[AIB]  AIB-WEB. Materiali per la storia dei bibliotecari italiani
AIB-WEB | Materiali per la storia dei bibliotecari | Dizionario dei bibliotecari


Perroni, Vito

(Barcellona Pozzo di Gotto ME 4 ottobre 1902 – Roma 25 maggio 1978)

Dopo la laurea, lavorò presso la Direzione generale delle accademie e biblioteche del Ministero dell'educazione nazionale, come vicesegretario, dal 1º agosto 1931.
Vinto nel 1933 il concorso per bibliotecario aggiunto nelle biblioteche governative, e destinato dal 16 agosto alla Biblioteca Casanatense di Roma, restò invece a lavorare alla Direzione generale e rinunciò al posto alla fine di novembre, preferendo rimanere nella carriera amministrativa.
Nel 1934 risulta comandato all'Ufficio stampa del Capo del Governo e collaboratore, al Ministero dell'educazione nazionale, del sottosegretario Arrigo Solmi. Più tardi lavorò al Gabinetto di Cesare Maria De Vecchi, ministro dell'educazione nazionale dal gennaio 1935, e ottenne la promozione a capodivisione e, nel giugno 1936, la nomina a provveditore agli studi. Caduto il De Vecchi, sembra che abbia continuato la carriera di provveditore (nel 1939 prese le consegne del Provveditorato di Siena da Sestan), più volte trasferito di sede per vari inconvenienti.
Per alcuni periodi però, a quanto pare, lavorò al Ministero per la stampa e propaganda, trasformato nel 1937 in Ministero della cultura popolare.
Socio dell'Associazione italiana biblioteche dal 1933 fino almeno al 1937, prese parte ai congressi nazionali del 1931 e 1934.
Fu autore anche di una biografia del duce (Il Mussolini dei bimbi, 1928, ristampato nel 1929 e nel 1941), di un'antologia di suoi discorsi per ragazzi (Il Duce ai balilla, 1930) e di altre operette di propaganda.
Collaboratore di vari giornali e riviste, intervenne anche sui problemi delle biblioteche, ne «L'Italia letteraria» (1931) e nel quotidiano romano «Il Tevere» (1933). Lanciò poi nel 1935 su «Quadrivio» un confuso "referendum" sul progetto di una nuova grande "Biblioteca del Littorio" a Roma, invitando ad intervenire, a nome dell'Ufficio stampa di Mussolini, anche esperti stranieri, e a seguito della risposta di Luigi De Gregori, che aveva contestato il dilettantismo della proposta, aprì contro di lui una violenta polemica.
Nello stesso anno, pubblicò su «Accademie e biblioteche d'Italia» un lungo saggio su Gli istituti accademici e il regime in cui tesseva le lodi del ministro De Vecchi e del giuramento di fedeltà al regime fascista imposto nel 1934 ai membri delle accademie.
Con la sorella Lina curò per Mondadori a partire dagli anni Trenta varie edizioni delle opere di Verga, di larga diffusione fino a tempi recenti, condotte sui manoscritti di cui fu a lungo in possesso, ma con criteri poco chiari e privi di rigore. Si rifiutò in ogni modo di restituire agli eredi dello scrittore i manoscritti affidatigli nel 1928 e soltanto nel luglio 2013 i Carabinieri, sventato un tentativo di vendita illecita da parte della figlia Angela Maria Perroni, sono riusciti a recuperarli.

Alberto Petrucciani

Giorgio De Gregori. Vita di un bibliotecario romano: Luigi De Gregori: con i suoi diari, documenti inediti, note e figure, con la collaborazione di Andrea Paoli. Roma: Associazione italiana biblioteche, 1999, p. 75-87.


Copyright AIB 2005-03-26, ultimo aggiornamento 2013-11-21, a cura di Alberto Petrucciani
URL: https://www.aib.it/aib/stor/bio/perroni.htm

AIB-WEB | Materiali per la storia dei bibliotecari | Dizionario dei bibliotecari