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Conservare il Novecento (2000)

Conservare il Novecento: convegno nazionale, Salone internazionale dell’arte, del restauro e della conservazione dei beni culturali, Ferrara, 25-26 marzo 2000. Atti a cura di Maurizio Messina e Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2001. 194 p. ISBN 88-7812-069-3

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Negli ultimi anni di un secolo che finisce si respira un clima di bilanci. Tra le iniziative messe in programma dalla Commissione per i servizi bibliografici nazionali e la tutela dell’Associazione italiana biblioteche nel triennio 1997-1999, avremmo voluto realizzare un convegno sulla conservazione che non si sovrapponesse ad altre e non replicasse quanto già detto e sentito. “Conservare il Novecento” perciò è nato così, dal desiderio di affrontare qualcosa di diverso e urgente in un campo dove molto era stato già dibattuto e dalla percezione che allo scadere del secolo si era in qualche modo autorizzati ad affrontare finalmente una prima rosa di problemi che restavano insoluti nel campo della conservazione dei documenti contemporanei.
Il convegno è nato perciò ancor prima che come proposta strutturata, come una sorta di contenitore in cui poteva confluire una vasta serie di tematiche che, nel corso di questi ultimi decenni, è affiorata sempre più spesso nelle biblioteche, negli archivi, tra studiosi e conservatori.

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Conservare il Novecento: carte e libri in vetrina

Conservare il Novecento: carte e libri in vetrina. Convegno, Ferrara, Salone internazionale dell’arte, del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 1 aprile 2011. Atti a cura di Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2012. 64 p. : ill. ISBN 978-88-7812-213-0

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Il tema delle mostre a carattere prevalentemente bibliografico e documentario – delle carte e libri in vetrina – più volte sfiorato e affiorato tra le pieghe di altri precedenti appuntamenti ferraresi, finalmente è diventato argomento del convegno 2011. La mostra è uno dei mezzi, nel più vasto ambito delle strategie comunicative, per far fruire il patrimonio culturale.
Definitivamente tramontata la concezione di esibire documenti come cimeli, isolati e spesso inespressivi, le mostre bibliografiche riescono oggi sempre più a mettere il visitatore su un percorso narrativo ricco di emozioni in grado di compenetrare linguaggi e materiali anche molto diversi tra loro.
L’irrompere della multimedialità, delle potenzialità informatiche ha amplificato inoltre infinitamente le potenzialità espressive ma anche di diffusione dei contenuti attraverso la rete. Ecco dunque che in tempi di crisi appare come possibilità concreta quella di affidare il compito di valorizzare e diffondere la conoscenza del proprio patrimonio anche a prodotti espositivi interamente virtuali, le virtual exhibitions.

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Conservare il Novecento: gli archivi culturali

Conservare il Novecento: gli archivi culturali. Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro, 27 marzo 2009: atti del convegno. Seguiti da Luigi Crocetti, La tradizione culturale italiana del Novecento e altri scritti. A cura di Laura Desideri e Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2010. 181 p. ISBN 978-88-7812-204-8

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Il volume è disponibile anche in formato pdf.

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Estratto con indice e premessa.

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Dalla Premessa

“Gli archivi culturali” è il titolo che ha caratterizzato l’incontro ferrarese del marzo 2009. Con quest’espressione si è voluto riproporre un concetto introdotto da Crocetti già nel primo incontro del 2000, e utilizzato per indicare le grandi concentrazioni documentarie che, andando al di là delle biblioteche d’autore o degli archivi degli scrittori in senso stretto, costituiscono una fenomenologia assai più ampia e diversa: «Non si cercano più soltanto le carte immortali, le opere d’arte oggettivate in un foglio scritto: in una parola l’autografo. Si cercano tutte le tessere che servano a ricostruire il mosaico » La novità espressa già in quel primo incontro di “Conservare il Novecento” ha permeato e ispirato il lavoro di questi dieci anni ed è già racchiuso tutto nelle poche parole di Crocetti. Di fronte all’enorme patrimonio documentario novecentesco il vero cambiamento non si è espresso tanto nella tipologia dei documenti che pure presentano una varietà e molteplicità infinitamente superiore al passato, ma nell’approccio che gli studiosi, i conservatori, i bibliotecari, gli archivisti hanno cominciato ad attuare rispetto ad essi, unitario nella percezione delle interrelazioni tra gli oggetti, nella consapevolezza della complessità e della stratificazione dei documenti. (…)
Accanto alle relazioni tenute al convegno che occupano la prima parte del fascicolo vi è una seconda parte, intitolata La tradizione culturale del Novecento e altri scritti dove si raccolgono per la prima volta, grazie alla cura di Laura Desideri, tutte le pagine, talvolta brevi ma dense e folgoranti come era nel suo stile, che Crocetti dedicò alla riflessione sul patrimonio culturale novecentesco e che andò scrivendo a partire dal 1978 lungo tutti gli anni in cui ci accompagnò nei nostri appuntamenti ferraresi.

Giuliana Zagra

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Conservare il Novecento: gli archivi culturali (ebook)

Conservare il Novecento: gli archivi culturali. Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro, 27 marzo 2009: atti del convegno. Seguiti da: Luigi Crocetti, La tradizione culturale italiana del Novecento e altri scritti; a cura di Laura Desideri e Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2010. 181 p. ISBN 978-88-7812-339-7; DOI: https://doi.org/10.53263/9788878123397 [ebook: formato PDF]

 

Dalla Premessa

“Gli archivi culturali” è il titolo che ha caratterizzato l’incontro ferrarese del marzo 2009. Con quest’espressione si è voluto riproporre un
concetto introdotto da Crocetti già nel primo incontro del 2000, e utilizzato per indicare le grandi concentrazioni documentarie che, andando al di là delle biblioteche d’autore o degli archivi degli scrittori in senso stretto, costituiscono una fenomenologia assai più ampia e diversa: «Non si cercano più soltanto le carte immortali, le opere d’arte oggettivate in un foglio scritto: in una parola l’autografo. Si cercano tutte le tessere che servano a ricostruire il mosaico».

La novità espressa già in quel primo incontro di “Conservare il Novecento” ha permeato e ispirato il lavoro di questi dieci anni ed è già racchiuso tutto nelle poche parole di Crocetti. Di fronte all’enorme patrimonio documentario novecentesco il vero cambiamento non si è espresso tanto nella tipologia dei documenti che pure presentano una varietà e molteplicità infinitamente superiore al passato, ma nell’approccio che gli studiosi, i conservatori, i bibliotecari, gli archivisti hanno cominciato ad attuare rispetto ad essi, unitario nella percezione delle interrelazioni tra gli oggetti, nella consapevolezza della complessità e della stratificazione dei documenti. (…)

Accanto alle relazioni tenute al convegno che occupano la prima parte del fascicolo vi è una seconda parte, intitolata La tradizione culturale del Novecento e altri scritti dove si raccolgono per la prima volta, grazie alla cura di Laura Desideri, tutte le pagine, talvolta brevi ma dense e folgoranti come era nel suo stile, che Crocetti dedicò alla riflessione sul patrimonio culturale novecentesco e che andò scrivendo a partire dal 1978 lungo tutti gli anni in cui ci accompagnò nei nostri appuntamenti ferraresi.

Giuliana Zagra

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Il volume è disponibile anche in formato cartaceo.

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Estratto con indice e premessa.

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Il volume è disponibile per la vendita nelle principali librerie online; è inoltre presente sulla piattaforma Torrossa di Casalini  e sulla piattaforma EBSCO eBooks & Audiobooks:

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Conservare il Novecento: i colori del libro

Conservare il Novecento: i colori del libro, Convegno nazionale, Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 8 aprile 2005: atti. A cura di Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2006. 96 p. 88-7812-180-0

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Dopo I vestiti del libro parliamo ora dei suoi colori.
L’accento sembrerebbe porsi ancora una volta sugli aspetti este-riori ed esterni del libro novecentesco, a partire, come fu per l’anno precedente, dalle copertine.
In effetti il sottotitolo con cui è stato connotato nel 2005 il sesto incontro di “Conservare il Novecento: I colori del libro”, fa ricorso alla figura retorica della metonimia (il contenuto per il contenitore, l’astratto per il concreto), alludendo al singolare processo che si è realizzato, nel corso dei primi decenni del secolo scorso, nell’ambito della letteratura così detta di consumo: il colore delle copertine è trasmigrato direttamente nel contenuto del libro, lo ha delimitato all’interno di un genere, lo ha nominato in via definitiva e in qualche modo ne ha sancito la diffusione e il successo: il libro giallo, il romanzo rosa, il noir.
Ci sono oggi due nuove parole d’ordine con cui declinare l’attività di tutela: manutenzione e prevenzione, intorno ad esse è necessario organizzare progetti, mobilitare risorse, delineare competenze.

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Conservare il Novecento: i manifesti

Conservare il Novecento: i manifesti. Convegno, Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 26 marzo 2010. Atti a cura di Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2011. 69 p., [10] c. di tav. : ill. ISBN 978-88-7812-211-6.

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L’appuntamento di “Conservare il Novecento” del 2010 è stato dedicato interamente al manifesto, che pur avendo origine antiche, proprio per il suo essere forse tra i più effimeri dei documenti, diventa in qualche modo emblematico del secolo scorso.

Nel convegno ferrarese le tessere di ciascun intervento sono andate a costituire un quadro ampio, una sorta di vera e propria panoramica delle raccolte più significative e dei progetti di conservazione e digitalizzazione in atto: si va dalla grande base dati sul manifesto politico italiano realizzata dall’Istituto Gramsci Emilia-Romagna, che dà accesso in rete a migliaia di documenti e rappresenta un modello di cooperazione, allo straordinario “Fondo della guerra” conservato dalla Biblioteca di storia moderna e contemporanea di Roma, dove risulta evidente come il manifesto sia un documento fondamentale per la ricostruzione e la comprensione storica e sociale di vicende ed eventi chiave del nostro paese.

La rassegna fornita dal convegno ha compreso anche due importanti archivi del cinema: la collezione del materiale promozionale del cinema, conservata dall’Archivio della grafica della Cineteca di Bologna e l’ampia raccolta di manifesti dell’Archivio iconografico della Cineteca nazionale di Roma. Sul fronte del recupero conservativo infine è stato presentato il progetto dell’Università di Padova applicato a una rara collezione di manifesti della Repubblica sociale italiana, dove si conferma il fatto che nei nostri istituti ci sono ancora competenze, conoscenze e sensibilità che permettono di realizzare risultati eccellenti.

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Conservare il Novecento: i vestiti del libro

Conservare il Novecento: i vestiti del libro, Convegno nazionale, Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 26 marzo 2004: atti. A cura di Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2005. 131 p. ISBN 88-7812-179-7

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Dalla Premessa

Il tema proposto a Ferrara lo scorso anno, nel quinto appuntamento di “Conservare il Novecento”, e ben sintetizzato nel titolo “I vestiti del libro”, poneva l’accento su tutto ciò che ha a che fare con gli apparati paratestuali del libro, dalle copertine e sopraccoperte a quegli elementi sciolti o allegati, con un connotato prevalentemente pubblicitario ma spesso ricco di informazioni preziose, che sono le fascette, le cedole, i segnalibri.
Mai forse come questa volta è stata messa al centro della giornata una considerazione imprescindibile per chiunque si occupi di conservazione dei beni librari ma anche di storia della produzione editoriale, vale a dire che i libri sono in primo luogo dei manufatti.
“Scatole piene di pensieri, dotati di bellezza e dignità”, secondo una definizione suggestiva presa a prestito da uno dei testi che qui si raccolgono, i libri moderni, di fatto, a partire dal loro ingresso nelle biblioteche, hanno subito sistematicamente la cancellazione della loro identità, fatta anche di colori e di forme, attraverso una spoliazione progressiva e irreversibile, risultato di una logica che mirava unicamente alla salvaguardia del contenuto. […]
Tra le novità emerse dal convegno, va sottolineata anche questa rinnovata attenzione verso le professionalità artigiane, nella consapevolezza che esse costituiscano un patrimonio di saperi che in nessun modo deve essere appiattito o disperso.

Giuliana Zagra

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Conservare il Novecento: la fotografia specchio del secolo

Conservare il Novecento: la fotografia specchio del secolo, Convegno nazionale, Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 4 aprile 2003: atti. A cura di Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2004. 100 p. ISBN 88-7812- 145-2

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Indice

Premessa, di Giuliana Zagra

Apertura dei lavori
Rosaria Campioni

Prima sessione
Specchio del Novecento

Luigi Crocetti, Introduzione
Alberto Abruzzese, Moderno e Postmoderno della fotografia
Luigi Goglia, Un punto di vista umanista sulla fotografia
Marina Miraglia, La fotografia fra comunicazione e invenzione
Giuseppina Benassati, Perché catalogare fotografie

Seconda sessione
Ricerche e progetti per la conservazione

Isabella Orefice, Introduzione
Mauro Missori – Tiziana Macaluso, La documentazione fotografica dell’Istituto centrale per la patologia del libro
Gigliola Fioravanti, Progetti del CFLR per la conservazione delle raccolte fotografiche negli archivi
Luciano Residori, CFLR: iniziative recenti e progetti in corso
Riccardo Vlahov – Luisa Bitelli, A proposito di conservazione
Bertrand Lavédrine, Conservation of photographs: durability and changes

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Conservare il Novecento: la stampa periodica

Conservare il Novecento: la stampa periodica : 2. Convegno nazionale, Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 29-30 marzo 2001 : atti. A cura di Maurizio Messina e Giuliana Zagra. Roma : AIB, 2002. 174 p. ISBN 88-7812-096-0

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Indice
Premessa, di Giuliana Zagra
Apertura dei lavori (Carlo Carli, Vera Negri Zamagni)
I periodici nella storia e nella cultura contemporanea
Luigi Crocetti, Parole introduttive
Franco Della Peruta, I periodici dell’Otto-Novecento: luoghi, temi e problemi
Marco Capra, I periodici musicali del Novecento
Corrado Donati, I periodici letterari del Novecento: una proposta per lo studio e la conservazione
Andrea Cristiani, Alle origini dei periodici scientifici in Italia
Mario Infelise, Sulla conservazione dei periodici
Per un’emeroteca italiana
Fiorella Romano, Introduzione
Carlo Federici, Per un’emeroteca nazionale
Antonio Giardullo, I periodici della Nazionale di Firenze
Paola Puglisi, Per un archivio nazionale della stampa periodica: i giornali della Biblioteca nazionale centrale di Roma
Rosaria Campioni, Un’eredità novecentesca ingombrante
Ornella Foglieni, I progetti della Regione Lombardia
Mariagrazia Ghiazza, Progetti e problemi per la conservazione dei periodici in Piemonte
I periodici tra consultazione e conservazione
Carlo Revelli, La conservazione dei periodici nel sistema della biblioteca pubblica
Franca Alloatti, I giornali tra consultazione e conservazione
Dante Bolognesi, L’emeroteca della Biblioteca Oriani
Gloria Cirocchi, Conservazione: c’è ancora un posto per il microfilm?
Cecilia Angeletti, EVA: Emeroteca virtuale aperta. Periodici digitalizzati della Biblioteca nazionale Braidense
Michele Santoro, Conservare/digitalizzare: l’esperienza dei periodici

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Conservare il Novecento: le carte della moda

Conservare il Novecento: le carte della moda, Convegno, Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali, 3 aprile 2008: atti. A cura di Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2009. 81 p. ISBN 978-88-7812-197-3

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Dalla Premessa

Conservare il Novecento nel suo nono appuntamento si confronta con il tema della moda e della conservazione delle memorie che documentano la sua arte, nel secolo in cui essa ha assunto le proporzioni di un fenomeno di massa.
Come tutti i prodotti che nel Novecento raggiungono un’altissima diffusione, come per i giornali, per i libri in edizione economica, per le trasmissioni radiofoniche e televisive, secondo quel principio sul quale ormai nei nostri appuntamenti annuali abbiamo imparato a riflettere, per cui la capacità di conservazione è inversamente proporzionale alla “tiratura” del prodotto, anche per la scienza della vestizione, il rischio di una perdita irreversibile di ciò che ne testimonia i processi, la storia, i contesti, è altissimo. (…)
Ma come non considerare a corredo e a complemento della moda tutta la vasta e fiorente industria dell’editoria specializzata e in particolare dei giornali femminili, aprendo qui un canale di riflessione a se stante, che si inserisce in quello più ampio della conservazione della stampa periodica novecentesca, la cui problematicità è emersa in tutta evidenza già in uno dei nostri primi incontri ferraresi. Appare quindi chiaro quanto possa risultare arduo e complesso un progetto che si proponga di conservare e trasmettere le memorie della moda attraverso la ricostruzione della documentazione delle imprese, della conservazione dei manufatti, delle testimonianze di coloro che ne sono stati artefici. Riuscire a salvare almeno gli archivi delle grandi firme e delle imprese significative e arrivare a un primo censimento delle innumerevoli piccole sartorie che hanno contribuito a scrivere la storia della moda italiana è fondamentale, non solo perché contribuirebbe ad aggiungere una pagina fondamentale alla più ampia storia della cultura italiana contemporanea, ma consentirebbe agli stilisti e agli operatori del settore un’analisi più compiuta dell’intero attuale sistema moda.

Giuliana Zagra

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Conservare il Novecento: le memorie del libro

Conservare il Novecento: le memorie del libro, Convegno, Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 31 marzo 2006: atti. A cura di Giuliana Zagra. Roma : AIB, 2007. 118 p. ISBN 978-88-7812-165-2

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L’incontro ferrarese del 2006, il settimo della serie, era incentrato sulla conservazione e il trattamento degli archivi editoriali e le biblioteche storiche delle case editrici.
Gli atti del convegno restituiscono la riflessione complessiva su un tema centrale per la documentazione della cultura novecentesca e testimoniano le principali esperienze e iniziative nazionali e internazionali maturate in questi anni.

In appendice al volume vengono pubblicati i documenti più significativi prodotti dalla Commissione nazionale per la redazione del titolario e del massimario di conservazione e di scarto delle case editrici e dalla Fondazione Mondadori, in occasione del Progetto di Censimento degli archivi degli editori. Si tratta di strumenti, qui raccolti per la prima volta, preziosissimi per chiunque si appresti a mettere mano al progetto di riordino di un archivio editoriale o a compilare il catalogo storico di una casa editrice.

INDICE

Premessa (Giuliana Zagra)

Apertura dei lavori

Salvatore Italia
Claudio Leombroni
Isabella Orefice

PRIMA SESSIONE
Archivi e biblioteche degli editori

Rosaria Campioni, Parole introduttive
Mario Infelise, Salvaguardia e divulgazione della memoria editoriale
Gabriele Turi, Per una storia dell’editoria: i nodi da sciogliere
Irma Paola Tascini, Gli archivi editoriali: storia di un’esperienza di censimento
Susanna Basile, Identità collettiva ed editoria: storia di un’enciclopedia nazionale

SECONDA SESSIONE
Esperienze di conservazione

Armida Batori, Parole introduttive
Aldo Cecconi, L’Archivio storico di Giunti Editore di Firenze
Olivier Corpet, L’IMEC: un istituto per le memorie del libro contemporaneo
Luisa Finocchi, L’archivio di concentrazione settorialedella Fondazione Mondadori: il modello italiano

Appendice

Linee di indirizzo per la gestione dell’archivio di una casa editricea cura di Gianluca Perondi, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori
Linee di indirizzo per la gestione della biblioteca storica di una casa editricea cura di Giacinto Andriani, Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori

Strumenti prodotti dalla Commissione nazionale per la redazione del titolario e del massimario di conservazione e di scarto degli archivi delle case editrici

Proposta di struttura organizzativa
Titolario di classificazione e massimario di conservazione e di scarto ad uso degli archivi editoriali
Regolamento per gli archivi editoriali
Proposte per le biblioteche delle case editrici

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Conservare il Novecento: le memorie della voce

Conservare il Novecento: le memorie della voce, Convegno, Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali, 23 marzo 2007: atti. A cura di Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2008. 127 p. ISBN 978-88-7812-189-8

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Le memorie della voce è l’ottavo degli incontri ferraresi che si riuniscono sotto il titolo “Conservare il Novecento”. Gli atti che danno conto di quella giornata di studio del marzo 2007 possono considerarsi un ulteriore capitolo che, insieme agli altri pubblicati nel corso di questi anni, costituiscono un’unica ampia riflessione a tutto campo sul patrimonio documentario prodotto nel corso del Novecento e rappresentano la prova tangibile di un progetto che nel lungo periodo ha trovato spessore e continuità.
Le memorie della voce affronta appunto il tema della conservazione dei beni sonori, degli archivi musicali e audiovisuali, documenti del Novecento per eccellenza – nati o affermatisi pienamente nel secolo XX grazie alla rivoluzione tecnologica che, a partire dalla scoperta del fonografo nel 1878, ha cambiato radicalmente il modo di fruire la musica e l’ha trasformata sempre di più in elemento della quotidianità che si intreccia indissolubilmente con la vita di ciascuno di noi.
Oggi ci troviamo di fronte a un patrimonio sonoro senza precedenti, che contempla sia la cattura di “frammenti di realtà” le realizzazioni di documenti a tutti gli effetti originali. Esso si compone di una grande varietà di oggetti culturali, che possono essere molto diversi tra loro anche nei processi di produzione, nei supporti, nei generi e di conseguenze anche nelle strategie conservative.

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Conservare il Novecento: lettere, diari, memorie

Conservare il Novecento: lettere, diari, memorie. Convegno, Ferrara, Salone internazionale dell’arte, del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 30 marzo 2012. Atti a cura di Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2013. 108 p. : ill. ISBN 978-88-7812-221-5

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Dalla premessa. Crocevia tra pubblico e privato, gli epistolari e la memorialistica in genere rappresentano uno strumento formidabile e irrinunciabile per ricostruire l’affresco della società letteraria di un’epoca. Se da un lato il Novecento ha visto in questo genere documentario, nei carteggi in particolare, un filone d’indagine di grande interesse, è vero altresì che in questo stesso secolo si è assistito al suo progressivo indebolimento fino quasi all’estinzione della produzione di lettere cartacee: oggi lo scambio epistolare è stato soppiantato da altre forme a partire dal telefono fino alle attuali e-mail e ai social network. Una comunicazione radicalmente diversa per la velocità con cui si compie, senza mediazione tra la trasmissione e la ricezione, e che, proprio perché svolta all’insegna dell’immediatezza, ha perso tutto ciò che di controllato, ponderato, costruito c’era nelle missive postali, trasformandola in uno scambio effimero e quasi mai considerato degno di essere conservato. Già in passato negli incontri ferraresi ci siamo imbattuti in questo genere documentario, e d’altro canto come avremmo potuto definire il concetto di archivio culturale, così come si è andato delineando nel corso del nostro lungo percorso d’indagine, senza includervi i carteggi o i diari che di esso fanno parte integrante, anzi ne rappresentano uno degli aspetti qualificanti e connotativi? Si è sentita comunque la necessità, con il convegno del 2012, di porre l’attenzione sui diversi aspetti in cui il genere memorialistico si è andato declinando e approfondire nel concreto, attraverso esperienze virtuose, le linee di ricerca che intorno a esso si sono generate. Il convegno ha fornito grazie ai suoi interventi una rosa di esempi tratti dal «lavoro sul campo» di studiosi, archivisti, ricercatori, restauratori, a riprova del fatto che documenti che quasi sempre nascono da ambiti fortemente privati e non destinati nelle intenzioni del produttore a essere letti da un pubblico altro, divengano preziosi strumenti di interpretazione e comprensione, perdendo ogni connotato voyeuristico e fine a se stesso.

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Conservare il Novecento: oltre le carte

Conservare il Novecento: oltre le carte: Convegno nazionale, Ferrara, Salone internazionale dell’arte del restauro e della conservazione dei beni culturali e ambientali, 5 aprile 2002: atti. A cura di Maurizio Messina e Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2003. 144 p. ISBN 88-7812-106- 1

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Indice
Premessa, di Maurizio Messina
Apertura dei lavori
Vera Negri Zamagni, Ernesto Milano, Igino Poggiali
Prima sessione
Dalla carta al digitale
Luigi Crocetti, Parole introduttive
Cesare Segre, Oltre le carte
Gino Roncaglia, Dalla carta ai bit: la lettura
Stefano Vitali, I bit in archivio: un sovrappiù di critica?
Ruggero Ruggeri, La biblioteca di conservazione si confronta con la nuova digital library: la biblioteca dell’Archiginnasio, alcune considerazioni e proposte
Seconda sessione
La conservazione degli oggetti digitali
Michele Santoro, Archivi ibridi: metodi e forme di conservazione del digitale
Maurizio Messina, Un’infrastruttura per la conservazione permanente dell’informazione digitale
Titia Van der Werf, An implementation of the OAIS-model: the e-deposit in the Netherlands
Giovanni Bergamin, La gestione delle risorse digitali: appunti di lavoro
Maria Guercio, La conservazione degli archivi informatici

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