Paola Ferrari. Abbreviazioni, acronimi e simboli. Roma: AIB, 1996. 12 p.
«L'abitudine, ormai fin troppo frequente soprattutto in ambito informatico, di far uso di un linguaggio schematizzato con ricorso frequente a sigle determina alcune difficoltà e non soltanto per i bibliotecari e documentalisti.
Questo tipo di linguaggio comprende sia bbreviazioni (ordinarie rappresentazioni ridotte in termini originali o, in generale, qualsiasi forma ridotta di scrittura di un termine linguistico costituito da una o più parole) che simboli (rappresentazioni convenzionali di termini specifici o di espressioni particolari, prive a volte anche di una corrispondenza linguistica diretta).
Solitamente però, si ricorre all'uso di questi generi di rappresentazioni più nella lingua scritta che in quella parlata: quando parliamo infatti, diciamo eccetera e non ecc., ma pronunciamo generalmente AIDS (come una parola o lettera per lettera) e non sindrome da immunodeficienza acquisita né l'acronimo italiano e francese SIDA.
In questa nota si intendono evidenziare le regole in uso o gli accorgimenti elaborati per le abbreviaizoni e i simboli che sono ormai entrati a far parte del linguaggio comune. Per quanto riguarda le abbreviazioni si sottolineerà anche, nel corso di questa breve trattazione, la necessità di scioglierle, accompagnandole dal corrispondente termine esteso, almeno la prima volta che vengano scritte o pronunciate in modo da evitare il rischio che l'emittente e l'emissario del messaggio non si capiscano più.»