Risposta dell’ICPAL alle osservazioni e richieste dell’AIB

In seguito alle osservazioni e alla richiesta di chiarimento sul documento intitolato Linee guida per la gestione delle operazioni di sanificazione e disinfezione degli ambienti di Archivi e Biblioteche – Misure di contenimento per il rischio di contagio da Coronavirus (COVID-19), che l’AIB ha inviato all’ICPAL lo scorso 2 maggio 2020, l’ICPAL ha risposto con il documento riportato nel seguito e in allegato.

Ulteriori delucidazioni su Linee Guida ICPAL

Si precisa che, alla ripresa delle attività lavorative, avendo preso nota dei commenti e dei suggerimenti giunti alla nostra Direzione, l’Istituto Centrale per la Patologia degli Archivi e del Libro, nelle funzioni dei suoi laboratori di diagnostica, in supporto alla conservazione e restauro di materiali archivistici, librari, fotografici e cinematografici, ha inteso, su sollecitazione della Direzione Generale Educazione, ricerca e istituti culturali, dare il proprio contributo scientifico alla difficile fase di transizione imposta dalla pandemia di COVID-19.

I suggerimenti e gli indirizzi compresi nelle Linee guida emanate di recente dalla Direzione ICPAL, non si prefiggono di imporre comportamenti virtuosi rivolti alla difesa della persona, sia come fruitore che come operatore. È notorio che l’ICPAL, come altri Istituti del MiBACT, ha competenza sui beni culturali nella loro interezza e come tale suggerisce comportamenti corretti e in linea con la ricerca scientifica. Non impone ma consiglia e per questo i suoi esperti hanno suggerito linee di comportamento ispirate alla massima prevenzione dei problemi fisici dei beni, per la loro corretta fruizione e per la sicurezza di addetti e fruitori. In queste operazioni è stato consigliato il massimo del tempo di isolamento (almeno 10 giorni) prima di una nuova fruizione, rispetto a quanto riportato in letteratura (peraltro relativa alla categoria di Coronavirus noti finora e non al virus responsabile dell’attuale pandemia) per “disinnescare”, il rischio trasmissione da bene a uomo. Tutto ciò è stato dettato da un principio di massima precauzione.

È comunque noto che l’aerazione dei locali risulta fondamentale e che l’utilizzo delle buste, come suggerito, ha una funzione di prevenzione in quanto dopo la consultazione (anche frequente), non permette ai volumi riposti di essere manipolati nell’immediato. A questo proposito è superfluo suggerire di evitare di dare in consultazione materiali non idonei al fruitore; inoltre si consiglia di annotare chiaramente su un registro le data dei prestiti e/o delle consultazioni per il controllo dei tempi di permanenza e di isolamento dei beni nelle buste. Importante è, altresì, l’applicazione di una etichetta “parlante” per poter riporre, passata la “quarantena”, i volumi o gli altri manufatti nei rispettivi alloggiamenti.
I materiali consigliati per tale alloggiamento, come già indicato nell’allegato alla Circolare del 28 aprile 2020 n. 25 della Direzione Generale Archivi, sono: il poliestere, che sebbene il migliore, è eccessivamente costoso in considerazione del breve tempo di imbustamento, il polietilene e il polipropilene. Questi ultimi due sono i materiali plastici più comuni nel settore del Packaging e i più economici.

Il Direttore
Dott.ssa Maria Letizia Sebastiani


Leggi anche la Risposta dell’AIB alle ulteriori delucidazione fornite dall’ICPAL.