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[Ritratto]

Novelli, Ettore

(Velletri RM 16 novembre 1822 – Roma 11 marzo 1900)

Fu il primo direttore laico della Biblioteca Angelica che guidò dal 1873, a seguito della soppressione e dunque della conseguente confisca dei beni degli enti ecclesiastici da parte del neonato Stato italiano, fino al 1898, due anni prima della sua morte. Figura certamente complessa Ettore Novelli rappresentò il tipico intellettuale del Risorgimento: all'attività di bibliotecario, letterato ed erudito affiancò quella di uomo politico attivamente impegnato nell'unificazione dell'Italia e nella gestione del nuovo Stato in ambito culturale.
Manifestò vivacità intellettuale fin dai primi anni di studio presso il Seminario della sua città natale, ma la seconda e decisiva fase della sua formazione ebbe inizio con il trasferimento a Roma per iscriversi alla Facoltà di giurisprudenza, impegno che non gli impedì certo di coltivare l'interesse per la letteratura ed in particolare per la poesia. La sua ricca bibliografia, non priva di testi redatti in latino e arricchita anche da opere inedite di vario genere, testimonia una formazione culturale variegata che lo portò a spaziare dai discorsi ai trattati di erudizione storica e filologica, anche se il suo principale interesse fu lo scrivere versi. Fondamentale per lo studio della letteratura fu l'incontro con il gesuita Luigi Maria Rezzi, illustre professore e stimato letterato egli stesso: uno dei suoi maggiori meriti fu indubbiamente quello di aver fondato la "Scuola romana" cui Ettore Novelli aderì con entusiasmo.

Unitamente all'impegno di letterato l'attività politica fu molto intensa ed iniziò a manifestarsi pubblicamente all'età di 25 anni con la partecipazione ai primi moti di liberazione nazionale, preludio di quelli che sarebbero scoppiati nel 1848: in questo anno avviò anche la brillante carriera che lo porterà a rivestire importanti cariche pubbliche pur non tralasciando mai gli studi e coltivando in particolare la poesia per farne un mezzo di propaganda dei suoi sentimenti liberali e del suo amor di patria. In tale contesto la conquista di Roma fu l'evento cruciale: sottrarre la città allo Stato Pontificio per farne la capitale del Regno d'Italia non ebbe semplice valenza politica ma rappresentò la sconfitta del mondo ecclesiastico, la fine del potere temporale della Chiesa.
In tale circostanza Ettore Novelli, che aveva già intrapreso la sua carriera di bibliotecario presso la Biblioteca comunale di Velletri, si adoperò come commissario governativo preposto al sequestro ed all'incameramento dello sterminato patrimonio librario in possesso degli ordini religiosi i cui esiti non furono sempre felici. Dal 1872 partecipò con eminenti protagonisti del mondo culturale come Enrico Narducci, Carlo Castellani, Tommaso Gar, Domenico Gnoli ed altri alla fondazione della Biblioteca nazionale centrale di Roma Vittorio Emanuele, inaugurata il 16 marzo 1876, ed inevitabilmente venne implicato negli scandali che la coinvolsero a causa di scarti troppo disinvolti e requisizioni oltremisura sommarie che portarono a dispersioni del materiale librario. Lo stato di estrema precarietà in cui era nato questo istituto portò inevitabilmente alla temporanea chiusura a soli tre anni dalla sua nascita: nel 1880 fu istituita un commissione d'inchiesta per indagare sulle irregolarità emerse nella gestione che concluse le indagini l'anno successivo con la riapertura della Biblioteca sotto la direzione di Domenico Gnoli.
L'incarico più importante che ebbe in qualità di bibliotecario fu però la direzione dell'Angelica che tenne in forma ufficiosa già dal 3 novembre 1873 ed ufficialmente dal gennaio 1874 fino al 15 maggio 1898. Fin da principio il suo intento fu quello di farne una biblioteca specializzata per gli eruditi: il progetto prevedeva di innestare sul già ricco patrimonio librario confiscato agli Agostiniani manoscritti e rarità tipografiche reperite dalle soppressioni e, nonostante la non completa realizzazione di tale obiettivo, ampliò notevolmente in qualità ed in quantità il catalogo con acquisti importanti come quello delle biblioteche della famiglia Massimo e della famiglia Santangelo e di un esemplare a stampa delle Rime e prose di Torquato Tasso arricchito da glosse manoscritte autografe. Questa larga politica degli acquisti lo costrinse ad ampliare gli spazi a disposizione tanto che al termine del suo incarico la Biblioteca Angelica aveva inglobato parte dei locali precedentemente adibiti a negozi ed assegnati all'adiacente Ministero della Marina o al convento.
In veste di bibliotecario lavorò, quindi, soprattutto per agevolare studiosi ed eruditi favorendo l'accesso alle fonti, concentrandole il più possibile in una sola biblioteca, pur non trascurando l'impegno di favorire la divulgazione dell'istruzione di base con la realizzazione di istituti scolastici primari che contribuissero a debellare l'analfabetismo con la consapevolezza che grazie allo studio si potesse creare una società libera dall'oppressione politica e culturale, base dell'evoluzione individuale e collettiva.
Destituito dalla direzione della Biblioteca Angelica ricevette dapprima un brevissimo incarico presso la Biblioteca Vallicelliana dal 16 al 31 maggio 1898 e poi, dal 1º giugno, presso la Biblioteca nazionale di Roma.
Fu anche consigliere provinciale di Roma e membro del Consiglio superiore della pubblica istruzione.
Morì a Roma, nella sua abitazione in via Vittoria Colonna 27.

Lidia Monacelli

Documenti consultati:
Archivio centrale dello Stato, Ministero della pubblica istruzione, Divisione Istruzione superiore, biblioteche governative e non governative, buste 7-14.
Archivio della Biblioteca Angelica.

Giuseppe Stopiti. Biografie dei consiglieri provinciali di Roma dal settembre 1870. Roma: R. Fait, 1874.

Angelo De Gubernatis. Dizionario biografico degli scrittori contemporanei. Firenze, coi tipi dei successori Le Monnier, 1879, p. 766-767.

A. De Gubernatis. Dictionnaire international des écrivains du jour. Florence: L. Niccoli, 1891, vol. 2, p. 1546-1547.

Piccolo dizionario dei contemporanei italiani, compilato da Angelo De Gubernatis. Roma: Forzani e C., 1895, p. 648.

Attilio Gabrielli. Cittadini illustri veliterni coll'aggiunta di alcuni cenni storici e descrittivi della cattedrale di Velletri. Roma: Tip. coop. sociale, 1904, p. 25-27.

Illustri italiani contemporanei: memorie giovanili autobiografiche di letterati, artisti, scienziati, uomini politici, patrioti e pubblicisti, raccolte e corredate di cenni biografici da Onorato Roux. Vol. 1: Letterati, Parte prima. Ed. popolare. Firenze: R. Bemporad e figlio, [1908?], p. 37-48, con una fotografia (indica come data di nascita il 1821).

Carlo Frati. Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani dal sec. XIV al XIX, raccolto e pubblicato da Albano Sorbelli. Firenze: Olschki, 1933, p. 413.

Marino Parenti. Aggiunte al Dizionario bio-bibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani di Carlo Frati. Vol. 3. Firenze: Sansoni antiquariato, 1960, p. 27.

Giovanni Solimine. Enrico Narducci e le biblioteche nei primi decenni dell'Italia unita. «Nuovi annali della scuola speciale per archivisti e bibliotecari», 8 (1994), p. 195-218.

Lidia Monacelli, "L'intruso bibliotecario": Ettore Novelli. Roma, 2008. Tesi di Laurea magistrale in Archivistica e biblioteconomia, discussa presso la Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Roma Tor Vergata, a.a. 2006/2007, copia dattiloscritta in Biblioteca Angelica, F.Mod. C.868.


Copyright AIB 2009-01-29, ultimo aggiornamento 2013-01-20, a cura di Alberto Petrucciani
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