Comunicato di AIB Toscana sulla situazione delle Biblioteche comunali fiorentine

L’appalto per i servizi bibliotecari del Comune di Firenze è entrato in fase conclusiva e siamo di fronte ad alcune criticità importanti:

– I cosiddetti “servizi aggiuntivi” sono assicurati solo per il 2022, ma tali servizi sono definiti “aggiuntivi” solo per ragioni cronologiche, nel senso che sono stati aggiunti nel tempo, non certo perché “non essenziali”. Stiamo parlando del Bibliobus, dell’apertura delle biblioteche di quartiere il sabato  pomeriggio e in certi casi anche con orario serale: elementi che rappresentano la qualità dei servizi e la radicalizzazione  sul territorio e che, tutti insieme, concorrono ad avvicinare le biblioteche comunali fiorentine a un modello di biblioteche di comunità . 

– La pretesa re-internalizzazione di una parte del servizio da parte del Comune di Firenze si è tradotta nell’inserimento in alcune biblioteche fiorentine dei vincitori concorso per amministrativi con categoria C e senza alcun requisito specifico per il lavoro in biblioteca.

A tale proposito riteniamo grave che il Comune di Firenze faccia passare per re-internalizzazione l’utilizzo di figure amministrative che, pur in possesso di tutti i requisiti per essere assunti da una Pubblica Amministrazione, non rispondono ai requisiti professionali che il lavoro di bibliotecario richiede.

Ancora una volta, nonostante anni di tentativi di sensibilizzazione su questo tema, e nonostante il lavoro delle biblioteche dimostri l’alto grado di specializzazione che sempre più è necessario per rispondere ai bisogni, soprattutto informativi, della comunità, si pensa ancora di poter formare velocemente come bibliotecari persone con tutt’altra formazione e preparazione. 

Immaginiamoci cosa accadrebbe se il Comune per un posto di architetto, o ingegnere, o tecnico informatico o geometra pensasse a una veloce formazione di pochi giorni di un impiegato amministrativo. 

Non è trascurabile neanche l’aspetto che questi impiegati amministrativi, che si sono preparati per un altro tipo di lavoro, che richiede altre competenze e diverse disponibilità orarie: forse non sono soddisfatti da un cambiamento di qualifica rispetto a quanto prospettato dal concorso cui hanno partecipato. 

Non dobbiamo inoltre dimenticare che se è vero che mancano impiegati di categoria C, mancano soprattutto bibliotecari e gli assistenti di biblioteca in numero quantomeno pari a quello dei lavoratori dell’appalto.

Sono tutti necessari, salvo una revisione globale del progetto biblioteche.

Riteniamo che sia responsabilità dell’Amministrazione mettere i servizi nella condizione di funzionare al meglio e non ci sembra che la strada imboccata sia quella giusta.

Ribadiamo con forza che occorre: 

– stabilizzare le lavoratrici ed i lavoratori, senza disconoscerne esperienza e competenza;

discutere con attenzione della stabilizzazione dei lavoratori, della conservazione e salvaguardia delle professionalità e del patrimonio tecnico e professionale rappresentato dalle ditte appaltatrici toscane;

– rispettare la  professionalità di chi lavora in biblioteca, che è prima di tutto rispetto per i cittadini di Firenze  e del loro diritto  diritto ad avere biblioteche che funzionino, con  personale preparato;

– garantire la  prosecuzione di tutti i servizi attualmente in corso, compresi i cosiddetti “servizi aggiuntivi”;

– impostare un confronto serio e continuativo per il superamento del sistema delle esternalizzazioni.

7 maggio 2022

Associazione Italiana Biblioteche – Sezione Toscana