Vetrina dei candidati Sezione Emilia-Romagna. Elezioni 2023

28/03/2023

 

Alessia Bergamini

Nel 2015, con la conclusione del percorso magistrale in Scienze Storiche presso l’Università di Bologna, ho iniziato un servizio civile presso la Biblioteca Comunale Lea Garofalo di Castelfranco Emilia, esperienza che ha determinato in modo definitivo le mie scelte professionali. Nel 2018, mi sono iscritta a un secondo corso magistrale, quello di Scienze del Libro e del Documento anche in questo caso dell’Ateneo bolognese, con l’obiettivo di approfondire il corpus di discipline legate al mondo della biblioteca; parallelamente, ho continuato a collaborare con biblioteche di pubblica lettura del territorio modenese, quali l’Auris Francesco Selmi di Vignola, il BLA Biblioteca Paolo Monelli di Fiorano Modenese e l’Eugenio Garin di Mirandola.

Nel 2021, al termine del ciclo universitario, si è aperto un nuovo capitolo professionale, che mi ha portato a lavorare per il Comune di Cento (Ferrara) all’interno della Biblioteca Civica Patrimonio Studi, ente per il quale lavoro tutt’ora. Le attività su cui si concentrano il mio lavoro ed interessi riguardano maggiormente i servizi rivolti ai ragazzi (area 0-18), di cui curo la progettazione didattica, la promozione della lettura e l’iter del libro; inoltre, poiché sono molto incline ai rapporti interpersonali, trovo particolarmente stimolante il lavoro di front-office che mi porta a contatto con tante persone diverse, con le loro idee ed esperienze.

La curiosità mi ha portato a guardare con sempre più attenzione il mondo del libro a stampa antico, passione che ho formalizzato con il master di secondo livello FoLia – Catalogazione dei fondi librari antichi presso l’Università di Bologna, conclusosi a gennaio del 2023.

La volontà di candidarmi è nata in seno alla mia stessa esperienza di associata AIB, così positiva da portarmi alla decisione di impegnarmi per rafforzare la collaborazione e il confronto tra colleghi, capaci di produrre un effetto moltiplicatore su studi, nozioni e, più in generale, esperienze condivise. Un’ulteriore ragione che motiva il prendere attivamente parte all’Associazione è la prospettiva di una Sezione regionale intesa come fucina di professionisti tesi a mantenere attiva e fattiva la rete di contatti sia tra colleghi sia tra professionalità complementari e contigue.

 

Anna Bernabè

Bibliotecaria, iscritta all’Elenco degli Associati AIB, delibera n. E/2014/0710.

Laureata in Lettere Classiche all’Università di Bologna, con una tesi in Biblioteconomia e Bibliografia, ho capito di voler essere una bibliotecaria durante gli studi universitari, quando da volontaria presso la Biblioteca del mio Liceo, il Classico «F. Trisi e L. Graziani» di Lugo (Ravenna), iniziai ad avvicinarmi alle basi tecniche della nostra professione. Un corso di formazione per tecnico del servizio di reference e della catalogazione bibliografica mi offrì le basi per il mio primo incarico, presso la Biblioteca Comunale «L. Varoli» di Cotignola (Ravenna), dove ebbi la certezza di aver compiuto la scelta professionale più adatta alla mia inclinazione e ai miei desideri.

Negli anni successivi, attraverso due master universitari (in Restauro e caratterizzazione di opere manoscritte e libri a stampa in antico regime tipografico dell’Università di Bologna e in Cultural Management dell’Università degli Studi di Ferrara), mi sono appassionata al tema dei fondi speciali, con riferimento soprattutto al libro a stampa antico. Nel 2022 ho conseguito presso l’Università di Bologna il dottorato di ricerca in Culture Letterarie e Filologiche, con una tesi sulla valorizzazione dei patrimoni storici e dei fondi speciali nelle biblioteche degli atenei: ho qui potuto studiare specialmente la valutazione dell’impatto di queste attività sui pubblici non accademici, quale obiettivo di Terza Missione dell’Università – ma non solo.

Dal 2005 sono bibliotecaria presso l’Università degli Studi di Ferrara, dove attualmente presto servizio presso la Biblioteca di Lettere e Filosofia e mi dedico in particolare alla conservazione e alla valorizzazione dei fondi speciali conservati nel Sistema Bibliotecario d’Ateneo. Sono socia AICRAB (Associazione Italiana dei Conservatori e Restauratori degli Archivi e delle Biblioteche) e ora anche membro del Consiglio Direttivo 2023-2025.

Da sempre mi identifico profondamente nei valori dell’AIB, della quale sono socia dal 2003. L’esperienza vissuta quale membro del CER Emilia-Romagna 2020-2023 mi ha condotta ad apprezzare ancora di più l’organizzazione della nostra Associazione: ho sperimentato da un lato il proficuo scambio fra le sue diverse articolazioni, dall’altro la fattiva collaborazione con gli organismi nazionali specializzati su temi fondamentali per la professione o sugli orizzonti strategici ai quali la pratica bibliotecaria si sta affacciando. Si tratta di una grande ricchezza, che AIB mette a disposizione dei bibliotecari a beneficio della loro crescita professionale e della individuazione di buone pratiche per il lavoro quotidiano. Penso, per esempio, alla sinergia che in questi anni si è costituita fra la nostra Sezione e l’Osservatorio Biblioteche e Sviluppo Sostenibile (OBISS): per i bibliotecari coinvolti nelle diverse iniziative intraprese, essa ha significato occasioni di riflessione, di ricerca e di formazione, utili a comprendere e a declinare nella pratica quotidiana le istanze innovative dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Ho deciso di ricandidarmi perché vorrei continuare a mettermi al servizio dell’Associazione, per collaborare alle linee programmatiche alle quali sarò in grado di dare il mio contributo. Ritengo fondamentale l’opportunità – offerta dal contesto basato sul lavoro di gruppo che caratterizza l’AIB – di mettere a fattor comune le conoscenze e le esperienze di bibliotecari con profili diversi o provenienti da biblioteche di diversa tipologia. Per questo mi piacerebbe impegnarmi anche sul fronte della internazionalizzazione, per esempio adoperandomi per favorire relazioni fra bibliotecari italiani e colleghi europei o extraeuropei, entro una dimensione di arricchimento reciproco. Il tutto, sicuramente, nell’ambito di un più ampio interesse per la formazione continua dei bibliotecari, che credo sia la chiave in primis per lo sviluppo dei servizi in un’ottica strategica ma anche per supportare l’advocacy della nostra professione.

 

Rita Bertani

Iscritta all’Elenco degli Associati AIB, delibera n. E/2016/2488

Sono nata a Bologna nel 1987. Dopo la laurea in Storia contemporanea all’Università di Bologna ho atteso al Master in Archivistica, Diplomatica e Paleografia (ADiP) dell’Università di Ferrara. Dal 2015 ho lavorato nelle biblioteche bolognesi e della Regione Emilia-Romagna come dipendente della cooperativa Le Pagine: gli anni in cooperativa mi hanno permesso di spaziare fra i diversi ambiti bibliotecari (dal reference ai servizi relativi alle collezioni speciali) e di confrontarmi con problemi di ordine amministrativo, organizzativo e gestionale. Dal 2023 sono dipendente a tempo indeterminato dell’Università di Bologna, bibliotecaria presso il settore Collezioni speciali della Biblioteca Universitaria di Bologna. Credo nell’AIB, alla quale sono iscritta dal 2012; dal 2017 ricopro il ruolo di Referente regionale formazione AIB per la sezione Emilia Romagna seguendo anche corsi come tutor su Aibformazione. Dal 2016 sono iscritta ad ABEI.

Ritengo che l’aggiornamento professionale qualificato sia pietra fondante del nostro lavoro e che debbano essere messe a disposizione di tutti le possibilità per migliorarsi. Per questo vorrei mettermi al servizio di AIB e portare avanti il percorso già intrapreso sulla formazione da AIB, auspicando di poter aiutare anche chi si affaccia con un contratto di lavoro atipico in questo mondo.

 

Adriano Bertolini

In principio: sono nato a Parma nel 1960, ma ho (quasi) sempre vissuto a Reggio Emilia.
Sono un bibliotecario pubblico da circa venticinque anni. Dal 1 marzo 2022 ad oggi lavoro presso il Comune di Reggio Emilia nel sistema bibliotecario che fa capo alla Biblioteca Panizzi come responsabile della Biblioteca delle Arti.
Ho lavorato in biblioteche medio-piccole in provincia di Parma per diversi anni e dal 2004 ho lavorato al comune di Bologna, sempre nel settore biblioteche, occupandomi dal 2013 del sistema delle biblioteche decentrate dell’Istituzione biblioteche come responsabile della unità che raggruppava le undici biblioteche di quartiere.
Mi sono occupato di sviluppo e incremento delle collezioni, e quindi di acquisizioni, di catalogazione, e di facilitazione delle collocazioni; ho lavorato sulla formazione e l’aggiornamento del personale in ambito biblioteconomico,
Sono formatore Sebina.
Ho fatto parte per oltre dieci anni della CTB del polo SBN-UBO e precedentemente per circa tre anni della stessa commissione del polo SBN-PAR.
Ho seguito stagisti, studenti part-time, inserimenti lavorativi di disabili (adolescenti, giovani adulti, adulti) e ho curato progetti in collaborazione scuole sia elementari, che medie inferiori e superiori.
Ho anche fatto parte di commissioni di gara per appalti inerenti all’acquisto di servizi o beni in ambito bibliotecario.

Precedentemente ho lavorato anche in campo editoriale, giornalistico e pubblicitario.
Sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, sezione Emilia-Romagna, dal 1991.
Ho avuto esperienze di amministratore pubblico negli anni Novanta.

Sono socio AIB (Associazione Italiana Biblioteche) dal 2000 e dall’aprile del 2020 faccio parte del CER (Comitato Esecutivo Regionale) della sezione Emilia-Romagna.
All’interno dell’AIB mi sono occupato prevalentemente di Agenda 2030 e delle tematiche legate allo
sviluppo sostenibile in relazione al mondo delle biblioteche. Faccio parte di OBISS (Osservatorio biblioteche e sviluppo sostenibile) come rappresentante della sezione Emilia Romagna.
Lavoro anche sui temi della Public History e sui rapporti musei, archivi, biblioteche (MAB).

La mia candidatura nasce dal bisogno e dalla voglia di continuare il percorso iniziato tre anni fa. Anni difficili quelli appena trascorsi – la pandemia, il distanziamento, lavorare da casa… – ma anche densi di significato.
Essere in AIB e fare parte di questo CER è stato un momento di grande crescita professionale e umana. Un momento di socialità e di confronto, di apprendimento e di conoscenza.
Tornando a quanto accennato sopra ci sono progetti iniziati, e non del tutto conclusi, che vorrei continuare a fare e portare a compimento. Un esempio? Il grande capitolo della sostenibilità e dell’Agenda 2030. Oppure il tema del terzo settore e del rapporto tra biblioteche accademiche e specializzate e biblioteche pubbliche.

Ci sono infine almeno altre tre questioni sulle quali vorrei dedicare una parte del mio tempo.
1. Il problema dei lettori e dei non lettori. Da qualche anno proliferano “patti per la lettura” e una miriade di micro o macro iniziative rivolte al variegato e multiforme mondo del libro e dei suoi fruitori.
Una riflessione critica mi sembra in gran parte assente.
Le analisi da cui partono queste attività, e le conseguenti proposte sono spesso fatte su puri dati numerici e non di rado hanno accenti auto celebrativi, per quanto in buona fede.
Si può e si deve fare uno sforzo analitico e teorico maggiore non limitandosi a fotografare l’esistente.
2. Il senso e il ruolo dell’Associazione e della professione oggi. Tre anni fa le cose erano molto diverse. Oggi ci troviamo di fronte a un mondo completamente nuovo, ma anche a un processo di restaurazione sociale e politica imponente e – passatemi il termine – brutalmente devastante.
Noi – noi come AIB – abbiamo capito cosa sta succedendo? Siamo sicuri che il nostro ruolo e la nostra dimensione associativa – organizzativa, di pensiero, ontologica – sia ancora adeguata al tempo presente, alle sfide inedite del contemporaneo? Vorrei cimentarmi, con molta umiltà, su questi temi, e invitare tutta la comunità bibliotecaria a uno sforzo di riflessione e di pensiero comune.
3. Riprendo un discorso già fatto all’inizio di questo mandato, che va in continuità col punto precedente, e con cui concludo questa nota. Qual è il senso della biblioteca oggi? Anzi delle biblioteche? E quali sono i rapporti col mondo della politica e della amministrazione pubblica? Che funzione deve avere il bibliotecario in questo contesto sociale e culturale? Le risposte sono per lo più aperte e non sempre chiare o univoche, ma sarebbe già un buon punto di partenza partire da una consapevolezza: non possiamo considerarci semplicemente dei tecnici della corretta e buona ricerca informativa. In un tempo sporco e meticcio “non possiamo crederci assolti, perché siamo lo stesso coinvolti”.

Iscritto all’Elenco degli Associati AIB, delibera n. E/2014/1979.

 

Andrea Bisi

Nato a Parma il 6 gennaio 1966, risiedo a Parma, ma “ferrarese di adozione” per motivi sentimentali.
Associato AIB dal 2005, iscritto all’Elenco degli Associati con delibera n. E/2014/0105, sono Consigliere Regionale uscente.
Dopo aver svolto il ruolo di bibliotecario presso la Biblioteca Scolastica Pubblica di Medesano dal 2002 al 2007, sono stato assunto a tempo indeterminato dal Comune di Medesano a seguito di concorso pubblico in qualità di Istruttore Direttivo Bibliotecario (categoria D1) e nominato Responsabile della Biblioteca Comunale “Sandro Pertini”. Sono altresì funzionario archivista, Responsabile dell’Archivio Comunale (iscritto all’Associazione Nazionale Archivistica Italiana) e mi occupo degli atti amministrativi afferenti al Servizio Cultura.
Altri incarichi:
– Componente della Giuria del Premio Nazionale “Città di Chiavari” al miglior giornalino per ragazzi, organizzato dal Comune di Chiavari e dall’Associazione Ligure Letteratura Giovanile nel 2013;
– Membro del Consiglio Regionale Emilia – Romagna dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia dal 2013 al 2016;
– Membro della Commissione Tecnica del Sistema Bibliotecario Parmense dal 2018 ad oggi.
Titoli di studio e culturali:
– Laurea in Materie Letterarie conseguita nel 1991 con la votazione di 110/110;
– Laurea in Lettere (indirizzo moderno) conseguita nel 1994 con la votazione di 110/110 con lode;
– Laurea in Pedagogia conseguita nel 1999 con la votazione di 101/110;
– Diploma di Archivistica, Paleografia e Diplomatica conseguito nel 2007 presso la Scuola di Archivistica annessa all’Archivio di Stato di Parma con la votazione di 119/150;
– Laurea in Scienze dell’Educazione e dei Processi Formativi conseguita nel 2020 con la votazione di 93/110 (titolo della tesi: “Le escursioni organizzate dalla Biblioteca Comunale di Medesano: un esempio di educazione geografica permanente”);
– Cultore della Materia (Settore Scientifico – disciplinare MGGR/01 – Geografia) presso il Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma dal 2014 al 2019.
Pubblicazioni:
– “La geografia della percezione applicata ad una realtà microgeografica: la quinta Circoscrizione della città di Parma”, in BETTA P., Il sistema città, Parma, Maccari, 1992, p. 123.
– Dal paesaggio letterario allo spazio vissuto, “LG Argomenti”, 3, 2005, p. 72.
– I Parchi Letterari, “Pagine Giovani”, 3, 2006, p. 24.
– Memoria di sè ed incontro con l’Altro: la Storia come studio dell’Uomo, “Pagine Giovani”, 1, 2007, p. 22.
– Segni e Sogni: dall’immagine all’immaginato per costruire insieme il territorio di domani, “Pagine Giovani”, 2, 2009, p. 24.
– Le esplorazioni africane: quando la vita diventa un romanzo d’avventura, “LG Argomenti”, 4, 2010, p. 53.
Nel corso della mia lunga attività di bibliotecario ho realizzato numerosi progetti didattici per le scuole del territorio entrati a far parte del Piano dell’Offerta Formativa , ideato escursioni a carattere tematico in Italia ed all’estero dal 2006 al 2017 (con il patrocinio dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia), organizzato diverse conferenze, presentazioni di libri, rassegne cinematografiche e, dal 2009 al 2014 ho curato ed ideato le Stagioni Teatrali del Comune di Medesano e del Comune di Fornovo Taro; ho anche partecipato in qualità di relatore ad incontri sulla promozione della lettura organizzati del Centro per le Famiglie Distretto Valli Taro e Ceno. Credo che l’AIB debba puntare sempre più ad essere una realtà associativa che, oltre a promuovere il ruolo delle biblioteche nella società, si impegni a difendere e valorizzare la professionalità dei bibliotecari ed a tutelare tutti i lavoratori, in particolare quelli precari. A mio parere le biblioteche non si devono limitare ad essere contenitori di libri, ma devono porsi l’obiettivo di diventare sempre più centri culturali a servizio di tutta la popolazione con un’offerta variegata di proposte. Fondamentale credo sia il rapporto con le scuole del territorio per avvicinare i giovani alla lettura fin dalla più tenera età, sensibilizzando altresì i genitori sull’importante ruolo del libro.

 

Federico Olmi

Iscritto all’Elenco degli Associati AIB, delibera n. E/2021/3232
Mi sono diplomato al liceo classico di Reggio Emilia nel 1994. Nel luglio del 2000 mi sono laureato a Bologna in Lettere Classiche con una tesi in Biblioteconomia e Bibliografia, relatrice la professoressa Maria Gioia Tavoni, e nel 2003 diplomato in Archivistica, Paleografia e Diplomatica alla Scuola dell’Archivio di Stato di Parma. Dal 2002 al 2019 ho lavorato alla Biblioteca Comunale “G. C. Croce” di San Giovanni in Persiceto (BO), occupandomi sia di servizi al pubblico che di catalogazione e gestione delle raccolte. Da fine 2019 sono in servizio alla Biblioteca Scandellara – Mirella Bartolotti del Comune di Bologna, dove tra le altre cose seguo l’attività di comunicazione. Ho sempre creduto nella integrazione della mia formazione classicistica e storica con le caratteristiche – e la mia predilezione – per i servizi di pubblica lettura. In questo mi ha aiutato anche l’esperienza in una biblioteca di tipo misto come quella di San Giovanni. Negli anni ho quindi cercato di affiancare alla formazione e all’aggiornamento professionali l’attività di ricerca, in particolare nell’ambito delle discipline del libro e delle biblioteche. Dal 2006 sono membro del CERB Centro di ricerca in bibliografia, afferente al FICLIT Dipartimento di filologia classica e italianistica dell’Università di Bologna. Dal 2011 faccio parte del comitato di redazione di «TECA Testimonianze, editoria, cultura, arte», dal 2020 rivista open access del FICLIT. Attorno al 2008 iniziai a interessarmi di precariato e esternalizzazioni: costituimmo, con un gruppo di ragazze e ragazzi di area bolognese, un collettivo di “Bibliotecari Necessari” per sensibilizzare cittadini e colleghi su queste questioni. In quel periodo maturai la convinzione che l’azione dell’AIB – alla quale mi ero iscritto poco dopo la laurea – non potesse limitarsi agli aspetti teorici e scientifici della professione, ma dovesse anche occuparsi delle derive del mercato del lavoro e del riconoscimento della professione, che soprattutto dopo la “grande recessione” del 2007 erano divenute questioni ineludibili. Molto è stato fatto, molto è ancora da fare. L’AIB è giustamente impegnata su più fronti: credo però che imprescindibile e primario sia quello dei livelli e degli standard di qualità delle biblioteche di pubblica lettura, troppo spesso ancora disattesi anche in Emilia Romagna.

 

Paolo Tinti

Iscritto all’Elenco degli associati con delibera E/2014/0022. Nato a Modena, 17.9.1972.
Sono iscritto all’AIB dal 1998, insegno Storia del libro, Biblioteconomia e Bibliografia all’Università di Bologna dal 2006 e nell’ultimo triennio ho ricoperto il ruolo di consigliere nella Sezione Emilia-Romagna. Ho deciso di ricandidarmi perché credo in una professione bibliotecaria fondata su solide basi culturali, orientata al servizio al pubblico e pronta a confrontarsi con le sfide che la tecnologia e il contesto europeo e globale pongono a tutte le tipologie di biblioteche. Chi opera nelle biblioteche della nostra Regione, articolata in Sezioni AIB sin dal 1948, dovrebbe spendere le sue energie su due principali fronti. Da un lato dovrebbe contribuire a rendere centrali nel dibattito culturale e politico contemporaneo il ruolo della biblioteca per tutti e della lettura come presidio di civilizzazione e di crescita democratica, di lotta alle diseguaglianze, di sostegno al diritto allo studio e alla ricerca, di risposta alle questioni urgenti del nostro tempo; dall’altro dovrebbe accrescere il ruolo strategico della biblioteca nell’istituzione di appartenenza, nonché la consapevolezza e il prestigio sociali della sua professione. L’ambito di studio e di formazione dove opero mi hanno fatto comprendere la necessità di non accettare acriticamente soluzioni e contenuti, anche tecnici e tecnologici; mi spronano a rendere più internazionale la professione, che rischia di chiudersi entro i contesti locali, regionali e nazionali entro cui agisce; mi hanno mostrato il bisogno di aggiornamento professionale e di trasmissione alle nuove generazioni di valori a mia volta ricevuti dalle generazioni di bibliotecarie e di bibliotecari che ci hanno preceduto; mi confermano l’urgenza di riallacciare il rapporto con associati e associate, inclusi quelli che nel tempo si sono allontanati da AIB per i motivi più diversi.
Mi impegnerò, se sarò eletto, tanto a proseguire il lavoro svolto nel precedente triennio quanto ad estenderne l’azione e l’impatto, dopo aver prestato ascolto in prima istanza alle esigenze di quanti, dentro e fuori dall’AIB, avranno desiderio di manifestarmele. Nel 2025 ricorreranno i 50 anni dall’insediamento del primo Comitato Esecutivo dell’Emilia-Romagna, presieduto da Gino Nenzioni: un traguardo che merita di essere celebrato.

 

Paolo Zanfini

Bibliotecario, iscritto all’Elenco degli Associati AIB, delibera n. E/2021/3322.
Sono nato a Cesena il 25 settembre 1972 e mi sono laureato in Conservazione dei Beni Culturali – Indirizzo archivistico-librario nel 2000; nel 2012 ho conseguito il Diploma di Archivistica, Paleografia, Diplomatica presso l’Archivio di Stato di Modena e un Master in City Management nel 2014.
Dal 1999 lavoro nell’ambito delle biblioteche con esperienze nelle realtà di Cesena, Cesenatico, Ravenna e Rimini; dal 2007 sono alla Biblioteca Malatestiana di Cesena dapprima come bibliotecario presso la Sezione Antica (manoscritti, libri antichi e rari) e poi come responsabile della Sezione Moderna e del Centro Cinema.
Da aprile 2022 ricopro l’incarico di direttore scientifico della Biblioteca Malatestiana.
Mi candido perché credo nel valore dell’Associazione e nel suo sostegno al nostro lavoro; vorrei dare il mio contributo e supporto alle collaborazioni attive e alla creazione di nuove sinergie, con attenzione alla storia e ai patrimoni di biblioteche e istituzioni del territorio, ma con lo sguardo rivolto a innovazione e futuro.