Per la nona edizione del Premio De Gregori (quarta del nuovo ciclo di cinque anni che è partito nel 2013, grazie alla rinnovata disponibilità di Francesco e Luigi De Gregori), i concorrenti che hanno consegnato i loro lavori entro la scadenza indicata dal bando, 30 settembre (che è stata prorogata dal 15 ottobre 2016) sono stati 17.
La Giuria, composta per l’anno 2016 da Simonetta Buttò, Anna Galluzzi e Alberto Petrucciani, ha esaminato le opere partecipanti subito dopo la scadenza del bando, verificando che i concorrenti e le opere presentate avessero i requisiti richiesti dal Premio (tra i quali in particolare l’età inferiore a 35 anni, la pertinenza della tematica trattata e l’estensione minima del testo).
I giudizi sulle opere partecipanti sono stati scambiati e discussi tramite contatti telematici e telefonici e il giorno 4 novembre la Giuria ha scelto l’opera vincitrice e a seguire contattato l’autrice.
Le opere inviate entro il termine del bando, tutte rispondenti ai requisiti richiesti, sono state le seguenti:
La Giuria esprime soddisfazione per il numero elevato di lavori presentati in questa edizione del Premio.
Dopo attente valutazioni, essa ha stabilito all’unanimità di attribuire il premio dell’edizione 2016 a Sara Dinotola per l’opera L’approval plan per lo sviluppo delle collezioni: esperienze e prospettive in campo internazionale e nazionale, con la seguente motivazione:
Il lavoro di Sara Dinotola deriva dalla ricerca di dottorato in Scienze documentarie, linguistiche e letterarie (Curriculum di Scienze librarie e documentarie) – XXIX ciclo, di prossima discussione presso l’Università La Sapienza di Roma, tutor il prof. Giovanni Di Domenico e il prof. Giovanni Solimine, e costituisce uno studio su un tema di grande interesse in area biblioteconomica e qui affrontato con un lavoro di ricerca molto esteso e con uno spessore di analisi altamente apprezzabile.
Il lavoro, che si presenta particolarmente ampio e rispetto al quale bisognerà dunque valutare insieme all’autrice quali parti valorizzare per la pubblicazione, si basa su uno studio comparato che ha preso in considerazione tre contesti geografici: innanzitutto la realtà anglo-americana (con maggiore attenzione agli Stati Uniti e al Regno Unito), la Germania, le cui tradizioni e pratiche biblioteconomiche, spesso ancora poco note nel nostro Paese, potrebbero rappresentare un interessante termine di paragone per l’Italia, e infine appunto l’Italia.
Il risultato è uno sguardo aperto, metodologicamente solido e ben documentato su un tema di grande interesse da cui possono derivare spunti e pratiche di lavoro per migliorare l’offerta documentaria delle biblioteche.
La Giuria desidera segnalare con particolare apprezzamento altre tre opere: il lavoro di Francesco Reale, Libri al fronte. Biblioteche “in prima linea” durante la Grande guerra, interessante per il tema trattato e anche per il particolare punto di vista con cui l’autore ha scelto di parlare della Grande guerra, quello di Alice Olivieri, La documentazione degli interventi di restauro sul patrimonio archivistico e librario: dall’analisi del presente allo sviluppo di un progetto per la sua gestione e archiviazione, uno studio originale e con un respiro nazionale su un tema spesso trascurato, e quello di Francesca Pontini, In margine. Cultura e scrittura nei postillati della Biblioteca Classense, un lavoro interessante e accurato che, pur riferendosi a un contesto specifico, sperimenta un metodo di lavoro e offre numerosi spunti.
La Giuria si augura quindi che anche i risultati delle ricerche che non hanno conseguito il Premio – come le tre ora citate e altre – possano trovare uno sbocco di pubblicazione, per esempio sulle riviste del settore.
Roma, 4 novembre 2016
La Giuria del Premio De Gregori 2016
Simonetta Buttò – Anna Galluzzi – Alberto Petrucciani
Alcune immagini del Premio 2016