1933-2020
La felicità della libertà di espressione (omaggio a Rodari e a Sepùlveda)
L’Associazione italiana biblioteche promuove, da domenica 10 a sabato 17 maggio 2020, la seconda edizione di Libri salvati, rassegna annuale di letture pubbliche da libri bruciati dai nazisti nei roghi di Berlino e altre città della Germania il 10 maggio 1933.
Chiediamo alle biblioteche, alle scuole, a tutti gli istituti culturali di offrire anche quest’anno una piccola testimonianza, ad esempio registrando e pubblicando sui loro siti o sui loro canali social letture di brevi citazioni da uno a scelta dei libri che furono vittime di quegli incendi.
L’elenco degli autori dei libri bruciati è riportato nella pagina di Wikipedia dedicata a quella vicenda.
Ai libri bruciati nel 1933 vi chiediamo inoltre di aggiungere un breve brano a scelta dalle opere di altri due autori: Gianni Rodari e Luis Sepúlveda.
L’Assemblea generale degli Associati AIB aveva programmato di dedicare l’edizione 2020 di questa rassegna a Gianni Rodari nel centenario della nascita e di intitolarla La felicità della libertà di espressione proprio in omaggio al grande maestro che, come scrisse Italo Calvino, “sapeva sbizzarrire la sua fantasia con la più felice leggerezza”, le cui opere negli anni Cinquanta venivano bruciate negli oratori. Poi, il 16 aprile 2020, è morto per COVID-19 Luis Sepúlveda, l’autore cileno che ci ha narrato e fatto amare le storie della foresta amazzonica e ci ha insegnato a volare per mezzo di un gatto e una gabbianella, l’intellettuale che fu amico di Salvador Allende che fu torturato, imprigionato e costretto all’esilio dal regime di Pinochet. Ci sembra doveroso rendere omaggio anche alla sua figura di intellettuale e militante per la libertà e per l’ambiente.
Vi chiediamo di compilare questo modulo con pochi elementi: nome della biblioteca o dell’Istituto, breve descrizione dell’iniziativa, link alla registrazione (o alle registrazioni, se ve ne sono più d’una); nome e qualifica di chi ha compilato il modulo.
È giusto evocare felicità e leggerezza in una fase così drammatica della nostra storia, con tante vite spazzate via senza neppure ricevere il conforto di un abbraccio dei propri cari e nel pieno di una crisi economica dalle prospettive incerte che pesa sul presente e sul futuro delle comunità?
Noi crediamo di sì, crediamo che per questo ci sono le biblioteche: per coltivare la memoria, la libertà di pensiero e di espressione, il confronto delle idee e delle culture, il valore della lettura, della scrittura, della conoscenza e dell’immaginazione grazie a cui anche l’esperienza del più cupo dolore può trasformarsi in elaborazione creativa, nuova consapevolezza del proprio essere nel mondo e, forse, ritrovato desiderio di condividere e riprendere il cammino.
«E nel buio sorrido alla vita, quasi fossi a conoscenza di un qualche segreto incanto in grado di sbugiardare ogni cosa triste e malvagia e volgerla in splendore e felicità»[1].
[1] Rosa LUXEMBURG, Lettera dal carcere femminile di Breslavia a Sonja Liebknecht, 1917. Pubblicata per la prima volta da Karl Kraus su “Die Fackel” nel luglio 1920. Ripubblicata con il titolo Un po’ di compassione. Con testi di Karl Kraus, un’ignota lettrice della Fackel, Franz Kafka, Elias Canetti, Joseph Roth. Milano, Adelphi, 2007.