Appello per le Biblioteche Pubbliche Statali

prof. LORENZO ORNAGHI
Ministro per i beni e le attività culturali

dott. SALVATORE NASTASI
Capo di Gabinetto MiBAC

arch. ROBERTO CECCHI
Sottosegretario per i beni e le attività culturali

arch. ANTONIA PASQUA RECCHIA
Segretario Generale MiBAC

 

APPELLO PER LE BIBLIOTECHE PUBBLICHE STATALI

La recente vicenda della Biblioteca dei Girolamini di Napoli, saccheggiata da chi doveva custodirla, valorizzarla e metterla a disposizione degli studiosi, è sicuramente un caso limite, ma è anche un gravissimo segnale d’allarme sulla gestione delle biblioteche pubbliche statali.
Da troppo tempo al sistema delle biblioteche e degli istituti culturali nazionali che si riferiscono al Ministero per i beni e le attività culturali non è riservato che il disinteresse dei Ministri succedutisi in questi ultimi anni e dei governi che hanno operato continui tagli alle risorse loro destinate, già generalmente esigue.
Sembra che sfugga completamente il valore di questa parte fondamentale del patrimonio culturale dell’Italia, custode, assieme agli Archivi di Stato, della memoria scritta e quindi strumento imprescindibile per la crescita culturale, la consapevolezza storica e insieme la promozione della creatività presente e futura, senza la quale è pregiudicato anche lo sviluppo economico del paese.
D’altra parte le funzioni vitali dell’intero sistema delle biblioteche italiane, costituito in larga misura dalle strutture piccole e grandi diffuse nei comuni e dalle biblioteche dello Stato, delle Università e delle istituzioni culturali, appaiono da molti anni in sofferenza.
In particolare l’intervento del Ministero per i beni e le attività culturali per le sue specifiche competenze si è molto affievolito perché la rete nazionale dei servizi bibliotecari – il Servizio Bibliotecario Nazionale, SBN – non ha ricevuto impulsi per lo sviluppo e il rinnovamento necessari, perché non è maturata, dopo gli annunci iniziali, un’adeguata politica nazionale per la digitalizzazione delle collezioni bibliotecarie, perché il taglio delle risorse rende sempre più difficile l’accrescimento dei fondi e la gestione degli istituti, perché, di conseguenza, il rinnovamento e l’allineamento ai livelli di servizio raggiunti in Europa dalle principali istituzioni bibliotecarie sembra una meta irraggiungibile, in particolare per le due biblioteche nazionali centrali di Firenze e Roma penalizzate nello svolgimento dei loro compiti
istituzionali.
La situazione è resa ancora più grave per il progressivo depauperamento del personale tecnico-scientifico, il cui organico non è alimentato da oltre 25 anni.
Anche ogni altro sostegno a una politica culturale del settore si è indebolito, come testimoniano, ad esempio, l’agonia degli istituti culturali e il blocco posto alla realizzazione delle Edizioni nazionali.
Così come è avvenuto per i ministeri economici per i quali, in periodo di crisi, sono stati scelti tecnici e super tecnici di chiara fama, ugualmente riteniamo necessario che nel Ministero per i beni culturali, dove è altrettanto urgente e indispensabile un intervento forte, i responsabili delle direzioni generali centrali vengano selezionati secondo criteri di provata competenza tecnica e capacità manageriale.
Pertanto, nell’imminenza delle nuove nomine nei ruoli dirigenziali del Ministero, chiediamo con forza che l’incarico di direttore generale per le biblioteche, gli istituti culturali e il diritto d’autore venga assegnato a una persona esperta del
settore, in grado di assicurare quelle conoscenze e competenze scientifiche e gestionali necessarie a fermare l’abbandono e avviare la ripresa delle biblioteche.

Marisa Dalai, Presidente dell’Associazione Bianchi Bandinelli
Stefano Parise, Presidente dell’Associazione Italiana Biblioteche
Vittorio Emiliani, Presidente del Comitato per la Bellezza

L’Appello alla Direzione Generale Biblioteche è disponibile anche in formato PDF.