Egisto Bragaglia. Ex libris. Roma: AIB, 1996. 64 p. ISBN 88-7812-035-9
«Una riflessione sulle caratteristiche essenziali dell'ex libris richiede preliminarmente un'attenta analisi delle cause e delle condizioni che ne hanno determinato l'origine, perché il foglietto a stampa col quale si contrassegna la proprietà dei libri non nasce da una moda effimera, ma da una tradizione consolidata che, mentre si adegua al mutare delle maniere espressive, rimane essenzialmente fedele alla sua ispirazione originaria.
Talvolta, con sbrigativa superficialità, si è scritto che la funzione dell'ex libris è quella di rivendicare una proprietà, riducendo in tal modo quello che è un simbolo di personalità al livello di un antifurto.
Per screditare questa interpretazione basta chiedersi perché mai al libro, e soltanto al libro, si applichi un marchio che, negli esemplari, più riusciti, propone una precisa identificazione del proprietario, della sua personalità e delle sue aspirazioni.
Nessun contrassegno consimile viene usato per altri oggetti, eppure l'uomo possiede beni di valore materiale di gran lunga superiore a quello di un libro. Bisogna quindi riconoscere che il rapporto che lega il lettore a questa particolare proprietà, non si riferisce al suo valore materiale, ma al particolare significato culturale e affettivo di cui il libro è portatore.
Ma non è tutto. Il lettore si sente partecipe dei valori del libro, ne ha ricevuto, ne conserva e ne trasmette il messaggio, si ritiene quindi legittimato a unire il suo nome a quello dell'autore in quanto partecipe del suo pensiero e delle sue esperienze, quasi consegnatario e custode delle sue parole».
Sommario: Origini e caratteristiche dell'ex libris, 5. Lo stato delle ricerche per l'ex libris antico, 28. La segnalazione degli ex libris nelle schede di consultazione, 45. Le biblioteche italiane e l'ex libris, 50. Bibliografia, 58.