Servizio civile per i BBCC: bene, ma in che modo?

MABSì all’offerta di esperienze e prospettive di lavoro per i giovani cittadini. No allo sfruttamento di lavoro gratuito.

Le associazioni di professionisti del patrimonio culturale rivolgono un pressante invito alle amministrazioni pubbliche e private che intendono attivare progetti di Servizio civile nell’ambito della misura Garanzia Giovani dell’Unione Europea per il sostegno dell’occupazione giovanile.

Premesso che la conservazione, la cura e la valorizzazione del patrimonio culturale diffuso sul territorio nazionale devono essere attuate, per obbligo di legge (L. n. 110/2014), da professionisti di adeguata formazione, siano essi dipendenti o collaboratori esterni.

Evidenziata la necessità di favorire effettivamente l’accesso dei giovani al lavoro, specialmente nel settore dei Beni Culturali che per l’Italia dovrebbe essere una risorsa di sviluppo straordinaria.

Il Coordinamento MAB auspica che i giovani ammessi a svolgere servizio civile sul patrimonio culturale italiano siano impiegati in progetti qualificati e qualificanti, elaborati nella prospettiva di costituire un’occasione di crescita soprattutto umana e culturale, ricevano un’adeguata formazione iniziale, siano affiancati a personale professionale e con esso collaborino senza sostituirsi ad esso, specialmente là dove la delicatezza del tipo di interventi non ammetta superficialità e improvvisazione, rispettando le leggi, il principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione e le legittime aspettative di migliaia di giovani e meno giovani professionisti del patrimonio culturale.

Roma – Milano, 9 dicembre 2014

Enrica Manenti, Presidente AIB
Marco Carassi, Presidente ANAI
Daniele Lupo Jallà, Presidente ICOM-Italia

Creata da Artemisia Gentileschi il 11/12/2014. Ultima modifica 22/10/2023 di Vanni Bertini
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