[AIB] AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 1 (2000)

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Progetti architettonici e recupero di edifica storica in Italia

QUALE SPAZIO PER LE BIBLIOTECHE DEL 2000?

di Patriza Lùperi

La poderosa bibliografia sulla progettazione e realizzazione di biblioteche, consultabile sul sito della Conferenza dei rettori delle Università Italiane, nello spazio web denominato "Forum per le biblioteche di Ateneo" , è stata accuratamente compilata dai colleghi del Servizio bibliografico e di documentazione dell'Università degli Studi di Milano (che colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente), dopo un attento lavoro di consultazione dei maggiori repertori nazionali e internazionali e dopo un'accurata navigazione all'interno dei siti Internet delle più grandi biblioteche del mondo. A tale riguardo sono state predisposte una serie di schede tematiche sulla progettazione, gli standard, le valutazioni e realizzazioni, sulle nuove tecnologie e gli aspetti tecnici.

Il lavoro si conclude con uno sguardo sulle principali biblioteche internazionali recentemente costruite, soffermandosi da ultimo sul progetto di ricostruzione della Biblioteca .Alessandrina.

Nelle schede informative iniziali i contributi italiani sono ben presenti, ma quando si parla di standards e guidelines, di aspetti climatici o di problemi relativi alla sicurezza, l'apporto italiano sparisce completamente. Eppure sono proprio i quesiti di questo tipo che compaiono ormai giornalmente sulla lista di discussione AIB, dove ci si preoccupa di avere informazioni precise dai colleghi su quale può essere il carico totale di una scaffalatura compatta, oppure si mette nuovamente in discussione il rapporto tra il bibliotecario e l'architetto, tema che negli ultimi convegni italiani sull'edilizia bibliotecaria (Napoli 1995, Milano 1996 e Trento 1997) è stato pienamente dibattuto (si veda P. Lùperi, Ripensare lo spazio in "Biblioteche Oggi", vol. XVI (1998), n. 1, p.61-62).

A proposito del Convegno di Milano ("La biblioteca tra spazio e progetto ...",7/8 marzo 1996), ricordo che l'aspetto maggiormente utile è stato, oltre alla partecipazione alle due interessantissime giornate, quello di aver trovato uno stand espositivo dedicato alla raccolta di materiali riguardanti studi, indagini, ricerche e progetti delle biblioteche che in Italia si stavano costruendo o erano semplicemente nella fase di progettazione.

Purtroppo le informazioni provenivano soprattutto da strutture localizzate in Lombardia o in Emilia ed infatti qualche mese dopo, sulla scia dell'affascinante progetto visto al Congresso milanese, sono andata, insieme ad alcuni colleghi (gruppo misto: bibliotecari e architetti), a visitare la Biblioteca di Economia e Commercio di Modena, ormai terminata e pienamente in funzione, con la speranza di poter captare informazioni utili da applicare poi sia nella realtà delle strutture sia attuali che future.

In Francia, oltre al faraonico edificio della Très Grande Bibliothèque, sono state costruite 17 Biblioteche Centrali di Prestito alla cui realizzazione ha concorso una apposito Commissione Ministeriale presieduta da M. F. Bisbrouck (ormai conosciutissima anche in Italia), che ha elaborato una serie di rigorosi criteri riguardanti sia la fase progettuale dell'opera (e quindi il lavoro dell'architetto) che quella più biblioteconomica legata all'organizzazione dei servizi e degli spazi.

In Portogallo invece le biblioteche devono essere prima di tutto a misura d'uomo, secondo quanto stabilito dal "Programma di Pubblica Lettura" elaborato nel 1992 dalla Biblioteca Nazionale di Lisbona, che prevede tre diversi tipi di progetti (basati su tre parametri fondamentali), ai quali attenersi nel caso in cui si debba costruire un nuovo edificio. Il primo dato a cui si deve fare riferimento riguarda il numero degli abitanti a cui il centro è destinato, il secondo parametro concerne il personale di cui la biblioteca dovrà essere dotata e infine il terzo elemento riguarda la programmazione finanziaria delle acquisizioni annuali.

Dopo aver analizzato i due precedenti modelli europei (francese e portoghese), l'attenzione cade sulla situazione italiana: quale sarà la nostra tipologia di biblioteca per i prossimi anni? Dovremo (bibliotecari e architetti) aspettare l'ormai imminente apertura dalla prima biblioteca multimediale italiana, nata dalla ristrutturazione dei locali dell'ex Sala Borsa di Bologna, con i suoi 400.000 volumi e 600 periodici, ma soprattutto con le sue 250 postazioni telematiche direttamente accessibili al pubblico, i suoi 1.500 CD-Rom dell'archivio in rete e le sue 2.500 videocassette di documentari riguardanti la storia del cinema e del teatro? Oppure dovremmo prestare una .maggiore attenzione alle decine di progetti in corso, soprattutto a livello di strutture universitarie, delle quali solo occasionalmente veniamo a conoscenza e per le quali non esiste una Commisione specifica che sovraintenda ai lavori e standardizzi i criteri di scelta?

Per le biblioteche universitarie è stata recentemente istituita (giugno 1999) una Commissione dei delegati rettorali per le biblioteche di ateneo, al cui interno opera un Gruppo di lavoro espressamente dedicato all'edilizia bibliotecaria, alla sicurezza e alla gestione nel patrimonio.

Ho saputo che all'Università Ca' Foscari di Venezia sono in corso numerosi progetti per la costruzione di nuove biblioteche: la più grande struttura (6.500 mq.) riguarderà l'Area Umanistica e l'Area Orientalistica e la sua progettazione è stata affidata a Vittorio Gregotti, nome illustre che ha ben chiaro quale debba essere lo spazio architettonico di ogni futuro edificio (si veda V. Gregotti, Lo spazio della biblioteca fra la tradizione e modernità in "La biblioteca tra spazio e progetto", op. cit., p. 18-23).

A Pisa, oltre ad una biblioteca di nuova costruzione (1200 mq.) dedicata all'Area Linguistica, Filologica e Letteraria (si veda P. Lùperi, Una nuova biblioteca all'Università di Pisa in "Bibelot", 1999, a. 5, n. 2, p. 9) esistono numerosi progetti in corso che riguardano tutti ristrutturazioni di edifici: Biblioteca Polo Antichistica: recupero di un edificio storico con progetto definitivo di 1500 mq.; Biblioteca Polo Filosofia-Storia: ristrutturazione di un edificio storico, con progetto definitivo di 1700 mq; Biblioteca Scienze dell'Uomo e dell'Ambiente: ancora ristrutturazione di un edificio, con progetto definitivo di 1.200 mq; Biblioteca Polo Ingegneria: progetto di ampliamento (600 mq.) di un edificio esistente.

Le strutture suddette sono ubicate in pieno centro storico (escludendo l'ultima) e per meglio affrontare questo problema, nell'ottobre del 1998, il Servizio per il Sistema Bibliotecario pisano ha organizzato il Seminario "Biblioteche al centro della città: studi e soluzioni di progetto" alla presenza di Paola Vidulli, altro architetto "storico", anzi biblio-architetto come ama definirsi.

Ma quanti altri progetti esistono, sia in ambito universitario che a livello di ente locale?

Lancio quindi un appello finale per poter conoscere almeno la realtà toscana e passare poi a raccogliere informazioni - e soprattutto dati – a livello nazionale.

Chi volesse partecipare a questa iniziativa, prego mettersi in contatto con la redazione di "Bibelot", oppure scrivermi direttamente al seguente e-mail: luperi@rom.unipi.it.

A presto, spero.


Copyright AIB 2000-05-28, ultimo aggiornamento 2000-06-03 a cura di Vanni Bertini
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/b0001l.htm


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