L’anomalia napoletana. Un patto locale per la lettura senza impegni del Comune e delle Municipalità per lo sviluppo delle biblioteche civiche

Dott. Luigi de Magistris
Sindaco di Napoli

Dott. Gaetano Daniele
Assessore alla Cultura del Comune di Napoli

Dott. Francesco Chirico
Presidente Municipalità 2

p.c.
Dott. Giuseppe Perna
Presidente dell’Associazione Annalisa Durante

Dott. Romano Montroni
Presidente del Centro per il libro e la lettura

Dott.ssa Flavia Cristiano
Direttore del Centro per il libro e la lettura

Dott. Vincenzo Santoro
Responsabile del Dipartimento Cultura dell’Associazione nazionale dei comuni italiani

Dott. Ricardo Franco Levi
Presidente dell’Associazione italiana editori

Dott. Paolo Ambrosini
Presidente dell’Associazione Librai Italiani

 

Oggetto: L’anomalia napoletana. Un patto locale per la lettura senza impegni del Comune e delle Municipalità per lo sviluppo delle biblioteche civiche

 

Egregio Sindaco, Egregio Assessore, Egregio Presidente della Municipalità 2

Napoli è la terza città d’Italia per numero di abitanti ed è priva di una rete di biblioteche civiche di base degna di questo nome: le biblioteche civiche da anni non comprano libri e i loro servizi, con pochi operatori e scarse dotazioni, sono assolutamente inferiori non solo agli standard ISO e a quelli raccomandati dalla letteratura professionale del settore, ma anche rispetto al regolamento di funzionamento delle biblioteche comunali che era stato adottato dal Comune nel 2010, che pure prevede l’applicazione di buone pratiche di promozione della lettura a tutte le fasce di pubblico, dalla primissima infanzia agli anziani e misure per superare gli impedimenti alla lettura di carattere sociale, culturale, linguistico e tecnico.
Nelle prime due città d’Italia (Roma e Milano) si è deciso da lungo tempo di investire, politicamente prima ancora che economicamente, sulle biblioteche pubbliche di base come strumenti per la trasformazione urbana, a Napoli una tale scelta non è mai stata fatta.
L’Assessore Daniele ricorderà che Il 10 dicembre 2018 l’AIB aveva consegnato nelle sue mani un documento di analisi e proposte operative sostenibili per lo sviluppo della rete delle biblioteche civiche napoletane (lo allego per memoria), al fine di stimolare l’avvio di una riflessione da parte dei decisori politici e l’apertura di tavoli e attività di co-progettazione con lo staff, gli stakeholder e i cittadini. Ad oggi, quel documento non ha avuto alcun seguito, né il Comune ha assunto altre iniziative per rilanciare le sue biblioteche.
Questo è il quadro in cui, nel mese di aprile 2019, l’AIB, attraverso la sua Sezione Campania, è stata invitata dal Presidente dell’Associazione “Annalisa Durante” di Forcella a manifestare interesse per la stesura di un “Patto per la lettura” in quella area difficile del Centro cittadino. La Sezione AIB Campania ha manifestato interesse, auspicando che tale iniziativa preludesse all’avvio di un confronto serio e a incontri guidati dall’Assessore alla Cultura del Comune di Napoli e/o dal Presidente della Municipalità interessata per discutere le proposte e concordare una visione e un piano d’azione, da tradurre in delibere comunali e della Municipalità quali atti di programmazione.
Viceversa, sempre solo su iniziativa del Presidente dell’Associazione Annalisa Durante, nella mia qualità di Presidente nazionale e rappresentante legale dell’Associazione italiana biblioteche, mi sono vista recapitare una convocazione alla firma del cosiddetto Patto per la lettura “Reading Forcella”, senza che mai una volta, dall’Assessorato o dalla Municipalità, sia mai stata indetta una riunione preliminare coi vari stakeholder, o che a eventuali riunioni di questo tipo l’AIB (nazionale o Sezione Campania) sia mai stata invitata.
Come si raccomanda nel Piano nazionale per la lettura elaborato dal CEPELL, i Patti territoriali per la lettura servono a inserire le politiche per la lettura nelle attività di governo dei territori, attività che non possono prescindere da visione, strategie, impegni, investimenti, dotazione infrastrutturale da parte delle amministrazioni pubbliche, in un’ottica di co-progettazione insieme alla comunità territoriale e alle sue formazioni intermedie, laddove “insieme” non significa affatto “demandare”, ma significa guidare i processi, guidare la complessità, assumere la responsabilità di elaborare politiche pubbliche.
Per questa ragione, in tutte le altre città d’Italia questo genere di iniziative è preceduto dall’avvio di tavoli, adozione di documenti programmatici, piani d’azione e assunzioni di iniziative concrete da parte delle amministrazioni territoriali. In questo caso tutto è stato demandato alla buona volontà di un’associazione privata – associazione che anche l’AIB ha sempre sostenuto, a livello locale e nazionale, poiché svolge un’attività di rilevante interesse sociale sul territorio, supplendo alla carenza di servizi pubblici (in quella municipalità non vi sono biblioteche pubbliche di base), ma con tutti gli inevitabili limiti anche metodologici che una tale supplenza comporta.
E in questo caso non si tratta solo di una questione di forma, poiché una questione di metodo è una questione di sostanza. Quanto ai contenuti, nel testo del patto stesso non si fa alcun riferimento al ruolo dell’amministrazione pubblica locale, o a un qualche piano d’azione comunale o municipale da cui sia possibile desumere cosa il Comune e le Municipalità intendono fare in concreto per il governo del sistema della promozione della lettura, a cominciare dalle biblioteche di proprietà comunale. Al contrario, vi si legge che depositario dell’atto ufficiale firmato e la raccolta di altre firme in seguito sarà non già la Municipalità di afferenza, ma la stessa Associazione Annalisa Durante.
Cosicché il futuro di un tale patto sembra ancora una volta affidato esclusivamente alla buona volontà delle persone e dei privati, mentre non si intravede l’avvio di una governance pubblica, una governance che dovrebbe svilupparsi nell’ambito dei e coerentemente coi compiti dell’amministrazione per il governo del territorio.
È per questa ragione che, con grande rammarico, al momento mi vedo costretta a non firmare il documento in questione, pur confermando amicizia e vicinanza all’Associazione Annalisa Durante e, al Comune e alle Municipalità di Napoli, piena disponibilità dell’Associazione italiana biblioteche, in proprio e insieme alle associazioni nostre alleate in programmi e iniziative nazionali di promozione culturale — penso ad esempio al Centro per la salute del bambino e all’Associazione culturale pediatri con cui abbiamo dato vita al programma Nati per leggere che quest’anno festeggia i vent’anni di attività –, a supportare ogni futura azione utile per lo sviluppo delle biblioteche, per la promozione del libro e della lettura e per il contrasto alle disuguaglianze e alla povertà educativa nella città di Napoli.

Cordiali saluti,

Il Presidente AIB
Rosa Maiello

Roma, 30 maggio 2019
Prot. 92/2019