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"17. Seminario Angela Vinay"
bibliotECONOMIA
conservare il futuro

Lavorare oggi per conservare il futuro: scenari, strumenti, risorse, problemi

Maurizio Vedaldi, Biblioteca Interdipartimentale di Psicologia dell'Università di studi di Padova


Il mio intervento ha lo scopo di illustrare sinteticamente alcuni dei nodi critici su cui oggi le Biblioteche delle Università stanno concentrando idee e risorse.
Naturalmente mi sono chiesto perché è stata fatta proprio a me una richiesta tanto impegnativa, considerando anche il fatto che, al contrario degli altri relatori di questa sessione dei lavori, non rappresento nessuna associazione professionale.
L'eventualità più probabile è che quest'invito sia dovuto al caso, alla cortesia e all'amicizia con Chiara Rabitti, che desidero qui ringraziare.
Esiste anche la possibilità che l'invito derivi dal fatto che in questo momento all'interno del Sistema Bibliotecario dell'Università di Padova ricopro due incarichi: quello (ad interim) di coordinatore del Polo Bibliotecario di Psicologia e quello di responsabile del settore finanziario del SBA con il compito di negoziare con editori e fornitori, con l'obiettivo di acquisire alcuni servizi e tutta una serie di risorse, soprattutto elettroniche. Mi riferisco in particolare alle grandi banche dati specialistiche e alla letteratura scientifica internazionale.
In altri termini in questo momento dispongo di un punto d'osservazione 'privilegiato' che da una lato offre un contatto ravvicinato con utenti e biblioteche, mentre dall'altro mi consente di collaborare in alcuni significatici progetti nazionali di cooperazione interuniversitaria che si stanno confrontando con il mercato dell'editoria scientifica.

Al di là delle tematiche generali sulla conservazione e sullo sviluppo dell'Open Access, a mio avviso sono cinque - strettamente collegati tra loro - i terreni in evoluzione su cui in molti Sistemi bibliotecari universitari si è aperta una riflessione:

  1. rapido cambiamento delle esigenze dell'utenza
  2. costante affievolimento dei bilanci, con conseguente spinta alla cooperazione e allo sviluppo coordinato delle collezioni
  3. individuazione delle competenze da sviluppare in un contesto di servizio in continua evoluzione e formazione/aggiornamento sul posto di lavoro
  4. sperimentazione nuovi prodotti (ad esempio gli e-books)
  5. integrazione tecnologica

Mi interessa qui trattare sinteticamente i primi due punti.
La tendenza dell'utente finale a reperire da solo, attraverso i motori di ricerca e senza bisogno del bibliotecario, le informazioni che servono è comune a molte - se non a tutte - le tipologie di biblioteca. Del resto è possibile trovare ampia traccia di questa tematica nella letteratura professionale degli ultimi anni.
Un primo elemento di originalità dell'utenza universitaria rispetto a quella di altre tipologie di biblioteche deriva dall'attuazione della Riforma Berlinguer (laurea breve o, in gergo, tre più due) che ha radicalmente modificato le richieste di una parte consistente dell'utenza.
L'effetto, talvolta dirompente, delle lauree brevi si sta facendo sempre più evidente anche sui servizi di biblioteca, che devono rispondere (e in qualche caso anticipare) i cambiamenti differenziando e diversificando i servizi.
In sintesi, le Biblioteche delle Università si stanno sempre più attrezzando per fornire:

I nostri utenti istituzionali - docenti, ricercatori, studenti del triennio, studenti delle lauree specialistiche e dei master, etc. - accanto alle esigenze più tradizionali, come ad esempio quelle di avere un posto di lettura per studiare sui propri libri o di consultare i volumi e le riviste, di accedere ad Internet o di consultare le banche dati e le riviste elettroniche dalla biblioteca, desiderano sempre più frequentemente poter avere accesso alla documentazione scientifica e ai servizi anche da casa o da altri luoghi esterni alla loro Università.
Abbiamo quindi contemporaneamente a che fare, sia con utenti fisicamente presenti in Biblioteca, spesso interessati all'apertura serale delle sedi, sia con un'utenza virtuale, contraddistinta solo dal fatto di poter accedere o meno ad un determinato range di indirizzi IP, di cui riusciamo a comprendere intenzioni, bisogni e desideri solo attraverso lo studio delle queries.
In questo contesto la comunicazione diventa cruciale. Di qui tutta una serie di tentativi - più o meno felici - di sperimentare nuovi modi di comunicare con l'utenza come blog, forum, etc.

Mi pare importante segnalare anche un altro aspetto che spesso passa inosservato. Per tutta una serie di fattori che qui sarebbe lungo elencare, le Università stanno aprendosi al territorio e alla cittadinanza in misura più ampia del passato. Non è un percorso lineare, presenta qualche difficoltà, e in questo contesto anche le Biblioteche sono sollecitate ad erogare - laddove è possibile - alcuni dei propri servizi ai professionisti e ai cittadini.
Si tratta di una tipologia di utenti piuttosto variegata: si va da esigenze informative sporadiche, 'mordi e fuggi', del tipo: "mio marito si è ammalato di diabete e viene curato dal tal medico; vorrei sapere che cosa ha pubblicato a livello internazionale", a bisogni informativi più complessi di aziende o professionisti disposti a formalizzare un rapporto con i Servizi bibliotecari delle Università.
Per fare un esempio: la tendenza all'estensione dei servizi è indicata dal progressivo miglioramento delle clausole contrattuali stipulate dalle Università con editori e fornitori di risorse elettroniche che definiscono l'utenza autorizzata.
I primi contratti relativi all'utilizzo delle risorse elettroniche erano riservati ai soli docenti, ai quali veniva data una password personale. In un secondo tempo abbiamo esteso l'accesso anche agli studenti e al personale tecnico-amministrativo, per arrivare a chiunque abbia un rapporto formalizzato con l'Università.
In seguito, si sono raggiunti in diversi casi degli accordi per ammettere alla consultazione dei materiali digitali anche i cosiddetti visitatori autorizzati, cioè le persone che la Biblioteca ammette all'uso dei propri servizi. Infine in altri contratti sono stati autorizzati all'accesso anche coloro che, a distanza, collaborano a progetti di ricerca purché non sia fatto un utilizzo improprio o concorrenziale dei contenuti digitali a cui si accede.
I comportamenti dell'utenza stanno costringendo molti Atenei a rivedere le proprie politiche di sviluppo delle collezioni. Analizzando l'uso delle risorse elettroniche appare evidente che vi è una forte evoluzione nell'utilizzo di tali risorse.
Esiste infatti un significativo scostamento tra interesse dell'utenza e abbonamenti cartacei posseduti dalle Biblioteche.

Ad esempio, la tabella segnala quanti tra i 100 periodici elettronici più consultati nel Università di Padova non corrispondano a nessun abbonamento cartaceo.

Medicina 59
Psicologia 57
Agripolis 83
Ingegneria 65
Lettere 74
Sociale 78
Scienze 93
Giurisprudenza 0

E' palese che l'attuale collezione su carta è sempre meno corrispondente alle necessità reali dell'utenza.
In questo momento gli editori stanno tentando di recuperare alcuni margini di profitto persi negli anni precedenti mentre le Università sono fortemente condizionate dalle limitazioni finanziarie sempre più consistenti imposte ai bilanci della ricerca e dal freno alla migrazione verso l'e-only rappresentato dall'IVA.
La percezione di questi mutamenti di scenario ha indotto Atenei e Consorzi d'acquisto a promuovere e rafforzare la politica di cooperazione nazionale.
Sono state quindi create le premesse organizzative e formali perché alcuni dei prossimi contratti siano negoziati sotto l'egida della C.R.U.I. (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) che grazie ad una convenzione con i maggiori consorzi universitari operanti in Italia ha costituito CARE (Coordinamento Acquisizione Risorse Elettroniche).
Tra le competenze di CARE rientra la stipula di licenze con editori a livello nazionale. In quest'ambito CARE ha effettuato un'indagine di mercato sugli operatori economici che in Europa svolgono specifica attività di consulenza alle trattative per l'acquisto di licenze elettroniche per conto degli utenti e, sulla base di un capitolato predefinito, ha selezionato un servizio di consulenza professionale per la prima trattativa (Elsevier).
In un secondo tempo è stata fatta una chiamata agli Atenei interessati e sono stati definiti gli obiettivi per l'avvio del negoziato con Elsevier.
Per rilevanza e numero di titoli, per valore di mercato dell'informazione acquisita e per utilizzo del servizio il negoziato con Elsevier sarà il vero banco di prova di questa strategia poiché è di gran lunga il contratto più importante e impegnativo, considerato il peso economico complessivo stimabile in circa una settantina di milioni di Euro in tre anni.
L'esito di questa trattativa inciderà su una parte rilevante della spesa dei Sistemi Bibliotecari e di conseguenza verrà a condizionare almeno in parte i rapporti con gli altri editori.
Su questo versante, gli Atenei si stanno preparando ad affrontare una prova impegnativa.


Copyright AIB 2007-08, ultimo aggiornamento 2007-10-03 a cura di Marcello Busato e Giovanna Frigimelica
URL: https://www.aib.it/aib/sezioni/veneto/vinay17/vedaldi06.htm


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