[AIB] AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 3 (1999)

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TRE DIVERSI CONVEGNI, TRE IDENTICHE PAROLE D'ORDINE: UTENZA, TECNOLOGIA, COMUNICAZIONE

di Paola Capitani

Roma, sempre prodiga di arte, cultura e occasioni d'incontri. Alla fine di novembre ha fatto bingo, con tre programmi diversi, ma coincidenti su obiettivi e terminologia usata, a prescindere dallo specifico contesto della singola manifestazione. Si è trattato di tre diverse occasioni: il 25 e 26 novembre il terzo Convegno nazionale su La letteratura grigia: politica e pratica; il 24 e 26 novembre il primo Seminario nazionale su Il sistema per il Catalogo Generale: una strategia unitaria per le conoscenza del patrimonio; e ancora il 24 e 26 novembre la prima Conferenza nazionale della Sanità, dal titolo Sempre vicino a te.
Chi ha seguito i lavori di queste manifestazioni, e in particolare la sintesi delle tavole rotonde conclusive, ha potuto constatare come oggi le tematiche possono essere le più disparate, ma i punti nodali sono, sempre e comunque, rappresentati da: utente, tecnologia e comunicazione. È stato infatti ribadito da più relatori, nelle tre diverse occasioni, che i servizi non sono più da considerare come unica emanazione dell'ente di erogazione, sono invece pensati, costruiti e modellati sul destinatario del servizio; su colui che nel servizio si deve poter ritrovare; insomma su chi deve poter consultare, con facilità e semplicità, le informazioni elaborate, senza dover subire architetture barocche e complicazioni burocratiche che, peraltro, non fanno che dissuadere dall'uso dei servizi.
L'utente accede al servizio grazie a una tecnologia che lo rende sempre più user-friendly, ma che per essere tale necessita di una adeguata formazione del personale. La formazione è infatti l'anello forte di ogni processo comunicativo; una sorta di anello di Moebius dove le tre variabili si alternano in un gioco ritmico, cadenzato che, se intralciato o appesantito da inutili zavorre, determina il collasso o quanto meno una zoppicante andatura.
La gestione della letteratura grigia, argomento della prima occasione seminariale, ha tra gli altri aspetti richiamato l'attenzione su cosa si possa intendere oggi con tale termine, ipotizzando soluzioni assai più ampie di quelle usate fino a poco tempo fa e soprattutto ha indicato nuovi spaccati che emergono dalla situazione attuale: il mondo imprenditoriale, il no profit, la ricerca, la scuola in senso lato.
L'impresa si rende sempre più conto dell'importanza di gestire informazione, ma occorre procedere cautamente per smussare rigidità disciplinari che possono scontrarsi con la duttilità imprenditoriale. Il terzo settore cresce a dismisura ed è diventato un fenomeno quasi incontrollato, difficilmente documentato e documentabile, e infine la scuola, uno dei massimi produttori di letteratura grigia di cui nessuno pare accorgersi, se non i soliti boy scout o le primule rosse. È ora che il Ministero della Pubblica Istruzione chieda alle scuole un nuovo e diverso impegno. Sulla scia della fatidica autonomia scolastica pare ci si sia accorti che è necessario imparare a documentare e a documentarsi, a informarsi, a comunicare; ma secondo quali schemi, con quali metodi e con quali procedure? Qui la pelle di leopardo diventa il vestito di Arlecchino e, prima di finire in farsa, cerchiamo di evitare di finire in una rete solo tecnologica, che da sola fa quel che può, ma che necessita di tutta una premessa concettuale e metodologica alla quale può solo fare da supporto. Life long learning, o come si dice apprendimento continuo, è il cardine del nostro attuale processo di adattamento; knowledge management, ovvero gestione della conoscenza. Termine onnivoro che comprende tutto quanto fa sapere. Quindi si riparte con foglio e penna (computer e mouse) alla ricerca di nuovi ambiti e nuove conoscenze.


Copyright AIB 2000-01-28, ultimo aggiornamento 2000-02-08 a cura di Vanni Bertini
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/toscana/bibelot/b9903n.htm


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