[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 3 (2001)

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VERSO LA "BIBLIOTECA DIGITALE ITALIANA"

di Sabina Magrini

L'11 e il 12 dicembre presso la Sala Lorenzo della Biblioteca nazionale centrale di Firenze si è tenuto il "Seminario sulla Biblioteca Digitale Italiana" (BDI), organizzato dall'Istituto e museo di storia della scienza di Firenze. Il seminario è stato l'occasione per presentare nelle sue diverse fasi il progetto BDI, promosso e finanziato dalla Direzione generale per i beni librari e l'editoria del Ministero BB. AA. CC., e fare il punto sulle iniziative afferenti o su esperienze similari condotte in Italia o all'estero. Al contempo si sono potute illustrare alcune delle problematiche che potranno insorgere in corso d'opera ed è stato possibile conoscere taluni dei principali referenti tecnico-scientifici del progetto.
Come ha sottolineato lo stesso Tullio Gregory, presidente del comitato guida della BDI, da quando venne avviato il progetto in occasione della III Conferenza nazionale delle biblioteche (Padova, 14-16 febbraio 2001) è stata già percorsa molta strada: ad aprile è stato istituito, per l'appunto, un comitato guida composto, tra gli altri, da Paolo Galluzzi, Claudio Leonardi, Mirko Tavoni, Luciano Scala e dai direttori delle Biblioteche nazionali centrali di Roma e Firenze con il compito di delineare il quadro di riferimento culturale e scientifico in cui collocare l'iniziativa; a giugno sono pervenute alla Direzione generale le diverse proposte di digitalizzazione di cataloghi manoscritti avanzate dalle biblioteche coinvolte (ventinove in tutto, pubbliche statali, ma anche comunali quali la Classense di Ravenna e la Gambalunghiana di Rimini); l'8 ottobre si è tenuto a Roma un seminario internazionale sulle "Politiche di coordinamento dei programmi nazionali di digitalizzazione", in cui sono stati distribuiti i risultati delle analisi comparative condotte da Gabriele Lunati tra le politiche del digitale adottate in alcuni paesi europei ed extraeuropei e tra i diversi cataloghi digitalizzati disponibili via Internet; a novembre è stata notificata alle biblioteche partecipanti l'approvazione dei progetti proposti; agli inizi di dicembre, infine, è stato trasmesso uno schema generale di capitolato tecnico cui le biblioteche dovranno attenersi nello stilare i capitolati dei singoli piani di digitalizzazione affidati a ditte locali. Già dalle sue prime battute è apparso, dunque, evidente che l'impresa BDI si propone di coinvolgere in pari misura le diverse forze dell'amministrazione centrale e degli istituti periferici. Come hanno ribadito gli interventi di Francesco Sicilia e Luciano Scala, infatti, alla prima spetta la promozione e il coordinamento dell'iniziativa, la fornitura dell'unico software che sarà impiegato per la gestione dei data-base costituiti dalle biblioteche entro il primo semestre del 2002, nonché l'implementazione del sito web dal quale sarà consultabile il tutto per la fine dello stesso anno; ai secondi, invece, è stata delegata la scelta del materiale da digitalizzare, la sua indicizzazione e la gestione dei rapporti con le ditte, cui sarà assegnato il lavoro secondo le procedure previste dal D.L. 17-3-1995, n. 157 e successive modifiche.
Oggetto di questa campagna di digitalizzazione, come si è accennato, sono i cataloghi manoscritti, sia in volume che a scheda, dei fondi manoscritti o a stampa posseduti dalle biblioteche. Al fine di assicurare una rapida ed immediata realizzabilità al progetto, però, il comitato guida ha deciso che, almeno in questa prima fase, le scansioni delle immagini dei cataloghi saranno accompagnate soltanto da due indici, uno corrispondente alle diciture o vedette apposte sui cassetti reali dei comuni cataloghi, l'altro riproducente l'intestazione completa per autore, titolo o soggetto della pagina o scheda originale. Scopo del progetto, infatti, è semplicemente rendere fruibili via Internet, in tempi contenuti e a costi accettabili, i cataloghi manoscritti secondo le stesse modalità, anche limitate, in cui essi vengono sfogliati in biblioteca.
Indubbiamente non sarà facile per le singole biblioteche portare a compimento tale operazione. Una delle prime difficoltà che esse dovranno superare sarà quella di 'personalizzare' - sulle base delle caratteristiche specifiche dei propri cataloghi e nel rispetto della propria tradizione - il testo dello schema generale di capitolato proposto dal comitato. I cataloghi a volume o a scheda, per autore o per segnatura, di manoscritti o di stampati presentano, infatti, caratteristiche ben diverse e mal si prestano ad essere trattati in modo del tutto uniforme. È auspicabile, ad esempio, che nel caso dei cataloghi manoscritti di manoscritti, necessariamente superati e per alcuni aspetti bisognosi di revisioni radicali, il software di gestione della BDI preveda, seppure in una fase successiva a questa, la possibilità di visualizzare un'immagine di una o più carte dei manoscritti o di collegarsi al data-base di BibMan (la Bibliografia dei manoscritti in alfabeto latino posseduti dalle biblioteche italiane, curata dall'Istituto centrale per il catalogo unico).
Ciò nonostante, la BDI costituisce un'importante occasione per convogliare le molte imprese 'digitali' cui le biblioteche italiane daranno corpo nei prossimi anni in un'unica direzione, nel rispetto dei medesimi standard e facendo tesoro di quanto potranno insegnare in termini di accessibilità, flessibilità e pragmatismo alcune importanti esperienze straniere (in primis quelle della Biblioteca nazionale di Praga o della Zentral-Bibliothek di Zurigo). In Italia, infatti, i cataloghi digitalizzati di schede manoscritte già disponibili on-line, quali quelli dell'Archiginnasio di Bologna (catalogo Frati-Sorbelli), dell'Università degli studi di Trieste, della Biblioteca Alessandrina di Roma nonché delle Biblioteche degli Uffizi (Fondo Carocci), Marucelliana e Nazionale centrale (Fondo Palatino) a Firenze, costituiscono purtroppo - come è stato messo in luce anche nel corso del seminario - un insieme di iniziative elaborate per soddisfare esigenze differenti, dagli esiti qualitativamente diversi (talora eccellenti, talora meno) e del tutto isolate tra loro.

Informazioni sulla BDI sono disponibili nel sito superdante


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Copyright AIB 2002-02-18, ultimo aggiornamento 2002-02-18 a cura di Vanni Bertini
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