L’Archivio Storico delle Arti Contemporanee è la struttura ad
attività permanente della Biennale: raccoglie il patrimonio artistico/documentale
e opera quale laboratorio di ricerca e di sperimentazione nell’ambito
delle arti contemporanee (arte, architettura, teatro, musica cinema, mass
media).
L’ASAC si presenta come un centro pluridisciplinare-multimediale,
svolge attività concernenti il trattamento, la conservazione, la
catalogazione informatizzata dei documenti, e attività espositive,
didattiche, seminariali.
Va inteso come strumento di comunicazione che veicola il rapporto esistente
tra istituzione/utente finale, mediante il potenziamento di strumenti di
ricerca finalizzati al reperimento dei documenti e alla elaborazione
di risposte adeguate.
Le linee di intervento sviluppate in questi ultimi anni
sono le seguenti:
- pianificazione degli scopi da raggiungere;
- gestione delle risorse umane, tecnologiche, finanziarie;
- organizzazione del lavoro;
- politica di comunicazione ( anche tramite Internet) per una
visibilità dei servizi prodotti dall’ASAC;
- definizione di progetti relativi al riordino, all’inventariazione,
all’informatizzazione delle
consistenze.
L’ASAC si colloca in uno spazio operativo teso all’organizzazione del
dato culturale, essendo inserito in un circuito articolato i cui diversi
elementi costitutivi - le istituzioni analoghe - sono reciprocamente funzionali
e rapportabili al raggiungimento di un obiettivo comune: la metacomunicazione,
l’attuazione di un processo di comunicazione che si esplica tramite ogni
tipo di supporto che documenti la contemporaneità (cartaceo, filmico,
fotografico, etc…).
La questione concernente la riorganizzazione dei servizi culturali
in ASAC è stata affrontata in questi ultimi anni puntando sulla
programmazione, sul potenziamento della struttura a livello tecnico-scientifico,
sull’incremento e sulla formazione delle risorse umane, al fine di sperimentare
una integrazione tra disciplina biblioteconomica, strumenti di ricerca
e risorse tecnologiche.
È stato pertanto necessario saldare, sempre più strettamente,
il rapporto tra catalogazione, informatizzazione, pubblicizzazione e conservazione
del patrimonio, offrendo un sistema di servizi allargato che rendesse fruibili
le collezioni dell’ASAC, grazie all’utilizzo di strumenti informatici collegati
in rete con altre istituzioni analoghe sul territorio nazionale. Si è
tentato di sviluppare l’idea di una organizzazione dei servizi bibliotecari
fondata sull’ampliamento dell’area informativa ricorrendo a metodiche gestionali
che si avvalgano di sistemi informatici.
È stato di grande importanza stabilire gli standard di funzionamento,
al fine di verificare i livelli di prestazione dell’istituzione, la qualità
dei servizi in rapporto alle richieste dell’utenza e la validità
dei risultati.
Le nuove tecnologie hanno reso possibile la trasformazione della biblioteca
- intesa come raccolta di materiali cartacei - in un soggetto multimediale
e polivalente, con la ricezione di altre tipologie di supporti (audio,
video, pellicole, foto, etc...).
Il concetto di polivalenza, per quanto riguarda l’ASAC, va collegato
a diverse variabili: i processi culturali che supportano i criteri di catalogazione/informatizzazione
del patrimonio e lo schema di organizzazione delle modalità di accesso
e di fruizione delle collezioni. La nozione di centro di documentazione
pluridisciplinare, multimediale e polivalente si concretizza in un ambito
che prevede il recupero e la trasmissione del dato informativo in una rete
di servizi e l’integrazione dei diversi linguaggi e dei codici di comunicazione
utilizzati da tutti i componenti il sistema, al fine di stabilire nuovi
circuiti di produzione e diverse ipotesi di fruizione dei beni culturali.
L’ASAC fa parte del Polo veneziano del Servizio Bibliotecario Nazionale
(SBN). Gli obiettivi raggiunti sono i seguenti:
- offrire un circuito cittadino di servizi bibliotecari e operare nell’ambito
di un sistema bibliotecario integrato sul territorio nazionale secondo
gli standard SBN, nello spirito di massima cooperazione per quanto concerne
la circolazione e la catalogazione informatizzata dei documenti;
- realizzare archivi di dati comuni, prodotti cioè dagli istituti
bibliotecari del Polo e resi accessibili a tutti i soggetti aderenti al
SBN;
- facilitare la consultazione in linea degli archivi bibliografici-documentali
prodotti da altre istituzioni, anche non aderenti al Servizio Bibliotecario
Nazionale, sulla base di criteri di collaborazione e di reciprocità;
- studiare ipotesi di collegamento per quanto riguarda gli acquisti
di materiali e i servizi all’utenza.
La catalogazione automatizzata del documento e la realizzazione di
banche dati comuni costituiscono i cardini della ricerca aggiornata: hanno
reso l’ASAC non solo un luogo di conservazione, ma anche un centro di servizi
ampliati per la diffusione dell’informazione.
L’analisi delle funzioni dell’ASAC configura un’architettura di servizi
centrata principalmente su tre livelli operativi:
a) amministrativo
b) tecnico-bibliotecario
c) culturale.
L’attività svolta segue diverse direttrici che oscillano tra
le esigenze dei settori culturali operativi della Biennale, le istanze
del pubblico in sede che utilizza direttamente le collezioni e le richieste
dell’utenza esterna (istituti bibliotecari, archivi, centri di documentazione,
privati, etc...) concernenti ricerche bibliografiche, verifiche di dati,
trasmissioni di informazioni, circolazione del patrimonio.
La struttura organizzativa qualifica e giustifica lo sviluppo di un
istituto considerato unico per la ricchezza e la specificità dei
documenti, la continuità degli aggiornamenti, l’interdisciplinarietà
del livello di fruizione e l’automazione delle consistenze bibliografiche
e documentali.
L’ASAC è il simbolo privilegiato di un osservatorio dei bisogni
culturali che attiva moduli operativi saldati su quattro momenti fondamentali:
- la formazione;
- l’organizzazione e la programmazione;
- la ricerca e la progettazione;
- l’automazione dei dati.
Le collezioni dell’ASAC costituiscono la parte del patrimonio della
Biennale più ingente e preziosa per la peculiarità delle
consistenze, per la tipologia dei supporti e per la pluralità delle
discipline trattate: arte, architettura, teatro, musica, cinema e mass
media.
La Biblioteca raccoglie volumi e cataloghi (120.000) relativi a un
arco temporale che oscilla dalla metà dell’Ottocento fino ai giorni
nostri. Poiché è stata concepita come una struttura aperta,
quasi la totalità delle consistenze è direttamente consultabile,
fatta eccezione per le pubblicazioni rare, sottoposte alla cessione controllata.
È attivata una campagna sistematica di acquisizione dei materiali,
anche utilizzando i rapporti di scambio stabiliti con le istituzioni culturali
a livello nazionale e internazionale; le consistenze bibliografiche sono
sottoposte alla catalogazione automatizzata, sulla base delle procedure
indicate dal Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN).
L’Archivio documentario costituisce uno dei fondi più preziosi
dell’ASAC. È formato dal cosiddetto non book material (ritagli stampa,
schede informatiche, opuscoli, etc...) che viene classificato sulla base
delle seguenti suddivisioni: artisti e operatori, movimenti artistici,
istituzioni, problematiche (1.000.000 circa di unità).
È stata avviata una campagna di riordino relativo alla documentazione
pregressa che presentava un livello insoddisfacente di fruizione, mentre
le consistenze raccolte dal 1975 sono suddivise per disciplina e nel rispetto
delle sezioni sopra elencate.
La Collezione Manifesti è costituita dal Fondo e dal Magazzino
Manifesti, le cui operazioni di riordino e di aggiornamento, svolte nel
1994 e nel 1995, sono state finalmente ultimate nel 1996.
Il Fondo Manifesti è costituito da 2607 esemplari editi dall’Ente
e 378 trasmessi da istituzioni culturali esterne. I materiali sono registrati
e consultabili tramite diapositive ed elenchi di lavoro; 1200 esemplari
sono stati schedati in SBN, secondo gli standard dettati dall’ISBD (International
Standard Bibliographic Description) selezionati tra quelli più rappresentativi
per la storia del fondo.
Sono state scannerizzate 1828 immagini su diapositive, recuperando
i documenti più interessanti dal punto di vista della soluzione
grafica, al fine di rendere reperibili in rete Internet le informazioni
su tali consistenze, a livello visivo e descrittivo.
Il Magazzino Manifesti è composto da plurimi dei manifesti editi
dall’Ente, quantificabili in 9508 esemplari raccolti in 1303 contenitori.
È importante segnalare che l’ASAC rappresenta l’istituzione
pilota sul territorio nazionale della catalogazione in rete dei manifesti,
preso atto che l’ICCU sta definendo un prontuario di norme riguardante
i materiali su supporti fisici diversi, al fine di realizzare un catalogo
comune, funzionale all’utenza.
La Fototeca raccoglie tutti i materiali originali - negativi e positivi
(lastre, pellicole, diapositive, foto in bianco/nero, foto storiche, foto
d’epoca) - relativi ai settori disciplinari Arti visive, Teatro, Musica,
Cinema e Architettura, concernenti un arco temporale che oscilla dal 1895,
anno in cui venne inaugurata la "Prima Esposizione Internazionale d’Arte",
fino ad oggi.
Dal 1995 sono iniziate le procedure riguardanti la verifica inventariale,
il riordino e la catalogazione automatizzata del materiale fotografico,
incominciando con i negativi su lastra di vetro che costituiscono il fondo
più prezioso.
Il lavoro sistematico di riordino e di inventariazione è iniziato
dal materiale relativo alle Arti Visive, esaminando i materiali dal 1895
fino al 1960.
Sono state inzialmente eseguite operazioni di pulitura del supporto;
successivamente sono state effettuate le verifiche della corretta progressione
numerica e il calcolo delle singole unità raccolte in ogni contenitore;
si è infine proceduto alla individuazione delle problematiche inerenti
allo stato di conservazione che si è rivelato discreto, provvedendo
alla stesura finale dell’inventario cartaceo e informatizzato.
Tali operazioni di riordino e di catalogazione automatizzata sono poi
continuate nel 1996, con particolare riguardo ai negativi delle sezioni
Teatro, Musica e Cinema.
È stato infine stabilito uno standard di catalogazione per singole
unità, sulla base delle norme dettate dal manuale ISBD (NBM), fornendo
un campione di scheda il più possibile sintetico, compiuto sulla
sezione delle Arti Visive, al fine di fornire un esempio di schedatura
di negativi e di positivi.
Resta infine da esaminare il materiale del settore Architettura, parzialmente
riordinato nel 1994, con riferimento ai materiali raccolti tra il 1985
e il 1993 (fotografie e diapositive), che dovrà quanto prima essere
controllato secondo le metodiche sopra enunciate.
Nel 1994 sono state avviate le attività di revisione, di controllo
e di catalogazione informatizzata delle pellicole facenti parte della Cineteca
(1000 unità), ed è stato possibile eseguire una verifica
sullo stato di conservazione; sono stati effettuati controlli dei dati
e aggiornamenti dello schedario esistente su archivio elettronico, con
la ricollocazione ordinata delle bobine controllate anche con l’ausilio
della moviola in dotazione della Cineteca, secondo modalità ritenute
indispensabili per una corretta conservazione. Le schede presentano attualmente
tutti i dati concernenti la lunghezza totale e quella parziale delle pellicole,
per cui ogni documento filmico è perfettamente identificabile; tutte
le bobine sono state infine avvolte con l’emulsione all’interno, secondo
le norme di conservazione indicate dal manuale della FIAF.
La verifica sullo stato di conservazione ha reso possibile la classificazione
delle pellicole secondo precise categorie, in base alla necessità
o all’urgenza di intervenire con livelli diversi di restauro.
La Cineteca dell’ASAC rappresenta una raccolta di notevole interesse,
in quanto documenta la cultura cinematografica presentata alla Biennale.
Un’attenzione particolare dovrà essere riservata, in un futuro non
troppo lontano, al problema della conservazione e del restauro, in particolare
per quanto riguarda alcune pellicole di grande valore, e in generale comunque
per la salvaguardia di un patrimonio filmico di grande peculiarità.
La Mediateca raccoglie audio, video, dischi, CD, CD-ROM, materiali
di recente acquisizione, ma anche documenti storici che risalgono alla
fine degli anni Sessanta, video d’artista, registrazioni di eventi teatrali,
di manifestazioni musicali, di performances e di happenings.
Questa collezione di grande interesse è stata oggetto di una
analisi attenta, avviata nel 1996, relativa alla revisione del patrimonio
video. È stata effettuata una ricerca incrociata relativa a ogni
registrazione con l’ausilio di sistemi informatici, al fine di verificare
i nastri originali, le copie esistenti e di effettuare le necessarie integrazioni
al catalogo video. I materiali visionabili (VHS e U-MATIC) sono stati recuperati
per avviare un’analisi dei contenuti, e sono stati controllati i dati riportati
su scheda, relativamente alla corrispondenza dei titoli e dei contenuti,
con l’ausilio del materiale documentale reperito in supporto alla ricerca.
Da questa verifica è emerso che la qualità degli originali
e delle copie può essere definita media, poiché le riprese
su video furono eseguite in tempi lontani con apparecchiature a bassa definizione.
Sarà necessario ultimare la revisione di tali consistenze, quantificabili
in circa 10.000 unità (tra originali e copie), che costituiscono
un patrimonio di grande rilevanza tra le diverse collezioni dell’ASAC.
L’Archivio storico rappresenta la raccolta più antica ed è
costituito da consistenze documentali prodotte dall’attività dell’Ente
a livello amministrativo e gestionale, nell’arco di un secolo di storia.
Negli ultimi anni è stata avviata una fase di revisione e di
riordino della serie Scatole Nere, per una classificazione più corretta
e per una schedatura automatizzata, funzionali alla ricerca del materiale;
è stata altresì attivata, fin dal 1994, l’indicizzazione
computerizzata della Serie Copialettere e si auspica di poter fornire all’utenza
il catalogo elettronico e cartaceo di tale serie, continuando il lavoro
di riordino nel prossimo biennio.
Improcrastinabili sono infine le operazioni di microfilmatura di questi
materiali almeno per la parte relativa ai tempi più antichi, tenuto
conto che ogni documento riporta la trascrizione manoscritta o dattiloscritta
della corrispondenza prodotta dagli uffici organizzativi dell’Esposizione
dell’Ente, dal 1898 agli anni Quaranta, e che tali trascrizioni tendono
a diventare illeggibili nel tempo.
Nell’Archivio Microfilm sono raccolte 98 bobine relative a quella parte
dei volumi della Serie Copialettere già microfilmati in periodi
precedenti.
La Collezione Partiture e Spartiti (4.000 unità) ha origine
negli anni Trenta e rappresenta un prezioso insieme che è stato
progressivamente arricchito dalle donazioni di musicisti contemporanei,
invitati al Festival Internazionale di Musica della Biennale.
La Collezione Periodici (2.500 testate) è formata da una ricchissima
raccolta di periodici che offrono una panoramica degli eventi artistici
nell’ambito della cultura nazionale e internazionale.
Il Fondo Artistico (2.700 opere) presenta un insieme di opere d’arte
di vario genere acquisite dall’Ente.
In questi anni il Fondo è stato oggetto di un riordino puntuale;
è stata completata la schedatura informatizzata con la valutazione
patrimoniale di tutte le opere, anche fotografiche facenti parte del Fondo.
La base di ogni scheda è stata rielaborata e ampliata: attualmente
presenta, oltre ai dati tecnici, la data di registrazione dell’opera e
lo spazio relativo alla voce "restauri"; è stata segnalata la presenza
di documenti specifici (comodato e donazione) e individuata l’esistenza
di precedenti schede di riferimento.
È stato possibile continuare nella realizzazione di dossier
concernenti gli artisti e le opere, ordinati alfabeticamente per nominativo
e per titolo dell’opera, configurando un archivio cartaceo inerente al
patrimonio del fondo che annovera opere di maestri dell’arte contemporanea,
quali Nolde, Archipenko, Pomodoro, Viani, Vedova, Guttuso e altri.
Le collezioni dell’ASAC sono fruibili secondo diverse modalità
di accesso e il personale è stato formato al fine di offrire un
servizio attento alle istanze formulate dalle diverse fasce di pubblico.
L’organizzazione del lavoro è stata concepita avendo come obiettivo
la centralità dell’utenza, compatibilmente con i problemi determinati
dalla carenza di organico e dalle esigenze di tutela e di conservazione
del patrimonio, ritenendo criteri quali efficienza, efficacia e comunicazione
come fattori di qualità dei servizi erogati.
Nel sito Internet della Biennale sono stati resi visibili i seguenti
dati:
- la guida alla consultazione dell’ASAC;
- una campionatura di manifesti schedati in SBN e scannerizzati;
- un repertorio degli artisti che hanno partecipato alla Biennale d’arte
dal 1895 al 1995;
- i cataloghi delle mostre di Architettura e di Cinema realizzati su
supporto cartaceo ed elettronico.
Tramite software progettati dal CED dell’ASAC, è stato possibile
predisporre un catalogo elettronico dei periodici - in fase iniziale -
e cataloghi elettronici della mediateca, della cineteca e del fondo artistico.
La specificità e la multimedialità dell’ASAC impongono
una serie di problematiche a livello gestionale, superabili solamente con
la realizzazione di un progetto più ambizioso e con lo stanziamento
di risorse economiche adeguate.
Resta fondamentale confrontare le diverse esperienze sviluppate nell’ambito
della automazione delle biblioteche e cooperare per potenziare il sistema
di comunicazione.