La legislazione bibliotecaria di competenza dello Stato è tuttora carente e disomogenea, a conferma di una lacuna storicamente presente nel settore delle biblioteche italiane, vale a dire la mancanza di un quadro istituzionale di riferimento, o legge-quadro, che definisca in modo organico le linee generali di una politica bibliotecaria nazionale coordinata ed efficiente, al fine di valorizzare le biblioteche e dare forza ai diritti di accesso ai servizi documentativi, sempre più necessari ai cittadini della “società dell’informazione”.
Copiosa è invece la legislazione bibliotecaria prodotta dalle Regioni le quali, a partire dagli anni settanta del secolo scorso, o per disposizione costituzionale o per delega dello Stato, hanno quasi tutte approntato una legislazione per le biblioteche pubbliche di ente locale e di interesse locale del proprio territorio. Per questo tipo di legislazione si rinvia alla consultazione, in AIB-WEB alla pagina Legislazione regionale.
Per poter disporre di una visione complessiva della legislazione statale riferita alle biblioteche e ai beni librari, che spesso è inclusa nell’area più generale dei beni, dei servizi e delle attività culturali, è opportuno raggruppare l’insieme di queste normative nelle suddivisioni sotto descritte.
Indice
Natura giuridica delle raccolte documentarie
Per quanto riguarda il regime giuridico delle biblioteche di Stato ed enti territoriali si vedano gli artt. 822-824 del Codice civile.
Leggi che fissano le competenze e le funzioni di Stato, Regioni e Enti territoriali in materia di beni, servizi e attività culturali
Questo insieme di normative, scaturito dai principi costituzionali, è stato approvato in periodi successivi:
L. n. 281/1970 “Provvedimenti finanziari per l’attuazione delle Regioni a statuto ordinario”;
D.P.R. n. 3/1972 “Trasferimento alle Regioni a statuto ordinario delle funzioni amministrative statali in materia di assistenza scolastica e di musei e biblioteche di enti locali e dei relativi personali ed uffici”;
L. n. 382/1975 “Norme sull’ordinamento regionale e sulla organizzazione della pubblica amministrazione”;
D.P.R. n. 616/1977 “Attuazione della delega di cui all’art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382”;
L. n. 59/1997 “Delega al Governo per il conferimento alle Regioni ed Enti locali, per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa”;
D.Lgs. n. 112/1998 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle Regioni e agli Enti locali in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”;
L.C. 18 ottobre 2001, n. 3 “Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione”;
L. 7 aprile 2014, n. 56 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni” ha influito sulle biblioteche in seguito al riordino delle funzioni amministrative locali.
Il Ministero per i Beni e le Attività culturali: funzioni, organizzazione e strutture per le biblioteche e i beni librari
Lo Stato esercita le sue competenze e le sue funzioni in campo culturale attraverso il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo.
Il Ministero, istituito nel 1974 con il D.L. 14 dicembre 1974, n. 657 “Istituzione del Ministero per i beni culturali e per l’ambiente” convertito, con modificazioni, nella L. 29 gennaio 1975, n. 5, ha mutato denominazione e competenze a seguito dell’emanazione del D.Lgs. 20 ottobre 1998, n. 368 “Istituzione del Ministero per i beni e le attività culturali, a norma dell’articolo 11 della legge 15 marzo 1997, n. 59”.
Dopo il primo regolamento di organizzazione (D.P.R. n. 805 del 3 dicembre 1975), due successivi interventi riorganizzativi del Ministero sono stati attuati con il D.P.R. 26 novembre 2007, n. 233 “Regolamento di riorganizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali e con il D.P.R. 2 luglio 2009, n. 91 “Regolamento recante modifiche ai decreti presidenziali di riorganizzazione del Ministero e di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministero per i bene e le attività culturali”. Altri interventi riorganizzativi del Ministero sono stati attuati con Decreto del Ministero dei beni e delle attivita’ culturali e del turismo 23 gennaio 2016 “Riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ai sensi dell’articolo 1, comma 327, della legge 28 dicembre 2015, n. 208” e con DPCM n. 238 del 1/12/2017 “Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 agosto 2014, n. 171, concernente il regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo…”.
Gli ultimi interventi riorganizzativi del Ministero sono stati attuati con DPCM 19 giugno 2019, n. 76, poi abrogato dal DPCM 2 dicembre 2019, n. 169 “Regolamento di organizzazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo, degli uffici di diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance”. Infine, si segnala il DM 28 gennaio 2020 – “Articolazione degli uffici dirigenziali di livello non generale del Ministero per i beni e le attivita’ culturali e per il turismo”.
La struttura cui sono affidati i compiti di coordinamento nel settore delle biblioteche è la Direzione generale biblioteche e diritto d’autore, che svolge funzioni e compiti in materia di biblioteche pubbliche statali, servizi bibliografici e bibliotecari nazionali, promozione del libro e della lettura e proprietà letteraria e diritto d’autore, oltre che funzioni relative alla tutela dei beni librari, anche avvalendosi delle Soprintendenze archivistiche e bibliografiche. La Direzione, si articola in cinque uffici dirigenziali di livello non generale centrali compresi il Centro per il libro e la lettura e le due Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e Firenze, alle quali in virtù del regolamento di organizzazione è stata conferita autonomia speciale, disciplinata con appositi decreti ministeriali emanati il 7 ottobre 2008.
L’ICCU – Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche esplica funzioni di coordinamento – nel rispetto delle autonomie delle biblioteche – nell’ambito del Servizio Bibliotecario Nazionale; inoltre promuove e coordina censimenti nazionali dei manoscritti (Manus), delle edizioni italiane del XVI secolo (Edit16) e dell’Anagrafe delle biblioteche italiane. L’ICCU è articolato in base al D.M. 7 ottobre 2008 (C.C. registro n. 5, foglio n. 370) – “Ordinamento dell’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche”.
Le 46 Biblioteche pubbliche statali, sulla base di quanto previsto dal D.P.R. 5 luglio 1995, n. 417 “Regolamento recante norme sulle biblioteche pubbliche statali” conservano e raccolgono la produzione editoriale italiana a livello nazionale e locale: tutelano e valorizzano le proprie raccolte storiche, acquisiscono la produzione editoriale straniera in base alle specificità delle proprie raccolte e tenendo conto delle esigenze dell’utenza, documentano il posseduto, forniscono informazioni bibliografiche e assicurano la circolazione dei documenti. Le due Biblioteche Nazionali Centrali, di Firenze e di Roma, hanno il compito di raccogliere e documentare tutto quanto viene stampato in Italia.
Le biblioteche di ente locale
Per quanto concerne le biblioteche appartenenti agli enti locali, oltre al “Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali”, D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, fondamentale risulta l’apporto fornito dalla nutrita legislazione regionale accessibile alla pagina Legislazione regionale, alla quale si rinvia.
Legislazione di tutela
La copiosa legislazione approvata nel corso di quasi un secolo per il settore dei beni culturali ha ora il suo punto di riferimento nel Codice dei beni culturali e del paesaggio, D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”, così come modificato dal D.Lgs. 24 marzo 2006, n. 156, “Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in relazione ai beni culturali”, dal successivo D.Lgs. 26 marzo 2008, n. 62, “Ulteriori disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in relazione ai beni culturali”, nonché dalla L. 22 luglio 2014, n. 110 “Modifica al codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, in materia di professionisti dei beni culturali, e istituzione di elenchi nazionali dei suddetti professionisti”.
La professione di bibliotecario
Per quanto riguarda la professione, nel rimandare alla sezione Osservatorio lavoro e professione che raccoglie in modo organizzato e completo tutta la documentazione sull’argomento, si segnalano qui solo i recenti provvedimenti relativi alle professioni non organizzate:
Legislazione correlata
Sono quelle leggi che, pur non essendo direttamente riferite alle biblioteche, hanno per esse una significativa incidenza sul piano organizzativo e gestionale. Tra le più importanti si indicano:
Normative di carattere generale
Seppur non direttamente riconducibili al mondo delle biblioteche, assumono rilevanza per le loro ricadute sulle attività ordinarie di questi istituti anche le seguenti leggi:
L. 22 maggio 2017, n. 81 “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato”.
Normativa su biblioteche e COVID-19
Per i provvedimenti emanati dal mese di marzo 2020 in avanti che hanno riguardato la chiusura di molti luoghi pubblici, tra cui anche le biblioteche, si rimanda alla pagina Covid-19: dove informarsi.