Programma del gruppo di studio catalogazione, indicizzazione, linked data, web semantico (Triennio 2017– 2020)

In continuità con il programma del precedete mandato, si conferma l’esergo e si continua la mission (con alcuni aggiustamenti e aggiornamenti della linea operativa).

Esergo:

We, the undersigned, believe that increasing access to information and knowledge across society, assisted by the availability of information and communications technologies (ICTs), supports sustainable development and improves people’s lives (The Lyon Declaration, 2014).

Mission:

Studio complessivo teorico e tecnico, condiviso anche in ambito MAB (Musei, Archivi, Biblioteche), per lo sviluppo dei principi e delle metodologie dell’informazione collegati alle nuove tecnologie.
Coordinamento conoscitivo delle esperienze, delle ricerche e degli studi sul tema dell’innovazione tecnologica in campo MAB, e consolidamento della comunità degli studiosi, che sembra a volte non trarre vantaggi condivisi dallo scambio dei risultati duplicando inutilmente le attività.

Scopo finale è incidere significativamente sulla definizione delle metodologie per la qualificazione e la diffusione dell’informazione e della conoscenza, a vantaggio delle necessità culturali dei cittadini e dello sviluppo del welfare.

Premesse e obiettivi:

Ogni metodologia consolidata di gestione dei documenti/risorse, dell’informazione e della conoscenza, richiede l’approfondimento e l’innovazione degli aspetti concettuali, tecnici, tecnologici, organizzativi e gestionali. Ciò anche in considerazione dell’evoluzione verso modelli più avanzati (open data, linked data) e verso l’integrazione tecnologica e funzionale al Web (open access, semantica, interoperabilità).

Contemporaneamente, l’utenza ha progressivamente diminuito gli accessi ai luoghi ‘fisici’ per orientarsi sempre più verso strumenti di ricerca e consultazione web, sia generalisti (motori di ricerca) sia dedicati (portali). È anche cresciuta la richiesta di integrazione delle risorse di biblioteche, archivi e musei nelle attività di informazione, didattica e ricerca, di là dalla semplice ‘informazione e consultazione’.

Così, lo sviluppo verso il digitale deve significare integrazione degli strumenti di informazione e ricerca, del patrimonio tradizionale e di quello digital born, dei database, dei prodotti dell’editoria elettronica, degli archivi aperti, degli archivi istituzionali e di tutte le risorse culturali disponibili.

In questa direzione è indispensabile garantire, nel rispetto dei contesti di provenienza (per primi i fondi antichi e di pregio), l’integrazione di ‘oggetti culturali’ di diverso tipo, armonizzando le procedure per la condivisione dei dati, puntando alla disponibilità di informazioni aperte, metadati interoperabili e riproduzioni digitali accessibili.

Allo stesso modo, lo sviluppo digitale deve assicurare un contenimento dei costi, tramite la condivisione delle risorse (potenziando i servizi di interscambio, aderendo ai progetti collettivi di digitalizzazione), che potrà anche significare maggiore disponibilità economica per il lavoro degli operatori umani.

L’apertura digitale delle risorse al territorio (come al Web) prende in considerazione anche la ‘missione’ di partecipare ai processi di sviluppo tecnologico, culturale e democratico della società e del mondo produttivo. Un’apertura non solo virtuale, secondo gli attuali progetti di biblioteconomia sociale, anche attraverso piani di information literacy e media literacy.

Nella ponderazione e programmazione di ogni intervento innovativo nei servizi bibliotecari, archivistici e museali, è necessario stabilire il focus sugli utenti, per potere così conseguire una vera ‘alleanza’ con i cittadini, rifuggendo dal professionismo autoreferenziale. La linea generale che si può cogliere come prospettiva delle innovazioni è quella dell’organizzazione, validazione, diffusione e democratizzazione dell’accesso all’informazione e alla conoscenza, favoriti dalle tecnologie digitali, come sottolineato anche nella Lyon Declaration di agosto 2014.

Su questi temi, sarà importante dare al Gruppo di studio un profilo internazionale, collegandosi alle attività GLAM (Galleries, Libraries, Archives, Museums), coinvolgendo anche studiosi di altre nazioni.

Il programma è molto ampio, in quanto la ‘trasversalità’ dell’interesse di studio fa parte dell’essenza stessa dei temi trattati dal Gruppo.

Attività concreta del Gruppo (in un nuovo piano triennale che prosegue e sviluppa il precedente piano triennale) sarà lo studio complessivo, teorico e tecnico, per lo sviluppo dei principi e delle metodologie dell’informazione, per la loro valutazione e la definizione dell’impatto delle tecnologie collegate, allo scopo di incidere significativamente sulla qualificazione e la diffusione della conoscenza (vedi Mission).

Focus di studio:

Il focus di studio si articola in 3 aree principali:

1) La transizione a una infrastruttura tecnologica e una struttura organizzativa adeguate al nuovo modello digitale, per esempio:
– integrazione delle risorse e dei servizi tradizionali e digitali (OPAC, banche dati, discovery tool, e-book, e-journal eccetera), anche tramite portali unici e ad accesso semplificato;
– esposizione dei cataloghi del posseduto ai motori di ricerca generalisti (Google eccetera), anche attraverso l’annotazione semantica;
– pubblicazione in linked open data dei dati creati e posseduti dalle biblioteche;
– passaggio dalla catalogazione alla ‘creazione di dati’ (modelli FRBR, RDF, REICAT, RDA);
– consolidamento e integrazione delle piattaforme di pubblicazione e fruizione della documentazione (OA, e-press, documenti digitalizzati);
– progetti di interoperabilità dei dati (BIBFRAME, Wikidata) e dei sistemi (con riguardo alle piattaforme open source);
– progetti di digitalizzazione e conservazione del patrimonio (con riguardo al mondo open access);
– diritti e licenze open per la diffusione di dati del patrimonio culturale;
– studio e discussione della problematica dell’innovazione e dei principi biblioteconomici e LIS.

2) L’integrazione nelle attività di istruzione, didattiche e di ricerca del territorio e collegate al Web, per esempio:
– information retrieval, information literacy e media literacy per gli utenti, potenziamento delle capacità di ricerca di studenti e studiosi;
– attività culturali ‘digitali’ direttamente o indirettamente legate alle finalità strategiche (secondo le recenti teorie di biblioteconomia sociale e biblioteche sostenibili) con coinvolgimento interattivo dell’utenza (spirito del bilancio sociale);
– esigenze delle nuove generazioni e loro proposte implicite ed esplicite.

3) La definizione di un sistema di verifica, aggiornamento e miglioramento dei risultati, per esempio:
– valutazione continua delle risorse impiegate (utilizzo, aggiornamento, impatto, disponibilità altri prodotti); scoperta e promozione di risorse, database e archivi ad accesso libero (archivi open access, siti istituzionali, piattaforme di editori, biblioteche digitali);
– formazione specialistica del personale, aggiornamento profili professionali, aggiornamento costante (legge 4/2013 sulle professioni, norme UNI e azione dell’AIB).

Organizzazione:

Il Gruppo potrebbe agire ‘assegnando’ e seguendo alcuni studi specifici, realizzati da esperti nazionali e internazionali individuati nei diversi campi di interesse, che avrebbero il ruolo di consulenti scientifici più o meno ‘stabili’ del Gruppo (senza alcuna distinzione tra nomi ‘affermati’ e validi nomi ‘emergenti’).
Gli studi sono pensati dal Gruppo secondo una prospettiva univoca, individuando i punti da approfondire nell’ambito di un unico progetto finale (vedi Mission e Premesse). I singoli studi (individuati qui sotto con temi generali) sono rappresentativi dei punti del programma di studio del Gruppo. Gli studiosi a cui attribuire gli approfondimenti saranno agevolati chiedendo a ognuno un contributo preciso e breve, indirizzato al fine stabilito in modo univoco, ma rientrante nelle loro ricerche abituali.

Dopo aver ‘commissionato’ i singoli studi, il gruppo li presenterà in forma organica, secondo tematiche univoche, in conferenze annuali e in volumi collettivi (che avranno sempre un fine e un’organizzazione univoca). Per le conferenze dovrebbe essere più facile trovare ‘aiuti’ organizzativi. Le pubblicazioni (preferibilmente in formato e-book) potrebbero essere supportate da AIB, o da editori professionali da sempre interessati a questo tipo di argomenti. Importante sarà tentare progetti coordinati con altri enti, eventualmente attraverso l’adesione a programmi di studio per progetti europei.

Attività essenziale del Gruppo sarà progettare, coordinare, seguire e scrivere ‘sussumendo’ il vasto insieme di questioni poste. Il gruppo discuterà regolarmente dei propri passi e degli aggiustamenti di programma. Ognuno sarà parte di pari peso. Si prevede un numero esiguo di riunioni in presenza, per il resto si useranno strumenti di comunicazione a distanza (quali Skype o Google Hangout). I mezzi di espressione del Gruppo devono essere coerenti con la sua attività: tecnologicamente avanzati, aperti, semplici, diffusi, ITA/ENG (wiki, blog, e-book, webseminar… disponibili OA, con licenza CC…). Il Gruppo dovrebbe tenere aggiornata un bibliografia essenziale, disponibile in formato testuale e in formati che ne consentano il riuso nei  principali software di reference management (.bib, .rdf ecc.).

Seguono i temi degli studi specifici:

Temi di interesse primario:
– OPAC, discovery tool, database
– Information retrieval, Multimedia information retrieval, ‘information discovery’
– Metadati, Linked open data (LOD)
– Sistemi di organizzazione delle conoscenze (KOS), Semantic Web
– Digital library, Open access, open data
– Utenza e nuovi servizi
– Interoperabilità tecnologica, semantica e delle licenze d’uso
– Valutazione e impatto delle tecnologie nei servizi per l’informazione
– Collocazione disciplinare LIS
– Interdisciplinarità MAB

Temi di interesse collegato:
– Digitalizzazione e conservazione a lungo termine
– Società e nuove strategie di accesso all’informazione
– Information literacy e media literacy
– Rinnovamento dei profili professionali MAB
– Bibliometria e metriche alternative e sociali (altmetrics)