No all’eccesso di ribasso in biblioteca

Negli ultimi mesi abbiamo assistito sempre più sovente al ricorso a procedure di affidamento esterno di servizi bibliotecari in nome del risparmio a tutti i costi.
L’AIB ritiene che il difficile momento che le nostre Amministrazioni stanno vivendo non possa giustificare che il lavoro dei professionisti non sia adeguatamente tutelato e che non siano mantenute ad ogni costo tutte le condizioni necessarie a garantire la dignità del rapporto di lavoro.
Queste riflessioni hanno portato il Cen, insieme con l’Osservatorio Lavoro e Professione, ad attivare una campagna di comunicazione, sensibilizzazione e denuncia che trova nella lotta all’eccesso di ribasso negli appalti pubblici il proprio obiettivo principale.

La campagna “No all’eccesso di ribasso in biblioteca” intende in primo luogo sollecitare la massima trasparenza nelle procedure di spesa nei Beni Culturali, a partire dagli appalti di lavori, servizi e forniture. In particolare è necessario escludere le gare al massimo ribasso ed esercitare al contempo un deciso controllo sulle condizioni di lavoro e retribuzione degli operatori delle biblioteche.

La lotta contro il “ribasso a tutti i costi” produce vantaggi per tutti: il personale impiegato, gli Enti appaltanti, gli utenti dei servizi, le imprese che operano nell’ambito del patrimonio culturale. I servizi all’utenza risentono inevitabilmente degli scarsi investimenti, perdendo in termini di qualità, mentre le Amministrazioni che forniscono i servizi bibliotecari perdono in termini di utilità sociale e credibilità.
Le aziende fornitrici, se costrette a grandi ribassi nelle offerte di gara, perdono la disponibilità finanziaria ad investire in formazione, innovazione, sperimentazione, elementi fondamentali di crescita per ogni azienda; inoltre, perdono  progressivamente la capacità di assumere e, quindi, di creare occupazione.
Le Amministrazioni hanno il dovere di mantenere inalterata la qualità dei servizi, conservando la propria credibilità ed utilità sociale.

Finalità della campagna

  • Promuovere lo sviluppo in Italia di un mercato maturo nel settore dei servizi bibliotecari, favorendo la trasparenza nei rapporti con i committenti e la libera concorrenza tra le imprese
  • Incoraggiare una legislazione degli appalti che premi le imprese fornitrici di servizi correttamente quotati, che rispettano precisi standard qualitativi sia professionali che organizzativi e che offrono al personale la giusta retribuzione;
  • Stabilizzare il mercato promuovendo l’adesione da parte delle imprese ad un protocollo etico ispirato ai principi di qualità e concorrenza leale;
  • Allineare gli interessi delle imprese, dei Soggetti appaltanti e dei Sindacati, affinché sia possibile garantire una maggiore tutela dei dipendenti del settore, tramite l’applicazione dei contratti di lavoro adeguati al livello di preparazione e al ruolo ricoperto;
  • Evitare che i ribassi condizionino la formazione dei lavoratori;
  • Riformare il sistema della certificazione delle imprese che operano nelle biblioteche, affinché l’abilitazione derivi in primo luogo dal possesso di adeguati requisiti di natura professionale e da garanzie per le condizioni lavorative offerte, oltre che da caratteristiche di solidità aziendale;
  • Sollecitare l’impiego di linee guida e protocolli condivisi dalle parti sociali e dalle associazioni professionali, che siano acquisiti dagli enti appaltanti per la definizione dei bandi e dei capitolati tecnici e per l’individuazione dei criteri di valutazione delle offerte;
  • Pretendere controlli sistematici sul rispetto dei contratti di lavoro, dei protocolli e delle regole in materia di qualità del lavoro e sicurezza da parte della committenza, con possibilità di intervento in caso di ditte inadempienti;
  • Rivendicare l’inquadramento contrattuale corrispondente alle categorie professionali dell’ente pubblico di riferimento;
  • Esigere il rispetto e il controllo delle condizioni di sicurezza e benessere ambientale;
  • Ridurre i margini di discrezionalità da parte degli enti appaltanti, che possono lasciare spazio anche ad azioni clientelari. Garantire alle aziende il diritto di selezionare il personale secondo criteri oggettivi di professionalità e competenze. Vigilare sulla corretta applicazione del meccanismo della clausola sociale;
  • Proteggere le biblioteche dal rischio di trovarsi, loro malgrado, ad erogare servizi qualitativamente scadenti perché appaltati con il criterio del massimo ribasso;
  • Mettere le imprese nelle condizioni di rispettare gli oneri contrattuali verso i loro dipendenti.

L’attuazione della Campagna richiede l’impegno di ognuno di noi, con in prima linea le imprese pubbliche e private – caratterizzate dall’affidabilità e dal livello qualitativo dei servizi prestati e dalla corretta applicazione della normativa del lavoro, societaria e fiscale – e tutte le pubbliche amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D. Lgs. 165/2001.

LE IMPRESE, alle quali si chiede di:

  • aderire ad un Codice Deontologico per lo sviluppo del libero mercato;
  • boicottare le gare al massimo ribasso;
  • pretendere dalle Amministrazioni la trasparenza delle procedure di gara;

LE AMMINISTRAZIONI APPALTANTI alle quali si chiede di:

  • garantire la dignità e professionalità degli operatori che lavorano a qualunque titolo presso le strutture appaltate, siano essi dipendenti di enti pubblici e privati;
  • garantire l’erogazione di servizi di qualità ai propri utenti;
  • vigilare sul rispetto degli obblighi contrattuali da parte delle imprese fornitrici;
  • adottare per la stesura dei bandi e dei capitolati d’appalto le linee guida e i protocolli definiti dall’AIB, in particolare per quanto riguarda le tipologie di contratto e i livelli contrattuali minimi previsti per i lavoratori dipendenti;

I LAVORATORI ai quali si chiede di:

  • denunciare ogni situazione illecita, incongrua o poco trasparente;
  • non accettare, pur nelle difficoltà che ci sono ben note, con rassegnazione condizioni di lavoro inadeguate al ruolo professionale richiesto

Per ottenere i risultati attesi, l’AIB promuoverà una serie di azioni strategiche, che riassumiamo nei seguenti punti chiave:

  1. Realizzazione di un ciclo di seminari e incontri sul tema dell’outsourcing, del precariato, della dignità e dell’etica professionale, dell’impiego di forza lavoro volontaria in biblioteca.
  2. Le giornate di studio sono strutturate in modo da coinvolgere tutti gli interlocutori interessati e da presentare la questione su tutto il territorio nazionale. Il primo incontro, dedicato alla gestione dell’outsourcing in tempo di crisi, sarà organizzato a partire da settembre in centro Italia. Una prima bozza delle tematiche affrontate è consultabile a questo link
  3. Aggiornamento delle Linee guida sui requisiti di qualificazione dei gestori in esterno di attività dei servizi bibliotecari (Linee guida AIB sui requisiti di qualificazione dei gestori in esterno di attività dei servizi bibliotecari. A cura dell’Osservatorio lavoro dell’AIB, 2004);
  4. Definizione di un Codice deontologico del gestore in esterno;
  5. Definizione di buone pratiche per la stesura dei bandi di gara di appalto;
  6. Raccolta sistematica e analisi dei bandi di gara per valutarne la legittimità;
  7. Denuncia sistematica delle situazioni illecite;

I documenti dei punti 1,2 e 3 verranno diffusi tramite i canali istituzionali presso i decisori dei vari comparti delle biblioteche (ANCI, UPI, Conferenza Stato- Regioni, Ministeri, CRUI e presso le Aziende del settore e i Sindacati.

Ognuno di noi ha il diritto e il dovere di dare il proprio contributo, fornendo all’Osservatorio lavoro dell’AIB (olav@aib.it) tutte le informazioni utili per la verifica di eventuali situazioni di illiceità nelle procedure di gara.

Il massimo ribasso danneggia tutti. Danneggia anche te!