[AIB] AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 3 (1998)
AIB-WEB | Home page Toscana | Bibelot | Indice di questo numero

Spunti per una discussione sui servizi di pubblica lettura in Toscana

di ANNA GALLUZZI

Per valutare con maggiore accuratezza la situazione delle biblioteche pubbliche toscane, è certo necessario allargare lo sguardo al contesto bibliotecario nella sua interezza; infatti, in Toscana, soprattutto nelle grandi città, oltre alle biblioteche di ente locale, ne esistono altre, di diversa tipologia, in particolare storiche e universitarie, che esercitano una forte attrattiva sull'utenza istituzionale delle biblioteche pubbliche, e svolgono, come in molte altre realtà italiane, anche funzioni improprie rispetto alle proprie finalità istituzionali. Si tratta, in genere, di grandi biblioteche, che, per tutti i motivi enunciati, catalizzano l'attenzione sia degli utenti che degli amministratori. In questo senso, l'offerta in termini di patrimonio, strutture e servizi, da parte del 'sistema bibliotecario toscano' nel suo complesso, rimane su livelli mediamente alti, relegando la pubblica lettura in una posizione marginale, una marginalità che fa sentire maggiormente i suoi effetti negativi in centri, come Grosseto, dove manca il sostegno di altre grandi biblioteche di diversa tipologia.
Eppure, già nel 1976, la 'storica' legge toscana per le biblioteche (la n. 33) si proponeva tra i suoi obiettivi primari quello di potenziare il servizio bibliotecario, in particolare proprio quello di pubblica lettura. Al suo apparire, intorno a questa legge si sono subito sviluppate numerose aspettative, così come subito si sono delineate diverse posizioni critiche sia all'interno che all'esterno dell'ambiente bibliotecario toscano. Alle diverse enunciazioni di principio, alle iniziative proposte da più parti e alle realizzazioni che hanno tradotto in concreto queste iniziative non sono seguiti, però, i risultati sperati. L'impressione è che gli interventi non abbiano corrisposto alla effettiva situazione e alle reali esigenze del contesto bibliotecario regionale. Ad esempio, ancora oggi il costume della cooperazione - che costituiva uno dei principali obiettivi di numerose iniziative regionali - non è pienamente radicato tra le biblioteche pubbliche della Toscana; in particolare, ci sono Province, come quella di Grosseto, dove non esistono esempi di sistemi cooperativi funzionanti; invece, in altre Province, come quelle di Arezzo e Livorno, si è seguita la strada della nascita di sistemi bibliotecari di dimensioni provinciali, talvolta limitati ad obiettivi circoscritti ma precisi; in altri casi c'è soltanto un centro di servizi provinciale. Sono rari, inoltre, gli esempi di cooperazione stabile e formalizzata tra biblioteche di ente locale e altre biblioteche di diversa titolarità.
In questa situazione, i limiti e le debolezze del servizio di pubblica lettura delle biblioteche toscane, posti sotto gli occhi di tutti dall'indagine condotta dalla Sezione AIB Toscana, rischiano di aggravarsi ulteriormente, vista la scarsissima abitudine a mettere in comune le risorse e a potenziare il servizio sfruttando l'apporto delle biblioteche cooperanti. Infatti, solo un piano di sviluppo coordinato delle raccolte potrebbe ovviare alla scarsa disponibilità economica e quindi al limitato incremento patrimoniale delle biblioteche toscane. Allo stesso modo, solo l'organizzazione sistemica e il passaggio dall'isolamento informatico ad un uso delle tecnologie più ispirato alla cooperazione territoriale potrebbero ovviare alla disomogeneità nella capacità di servizio delle biblioteche pubbliche. Un sistema bibliotecario funzionante contribuirebbe, inoltre, a garantire una maggiore visibilità alle singole biblioteche, con grosse conseguenze sull'impatto delle biblioteche toscane all'interno del proprio bacino d'utenza. Attualmente, infatti, i livelli di utilizzazione del servizio di prestito sono estremamente bassi. Ciò è spiegabile se si tiene conto delle considerazioni fatte in merito al rapporto tra le biblioteche di pubblica lettura e quelle di altra tipologia e in merito alla limitata attenzione che, all'interno del servizio bibliotecario regionale, è stata rivolta alle realtà specifica delle biblioteche pubbliche.
Per tutti questi motivi, l'impegno volto alla definizione di obiettivi e contenuti di lavoro per la cooperazione e alla formalizzazione dei rapporti di cooperazione, oltre che alla valorizzazione delle esperienze di cooperazione già avviate, costituisce oggi uno dei principali argomenti di dibattito all'interno del mondo bibliotecario toscano e ha già portato, in seguito al diffuso riconoscimento dei limiti della legge 33/76, all'elaborazione di una nuova legge regionale per le biblioteche e gli archivi, attualmente in fase di approvazione, nella speranza che tale proposta corrisponda effettivamente alle esigenze della pubblica lettura in Toscana.


Copyright AIB 1998-12-23, ultimo aggiornamento 1998-12-23 a cura di Vanni Bertini
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/b9803e.htm

AIB-WEB | Home page Toscana | Bibelot | Indice di questo numero