[AIB] AIB. Sezione Toscana. Bibelot, n. 3 (1999)

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LA COLLEZIONE FRANCESCO CARRARA ALLA BIBLIOTECA UNIVERSITARIA DI PISA

di Giuditta Antonietta Pulitanò

Francesco Carrara, brillante avvocato e accorto politico di origine lucchese, è quasi universalmente ritenuto il più grande studioso della scienza penalistica italiana dell'Ottocento, che con lui acquistò un'irradiazione scientifica a livello mondiale. A Pisa e Lucca, nel giugno 1988, fu organizzato un Convegno Internazionale in occasione del primo centenario della morte, per commemorare la figura e l'opera dell'insigne giurista. Ad esso parteciparono i più bei nomi del diritto penale italiano e straniero e di esso è rimasta traccia in un volume dal titolo Francesco Carrara nel primo centenario della morte, pubblicato da Giuffrè. Il Carrara amò tanto la cattedra di Diritto Penale dell'Università di Pisa, presso cui insegnò dal 1859, che ad essa volle devolvere nel 1879 l'inestimabile patrimonio della sua biblioteca, contenente oltre novemila preziosi volumi dedicati alle scienze criminali ed ora ubicata, dopo inenarrabili peripezie, presso la Biblioteca Universitaria di Pisa, a rappresentare uno strumento d'ineguagliabile valore per la conoscenza del diritto penale dal Cinquecento alla seconda metà dell'Ottocento. Il sistema giuridico concepito da Carrara poggia sulla tradizione illuministica ed affonda le sue radici nel pensiero riformatore del granduca Pietro Leopoldo, riuscendo a trasmettere ancor oggi un messaggio di civiltà, equilibrio e tolleranza, ben sintetizzato nella celebre espressione: Il diritto è la libertà. La scienza criminale ben intesa è dunque il supremo codice della libertà, che ha per obiettivo di sottrarre l'uomo dalla tirannia degli altri e di aiutarlo a sottrarsi dalla tirannia di se stesso e delle proprie passioni, in quanto creatura di Dio, da Lui fornita di diritti eterni che devono essere tutelati e rispettati anche dal diritto penale. Alcune altre opere di Francesco Carrara, circa una cinquantina, sono inoltre conservate a Pisa, presso la Biblioteca del Dipartimento di Diritto Pubblico, sita in Piazza dei Cavalieri. Trattasi di alcune lettere manoscritte, di una raccolta di articoli di giornali dell'epoca riportanti notizie curiose e inedite sulla vita e l'opera di Carrara e di alcuni volumi su corsi e lezioni di diritto criminale, tenuti negli anni 1870-1888 presso l'Ateneo pisano che egli non lasciò mai, neppure quando, nel 1872, gli fu offerto di assumere l'insegnamento di Diritto Penale all'Università di Roma capitale. E a Pisa continuò a lavorare fino allo stremo delle forze, quando, barcollante per l'incombente cecità, era costretto a raggiungere la cattedra con l'aiuto dei suoi allievi, incantati dal carisma che sprigionava ancora la sua personalità. Di questa importante collezione esiste traccia nel Catalogo generale per autori della Biblioteca Univerrsitaria di Pisa; le condizioni di conservazione sono abbastanza buone, la consultazione è riservata ed il prestito, naturalmente, è escluso.


Copyright AIB 2000-01-28, ultimo aggiornamento 2000-02-08 a cura di Vanni Bertini
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