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Commemorazione di Raffaella Piva

Raffaella Piva è stata una delle numerosa vittime dello tsunami che ha colpito il sud est dell'Asia nel dicembre 2004.
Raffaella non era una bibliotecaria, era una competente, seria e apprezzata storica dell'arte.

Come sezione veneta dell'AIB abbiamo avuto modo di lavorare assieme in due occasioni, tra di loro collegate e a distanza di qualche anno, di cui la più recente nell'ambito di un seminario sui repertori di biblioteche tenutosi a Treviso il 24 maggio 2002.
In quell'occasione le avevamo chiesto di illustrare Le biblioteche e la città, Mazziana, Verona 1997, una guida alle biblioteche di Padova di cui era stata curatrice, evidenziandone le caratteristiche e il contesto culturale e operativo in cui era nato quel lavoro.
Si tratta di un lavoro importante, nato dalla pubblicazione dei contributi di un ciclo di lezioni e visite-conferenze dedicate al patrimonio librario padovano tenutosi nel 1996; l'iniziativa era stata promossa e organizzata dall'Accademia dei Curiosi, di cui Raffaella era stata tra i fondatori assieme al marito Alessandro Pasetti Medin, in collaborazione con altri soggetti istituzionali e con il patrocinio della nostra sezione che aveva partecipato alla tavola rotonda conclusiva dei lavori.

L'intento era stato quello di richiamare l'attenzione del pubblico più ampio possibile su oggetti e strumenti del lavoro degli storici dell'arte rivolgendosi a chiunque fosse interessato alla sorte di monumenti e documenti in un momento in cui, in vista del trasferimento della biblioteca civica, più pregnanti e stringenti si facevano le problematiche legate alla progettazione e alla gestione dei servizi bibliotecari di città e provincia.
Questo lavoro sul contesto, la storia e la memoria delle biblioteche padovane e il quadro culturale che ne era scaturito, arricchiva la consultazione delle schede sulle singole istituzioni, per ovvi motivi sintetiche ma non banali, restituendo un quadro d'insieme che mantiene tuttora intatta la sua validità e freschezza.

Era proprio questa visione di largo e lungimirante respiro che si percepiva nella pubblicazione che ne aveva fatto uno dei modelli di rilevamente per il lavoro di censimento delle biblioteche trevigiane scaturito in una pubblicazione che a sua volta aveva costituito il motivo originario per il seminario del maggio 2002.
Anche in quell'occasione, esponendo con semplicità e rigore caratteristiche e motivazioni di quella guida alle biblioteche padovane, Raffaella aveva restituito all'uditorio, intatto, tutto il senso di un operare, per profonda adesione culturale e civile, sia sul versante della ricerca che su quello della diffusione e della condivisione della conoscenza delle biblioteche in quanto patrimoni culturali da tutelare ma al tempo stesso oggetto e soggetto per una nuova politica dei servizi bibliotecari della città e per il territorio.

Ci sembra importante ricordare anche nella nostra sezione una studiosa che ci aveva colpito innanzitutto per la sua umanità e la sua gentilezza e che era stata in grado e aveva fortemente voluto, partendo dalle esigenze della sua professione, dare un contributo sui temi forti della nostra professione.


Copyright AIB 2005-01-29, ultimo aggiornamento 2005-01-29 a cura di Giovanna Frigimelica
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/piva.htm


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