Repertorio degli OPAC e MAI

Al 31 dicembre 2003 gli OPAC italiani presenti nel database del MAI sono giunti a 649 unità, 48 in più rispetto al 2002.
L’incremento medio registrato nel corso del 2003 nella crescita degli OPAC italiani è stato dell’8% con delle variazioni – anche non indifferenti – rispetto alle tipologie di biblioteca coinvolte come evidenziato in tabella n. 1.
Vi è stato anche un aumento delle connessioni degli OPAC al metamotore Azalai che, alla fine del 2003, sono salite a 205, consentendo l’interrogazione di ben 39 OPAC in più rispetto al 2002.

Gli OPAC SBN sono 31.

Tabella 1. Crescita degli OPAC e delle connessioni al MAI nel corso del 2003

Totale OPAC italiani presenti in banca dati 601 649 + 48 8%
Totale OPAC connessi 166 205 + 39 23%

Tabella 2. Crescita degli OPAC nel corso del 2003 per tipologia di biblioteche

     Tipologia       biblioteche 
OPAC 2002
OPAC 2003
Incremento numerico
Incremento in %
Pubbliche 243 271 + 28 11.5%
Statali 26 30 + 4 15%
Ecclesiastiche 48 53 + 5 10%
Scolastiche 44 53 + 9 20%
di Università 199 203 + 4 2%
di Ricerca 93 95 + 2 2%
altre biblioteche 98 116 + 18 18%

Nota alla tabella 2.: i 649 OPAC non sono la somma degli OPAC totali di ciascuna tipologia, in quanto ciacun OPAC può appartenere a più categorie, in quanto varie possono essere le biblioteche che afferiscono ad un OPAC collettivo. Anche un OPAC singolo può appartenere a più categorie, per esempio un OPAC di una biblioteca ecclesiasticha di università. Per tale ragione non ha senso stilare le percentuali per ciascuna categoria.

Emerge chiaramente che l’incremento maggiore nella nascita di nuovi OPAC si è registrato nel settore delle biblioteche scolastiche che, seppur in numero esiguo (53 OPAC), stanno aumentando la loro presenza sul Web, ma sopratutto si stanno organizzando in cataloghi collettivi. I nove OPAC scolastici nati nel corso del 2003 sono prevalentemente situati nel Veneto, dove da tempo esiste un’intensa attività su questo fronte anche grazie alla presenza del Gruppo dei bibliotecari scolastici in seno all’AIB Sezione Veneto.
Costante l’aumento degli OPAC di biblioteche pubbliche che registrano un incremento dell’11.5%.
Assai scarso, ma per ovvie ragioni, l’incremento degli OPAC di biblioteche di università e di quelle degli enti di ricerca. va considerato che le università e gli enti di ricerca hanno ormai OPAC stabilizzati da anni e che sono stati i primi cataloghi a comparire sulla scena.

Da una lettura trasversale per livello geografico degli OPAC, abbiamo la seguente tabella suddivisa nelle cinque categorie relative alla copertura geografica dell’OPAC.

Tabella 3. Presenza degli OPAC (a sinistra) e delle connessioni (a destra) per livello geografico degli OPAC

OPAC nazionali/multiregionali 24 – 7
OPAC regionali 45 – 31
OPAC provinciali 77 – 41
OPAC comunali 490 – 126
OPAC extra-nazionali 13 – 1

Il dato che appare subito evidente è quello relativo alla massiccia presenza di OPAC di livello comunale, ciò a scapito delle aggregazioni di OPAC collettivi in sistemi/servizio.

Attualmente sono registrate 205 connessioni OPAC. L’incremento delle connessioni, pari al 23%, ha riguardato alcune famiglie di OPAC già note all’Azalai, ma anche alcune connessioni per nuove applicazioni OPAC tra cui la versione di ALEPH: Automated Library Expandable Program (Israel) (compresa la versione 14.1 di ALEPH 500).
Altre famiglie sono: BiblioWin online (Italy)(versione 4.0); alcune applicazioni OPAC realizzate su DBMS BasisPlus (tk-tcl+Sibylla (Italy), modulo WebServer di BasisPlus), tra cui Librinlinea; Unibiblio (Italy) (due versioni); WebIF (Italy); WWWISIS (Brazil) in ISIS software family, con applicativi d’interfaccia(Italy); YNIS/WAIS (Italy)(versione di Beppe Romano; Zetesis (Italy) (versioni 3.20 e 4.3); alcuni gateways Web VTLS Web Gateway(USA), SFgate WWW Gateway for freeWAIS-sf (Germany), Minisis G.02 Web Interface (Canada), ecc.); EasyWeb(Italy) su DBMS ISIS; FileMaker Pro (USA and other countries; alcune applicazioni realizzate con HighWay; ISIS-GAS; Lasso(USA); alcune applicazioni su server Microsoft realizzate con DBMS Microsoft Office Access; MultiWeb; OCAP; Sebina OPAC (Italy); Sirtex – Sistema Integrado de Recuperación Textual (Spain.
Sono state configurate in Azalai tre nuove famiglie e precisamente: OPAC CASPUR / CASPUR. Automazione biblioteche (Roma); Libero Library Management System (Australia); e JOPAC2(Sourceforge) un software OpenSource.
L’unico OPAC SBN-Finsiel è temporaneamente disconnesso.

Se andiamo a vedere la situazione nelle singole Regioni, come rappresentata in Tabella 4, vediamo subito come permangano tuttora due regioni completamente prive di connessione alla metaricerca: Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige.
Da una lettura più attenta notiamo che l’incremento degli OPAC si è registrato in regioni come la Sicilia, la Campania, la Toscana, in Veneto a seguito dell’ingresso di numerosi OPAC scolastici, e in Lombardia.

Tabella 4. Numero degli OPAC presenti per ciascuna Regione e relative connessioni alla metaricerca

Numero degli OPAC e Connessioni al MAI suddivisi per regioni ANNO 2003
totale connessioni OPAC 205
totale OPAC 649
piemonte 21 – 8
valle d’aosta 2 – 0
lombardia 77 – 35
trentino-alto adige 13 – 0
veneto 44 – 17
friuli venezia giulia 28 – 13
liguria 11 – 4
emilia romagna 36 – 21
toscana 182 – 31
umbria 9 – 3
marche 12 – 7
lazio 88 – 36
abruzzo 5 – 3
molise 6 – 2
campania 26 – 10
puglia 21 – 12
basilicata 3 – 2
calabria 8 – 4
sicilia 28 – 11
sardegna 6 – 3
tutte le regioni 10 – 1

Sul fronte degli OPAC specializzati, cinque sono i progetti sviluppati e funzionanti, di cui gli ultimi tre nati nel corso del 2003:

  • MAIA, specializzato per l’architettura con 58 OPAC connessi
  • MAL, specializzato per le pubbliche lombarde con 10 OPAC connessi
  • Aerospaziale, con 6 OPAC connessi,
  • Biologia, con 49 OPAC connessi,
  • Slavistica, con 17 OPAC connessi

Anche per il 2003 le statistiche di accesso al MAI hanno messo in evidenza il notevole utilizzo degli strumenti offerti da parte di utenti finali e bibliotecari, confermando il ruolo di grande popolarità che il MAI si è guadagnato dal 1999 ad oggi. Le chiamate totali dalle tre interfacce sono state assai elevate, rggiungendo 1.930.000 interrogazioni.
Le statistiche di accesso, disponibili dal 2002 dalla home page di OPAC italiani, sottolineano l’importanza strategica dei servizi che il MAI mette a disposizione dell’utenza che afferisce al sito dell’AIB.
Gli accessi mensili alle tre Metainterfacce hanno raggiunto nel 2003 una media mensile di 160.833 chiamate, oltre 20.000 in più rispetto al 2002.
Se si esclude il mese di agosto, con “sole” 78.000 chiamate, la “mediana” si attesta attorno alle 165.000 chiamate, con punte assai elevate nei mesi di novembre e dicembre fino ad arrivare a 213.000 chiamate mensili.
La media supera i 5.000 accessi giornalieri, dato attestato anche a livello di “moda”.
Dalle statistiche è evidente che l’interfaccia più amata, non è tanto quella “selettiva”, strumento creato con mentalità da bibliotecari per i bibliotecari, ma la “globale”, la quale consente di interrogare in modo veloce e non raffinato, tutti gli OPAC connessi. Il 67% degli accessi infatti parte dalla “ricerca globale”, il 15.5% dalla “ricerca per regione” e solo il 17.5% delle interrogazioni provengono dalla “ricerca selettiva” la quale offrirebbe maggiori possibilità di selezionare gli OPAC a vantaggio del risultato finale.
Da una lettura più accurata dei dati statistici ci accorgiamo inoltre che gli accessi totali nel corso del 2003 suddivisi per strumento sono stati:<p<>

  • per la globale 1.295.000, con una media mensile di 108.000 chiamate che gravano così su “tutti” gli OPAC connessi (i 205 allo stato attuale);
  • per la regionale 297.000, con una media mensile di 24.700 chiamate;
  • per la selettiva 338.000, con una media mensile di 28.000 chiamate.

Dai dati si evince chiaramente una netta prevalenza, anche in termini di incremento di interrogazioni rispetto all’anno precedente, nella preferenza dell’interfaccia “globale” che ha registrato un aumento delle utilizzazioni per la ricerca del + 5%, a scapito delle altre due che invece hanno registrato un decremento rispettivamente di – 1.5 per la regionale e – 3.5 per la selettiva. Questo ci fa capire che tutte le chiamate in più (rispetto al 2002) si sono dirottate sulla globale, non solo, ma anche un 5% di chiamate che prima venivano condotte sulla selettiva e regionale sono state abbandonate per la globale.
Naturalmente questi dati ci devono far riflettere non poco. Da quanto si è potuto appurare da indagini informali, sembra che la ragione di tale massiccio utilizzo dell’interfaccia globale – strumento rivolto per lo più ad un’utenza finale, ma utilizzato in particolar modo da parte dei bibliotecari – non sia tanto legato a necessità di reperimento del dato catalogragico a fini di una ricerca del documento, ma piuttosto ai fini di una “catalogazione derivata” che consente ai bibliotecari di utilizzare i record delle descrizioni bibliografiche prodotte da altri cataloghi.

Liste di periodici e di CD-ROM

Nel Repertorio delle liste alfabetiche disponibili via Internet di periodici posseduti da biblioteche italiane (OPAC2) sono raccolte, alla data del 31 dicembre 2003, 159 liste alfabetiche di periodici messe a disposizione via web da 141 biblioteche italiane.
Nel 2002 le liste erano 177 e le biblioetche coinvolte 158.
Nel 2003 la nuova curatrice di questa pagina è Claudia Cardinali.
Fino a 1999-02-07 il presente repertorio comprendeva anche liste di fascicoli doppi, poi eliminate integrandole nell’apposito repertorio di Scambi e doni tra biblioteche curato da Fabio Valenziano per la Virtual library del CILEA.

Dal 2002 non è più presente sul sito di OPAC italiani la sezione che raccoglieva le liste, disponibili via Internet, di risorse elettroniche su CD-ROM ad accesso locale possedute da biblioteche italiane (OPAC3) in quanto ferma e non più aggiornata alla data del 21 marzo 2001 con 72.

Questo genere di strumenti (liste), che non si configurano come veri e propri cataloghi interrogabili, sta registrando da qualche anno un decremento crescente, con nascite zero e numerose cessazioni.
Per le liste di periodici infatti il decremento è drammatico, pari, nel corso del 2003, all’11% di cancellazioni, probabilmente a favore di nuovi OPAC, strumenti organizzativamente più strutturati e forniti di software per il recupero dell’informazione.

Rapporto a cura di Antonella De Robbio