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Convegno AIB CILW 2016 – Abstracts – Terza sessione

Linked open data e semantic Web: progetti realizzati ed esperienze di convergenza

 

Laura Crociani ed Elisabetta Viti (Biblioteca nazionale centrale di Firenze)

Nuovo soggettario e WebDewey italiana: strategie di mapping e integrazione

La Biblioteca nazionale centrale di Firenze cura e sviluppa strumenti d’indicizzazione semantica usabili da biblioteche, archivi, musei e altre istituzioni culturali. Negli ultimi anni è stato incrementato il colloquio semantico e tecnico fra il Nuovo soggettario e altri strumenti di organizzazione della conoscenza disponibili sul Web, con l’obiettivo di potenziare la ricerca documentaria da parte degli utenti. In questo contesto, una delle esperienze più interessanti ha riguardato la mappatura stabilita dalla BNCF fra concetti/termini del Thesaurus del Nuovo soggettario e concetti/notazioni della DDC, nella versione della WebDewey italiana. I criteri adottati per la creazione di concordanze fra concetti equivalenti sono conformi ai più recenti standard internazionali e ai suggerimenti del gruppo EDUG (European DDC Users Group).
Grazie al lavoro svolto sinora in collaborazione con AIB, l’interazione fra i due strumenti non è più visibile solo nel record dei termini del Thesaurus, ma anche nelle notazioni della WebDewey, dove gli equivalenti verbali previsti dal Nuovo soggettario affiancano quelli in inglese di Library of Congress Subject Headings (LCSH).

Nuovo soggettario and italian WebDewey: mapping and integration strategies

The National Central Library of Florence takes care of and develops semantic indexing tools which are usable in libraries, archives, museums, and other cultural institutions.
In the last few years, the interoperability between Nuovo Soggettario and other knowledge organization systems, accessible for free on the Web, has increased significantly in order to give users the opportunity to search and identify relevant information from among vast collections and other resources. In this context, one of the most interesting experiences has been the mapping between Nuovo Soggettario Thesaurus’s concepts/terms and DDC’s concepts/notations (in WebDewey Italian version) established and maintained by the BNCF. The criteria adopted for the creation of concordances between equivalent concepts are being clarified continually and are in compliance with the latest international standards and suggestions of the EDUG group (European DDC Users Group).
Thanks to the collaboration with AIB, the interaction between the two tools is visible not only in the record of Nuovo Soggettario terms but also in the WebDewey (IT) notations in which the Nuovo Soggettario verbal equivalents are next to those of the LCSH.

 

Loredana Cerrone e Patrizia De Martino (Università del Sannio e Università di Salerno)

Biblioteche accademiche: linked open data e integrazione nel Web con SHARE Catalogue

SHARE Catalogue è parte di un articolato ed esteso progetto denominato SHARE (Scholarly Heritage and Access to Research) orientato alla cooperazione territoriale e alla condivisione dei servizi bibliotecari e documentari tra i seguenti Atenei: Università degli studi di Napoli “Federico II”, Università degli studi di Napoli L’Orientale, Università degli studi di Napoli Parthenope, Università degli studi di Salerno, Università degli studi del Sannio, Università degli studi della Basilicata, Università degli studi del Salento. Si tratta dunque di una iniziativa che, tenendo presente le esigenze di informazione e ricerca degli utenti, mira a facilitare l’utilizzo di risorse bibliografiche distribuite su un vasto territorio.

In SHARE Catalogue vengono convertiti in linked open data (LOD), secondo il modello Resource Description and Access (RDF, il data model per la codifica, lo scambio e il riutilizzo dei metadati in ambiente Web), i dati dei cataloghi bibliografici dei sistemi bibliotecari in convenzione.

Attraverso un’unica interfaccia di navigazione, organizzata secondo il modello Functional Requirement for Bibliographic Records (FRBR), l’utente finale fruisce in modo agevole di uno strumento arricchito dal collegamento a progetti esterni, relativi soprattutto ad authority file ed enciclopedie online, quali ad esempio: VIAF, Library of Congress Name Authority File, ISNI, Wikipedia, Wikidata.

Da sottolineare infine, il ruolo  di  Share Catalogue quale utile riferimento per i bibliotecari nelle attività di condivisione e gestione delle informazioni.

Accademic libraries: linked open data and Web integration with SHARE Catalogue

SHARE Catalogue is part of well defined and wide project named SHARE (Scholarly Heritage and Access to Research) aimed at promoting local cooperation and sharing library and documental services between the following Universities: University of Naples “Federico II”, University of Naples L’Orientale, University of Naples Parthenope, University of Salerno, University of Sannio, University of Basilicata, and University of Salento. Hence, SHARE strives to facilitate the access to librarian resources, distributed over a large territory, and to meet the needs of information and research of the users.

In SHARE Catalogue, all the data from the bibliographic catalogues of the accredited librarian systems, are converted in Linked open data (LOD), according to the Resource Description and Access (RDF, the data model codifying, exchange and re-use of metadata in website).

Through a single navigation interface, organized according to the Functional Requirement for Bibliographic Records (FRBR), the final user can easily utilize a new tool, enriched by the connection with external projects, mainly related to Authority file and Encyclopedia online, such as: VIAF, Library of Congress Name Authority File, ISNI, Wikipedia, Wikidata.

Furthermore, it is important to underline the role of SHARE Catalogue as a useful reference system for all the librarians involved in sharing and managing information.

 

Titia van der Werf  (OCLC Research, Leiden)

Because the Web of data doesn’t organize itself: OCLC Research’s contributions to linked data in the library community

In this presentation Titia van der Werf will give a brief update of what OCLC Research is doing in the linked data space. She will discuss some of the experiments which data scientists at OCLC Research are carrying out: mining WorldCat and liberating entities from MARC data; trying out the challenges of publishing, consuming and visualizing linked data resources; extending the scope of authority control and leveraging the wealth of multi-lingual bibliographic structures. She will share the results of an international survey which her colleague Karen Smith-Yoshimura carried out among linked data implementers in the library community. Her presentation will take you through a journey that has only begun and that will require concerted and cumulative effort – because the Web of data doesn’t organize itself.

Poiché il Web dei dati non si organizza da sé: il contributo di OCLC Research per i linked data nell’ambito bibliotecario

In questa presentazione Titia van der Werf ci fornirà un breve aggiornamento del lavoro che OCLC sta svolgendo nell’ambito del Web dei dati. La studiosa discuterà di alcuni esperimenti compiuti dagli esperti di dati di OCLC Research: l’estrazione delle entità in WorldCat a partire dai dati in MARC; le sfide poste dalla pubblicazione, dall’uso e dalla visualizzazione delle risorse in linked data; l’estensione del controllo di autorità e il potenziamento delle strutture bibliografiche multilingue. Condividerà i risultati di un sondaggio internazionale che la collega Karen Smith-Yoshimura ha realizzato coinvolgendo i soggetti che hanno implementato i linked data nella comunità bibliotecaria. La sua presentazione ci porterà lungo un viaggio che è stato appena intrapreso e che richiede sforzi congiunti e coordinati – poiché il Web dei dati non si organizza da sé.

 

Giovanni Michetti (Sapienza Università di Roma)

Linked data in ambito archivistico: rischi e opportunità

I linked data in ambito archivistico offrono nuove opportunità, ma presentano al contempo degli aspetti critici. I benefici non sono difficili da riconoscere: l’usabilità, l’adattabilità e la possibilità di ricerca dei dati sono solo alcune delle dimensioni che traggono vantaggio dall’adozione dei linked data. Tuttavia, quando l’informazione è frammentata in minuscoli pezzettini, si corre il rischio di perdere di vista il quadro generale: il contesto può svanire sullo sfondo, confuso nella molteplicità delle relazioni che compongono la rete dei linked data. Pertanto, è fondamentale bilanciare la granularità con il contesto, in particolare quando si utilizzano i linked data nel dominio archivistico. La comunità LIS dovrebbe indagare la natura e il significato di questa sorta di paradosso: da una parte, il modello linked data costituisce la base per l’interoperabilità, che a sua volta facilita la convergenza delle comunità che compongono il variegato mondo GLAM; dall’altra parte, ogni comunità ha un ruolo fondamentale nel fornire informazioni dotate di un adeguato contesto, il che costituisce in qualche modo una spinta verso la specializzazione. Come è possibile fondere all’interno di un unico quadro condiviso gli approcci specialistici – pur affini, ma sostanzialmente diversi – delle varie comunità che compongono la realtà GLAM? Fino a che punto le iniziative in atto nel dominio archivistico si confrontano con questi problemi? Cosa abbiamo imparato finora? La relazione discute questi temi.

Linked Data in the archival domain: dangers and opportunities

Linked data in the archival domain has two facets, one representing danger and the other, opportunity, as the motto goes. The latter is easy to recognize: enhanced usability, better searchability, increased adaptability, are among the positive effects of adopting the linked data model. However, when information is fragmented in tiny pieces, the risk is that we cannot see the forest for the trees: context may vanish in the background, rather, in the multiplicity of relationships that make up the linked data network. Therefore, it is key to balance granularity against context when implementing linked data in the archival domain. As a consequence, the LIS community should investigate further the sort of paradox raised by the linked data model: on the one hand, it provides the ground for interoperability, which in turn paves the way to the convergence of the different GLAM communities; on the other hand, each community has a fundamental role in providing information with an adequate context, which somehow pushes for specialization. How is it possible to merge the specialized approaches of the different GLAM communities into a shared common picture? To what extent do the initiatives in place in the archival domain face these problems? What are the lessons learnt so far? The presentation will discuss these issues.

 

Enzo Borsellino (Università Roma Tre)

Musei e MAB dopo le ‘riforme’ Franceschini

L’intervento vuole essere una riflessione sui recenti decreti legislativi sulla riorganizzazione del MIBACT e dei suoi uffici centrali e periferici di tutela del patrimonio storico artistico, archeologico, archivistico e librario, con particolare riferimento all’autonomia dei musei, da tanti anni invocata, e in corso di realizzazione solo per 20+10 complessi monumentali e museali.

Dalla distinzione tra museo ‘statale’ e ‘nazionale’, all’assenza di un disegno organico tra musei, archivi e biblioteche, la ‘riforma’ in atto sembra preoccuparsi più dell’aumento dei visitatori nei super musei e della diminuzione degli organici e dei ruoli dirigenziali in una visione miope di spending review, piuttosto che ribadire la specificità del concetto di ‘museo diffuso’ delle collezioni museali italiane e investire realmente nel potenziamento dell’azione di tutela sul territorio e nei musei con personale adeguato alle necessità reali di un patrimonio così vasto e capillarmente distribuito, stabilendo un rapporto organico con le istituzioni preposte alla formazione del futuro personale specializzato (scuola e università).

Museums and MAB after Franceschini ‘reforms’

The speech wants to be a consideration on the recent legislative decrees on the reorganization of the MIBACT and its central and peripheral offices of the guardianship of the cultural Italian heritage. In particular on decision of the autonomy of museums, from so many years invoked, and in progress of realization only for 20+10 monumental complexes and museus.

From the distinction among ‘statale’ and ‘nazionale’ museum, to the absence of an organic sketch among museums, archives and libraries, the ‘reform’ in action seems to worry to identify the aim to increase the visitors in the super museums and to cut the staff and the managerial roles in a short-sighted vision of spending review, rather than to confirm the specificity of the concept of ‘diffused museum’ of the archaeological and art collections. On the contrary it would be better to really invest in the expansion of the action of guardianship on the whole Italian territory and in the museums with staff suitable to the real necessities of such a vast heritage and capillarily distributed establishing an organic relationship with the responsible institutions (school and university) for the education and vocational training of the future staff.

 

Luca Martinelli (Wikimedia Italia)

Wikidata: la risposta wikipediana ai linked, open, structured data

Wikidata è una base di conoscenza liberamente utilizzabile e modificabile da umani e computer, pubblicata con una licenza libera, che permette il riutilizzo dei dati per qualunque scopo, anche commerciale.

Lo scopo principale di Wikidata è centralizzare l’accesso e la gestione dei dati strutturati delle voci di Wikipedia e dei suoi progetti fratelli (come gli abitanti di un Paese, la magnitudo apparente di un corpo celeste, il luogo di nascita di un imperatore cinese, e così via). I dati sono strutturati in ‘dichiarazioni’, ossia delle coppie ‘proprietà-valore’ come per esempio ‘Luogo:Germania’, che possono contenere dei qualificatori opzionali e la fonte da cui il dato è stato tratto (libri, riviste, database di autorità…). Lanciata ufficialmente il 30 ottobre 2012, Wikidata comprende oltre 18,8 milioni di elementi e ha superato la soglia dei 100 milioni di dichiarazioni a metà giugno 2016.

Wikidata è gestita da una comunità di volontari, che decide le linee guida per la creazione e la manutenzione dei dati ed è interessata a collaborare con gallerie, biblioteche, archivi e musei. Alcune interessanti collaborazioni sono già in corso da alcuni anni, come quelle con la Biblioteca nazionale centrale di Firenze, l’Istituto centrale per il catalogo unico, il MoMA di New York, la Tate Gallery, il Rijksmuseum o lo Human Genome Project.

Ma come funziona Wikidata? I suoi dati possono davvero essere riusati? E come? Questa presentazione risponderà a queste e molte altre domande.

Wikidata: linked, open, structured data – the Wikimedia way

Wikidata is a free knowledge base that can be read and edited by humans and machines alike, published under a free license, allowing to everyone the reuse of the stored data for every purpose, included commercial ones.

The main goal of Wikidata is to centralise access to and management of structured data about every subject covered by Wikipedia and its sister projects (i.e. the exact number of inhabitants of a country, the apparent magnitude of a celestial body, the birthplace of a Chinese Emperor, and so on). Data are organised into ‘statements’, i.e. a property-value pair such as ‘Location:Germany’, with optional qualifiers and with their original sources (such as books, reviews, authority databases…). Officially released on October 30, 2012, Wikidata now stores 18,8+ million items, and in June 2016 has surpassed the 100 million statements threshold.

Wikidata is run by a community of voluntary editors, which decide on the rules of content creation and management, and look eagerly at collaboration with Galleries, Libraries, Archives, and Museums (GLAM). Some interesting collaboration are already ongoing since years with many institutions – such as National Central Library of Florence, Central Institute for the Union Catalogue, MoMA of New York, Tate Gallery, Rijksmuseum, or the Human Genome Project.

But how does Wikidata works? Can its data be actually reused? And how? This presentation will answer to these and many more questions about it.

 



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