[AIB]AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 2 (2002)

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Il progetto "Porto Franco" alla Vallesiana di Castelfiorentino

QUANDO LO SCAFFALE È MULTICULTURALE

di Giovanna Carla Armano

Il Seminario regionale "Biblioteche e Intercultura" svoltosi presso la Biblioteca Comunale Vallesiana nel novembre 1999, di cui sono usciti gli atti nella collana "Porto Franco" edita a cura della Regione Toscana, ha rappresentato un momento di particolare importanza rispetto alla riflessione su quali caratteristiche debba avere, quali strumenti sia necessario acquisire e che tipo di attività può supportare o promuovere una biblioteca pubblica per essere accessibile ai cittadini stranieri che vivono nel suo territorio di riferimento, e per creare le condizioni di quella "integrazione nei due sensi" che impone di rivedere i criteri dei processi di integrazione "a senso unico" di individui, gruppi e comunità all'interno di uno schema di riferimento precostituito e intangibile patrimonio della comunità ospitante.
La Vallesiana, uno dei primi sessanta centri interculturali della rete di "Porto Franco", il progetto promosso dalla Regione Toscana, riconoscendosi in un modello di infrastruttura culturale soggetto a inevitabili processi di rieducazione, si è misurata con la necessità di trasformare la biblioteca in modo che questa sia al servizio del processo educativo delle persone, diventando capace di rispondere alle esigenze imposte dalla pluralità culturale che caratterizza la nostra nuova identità sociale e di governare l'integrazione nei due sensi, educando all'intercultura sia la comunità ospitante che quella ospitata.
Quello che Vinicio Ongini definisce "lo scaffale multiculturale" ha quindi cominciato a riempirsi, nonostante le difficoltà legate ad una disponibilità di materiali bibliografici o di supporti audiovisivi non sempre ben calibrata rispetto alle esigenze del pubblico, molto più differenziate di quanto non sia l'attuale disponibilità di mercato. Ci siamo orientati su tipologie diversificate di materiali, spaziando dal libro, al video, al CD, nei quali le tematiche più rappresentate e ricorrenti sono l'educazione alla pace ed alla convivenza, il razzismo, l'emigrazione/immigrazione, la conoscenza dei paesi d'origine degli immigrati: religione, tradizioni popolari, giochi, musica, storia, in molti casi il sistema scolastico, la lingua e la letteratura. Particolarmente ricca e ben curata, con oltre cento titoli, è la sezione dedicata alle fiabe e alle leggende della tradizione popolare dei diversi paesi, che si esprime in alcuni casi con testi bilingue (lingue africane, albanese, arabo, cinese). Abbiamo anche circa cinquanta unità di libri in lingua, utilizzati per lo studio e la comprensione di una lingua straniera; ad essi sono da aggiungere circa venticinque dizionari, di cui almeno diciotto sono di lingue di paesi extraeuropei. Quelli per ragazzi sono articolati in schede e sono stati utilizzati anche da "ragazzi grandi", cioè da adulti impegnati in percorsi di alfabetizzazione linguistica.
La Vallesiana ha una tradizione consolidata di rapporto con le istituzioni scolastiche del territorio, in particolare con la fascia della scuola dell'obbligo, e quindi quanto è stato acquisito non è stato solo "messo a disposizione", ma costituisce il riferimento e il supporto di iniziative di didattica della biblioteca e di promozione della lettura, gestite in sinergia con la scuola, che contribuiscono ad una sua maggiore diffusione e alla creazione di un'abitudine ad allargare gli orizzonti della lettura nei ragazzi, che scoprono identità e diversità fra culture diverse, ridiscutendo positivamente le regole dei rapporti con gli altri. Diverso e più arduo è il discorso degli adulti di altre culture; a Castelfiorentino sono molto presenti e consolidate le comunità marocchina e albanese, mentre quella cinese comincia ad avere una consistenza numerica abbastanza importante, ma una presenza molto meno incisiva quanto a integrazione nei contesti socio-culturali del territorio. L'impegno della biblioteca è quindi più difficile nell'alimentazione dei ripiani dello scaffale destinati ai libri per adulti: al di là della letteratura di ogni paese, che consideriamo un elemento per così dire "scontato", nell'individuazione delle necessità ci siamo mossi a partire da un legame che la nostra biblioteca ha stabilito ormai da quasi venti anni con il proprio territorio di riferimento, il progetto "Pubblico e Biblioteca". I punti di forza del progetto possono essere sintetizzati in un rapporto continuo e attivo fra l'istituzione biblioteca, con il suo patrimonio bibliografico/documentario, informativo/tecnologico, la sua organizzazione di distribuzione e il consumo da parte dell'utenza dei prodotti culturali. Nato per rispondere alle esigenze di cultura e di informazione del pubblico debole, il progetto si è sostanziato con la creazione di un dispositivo di distribuzione capillare del libro, attraverso punti prestito posti in luoghi strategici del territorio, a funzionare da "sensori" per rilevare e studiare nuove forme di coinvolgimento anche dei nuovi cittadini, appartenenti a mondi diversi e perciò afflitti da gravi difficoltà sociali, di comunicazione, e di mancanza di riconoscimento. Non è certo casuale che un manifesto in quattro lingue, tra cui l'arabo e l'albanese, nel quale si davano informazioni sul materiale a disposizione in biblioteca e sulle iniziative programmate dall'amministrazione comunale, quali la mediazione linguistica ed i corsi di alfabetizzazione, sistemato nel punto prestito attivo presso il supermercato "Coop" di Castelfiorentino, ha contribuito ad avvicinare diversi utenti delle comunità marocchina e albanese, che hanno individuato nella biblioteca una risposta alle proprie necessità di inserimento nei contesti sociali e culturali del loro attuale territorio di riferimento. Nella nostra continua caccia ai materiali bibliografici ed audiovisivi necessari abbiamo trovato un supporto valido in un mercato editoriale alternativo alle solite case editrici: la EMI di Bologna, il COSPE di Firenze per i vari materiali bibliografici, il COE di Milano per alcuni significativi supporti audiovisivi, rappresentano una fetta importante di un mercato che è ancora tutto da costruire.
Molto resta ancora da fare, per garantire alle varie comunità un reale diritto di cittadinanza nell'accesso alla formazione e all'informazione. In questa direzione può aiutarci la ricerca e la rilevazione dei bisogni dei cittadini stranieri nel territorio, in corso nell'ambito del nostro impegno come centro interculturale di "Porto Franco", a cura di Mercedes Frias, presidente dell'associazione "Nosotras" di Firenze: con l'acquisizione di informazioni rispetto alle caratteristiche della popolazione straniera che abita nella zona, per quanto riguarda i percorsi migratori, il livello culturale e le aspettative economiche e culturali, ci potrà consentire di muoverci in direzione di proposte articolate e flessibili. Certo, in un contesto come questo riveste un significato particolare il fatto che dal 1997 in poi il nostro sindaco, "complice" la Vallesiana, abbia scelto di augurare "buone feste" a tutti i ragazzi delle scuole dell'obbligo con un libro per ciascuno, scelto fra i titoli legati alla pace e alla conoscenza di altre culture , su cui le operatrici della biblioteca lavorano con insegnanti e genitori per una nuova grammatica della convivenza, che mette al centro la forza del libro e della lettura.


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Copyright AIB 2002-09-26, ultimo aggiornamento 2002-09-29 a cura di Vanni Bertini
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