Gli OPAC italiani presenti nel database del MAI al 31 dicembre 2012 sono 1524. A fine 2011 si registravano 1487 OPAC totali.
La crescita netta è stata di soli 37 nuovi cataloghi OPAC, con un aumento di appena l’2,5 %. La crescita degli OPAC registra quindi un calo rispetto agli anni precedenti (+ 18,5 % nel 2009 e + 10,6 % nel 2010, + 6.2 % nel 2011): probabilmente gli OPAC come strumento principe sta subendo una battuta d’arresto. Da una parte le biblioteche e i sistemi bibliotecari si sono dotati ormai da tempo di cataloghi automatizzati con funzionalità OPAC per la ricerca utente, e a volte biblioteche e sistemi riorganizzano i propri cataloghi accorpandoli insieme, il che comporta un calo del numero totale. Dall’altra forse stanno prendendo piede strumenti più innovativi con funzionalità orientate più specificamente alle risorse digitali, sempre più diffuse.
Le interfacce OPAC connesse sono 420, di cui 401 di tipo web. Il numero totale di connessioni, 420, vede un calo rispetto al 2011, 425, anche se di poche unità. Questo calo dipende dalla somma tra le connessioni aperte e quelle chiuse, che nel 2012 sono state per il primo anno predominanti.
Sono entrati in MAI per la prima volta nel 2012 circa trenta OPAC.
Delle connessioni chiuse, alcuni sono progetti chiusi (scolastico nazionale, l’emiliano GOT per l’Evidence Based Medicine, ecc), mentre i vari altri OPAC chiusi erano iniziative locali prototipali poi abbandonate, spesso cataloghi fermi da tempo. Di questi dati non sono state recuperate notizie.
Inoltre circa dieci OPAC sono sono stati chiusi perchè accorpati, ovvero sono confluiti in altri OPAC collettivi, o già connessi oppure non compatibili. Mentre i primi costituiscono una crescita per la metaricerca, anche se non nel numero di connessioni, nel secondo caso i documenti non sono più recuperati dalla metaricerca. Gli accorpamenti di cataloghi esprimono la tendenza delle biblioteche a migliorare la propria mutua relazione.
Una quindicina di cataloghi, invece, a parità di reti bibliotecarie collaboranti, hanno cambiato del tutto sistema, rientrando successivamente in MAI, mentre una decina di altri OPAC è restata fuori dal MAI per l’OPAC nuovo incompatibile.
Sono state aggiornate circa una trentina di connessioni per modifiche di configurazione.

Per quanto riguarda la copertura geografica, la maggioranza degli OPAC, 1215, resta di tipo “comunale”, mentre i nazionali sono 68 in totale, i regionali 98, i provinciali 129.


Tabella 1. Crescita degli OPAC e delle connessioni al MAI nel corso del 2012

Totale OPAC italiani presenti in banca dati (2011) 1487 (2012) 1524 + 37 2.5%
Totale OPAC connessi (2011) 425 (2012) 420 – 5 -1.2%

Le attività di gestione, cura e manutenzione dei dati relativi agli OPAC sono state compiute dai redattori.

Il lavoro della redazione si è concentrato sull’aggiornamento di metadati già acquisiti relativi ai cataloghi italiani, andando a modificare i dati a repertorio per un processo di miglioramento dell’informazione che punta sempre ad innalzare gli standard qualitativi del database.


Tabella 2. OPAC suddivisi per tipo di copertura geografica [tra parentesi le interfacce connesse al motore]

N. totale degli OPAC (connessi alla metainterfaccia) 1524 (420)
OPAC nazionali/multiregionali 68 (30)
OPAC regionali 98 (61)
OPAC provinciali 129 (74)
OPAC comunali 1215 (252)
OPAC extra nazionali 14 (3)

Tabella 3. OPAC suddivisi per tipologia di biblioteca (Un OPAC può essere misto e quindi essere etichettato in più categorie)

N. totale degli OPAC 1524
(attenzione: non è la somma degli OPAC di ciascuna categoria in quanto un OPAC può contenere biblioteche di differenti tipologie
Biblioteche pubbliche 465
Biblioteche di università 280
Biblioteche di enti di ricerca 247
Biblioteche scolastiche 194
Biblioteche ecclesiastiche 164
Biblioteche statali 80
Altre biblioteche 564

Oltre al MetaOPAC MAI sono presenti in linea 14 MetaOPAC specializzati. Uno in più rispetto al 2011. Il neonato è il MetaOPAC di Biblioteconomia, messo a punto a dicembre 2012 con 23 OPAC di settore LIS.
L’insieme delle connessioni che si riferiscono ai progetti MetaOPAC speciali ammonta a 440, a fronte dei 417 dell’anno precedente.
I quattordici progetti MetaOPAC specializzati sono attualmente aperti e disponibili nel WEB, risiedono su server CINECA (fino al 31/12/2012 su server CILEA) e utilizzano il motore Azalai.
Poichè gli OPAC cambiano software, versione del software oppure configurazione, le connessioni agli OPAC mutati richiedono di essere allineate a questi cambiamenti, con opera di manutenzione del MetaOPAC speciale ad opera del CINECA. Dal 2010 la manutenzione delle connessioni specializzate è curata da CILEA (ora da CINECA) solo se remunerata, mentre i MetaOPAC senza manutenzione, in ogni caso, possono restare aperti anche se non finanziati. Le metaricerche senza manutenzione, a seconda dell’evoluzione degli OPAC connessi, con il passare del tempo possono fornire un servizio inferiore al 100 %: il titolare del MetaOPAC specializzato può disconoscere il servizio, e richiedere al CINECA la chiusura del servizio stesso.

Tabella 4. Progetti MetaOPAC speciali (tra parentesi il numero degli OPAC connessi per ciascuno dei Meta specializzati) :

 

  • MAIA, specializzato architettura (64)
  • MAL, specializzato pubbliche lombarde (16)
  • Aerospaziale (11)
  • Biologia (88)
  • Slavistica (34)
  • Consigli regionali (18)
  • Giurisprudenza “La Sapienza” (10)
  • MAISBPA, pubblica amministrazione (17)
  • MetaOPAC Scolastico (64)
  • MetaOPAC per NILDE (46)
  • Tecnostoria (9)
  • MetaOPAC per Comune di Milano (15)
  • MetaOPAC Club Alpino Italiano (25)
  • MetaOPAC Biblioteconomia (23)

Con la connessione di nuovi OPAC si amplia anche il raggio di software utilizzati. Gli OPAC utilizzano infatti applicazioni software diverse a seconda delle esigenze particolari.

Le applicazioni software attualmente riconosciute dal MAI sono:

Il servizio di Gateway Cilea HTTP-Z39.50 (supporto al servizio di metaricerca MAI) prevede attualmente l’interrogazione di una ventina di OPAC Z39.50 avvalendosi della navigazione verso l’OPAC WEB a partire dall’url stabile del documento.


Il totale degli accessi registrati nell’anno 2012 ammonta a 1.427.000, con un decremento rispetto al 2011 e rispetto al 2010 di oltre 400.000 accessi.
Il numero di richieste giornaliere è quindi pari a circa 3900, circa 600 accessi giornalieri in meno rispetto al 2011. Le interrogazioni sono concentrate per lo più in un orario compreso tra le 11 e le 13 e tra le 15 e le 18.

Per quanto riguarda le ricerche compiute, forniamo di seguito le percentuali di indicizzazione per i singoli campi [dati al 16 aprile 2013], a confronto con i dati del 2011 (al 26 aprile):

  • autore 97 % (era 97 %)
  • soggetto 72 % (era 73 %)
  • editore 70 % (era 67 %)
  • data di pubblicazione 60 % (era 58 %)
  • ISSN/ISBN 51 % (era 50 %)
  • collana 46 % (era 43 %)
  • cddDewey 45 % (era 45 %)
  • tutti i campi 68 % (era 69 %)

Per il numero degli OPAC presenti per ciascuna Regione e relative connessioni alla metaricerca e per tutte le altre tipologie di statistiche relative agli accessi 2012 dalle tre differenti meta interfacce, vedere la pagina delle Statistiche 2012.

Anche per quest’anno la maggioranza delle ricerche avviene in modalità “globale”, che caratterizza l’80% degli accessi.
Dato l’ingente carico di richieste inviato dal MAI ai server OPAC, ancora nel corso del 2006 il servizio MAI era stato notificato al servizio sicurezza di GARR-CERT (Rete dell’Università e della Ricerca Scientifica Italiana), che gestisce gli incidenti di sicurezza informatici.
La segnalazione riconosce l’agente Java Azalai come proveniente dal servizio autorizzato MAI, in modo che l’agente stesso sia riconosciuto più facilmente da parte dei CED degli OPAC italiani, piuttosto che filtrato come disturbo.

Nel corso del 2007 si era sviluppata una funzionalità nuova di tipo statistico, basata sulle mappe regionali.
E’ stata prodotta, nel corso del 2012, l’edizione aggiornata delle mappe statistiche.
Per ogni regione italiana è presente una mappa con i territori dei comuni: spostando l’indicatore del mouse sulle aree di pertinenza comunale compare un testo con il numero degli OPAC presenti in quel comune e il nome del comune.
Le mappe degli OPAC italiani sono frutto di un’elaborazione statistica realizzata con SAS software (versione 8.2, moduli SAS/BASE e SAS/GRAPH). Nelle mappe regionali l’elaborazione SAS disegna e colora diversamente le aree comunali, utilizzando una scala che prevede la partizione dei dati in otto classi. Con i vari diagrammi di consuntivo presentati, i dati prodotti sono raffrontati a livello nazionale.
I dati elaborati provengono dalla banca dati MAI OPAC italiani: esportati il giorno 2012-12-03 a cura di Paola Rossi, rappresentano il 99 % del Repertorio OPAC Italiani. L’estrazione prevede che, quando in un comune sono situate una o più biblioteche cooperanti ad un OPAC, per quel comune venga conteggiata una unità in più.
Le mappe rappresentano il 99 % degli OPAC a repertorio (sono gli OPAC a cui sono stati assegnati i comuni, sotto l’elenco degli OPAC senza comuni);
dove :
99 % e’ calcolato sugli OPAC italiani:
totale OPAC – OPAC extranazionali = 1521 – 12 = 1509
OPAC (italiani) senza comuni attribuiti: 16
OPAC (italiani) con comuni= 1509 – 16 = 1493
1493/1509 = 98.94 %
i servizi OPAC risultano presenti nel 52,51 % dei comuni.
[nel maggio 2011 il 51,52 % dei comuni, nel 2010 50,03%, nel 2009 aprile 47,4% dei comuni, nel 2008 era il 45,4%, nel 2007 era il 42,5% dei comuni].
dove:
totale comuni: 8101; comuni coperti: 4254
(4174 nel 2011, 4053 nel 2010, 3838 nel 2009, 3679 nel 2008, 3443 nel 2007)
4254/8101 = 52,51%
I comuni extranazionali (12 svizzeri) sono esclusi del tutto.
Il Veneto si conferma anche quest’anno la regione più “coperta dagli OPAC”, con l’83,3 % dei comuni coperti.
Rispetto al 2011 le regioni che sono cresciute sono, in numero di comuni coperti: Puglia (+29), Sardegna (+24), Veneto (+12), Piemonte (+6), in percentuale: Puglia (+24,8 %), Sardegna (+ 10,5 %), Basilicata (+3,7, +1 comune), Marche (+3,6% + 4 comuni), Campania ( + 3 %, + 4 comuni).
Il Lazio ha perso il 3,1 %, 5 comuni.

La tabella “dati” fornisce in linea i soli dati positivi:
Numero degli OPAC nei comuni italiani coperti (3 dicembre 2012)

CONSUNTIVI

REPERTORIO al 3 dicembre 2012

OPAC italiani senza comuni attribuiti:
| | Catalogo delle pubblicazioni periodiche delle biblioteche aderenti a ESSPER
| | Catalogo nazionale dei periodici delle scienze matematiche, fisiche, informatiche e tecnologiche
| | Catalogo italiano dei periodici (Archivio collettivo nazionale delle pubblicazioni periodiche: ACNP)
| | SBN (Servizio bibliotecario nazionale). Indice
| | MultiOpac
| | Censimento delle edizioni italiane del XVI secolo (EDIT16)
| | Consiglio nazionale delle ricerche (CNR). Portale periodici on-line
| | Comune di Venezia. Progetto Lettura agevolata. Catalogo unificato dei libri in formato alternativo
| | Biblioteca italiana telematica (Cibit)
| | Metaopac della biblioteca comunale di Palermo
| | Metaopac dell’Università di Perugia
| | MetaOPAC delle biblioteche liguri
| | Metacatalogo del Consorzio interistituzionale per progetti elettronici – bibliotecari, informativi, documentari (CIPE)
| | Catalogo bibliografico virtuale delle università lombarde (Azalai)
| | Catalogo virtuale toscano (MetaOPAC Regione Toscana)
| | Metaopac bibliografico della Regione Piemonte


Evoluzione degli OPAC

Negli ultimi anni si assiste ad un continuo cambiamento degli OPAC, legato principalmente alla presenza di materiale digitale (e-journals, e-books, versioni digitalizzate di materiale cartaceo), all’arricchimento dei cataloghi tradizionali con funzioni vicine al mondo dei social network o integrati con servizi offerti da siti commerciali (es. librerie online), all’utilizzo di software nati non per la gestione di OPAC ma adottati per la realizzazione di cataloghi.
Il tradizionale binomio documento – collocazione viene superato dal concetto di documento digitale – accesso, creando difficoltà nella gestione del MAI, nato espressamente per cercare materiale fisico, caratterizzato dalla presenza in una o più biblioteche del territorio italiano.

In più occasioni si è tentato di stabilire delle linee guida per l’inserimento degli OPAC nel repertorio, ma il panorama in continua evoluzione e la mancanza di identificazioni certe dei nuovi oggetti digitali hanno finora impedito di trovare una soluzione definitiva condivisibile.
Si è stabilito che il MAI, nato per gli OPAC, rimarrà tale e potranno essere prese in considerazione piccole modifiche non sostanziali che permettano di interrogare con più facilità i documenti digitali eventualmente presenti nei cataloghi (es. flag materiale digitale).
Sono inoltre stati scelti alcuni criteri per l’inserimento dei nuovi OPAC nel MAI:

  • OPAC che hanno al loro interno documenti digitali o digitalizzati;
  • Cataloghi di materiale digitale, purchè si tratti di tipologie equivalenti a medesimi formati cartacei tradizionalmente conservati dalle biblioteche;
  • Cataloghi di e-journals o di e-books, purchè siano presenti dati di consistenza e sia indicata la rete in cui è disponibile l’accesso.

La stabilizzazione dei nuovi cataloghi permetterà di individuare precise linee guida per la loro inclusione.Il progetto di Repertorio degli OPAC italiani è un lavoro unico e interessante ma estremamente oneroso in termini di aggiornamento e cura. Il livello di conoscenza e utilizzo da parte della comunità bibliotecaria è limitato rispetto all’impegno della redazione: attualmente la forma repertoriale sta assumendo interesse minore rispetto ad altre forme di gestione delle informazioni.
Considerando il forte interesse che invece continua ad essere manifestato per la metaricerca, si potrebbero rivedere forma e obiettivi del Repertorio valutando come meglio trattarlo e valorizzarlo.

Infine è significativo il numero crescente di OPAC dotati di un’uscita OAI-PMH: l’analisi delle possibilità offerte dall’interrogazione attraverso questo protocollo potrebbe comportare una significativa evoluzione nella metaricerca MAI; associata alla metaricerca via Z39.50, questa tipologia di interrogazione potrebbe superare i limiti della metaricerca web contribuendo a migliorare il servizio e a renderlo maggiormente rispondente ai tempi.
Sarebbe interessante svolgere un’analisi di fattibilità di nuove soluzioni nell’ambito di un tirocinio o di una tesi.


MAI e UTF-8

Fino al 5 dicembre 2012 i termini di ricerca immessi dall’utente sulle maschere MAI e le risposte presentate a video seguivano il charset ISO-8859-1. Questa codifica non permetteva di presentare correttamente tutti i materiali presenti nei cataloghi interrogati dal MAI, che contengono documenti scritti in tutte le lingue. Una codifica più evoluta, che permette di rappresentare più alfabeti, è appunto UTF-8.
Dopo una sperimentazione effettuata da Paola Rossi su soluzioni che permettessero di lanciare ricerche in UTF-8 e/o di restituire risultati con la medesima codifica, dal 6 dicembre 2012 il MAI ricerca selettiva e per regioni interroga gli OPAC da un form sotto charset UTF-8.
I cataloghi italiani hanno configurazioni diverse, alcuni seguono la codifica ISO, altri UTF. I materiali catalogati nelle lingue native, secondo UTF-8, e non traslitterati, possono essere ricercati solo attraverso UTF-8, e se fino al 5 dicembre non risultavano recuperabili attraverso MAI, ora è invece possibile recuperare documenti a partire da termini di ricerca con caratteri della lingua greca, giapponese, araba, ecc.
L’impiego di UTF-8 si è prospettato come una soluzione interessante in linea con la tendenza evolutiva degli OPAC.

Quasi tutti gli OPAC connessi sono in grado di rispondere all’intervallo [0-255] dei caratteri, ovvero [a:z] più le accentate ed alcuni altri caratteri usati in Europa molto diffusamente (la n spagnola, la c francese, la doppia s tedesca, ecc).
Non tutti gli OPAC, invece, sono in grado di rispondere a UTF-8 per i caratteri oltre [0:255].
La specifica scelta e implementata da Azalai in ricerca è la seguente:
Se nella ricerca posta dall’utente MAI c’è un carattere esterno a questo intervallo [0-255] (cioè è sufficiente un solo carattere), vengono interrogati solo gli OPAC che accettano UTF-8 [0,+).
Il 49% degli attuali OPAC connessi (207 su 424 connessi, 19 aprile 2013) risponde a UTF-8 [0,+).

La banca dati MAI è stata aggiornata, assegnando ad ogni OPAC connesso una delle seguenti 6 categorie:
OPAC 1: in input richiedono ISO [0-255], display ISO;
OPAC 2: in input richiedono [0-127], display UTF;
OPAC 3: in input richiedono UTF, display ISO;
OPAC 4: in input richiedono UTF, display UTF;
OPAC 5: in input richiedono [0-127], display ISO;
OPAC 6: in input richiedono ISO [0-255], display UTF.
Per ricerche MAI [0,255] gli OPAC 2 e 5 ricevono da Azalai ricerche con i caratteri [128,255] traslitterati su [0,127].

Gli OPACmaster che collaborano con MAI sono stati informati in merito a questa nuova funzionalità che costituisce un cambiamento importante. Gli OPACmaster che fanno evolvere i loro OPAC verso UTF-8 possono segnalare alla Redazione MAI la variazione.

Alcuni bibliotecari hanno realizzato sistemi di linking che interrogano MAI, in particolare MAI globale, utilità che inseriscono nei propri servizi bibliotecari a favore degli utenti. Si invitano i gestori che realizzano questi servizi a notificarne l’esistenza alla Redazione MAI e a implementarli tenendo conto delle istruzioni MAI.
Anche queste ricerche impostate per i servizi di linking vanno passate sotto UTF-8: si invitano i gestori ad utilizzare lo script appositamente pubblicato per i servizi di linking:
MAI5.script
che fornisce le medesime possibilità della ricerca globale.


Convenzione AIB – CILEA

Nel corso del 2008 è stata stipulata una convenzione tra AIB e CILEA, un accordo che riguarda anche il servizio MAI, e che indica i ruoli e attività svolti rispettivamente da AIB e Cilea per la sua gestione.
Dall’anno 2008 il Cilea non ha più ricevuto finanziamenti né sponsorizzazioni per il MAI, e si è assunto il carico dei costi della gestione del MAI (server, personale, ecc).
Per far fronte almeno in parte a questi costi il Cilea ha scelto di vendere i nuovi metaOPAC specializzati, di rapida realizzazione e a basso costo.

Dal 2013 il CILEA è stato assorbito dal CINECA; nel corso del 2013 sarà necessario aggiornare i termini della convenzione.


Liste di periodici e di CD-ROM

Nel Repertorio delle liste alfabetiche disponibili via Internet di periodici posseduti da biblioteche italiane (OPAC2) sono raccolte, alla data del 20 ottobre 2009, le liste alfabetiche – attualmente 127 di periodici messe a disposizione via web dalle biblioteche italiane o di aree limitrofe di lingua italiana (attualmente 118) ma che non si configurano come veri e propri cataloghi interrogabili.
Il dato, immutato ormai da anni, è eloquente nella sua staticità.
Fino al 7 febbraio 1999 il repertorio comprendeva anche liste di fascicoli doppi, poi eliminate integrandole nell’apposito repertorio di Scambi e doni tra biblioteche curato da Fabio Valenziano per la Virtual library del CILEA.

Dal 2002 non è più presente sul sito di OPAC italiani la sezione che raccoglieva le liste, disponibili via Internet, di risorse elettroniche su CD-ROM ad accesso locale possedute da biblioteche italiane (OPAC3), in quanto ferma e non più aggiornata alla data del 21 marzo 2001 con 72 risorse.

Questo genere di strumenti (liste), che non si configurano come veri e propri cataloghi interrogabili, sta registrando da qualche anno un decremento crescente, con nascite zero e numerose cessazioni.

Rapporto a cura di Antonella De Robbio