura ad alta voce tra le esperienze significative nella vita quotidiana del bambino.
È fondamentale mettere in atto un processo di formazione continua. Anche dopo avere approntato alcune iniziative di formazione formale, si devono mantenere vivi interesse e motivazione delle persone coinvolte, attraverso momenti di approfondimento e di condivisione di conoscenze e competenze. È importante promuovere una crescita delle competenze e delle conoscenze delle persone coinvolte nel progetto circa la natura del bambino, sulla lettura, sui libri e la letteratura per bambini.
Trasmettere il valore della lettura attraverso il dono di un libro [4], immediatamente fruibile da parte del bambino, è ritenuto il modo più efficace di farlo. Per due motivi:

  1. il legame affettivo che si instaura tra l'operatore e il bambino che riceve il libro;
  2. perché rende concreta la possibilità di provare cosa significa avere tra le mani un libro e appropriarsene attraverso la lettura mediata da una persona cara.

Non possiamo più prescindere dal valutare il nostro lavoro, perché abbiamo giustamente l'obbligo di giustificare e motivare come spendiamo le risorse che ci vengono affidate. Anche nel caso del progetto Nati per Leggere ci interroghiamo continuamente su come sia meglio investire le poche o tante risorse disponibili, il principio è che ciò che non si valuta, viene svalutato.
Giovanna Malgaroli ha mostrato poi alcuni dati circa la diffusione di Nati per Leggere in Italia. Al 31 dicembre 2007 risultavano attivi 376 progetti per un totale di 7.468 operatori coinvolti tra bibliotecari, pediatri, educatori, operatori socio-sanitari e volontari. Il bacino demografico interessato dai progetti locali nel 2007 risultava più che raddoppiato rispetto al 2003, riguardando il 33% della popolazione complessiva italiana (19.410.752 abitanti sui 59.138.292 totali). I bambini di età compresa tra 0 e 5 anni entrati in contatto con i progetti locali nel corso del 2007 sono stati 258.698, pari al 24% della popolazione 0-5 anni interessata dagli interventi NPL. I progetti locali sono per lo più concentrati nelle regioni del centro-nord: 183 nelle regioni del nord, 148 nelle regioni del centro, 14 nelle regioni meridionali, 31 nelle isole (26 dalla Sardegna).

Il dott. Sergio Conti Nibali, pediatra di famiglia dell'ASP 5 di Messina, è intervenuto portando alcune considerazioni circa Il ruolo del pediatra nella promozione della lettura. Se l'adesione al progetto NPL dapprima era nata per la fiducia nelle organizzazioni che lo proponevano (ACP, CSB, AIB), ha detto Conti Nibali, strada facendo ho avuto modo di sperimentare l'utilità del progetto percependone i benefici sui bambini e sul mio lavoro. NPL è il progetto di salute pubblica più innovativo dell'ultimo decennio, di basso costo, ma di grande efficacia, che ha dentro di sé il concetto di seminare oggi per raccogliere domani. Il pediatra si avvale nella sua pratica ambulatoriale di molti strumenti diagnostici: dal fonendoscopio, all'otoscopio, dallo scoliometro all'odoscopio, sono tutti strumenti il cui utilizzo è stato codificato durante gli studi di medicina e di specializzazione, ma non il libro. Eppure oggi mi rendo conto che il libro, al pari di altri strumenti, consente un approccio diagnostico allo sviluppo psicomotorio del bambino, alla relazione con il suo caregiver e con me, che rappresento in ambulatorio l'estraneo in un ambiente ancora estraneo. Ormai ho preso l'abitudine di studiare l'approccio del bambino col libro a partire dal bilancio di salute di 5-6 mesi per poi sperimentarlo ai 12, 18, 24 e 36 mesi. Il libro rappresenta molto spesso l'oggetto magico che consente un rapidissimo adattamento del bambino di età compresa tra 1 e 3 anni all'ambulatorio: mettersi al suo livello e aprire un libro adatto alla sua età, sfogliare davanti a lui le pagine e attrarlo con voce appropriata rappresentano spesso la chiave per il prosieguo della visita, e spesso il rapimento del bambino davanti ai disegni fantastici del libro rappresenta una vera sorpresa per i genitori, specie per quelli che avevano sperimentato un approccio fallimentare col libro, forse poco convinti che il loro bambino ne potesse essere davvero attratto o, addirittura rapito.
Conti Nibali ha poi indicato quale deve essere il compito del pediatra rispetto alla promozione del libro:


Dopo l'intervento del dott. Sergio Conti Nibali, ha ripreso la parola il presidente dell'AIB Sicilia Enza Mogavero nella sua veste di direttrice della Biblioteca comunale "Giovanni Falcone" di Palma di Montechiaro (AG) che ha tracciato un resoconto dello sviluppo che il progetto NPL ha avuto nella provincia di Agrigento. Nati per Leggere. Leggere per emergere: l'esperienza del progetto in una provincia difficile il titolo che la relatrice ha dato al suo intervento.
Partendo da brevi cenni sulla situazione socio-economica del territorio agrigentino, Enza Mogavero ha illustrato cosa significhino le biblioteche ed il progetto NPL in un tale contesto, e quali e quanti vantaggi derivino dalla loro diffusione nelle comunità locali. Nonostante l'interesse che il progetto NPL ha riscosso fin da quando nel 2000 si tenne un convegno NPL ad Agrigento, si procede tra mille difficoltà, soprattutto a causa della carenza di finanziamenti, ma nonostante ciò sono significative le esperienze svolte nei distretti sanitari di Sciacca e Bivona che hanno coinvolto rispettivamente i comuni di Menfi, Sambuca, Santa Margherita, Montevago e Caltabellotta per il primo distretto, e Bivona, Cianciana e San Biagio Platani per il secondo, tuttavia queste esperienze sono ancora parziali, perché per la loro realizzazione non sono stati coinvolti tutti i soggetti interessati al progetto.
Centrale l'esperienza condotta nel comune di Palma di Montechiaro dove il progetto Nati per Leggere è portato avanti dalla Biblioteca comunale "Giovanni Falcone" che rappresenta un punto di riferimento per la cittadinanza, luogo di aggregazione e confronto culturale in un ambiente sociale che non offre tante occasioni di incontro e crescita culturale. A trarne giovamento soprattutto la popolazione scolastica che trova in essa non soltanto una serie cospicua di materiali per le ricerche, ma anche altre occasioni di crescita e incontro. Nel 2002 la Biblioteca comunale "Giovanni Falcone" aderisce a Nati per Leggere, ma, a causa di impedimenti burocratici viene avviato solo nel febbraio 2009, quando vengono realizzate, in collaborazione con l'AIB Sicilia, iniziative per la sensibilizzazione e la formazione intorno alla lettura precoce degli operatori coinvolti. Si segnalano: Il convegno Nati per leggere in Sicilia: un'occasione di crescita sociale per il territorio (7 febbraio 2009), che ha fatto il punto sulla situazione relativamente ai progetti NPL in Sicilia, conclusi o in itinere; il corso di formazione dal titolo Il posto delle storie. Che cosa, come e perché leggere ad alta voce (9-10 febbraio 2009), tenuto da Silvana Alberti, che ha inteso fornire informazioni per l'allestimento di un posto delle storie e di un laboratorio di lettura nelle scuole e in biblioteca, nonché offrire una metodologia della lettura ad alta voce. Dopo questi momenti di dibattito e formativi, si sono presi accordi con i medici pediatri della città per l'istituzione di punti di lettura presso le sale di attesa dei loro ambulatori, avvalendosi della disponibilità di lettori volontari, sono stati presi contatti per attivare punti di lettura anche presso altri luoghi dell'infanzia del territorio comunale: scuole dell'infanzia, asilo nido, oratorio, Poliambulatorio.
Nel dicembre 2009 l'Amministrazione comunale di Palma di Montechiaro ha finalmente approvato il progetto Nati per leggere, stanziando dei fondi per la sua realizzazione. Successivamente si è provveduto a stipulare un protocollo d'intesa sottoscritto dal rappresentante legale del Comune, dalle scuole di Palma, dall'Associazione Culturale Pediatri e dalla Federazione Italiana Pediatri. Da febbraio a marzo 2010 hanno partecipato al progetto 803 bambini.
Il 16 e 17 aprile 2010 si è riproposto un corso di formazione per lettori volontari, per insegnare le tecniche della lettura ad alta voce. Al corso hanno partecipato questa volta, oltre gli operatori della biblioteca, gli insegnanti e gli studenti delle scuole superiori, anche mamme e nonne nella prospettiva di diventare anche loro lettrici volontarie. Il corso ha avuto un successo incredibile e ha coinvolto totalmente sia i giovani che i meno giovani.
I frutti di questa attività si sono raccolti con la realizzazione in estate dell'ora del racconto nelle sale di attesa degli ambulatori dei pediatri. A fare le letture sono state delle lettrici volontarie, tre studentesse del liceo scientifico "Odierna" che, insieme ad altri loro compagni, avevano partecipato ai corsi di lettura organizzati dalla Biblioteca comunale. Per un'ora a settimana nei mesi di giugno e luglio 2010, le lettrici hanno intrattenuto i bambini presenti nelle sale d'attesa dei tre pediatri che hanno aderito al progetto, con grande successo, distogliendoli dal pensiero della visita medica, anzi rendendo godibilissimi quei momenti, e nel contempo permettendo loro di conoscere tanti bei libri, e invitandoli a venire in biblioteca per trovarne degli altri e poterli anche prendere in prestito. I genitori presenti sono stati invogliati a recarsi in biblioteca dove avrebbero trovato una ricca raccolta di libri per i loro piccoli.
Tra le strategie previste nel progetto particolarmente importante e rivoluzionario per la nostra realtà è risultato il dono di un libro ad ogni bambino della città nel suo primo anno di vita. Grazie ai fondi stanziati dall'Amministrazione comunale si è provveduto infatti ad acquistare questi libri. I libri sono stati quindi distribuiti, insieme al materiale promozionale, ai tre pediatri della città che avevano aderito al progetto, perché li regalassero ai bambini in occasione dei bilanci di salute.
La Biblioteca comunale di Palma ad una prima dotazione di 250 volumi tratti dalla bibliografia NPL suggerita dagli esperti del coordinamento nazionale del progetto, ha aggiunto di recente altri cento volumi.
Tutte queste attività stanno avendo un seguito nell'anno in corso e verranno anche sviluppati alcuni punti del progetto non ancora completamente realizzati, come l'attivazione di punti di lettura fissi nelle scuole materne, nell'asilo nido, e in altri possibili luoghi destinati all'infanzia, ad esempio l'ambulatorio del servizio vaccinazioni del poliambulatorio, all'oratorio di un quartiere particolarmente svantaggiato ecc.
Lo scopo che ci si prefigge è quello del progetto stesso: aiutare i bambini a crescere bene. Questo desiderio che ci spinge ad operare in tal senso riveste un particolare significato nel contesto in cui si opera, ma nello stesso tempo viene da esso condizionato. È la nostra, come dicevamo, una realtà difficile, attanagliata da gravi problemi. Pertanto il lavoro che si è chiamati a svolgere risulta di gran lunga più pesante e richiede sicuramente un impegno maggiore che altrove. Ma proprio per questo i risultati che si sono ottenuti in questi ventitré anni di vita della Biblioteca comunale, e si continuano a raggiungere, come nel progetto in questione, sono motivo di profonda gratificazione per quanti vi hanno operato e tutt'oggi vi operano con totale dedizione.


Silvana Alberti, nel suo intervento dal titolo La voce come relazione: la lettura ad alta voce ha condotto delle riflessioni intorno all'uso della nostra voce quando ci rivolgiamo agli altri, essa non afferisce solo ad una sfera sonora della percezione sensoriale, ma può divenire uno strumento tattile perché accarezza e trasmette emozioni, ci fa vivere situazioni. Il piacere di leggere ad alta voce può essere facilmente trasmesso, attraverso la creazione di laboratori di lettura nelle scuole dell'infanzia e de "Il posto delle storie" nei nidi di Torino. Senza troppe parole e realizzando le attività proposte dalle insegnanti si è riusciti a trasmettere ai genitori quanto sia importante leggere ai loro piccoli, anche a casa, in famiglia in un intimo rapporto emotivo. Silvana, abilissima lettrice ad alta voce, ha dato un dimostrazione di lettura proponendo due brani: uno tratto da Storie di draghi di Ruth Manning Sander, intitolato "Yanni" l'altro Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda.


Il progetto NPL così come si è declinato fino ad ora negli interventi dei rappresentanti delle componenti necessarie per la sua realizzazione, non potrebbe essere realizzato senza il grande lavoro svolto dai lettori volontari. Cristina Pennisi, con freschezza, semplicità di concetti, entusiasmo giovane, nel suo intervento dal titolo Il tuo bambino amerà il libro perché ama te: l'importanza del lettore volontario nel progetto NPL, afferma che le azioni di promozione e divulgazione del progetto funzionano e hanno un riscontro solo se fatte con amore, l'eggere è un grande dono d'amore che fa stare bene. È proprio questo l'aspetto su cui si fonda il volontariato, l'essere per gli altri, compiere gesti disinteressati a beneficio della comunità, questo non implica alcuna costrizione, ma solo il piacere, la volontà di voler fare. Cristina ha voluto ricordare che appena entrata nell'Associazione ha collaborato con Antonella Saja a cui il progetto NPL deve la maggiore promozione e diffusione nella Sicilia occidentale.
Il ruolo del lettore volontario è quello di sostenere i bibliotecari e i pediatri nell'opera di sensibilizzazione delle famiglie sull'importanza della lettura ad alta voce, rendendosi disponibili a fare dono del proprio tempo e della propria voce ai bambini.
Partecipare al progetto Nati per Leggere significa promuovere la lettura nelle famiglie, ma anche contribuire a creare una rete interdisciplinare tra tutti gli operatori che si prendono cura della prima e primissima infanzia. I lettori volontari possono operare in vari contesti, frequentati dai bambini e dai loro genitori: sale d'attesa degli ambulatori pediatrici, reparti di pediatria ospedalieri, biblioteche e altri luoghi delle città (spazi gioco, giardini, parchi, asili nido, scuole dell'infanzia, librerie, etc). In concreto il loro ruolo è quello di leggere ai bambini, portarli in biblioteca, oppure creare uno spazio lettura anche utilizzando il prestito di libri della biblioteca in altri luoghi.
Il progetto NPL è gemellato, collegato, al progetto Nati per la Musica, e i due progetti si aiutano reciprocamente, infatti le filastrocche, le musiche in genere, sono uno dei veicoli più graditi per introdurre gli elementi del linguaggio. Quando si ripetono la musica e le filastrocche, i bambini si muovono e questo è il legame più bello che possiamo individuare, proprio perché nella parola e anche nel raccontare le storie c'è sempre una musicalità, e nella musicalità c'è lo stimolo al movimento.
I lettori volontari possono provenire da ambiti, professionalità e situazioni diversissime ed essere guidati dall'amore per i libri e dalla voglia di stare con i bambini. Essi leggono storie ad alta voce, dimostrando ai genitori come bambini di età diverse, anche molto piccoli, possono interagire con i libri. La lettura può essere un'esperienza divertente per il genitore ed il suo bambino. I lettori volontari partecipano ad una formazione che tratta del loro ruolo, delle caratteristiche dei libri e delle modalità di lettura.
La prestazione del lettore deve essere tale da non scoraggiare il genitore a leggere con il proprio bambino perché non si senta all'altezza; quindi lettori estremamente tecnici e professionali nella lettura, possono in alcuni contesti non essere indicati per avvicinare i genitori alla lettura. Proprio per questi motivi particolare attenzione deve essere posta nel reclutamento, nella formazione e nella supervisione dei lettori volontari.
Mancano le strutture di supporto ai lettori volontari, c'è da ogni parte scarsa competenza e consapevolezza del proprio ruolo, sono assenti le relazioni con tutti i soggetti partecipanti alla crescita del bambini, così il lettore volontario ricopre anche il ruolo di mediatore culturale: sceglie i libri, si procura i contatti, informa i genitori e conquista con la propria simpatia e competenza i bambini.
A Messina e provincia le strutture più sensibili all'importanza della lettura sono sicuramente le librerie e la scuola materna ed elementare; Cristina ha svolto progetti di animazione alla lettura in diversi istituti comprensivi della città, a Villafranca Tirrena e a Venetico. Quest'anno è nato "Animalibro" [5] il cui nome ha una doppia valenza: l'anima del libro e l'animazione nell'azione del leggere ad alta voce. "Animalibro" si pone come obiettivo principale la promozione di servizi alla lettura.


Ha concluso la mattinata l'insegnante Nadia Trovatello che ha illustrato, proiettando un'interessante presentazione, le iniziative e i progetti realizzati dall'istituto "Giorgio La Pira" a favore dei piccoli lettori.


Nel pomeriggio Silvana Alberti ha incontrato i bambini della scuola dell'infanzia, fornendo una dimostrazione pratica di quanto detto nell'intervento mattutino attraverso un laboratorio di lettura ad alta voce alla presenza anche dei genitori dei piccoli, delle insegnanti e di tutti coloro che hanno partecipato alla giornata.


[Resoconto della giornata "Nati per leggere. La voce delle storie", Messina, 31 maggio 2011]


Note
[1] <http://www.youtube.com/watch?v=3RyoANZ-8TU>. Ultima cons. 18.07.2011.
[2] Maryanne WOLF, Proust e il calamaro. Storia e scienza del cervello che legge. Milano, Vita e Pensiero, 2009.
[3] Steven PINKER, "Prefazione" a Diana MCGUINNESS, Why our children can't read and what we can do about it: a scientific revolution in reading. New York, Simon and Schuster, 2007.
[4] I libri che NPL ha scelto per facilitare il dono del libro sono elencati alla pagina web <http://www.natiperleggere.it/index.php?id=20>. Ultima cons. 18.07.2011.
[5] <http://www.animalibro.it/>. Ultima cons. 18.07.2011.


Copyright AIB 2011-07-18, ultimo aggiornamento 2011-07-18 a cura di Rosa Angela Anzalone e Vincenzo Rinaldi
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/sic/randaz01.htm


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