Gli OPAC italiani presenti nel database del MAI al 31 dicembre 2011 sono 1487. A fine 2010 si registravano 1395 OPAC totali.
La crescita netta è stata di 92 nuove unità OPAC, con un aumento pari al 6,2 %. La crescita degli OPAC registra un calo rispetto ai due anni precedenti (+ 18,5 % nel 2009 e + 10,6 % nel 2010): dopo l’incremento record del 2009 la situazione nazionale si è stabilizzata e sono stati osservati numerosi accorpamenti.
Le interfacce OPAC connesse sono 425, di cui 408 di tipo web, con un incremento del numero di connessioni dell’8 % (68 nuove unità rispetto al 2010, con una perdita però di 34 OPAC). Gli aggiornamenti di connessioni esistenti sono stati 54: questa attività spesso equivale al lavoro necessario per una nuova connessione.

Per quanto riguarda la copertura geografica, la maggioranza degli OPAC resta di tipo “comunale”, mentre i nazionali si attestano sui 59 totali.


Tabella 1. Crescita degli OPAC e delle connessioni al MAI nel corso del 2011

Totale OPAC italiani presenti in banca dati (2010) 1395 (2011) 1487 + 92 6.2%
Totale OPAC connessi (2010) 391 (2011) 425 + 34 8.0%

Le attività di gestione, cura e manutenzione dei dati relativi agli OPAC sono state compiute dai redattori.

Il lavoro della redazione si è concentrato sull’aggiornamento di metadati già acquisiti relativi ai cataloghi italiani, andando a modificare i dati a repertorio per un processo di miglioramento dell’informazione che punta sempre ad innalzare gli standard qualitativi del database.


Tabella 2. OPAC suddivisi per tipo di copertura geografica [tra parentesi le interfacce connesse al motore]

N. totale degli OPAC 1487 (425)
OPAC nazionali/multiregionali 59 (26)
OPAC regionali 100 (62)
OPAC provinciali 124 (72)
OPAC comunali 1190 (262)
OPAC extra nazionali 14 (3)

Tabella 3. OPAC suddivisi per tipologia di biblioteca (Un OPAC può essere misto e quindi essere etichettato in più categorie)

N. totale degli OPAC 1487
(attenzione: non è la somma degli OPAC di ciascuna categoria in quanto un OPAC può contenere biblioeche di differenti tipologie
Biblioteche pubbliche 462
Biblioteche di università 270
Biblioteche di enti di ricerca 241
Biblioteche scolastiche 189
Biblioteche ecclesiastiche 153
Biblioteche statali 80
Altre biblioteche 543

I cataloghi di altre biblioteche hanno segnato il maggior incremento (+41), confermando il trend degli ultimi anni; Seguono i cataloghi di università (+19) e scolastici (+18); un incremento minore è invece registrato dai cataloghi di biblioteche ecclesiastiche (+11), di enti di ricerca (+10), di biblioteche pubbliche (+8) e statali (+6).Oltre al MetaOPAC MAI vengono mantenuti 13 MetaOPAC specializzati.
L’insieme delle connessioni che si riferiscono ai progetti MetaOPAC speciali ammonta a 417, a fronte dei 408 dell’anno precedente.
I tredici progetti MetaOPAC specializzati sono attualmente aperti e disponibili nell’WEB, risiedono su server CILEA e utilizzano il motore Azalai.
Poichè gli OPAC cambiano software, versione del software oppure configurazione, le connessioni a questi OPAC mutati richiedono di essere allineate a questi cambiamenti, con opera di manutenzione del MetaOPAC speciale ad opera del CILEA. Dal 2010 la manutenzione delle connessioni specializzate è curata dal CILEA solo se remunerata, mentre i MetaOPAC senza manutenzione, in ogni caso, possono restare aperti anche se non finanziati. Le metaricerche senza manutenzione, a seconda dell’evoluzione degli OPAC connessi, con il passare del tempo possono fornire un servizio inferiore al 100 %: il titolare del MetaOPAC specializzato può disconoscere il servizio, e richiedere al CILEA la chiusura del servizio stesso.

Tabella 4. Progetti MetaOPAC speciali (tra parentesi il numero degli OPAC connessi per ciascuno dei Meta specializzati) :

 

  • MAIA, specializzato architettura (64)
  • MAL, specializzato pubbliche lombarde (17)
  • Aerospaziale (11)
  • Biologia (88)
  • Slavistica (34)
  • Consigli regionali (17)
  • Giurisprudenza “La Sapienza” (10)
  • MAISBPA, pubblica amministrazione (17)
  • MetaOPAC Scolastico (65)
  • MetaOPAC per NILDE (46)
  • Tecnostoria (9)
  • MetaOPAC per Comune di Milano (15)
  • MetaOPAC Club Alpino Italiano (24)

    Con la connessione di nuovi OPAC si amplia anche il raggio di software utilizzati. Gli OPAC utilizzano infatti applicazioni software diverse a seconda delle esigenze particolari.
    Nel 2011 sono state connesse numerose installazioni di OPAC Aleph500 di Università (Calabria, Padova, Palermo, Parthenope, Siena, Tor Vergata…) e di altra tipologia (IRIS, ENEA, Kubikat…). Il panorama di software interrogati si è ampliato con l’aggiunta di nuove realtà di grande interesse come Voyager, Vufind e B-Evolution.
    Le applicazioni software attualmente riconosciute dal MAI sono:

    Il servizio di Gateway Cilea HTTP-Z39.50 (supporto al servizio di metaricerca MAI) prevede attualmente l’interrogazione di una trentina di OPAC Z39.50 avvalendosi della navigazione verso l’OPAC WEB a partire dall’url stabile del documento.
    Fra gli OPAC connessi via Z39.50 si segnala l’OPAC dell’Università di Padova, che è stato possibile connettere nel corso del 2011.


    Il totale degli accessi registrati nell’anno 2011 ammonta a 1.622.000, con un leggero decremento rispetto al 2010, in cui si erano registrati 1.828.000 accessi.
    Il numero di richieste giornaliere è quindi pari a circa 4500 interrogazioni, concentrate per lo più in un orario compreso tra le 11 e le 13 e tra le 15 e le 18.

    Per il numero degli OPAC presenti per ciascuna Regione e relative connessioni alla metaricerca e per tutte le altre tipologie di statistiche relative agli accessi 2011 dalle tre differenti meta interfacce, vedere la pagina delle Statistiche 2011.

    Anche per quest’anno la maggioranza delle ricerche avviene in modalità “globale”, che caratterizza l’80% degli accessi.
    Dato l’ingente carico di richieste inviato dal MAI ai server OPAC, ancora nel corso del 2006 il servizio MAI era stato notificato al servizio sicurezza di GARR-CERT (Rete dell’Università e della Ricerca Scientifica Italiana), che gestisce gli incidenti di sicurezza informatici.
    La segnalazione riconosce l’agente Java Azalai come proveniente dal servizio autorizzato MAI, in modo che l’agente stesso sia riconosciuto più facilmente da parte dei CED degli OPAC italiani, piuttosto che filtrato come disturbo.

    Nel corso del 2007 si era sviluppata una funzionalità nuova di tipo statistico, basata sulle mappe regionali.
    E’ stata prodotta, nel corso del 2011, l’edizione aggiornata delle mappe statistiche.
    Per ogni regione italiana è presente una mappa con i territori dei comuni: spostando l’indicatore del mouse sulle aree di pertinenza comunale compare un testo con il numero degli OPAC presenti in quel comune e il nome del comune.
    Le mappe degli OPAC italiani sono frutto di un’elaborazione statistica realizzata con SAS software (versione 8.2, moduli SAS/BASE e SAS/GRAPH). Nelle mappe regionali l’elaborazione SAS disegna e colora diversamente le aree comunali, utilizzando una scala che prevede la partizione dei dati in otto classi. Con i vari diagrammi di consuntivo presentati, i dati prodotti sono raffrontati a livello nazionale.
    I dati elaborati provengono dalla banca dati MAI OPAC italiani: esportati il giorno 2011-05-17 a cura di Paola Rossi, rappresentano il 99 % del Repertorio OPAC Italiani. L’estrazione prevede che, quando in un comune sono situate una o più biblioteche cooperanti ad un OPAC, per quel comune venga conteggiata una unità in più.
    I servizi OPAC risultano presenti nel 51,5 % dei comuni.

    Liste di periodici e di CD-ROM

    Nel Repertorio delle liste alfabetiche disponibili via Internet di periodici posseduti da biblioteche italiane (OPAC2) sono raccolte, alla data del 20 ottobre 2009, le liste alfabetiche – attualmente 127 di periodici messe a disposizione via web dalle biblioteche italiane (attualmente 118) ma che non si configurano come veri e propri cataloghi interrogabili.
    Dato immutato ormai da anni, eloquente nella sua staticità.
    Fino a 1999-02-07 il repertorio comprendeva anche liste di fascicoli doppi, poi eliminate integrandole nell’apposito repertorio di Scambi e doni tra biblioteche curato da Fabio Valenziano per la Virtual library del CILEA.

    Dal 2002 non è più presente sul sito di OPAC italiani la sezione che raccoglieva le liste, disponibili via Internet, di risorse elettroniche su CD-ROM ad accesso locale possedute da biblioteche italiane (OPAC3), in quanto ferma e non più aggiornata alla data del 21 marzo 2001 con 72 risorse.

    Questo genere di strumenti (liste), che non si configurano come veri e propri cataloghi interrogabili, sta registrando da qualche anno un decremento crescente, con nascite zero e numerose cessazioni.

    Evoluzione degli OPAC

    Negli ultimi anni si assiste ad un continuo cambiamento degli OPAC, legato principalmente alla presenza di materiale digitale (e-journals, e-books, versioni digitalizzate di materiale cartaceo), all’arricchimento dei cataloghi tradizionali con funzioni vicine al mondo dei social network o integrati con servizi offerti da siti commerciali (es. librerie online), all’utilizzo di software nati non per la gestione di OPAC ma adottati per la realizzazione di cataloghi.
    Il tradizionale binomio documento – collocazione viene superato dal concetto di documento digitale – accesso, creando difficoltà nella gestione del MAI, nato espressamente per cercare materiale fisico, caratterizzato dalla presenza in una o più biblioteche del territorio italiano.

    In più occasioni si è tentato di stabilire delle linee guida per l’inserimento degli OPAC nel repertorio, ma il panorama in continua evoluzione e la mancanza di identificazioni certe dei nuovi oggetti digitali hanno finora impedito di trovare una soluzione definitiva condivisibile.
    Si è stabilito che il MAI, nato per gli OPAC, rimarrà tale e potranno essere prese in considerazione piccole modifiche non sostanziali che permettano di interrogare con più facilità i documenti digitali eventualmente presenti nei cataloghi (es. flag materiale digitale).
    Sono inoltre stati scelti alcuni criteri per l’inserimento dei nuovi OPAC nel MAI:

    • OPAC che hanno al loro interno documenti digitali o digitalizzati;
    • Cataloghi di materiale digitale, purchè si tratti di tipologie equivalenti a medesimi formati cartacei tradizionalmente conservati dalle biblioteche;
    • Cataloghi di e-journals o di e-books, purchè siano presenti dati di consistenza e sia indicata la rete in cui è disponibile l’accesso.

    La stabilizzazione dei nuovi cataloghi permetterà di individuare precise linee guida per la loro inclusione.Il progetto di Repertorio degli OPAC italiani è un lavoro unico e interessante ma estremamente oneroso in termini di aggiornamento e cura. Il livello di conoscenza e utilizzo da parte della comunità bibliotecaria è limitato rispetto all’impegno della redazione: attualmente la forma repertoriale sta assumendo interesse minore rispetto ad altre forme di gestione delle informazioni.
    Considerando il forte interesse che invece continua ad essere manifestato per la metaricerca, si potrebbero rivedere forma e obiettivi del Repertorio valutando come meglio trattarlo e valorizzarlo.

    Infine è significativo il numero crescente di OPAC dotati di un’uscita OAI-PMH: l’analisi delle possibilità offerte dall’interrogazione attraverso questo protocollo potrebbe comportare una significativa evoluzione nella metaricerca MAI; associata alla metaricerca via Z39.50, questa tipologia di interrogazione potrebbe superare i limiti della metaricerca web contribuendo a migliorare il servizio e a renderlo maggiormente rispondente ai tempi.
    Sarebbe interessante svolgere un’analisi di fattibilità di nuove soluzioni nell’ambito di un tirocinio o di una tesi.

    MAI e UTF-8

    I termini di ricerca immessi dall’utente sulle maschere MAI e le risposte presentate a video seguono il charset ISO-8859-1. Questa codifica non permette di presentare correttamente tutti i materiali presenti nei cataloghi interrogati dal MAI, che contengono documenti scritti in tutte le lingue. Una codifica più evoluta, che permette di rappresentare più alfabeti, è UTF-8.
    Attualmente MAI sta sperimentando soluzioni che permettano di lanciare ricerche in UTF-8 e/o di restituire risultati con la medesima codifica.
    I cataloghi italiani hanno configurazioni diverse, alcuni seguono la codifica ISO, altri UTF. I materiali catalogati nelle lingue native, secondo UTF-8, e non traslitterati, possono essere ricercati solo attraverso UTF-8, e risultano al momento non recuperabili attraverso MAI. L’impiego di UTF-8 si prospetta come una soluzione interessante in linea con la tendenza evolutiva degli OPAC.

    Convenzione AIB – CILEA

    Nel corso del 2008 è stata stipulata una convenzione tra AIB e CILEA, un accordo che riguarda anche il servizio MAI, e che indica i ruoli e attività svolti rispettivamente da AIB e Cilea per la sua gestione.
    Dall’anno 2008 il Cilea non riceve più finanziamenti né sponsorizzazioni per il MAI, e si assume il carico dei costi della gestione del MAI (server, personale, ecc).
    Per far fronte almeno in parte a questi costi il Cilea vende i nuovi metaOPAC specializzati, di rapida realizzazione e a basso costo.

    Rapporto a cura di Antonella De Robbio