Mi è gradito portare il saluto della Regione Veneto ai partecipanti,
alla Fondazione Querini Stampalia, al Presidente, al Direttore, ai collaboratori
e a quanti hanno lavorato per la riuscita dell’incontro, unitamente all’augurio
che questo Seminario continui ad essere un punto di riferimento ed una
costante nella valorizzazione del patrimonio culturale per quanto riguarda
in particolare i beni librari della nostra regione.
Vale la pena di ricordare che la stretta e sempre impegnata collaborazione
di questo rilevante Istituto con la Regione Veneto nell’ambito degli argomenti
bibliotecari, ma anche di quelli museali, risale a tempi che hanno
consentito di consolidare un rapporto definibile ormai come tradizionale.
Direi anzi che istituzioni come la Querini Stampalia possono arrivare a
costituire, in questo settore, delle vere e proprie “braccia operative”
delle politiche regionali.
Desidero rivolgere anche un saluto al pubblico dei bibliotecari, cui
questo Seminario è particolarmente rivolto, e a quanti partecipano,
consci delle stimolanti novità che l’argomento comporta. Il problema
del rapporto tra il nuovo strumento multimediale e la materia prima del
lavoro del bibliotecario - il libro - ci pone interrogativi che sono di
un impegno incalzante: posto che il libro non può diventare uno
strumento completamente virtuale, posto che esso è un documento
che va anche conservato, per la sua valenza non solo storica ma anche fisica
(il lettore ricerca il rapporto anche tattile con l’oggetto libro).
Il mezzo informatico ha nei confronti del libro - mi pare di poter
dire - un rapporto di servizio, un rapporto che non deve assorbire totalmente
l’attenzione di chi lavora in biblioteca, ma ha una funzione di tipo informativo
e strumentale. Credo, in altre parole, che nei bibliotecari sia necessario
resti una passione quasi fisica per il libro. Oggi il libro deve essere
accessibile a tutti, e le potenzialità di ciascuna delle biblioteche
del Veneto devono essere alla portata di tutti i cittadini.
E’ per questo che si guarda con attenzione ai Seminari Vinay. Queste
giornate di studio che fin dalla loro istituzione si occupano dell’automazione
nelle biblioteche, hanno avuto – e continuano ad avere - il merito registrare
di anno in anno tutte le novità che consentono di migliorare i metodi
di ricerca e, in definitiva, di favorire e di sostenere lo sviluppo delle
conoscenze.
L’utilizzazione dei nuovi strumenti informatici (SBN, Internet...)
deve far sì che anche chi non può muoversi dalla periferia
verso le grandi biblioteche abbia l’opportunità di accedere all’informazione.
Il cittadino deve poter conoscere la disponibilità del patrimonio.
Così può risparmiare tempo ed utilizzare meglio e con economicità
le risorse documentarie disponibili. C’è poi la soluzione dell’organizzazione
coordinata delle biblioteche. In questo caso si può stabilire di
procedere ad acquisti coordinati, in modo da eliminare doppioni, e successivamente
alla immissione dei dati relativi ai libri acquistati in banche dati comuni.
Tutto questo è un aspetto che non va sottovalutato in un momento
in cui le disponibilità finanziarie nel settore della cultura sono
molto meno ampie di quanto ciascuno di noi vorrebbe.
Vorrei anche sottolineare che la partecipazione della Regione Veneto
in questi ultimi tempi si è fatta più attiva nel mondo delle
biblioteche e ha manifestato una rinnovata sensibilità, basata su
una più attenta e approfondita osservazione dei nuovi fenomeni che
coinvolgono la cultura trasmessa attraverso il libro.
Particolarmente importante è il collegamento che si è
voluto stabilire, anche logisticamente, tra il Seminario sulle biblioteche
e il Salone dei beni culturali: pare la miglior scelta possibile, visto
che anche i libri custoditi nelle biblioteche sono beni culturali, tanto
nei loro contenuti che nella loro stessa fisicità ed oggettività.
Perciò vorrei ribadire l’attenzione particolare che intendiamo
riservare al libro, veicolo di conoscenza allo stato puro, nel quale il
sapere nasce, si perpetua e si conclude.
La multimedialità è ormai una realtà dalla quale
non si può più prescindere. Per questo la Regione Veneto
ha deciso di essere presente nell’area dei beni culturali, e soprattutto
nel settore dei beni librari, con proprie realizzazioni di grandissima
portata innovativa.
Ed infine, tornando all’attenzione che la Regione riserva alla Fondazione Querini Stampalia, vorrei ricordare un altro fronte di impegno comune: la formazione. Questa non è solo una delle grandi biblioteche del Veneto, non è solo uno dei musei importanti del Veneto. Essa è uno degli Istituti più attivi ed importanti, privilegiato per la professionalità dei suoi esperti, per la capacità di catalizzare le potenzialità operative nel settore bibliotecario. Per questo vorremmo arrivare ad istituire nel suo ambito una sezione specializzata in biblioteconomia. La Regione, per volontà del legislatore, ha raccolto una cospicua quantità di testi di interesse professionale, che nella situazione attuale possono essere utilizzati solo dai nostri funzionari; riteniamo invece che quel patrimonio librario specialistico debba essere messo a disposizione di tutti gli operatori e crediamo che la Querini Stampalia possa essere lo strumento per realizzare questo progetto.
Il tema che si tratta quest’anno è particolarmente stimolante. Il mio augurio è che lo scambio di idee che qui avverrà sia interessante per tutti e che consenta a ciascuno di trarne i migliori insegnamenti. Buon lavoro.