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"17. Seminario Angela Vinay"
bibliotECONOMIA
conservare il futuro

Interventi di apertura

Mariano Beltrame, Consigliere Generale della Fondazione di Venezia


L'ossimoro "Conservare il futuro" mi ha piacevolmente ricordato tre letture di diversa provenienza e non recentissime, che mi paiono attuali e in tema con l'occasione.
Il primo ricordo è "Cronache della Galassia" di Isaac Asimov, uscito nel '51. Nelle prime pagine il lettore impatta con una nuova scienza: la psicostoriografia, una branca della matematica che studia le reazioni di un popolo - sufficientemente numeroso da consentire elaborazioni statistiche - a determinati stimoli sociali ed economici. E' una scienza in grado di anticipare gli eventi e quindi di prevenire anche le possibili catastrofi. Il protagonista - lo psicostoriografo appunto - lavorando sui dati accumulati e attraverso le sue equazioni prevede, di lì a pochi anni, il crollo della civiltà in cui vive.
Convocato d'urgenza dalle autorità politiche del pianeta - allora felicemente lungimiranti - spiega quali saranno i danni e quali dovrebbero essere i rimedi per evitare la catastrofe. La terapia è semplice: conservare il sapere degli uomini.
Letteralmente Asimov dice:

[...] La somma delle conoscenze umane supera le capacità di ogni singolo individuo e anche di migliaia di individui [...] quando la scienza verrà spezzettata, gli individui conosceranno solo frammenti di ciò che c'è da sapere [...] frammenti insignificanti che si disperderanno nei secoli. Se però prepariamo un gigantesco sommario di tutto il sapere [...] le generazioni costruiranno sopra queste basi, senza doverle riscoprire [...]

Non più fantascienza per il secondo ricordo, ma un fatto di cronaca letto sui quotidiani e ampiamente ripreso dalla saggistica scientifica, anche recente.
La sera del 3 settembre 2003 gli astronomi di Socorro, nel Nuovo Messico, lanciano al mondo un allarme inquietante. I loro calcoli rivelano un'ipotesi tremenda: venerdì 21 marzo 2014, proprio il primo giorno di primavera, un asteroide, battezzato 2003Q47, si schianterà sulla terra con l'effetto devastante di venti bombe atomiche.
Di fronte a tale minaccia, altri scienziati -in altri paesi- si mettono al lavoro.
Se l'osservatorio statunitense aveva già calcolato che l'asteroide - con 1,2 Km di ampiezza, 2,600 milioni di tonnellate di massa e 30 Km al secondo di velocità - avrebbe sviluppato nell'impatto 350.000 Megatoni di energia, fortunatamente un altro gruppo di ricerca, interconnettendo nuovi dati e usando altri strumenti, arriva a conclusioni meno inquietanti.
E infatti la Gran Bretagna riesce ad assicurare che i rischi temuti sono quasi inesistenti: "Pur essendo diretto verso la terra, l'asteroide ha una possibilità su 909 mila di centrarla", afferma Sara Russell, portavoce del Near Earth Object Information Centre.
Il giorno del giudizio - quindi - è rinviato, e il mondo è salvo!
Nel 2014 potrà tranquillamente accadere tutto quello che è già stato programmato: per esempio il Brasile ospiterà i campionati mondiali di calcio, il mare sarà più pulito, perché entro il 2014 tutte le navi cisterna dovranno avere un doppio scafo e il boss Gaetano Badalamenti potrà saldare il suo conto con la giustizia degli Stati Uniti, dove è detenuto dal 1984 per scontare 30 anni.
Senza lo schianto dell'asteroide 2003Q47, la terra continuerà indisturbata a girare senza paura e il suo futuro si è conservato.

Un terzo personale, immediato ricordo di lettura sul tema "Conservare il futuro" è il noto indovinello francese riportato nel saggio "I limiti dello sviluppo" del Club di Roma, 1972.

Supponete di avere un laghetto nel quale volete far crescere una ninfea che ogni giorno raddoppia le proprie dimensioni: se potesse svilupparsi liberamente, la ninfea coprirebbe completamente il laghetto in 30 giorni, soffocando tutte le altre forme di vita presenti nell'acqua.
Se volete lasciarla crescere solo fin quando giunga a coprire la metà dello specchio d'acqua, quando dovrete tagliarla? In quale giorno dalla semina dovrete intervenire?"

La risposta è matematica: al 29. giorno. Vi è quindi un solo giorno di tempo per realizzare l'obiettivo e conservare il laghetto!
Tre letture per tre situazioni apparentemente diverse, legate, però, da un comun denominatore: tutte ci dicono che il sapere è possibilità di prevenzione, di soluzione, di terapia e di controllo per salvaguardare il tempo davanti a noi; tutte ci ricordano che la conoscenza è strumento decisivo rispetto al futuro. E in quanto tale, essa va fortemente coltivata, preservata e protetta.
Oggi, - come già insegnava Asimov - di fronte a crescenti superficialità e dispersioni, la conoscenza ci chiede un impegno a moltiplicare qualità e modi degli interventi culturali. Per questo l'augurio che rivolgo alla Fondazione Querini Stampalia - augurio mio personale e della Fondazione Venezia - è quello di continuare a dare il suo significativo contributo in questa direzione.


Copyright AIB 2007-08, ultimo aggiornamento 2007-09-22 a cura di Marcello Busato e Giovanna Frigimelica
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay17/beltrame06.htm


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