Conservare il Novecento: le carte della moda, Convegno, Ferrara, Salone internazionale dell'arte del restauro e della conservazione dei beni culturali, 3 aprile 2008: atti. A cura di Giuliana Zagra. Roma: AIB, 2009. 81 p. ISBN 978-88-7812-197-3
Conservare il Novecento nel suo nono appuntamento si confronta
con il tema della moda e della conservazione delle memorie che documentano
la sua arte, nel secolo in cui essa ha assunto le proporzioni
di un fenomeno di massa.
Come tutti i prodotti che nel Novecento raggiungono un’altissima
diffusione, come per i giornali, per i libri in edizione economica, per
le trasmissioni radiofoniche e televisive, secondo quel principio sul
quale ormai nei nostri appuntamenti annuali abbiamo imparato a riflettere,
per cui la capacità di conservazione è inversamente proporzionale
alla “tiratura” del prodotto, anche per la scienza della vestizione,
il rischio di una perdita irreversibile di ciò che ne testimonia i
processi, la storia, i contesti, è altissimo. (...)
Ma come non considerare a corredo e a complemento della moda
tutta la vasta e fiorente industria dell’editoria specializzata e in particolare
dei giornali femminili, aprendo qui un canale di riflessione a
se stante, che si inserisce in quello più ampio della conservazione
della stampa periodica novecentesca, la cui problematicità è emersa
in tutta evidenza già in uno dei nostri primi incontri ferraresi.
Appare quindi chiaro quanto possa risultare arduo e complesso un
progetto che si proponga di conservare e trasmettere le memorie della
moda attraverso la ricostruzione della documentazione delle imprese,
della conservazione dei manufatti, delle testimonianze di coloro
che ne sono stati artefici. Riuscire a salvare almeno gli archivi
delle grandi firme e delle imprese significative e arrivare a un primo
censimento delle innumerevoli piccole sartorie che hanno contribuito
a scrivere la storia della moda italiana è fondamentale, non solo perché
contribuirebbe ad aggiungere una pagina fondamentale alla più
ampia storia della cultura italiana contemporanea, ma consentirebbe
agli stilisti e agli operatori del settore un’analisi più compiuta
dell’intero attuale sistema moda.
Giuliana Zagra