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Sezione Toscana




       A.I.B.                                                 A.N.A.I
Associazione Italiana Biblioteche          Associazione Nazionale Archivistica Italiana
Sezione Toscana                                           Sezione Toscana
                                      
                            C O M U N I C A T O



Nel corso dell'incontro svoltosi a Firenze il 4 novembre u.s. tra il Consiglio
direttivo della Sezione Toscana dell'Associazione Nazionale Archivistica Italiana
e il Comitato esecutivo toscano dell'Associazione Italiana Biblioteche per
rafforzare il collegamento tra le due sezioni e concordare una serie di iniziative
comuni è stato affrontato, tra le altre cose, il tema del disegno di legge
regionale sulle biblioteche, la cui discussione nella quinta commissione consiliare
dovrebbe ormai essere prossima.

Le due associazioni hanno concordato sull'opportunita' che la Regione Toscana, una
delle prime a legiferare nel settore delle biblioteche di ente locale, si doti di
un nuovo strumento legislativo piu' in sintonia con lo stato attuale della
situazione, di una legge quindi di principi, nella quale dovrebbero essere indicate
con chiarezza le finalita' generali  delle biblioteche pubbliche di interesse locale
e degli archivi storici dei comuni, in quanto elementi di base dell'organizzazione,
della rete documentaria e informativa regionale.

Piu' in particolare sono stati considerati alcuni punti, che sembrano carenti nel
disegno di legge attualmente in discussione:

1) il problema degli archivi storici dei comuni, di proprieta' degli enti locali, per
i quali, a prescindere dalla attuale normativa, e proprio in considerazione della
piu' che ventennale politica seguita dalla Regione Toscana in questo campo, non e'
assolutamente condivisibile la mancanza di qualsiasi riferimento legislativo di
principio, all'opportunita' della loro buona tenuta e della loro valorizzazione, e
all'importanza che essi possono e devono avere nel quadro di un piu' efficace
sistema informativo degli enti locali;
2) il principio della professionalita' del personale che opera nelle biblioteche e
negli archivi. La qualità dei servizi non puo' che fondarsi sulla competenza e la
qualificazione del personale. Non si tratta di definire nel dettaglio i profili di
questo personale, cosa che certamente non e' di competenza di questa legge, ma di
gettare un ponte verso quanto si sta predisponendo a livello di regolamentazione
nazionale, con la certificazione delle professioni non riconosciute, con i codici
di deontologia professionale, con le carte della qualità dei servizi ... Si tratta
quindi di affermare un principio generale, che possa costituire una indicazione
finalizzata al perseguimento proprio di una migliore qualita' dei servizi
bibliotecari ed archivistici da rendere al cittadino;
3) l'opportunita' di definire degli indirizzi di programmazione che forniscano linee
guida per lo sviluppo del sistema documentario, sulle quali le associazioni si
dichiarano disponibili e interessate a collaborare.


Manca anche nel disegno di legge una precisa individuazione dei compiti che la
Regione, nell'ambito dei nuovi indirizzi organizzativi, intende riservarsi per
svolgere in questo settore quelle funzioni di programmazione, di alta
amministrazione e soprattutto di controllo che la legge regionale 77/95 le
attribuisce. La cosa appare tanto piu' grave se si pensa alla contemporanea vicenda
della Biblioteca dei servizi bibliografici. Questo valido strumento non solo per
l'aggiornamento e la qualificazione del personale che opera nelle biblioteche e
negli archivi, ma anche per la predisposizione dei piani di programmazione,
l'elaborazione di rilevamenti standardizzati, la loro interpretazione, la
preparazione di indicatori di sviluppo e di verifica, lo svolgimento dei compiti
di tutela rischia di essere affidato ad altre istituzioni non regionali. Contro
questa ipotesi non si puo' non ribadire quanto gia' espresso alcuni mesi orsono:
sarebbe singolare e tristemente significativo che si inaugurasse un nuovo corso in
materia di biblioteche con la chiusura o con un sostanziale ridimensionamento di
quella che piu' di tutte contribuisce alla crescita professionale.

E' stata infine ribadita la piena disponibilita' delle due associazioni a
partecipare attivamente al processo di revisione normativa nel settore delle
biblioteche e degli archivi di ente locale, constatando anzi la carenza di reali
momenti di informazione e di discussione su un tema che appare invece di rilievo
per lo sviluppo di una societa' sempre piu' democratica e sempre piu' informata. 


 Il Presidente                                        Il Presidente
(Massimo Rolle)                                       (Carlo Vivoli)


Copyright AIB 1997-11-13, ultimo aggiornamento 1997-12-21

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