Emiliano Santocchini. Analizzare l’utenza di una biblioteca. I casi della Biblioteca di Sociologia e comunicazione della Università “La Sapienza” e delle biblioteche dei Poli scientifico-didattici della Romagna. Roma: AIB, 2010. 258 p. ISBN 978-88-7812-207-9.
Il volume dà conto di come è emerso e si è sviluppato il tema dell’utenza nella riflessione biblioteconomica italiana e di alcune tra le più significative indagini condotte in Italia sull’utenza delle biblioteche universitarie.
Prosegue con gli esiti dell’indagine sulla Biblioteca del Dipartimento di Sociologia e comunicazione (ora Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale) dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. La scelta di questa biblioteca è avvenuta per due fondamentali motivi: questa struttura è l’unica all’interno dell’ateneo romano ad essere interfacoltà poiché serve sia la facoltà di Sociologia sia quella di Scienze della comunicazione e si è voluto capire se riuscisse a venire incontro in ugual misura alle esigenze dell’una e dell’altra utenza. In secondo luogo, vista la decisione di affiancare al questionario standardizzato, solitamente utilizzato nelle ricerche sulla user satisfaction compiute nelle biblioteche universitarie italiane, il focus group e l’intervista, strumenti tipici della ricerca sociale, si è ritenuto di poter trovare nell’ambiente scelto per l’indagine la necessaria attenzione e sensibilità nei confronti della metodologia adottata.
Poiché nel rapporto tra l’utente e il personale bibliotecario è stato individuato uno dei maggiori punti deboli di quella biblioteca, è parso interessante proseguire l’indagine in una realtà con un approccio differente, caratterizzato da forme più o meno strutturate di formazione all’utenza. Un approccio che certamente risente dell’attenzione nei confronti della user satisfaction dimostrata, ormai da alcuni anni, dal Sistema bibliotecario dell’Università di Bologna, ateneo di cui i Poli romagnoli fanno parte. È stato utilizzato sempre lo strumento del focus group ma adottando in questo secondo caso la modalità della videoconferenza, finora scarsamente utilizzata in questo genere di ricerche.
L’opera nel 2009 è stata vincitrice del premio dell’AIB dedicato alla memoria di Giorgio de Gregori.
Beatrice Eleuteri, Ars lectorica. Perché gli adolescenti leggono; prefazione di Chiara Faggiolani. Roma: Associazione Italiana Biblioteche, 2021. (Premio Giorgio De Gregori 2020). ISBN 978-88-7812-337-3
L’opera, che fa propria una visione interdisciplinare della biblioteconomia e intermediale della lettura, presenta una modalità di indagine qualitativa inedita per la rilevazione di dati utili a pianificare un’adeguata strategia di intervento per le politiche di promozione della lettura dedicate alla fascia d’età adolescenziale, identificato come periodo cruciale per la formazione del lettore adulto. Il lavoro si compone di tre parti: la prima analizza i comportamenti di lettura da un punto di vista etologico, psicologico e statistico; la seconda si concentra sul tema dell’adolescenza, tracciandone il profilo neuroscientifico, sociologico e pedagogico; l’ultima, infine, illustra lo sviluppo e i risultati ottenuti a seguito del progetto pilota, sperimentato in sette classi di scuola secondaria della periferia sud-est di Roma.
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Di formazione artistico-umanistica, dopo una laurea triennale in Beni culturali a indirizzo spettacolo, una magistrale in Scienze dell’Informazione, della comunicazione e dell’editoria e un diploma di specializzazione in Beni archivistici e librari, è al momento Dottoranda in Cultura, Educazione e Comunicazione presso l’Università degli Studi Roma Tre. Ha collaborato con il Centro per il Libro e la Lettura e collabora con diverse realtà culturali, tra le altre PerlaRe (Associazione per la retorica), Fondazione AIDA, Artemista e Thambos, occupandosi di formazione, animazione culturale e promozione della lettura, con l’obiettivo di coniugare il teatro e la musica con le arti della parola. Socia AIB, dal 2020 è membro della Commissione nazionale biblioteche scolastiche e centri risorse educative e dal 2021 membro della sezione IFLA biblioteche scolastiche.
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Questo libro è disponibile anche in formato PDF.
Se sei socio AIB, acquistando la versione cartacea ti regaliamo l’ebook in formato PDF, se non sei associato potrai avere tutte e due le versioni al prezzo di 35 euro (in questo caso, contatta la Segreteria all’indirizzo servizi(at)aib.it).
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Beatrice Eleuteri, Ars lectorica. Perché gli adolescenti leggono; prefazione di Chiara Faggiolani. Roma: Associazione Italiana Biblioteche, 2021. (Premio Giorgio De Gregori 2020). ISBN 978-88-7812-338-0; DOI: https://doi.org/10.53263/9788878123380 [ebook: formato PDF]
L’opera, che fa propria una visione interdisciplinare della biblioteconomia e intermediale della lettura, presenta una modalità di indagine qualitativa inedita per la rilevazione di dati utili a pianificare un’adeguata strategia di intervento per le politiche di promozione della lettura dedicate alla fascia d’età adolescenziale, identificato come periodo cruciale per la formazione del lettore adulto. Il lavoro si compone di tre parti: la prima analizza i comportamenti di lettura da un punto di vista etologico, psicologico e statistico; la seconda si concentra sul tema dell’adolescenza, tracciandone il profilo neuroscientifico, sociologico e pedagogico; l’ultima, infine, illustra lo sviluppo e i risultati ottenuti a seguito del progetto pilota, sperimentato in sette classi di scuola secondaria della periferia sud-est di Roma.
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Di formazione artistico-umanistica, dopo una laurea triennale in Beni culturali a indirizzo spettacolo, una magistrale in Scienze dell’Informazione, della comunicazione e dell’editoria e un diploma di specializzazione in Beni archivistici e librari, è al momento Dottoranda in Cultura, Educazione e Comunicazione presso l’Università degli Studi Roma Tre. Ha collaborato con il Centro per il Libro e la Lettura e collabora con diverse realtà culturali, tra le altre PerlaRe (Associazione per la retorica), Fondazione AIDA, Artemista e Thambos, occupandosi di formazione, animazione culturale e promozione della lettura, con l’obiettivo di coniugare il teatro e la musica con le arti della parola. Socia AIB, dal 2020 è membro della Commissione nazionale biblioteche scolastiche e centri risorse educative e dal 2021 membro della sezione IFLA biblioteche scolastiche.
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Questo libro è disponibile anche in formato cartaceo.
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Estratto con indice e prefazione
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Il volume è disponibile per la vendita nelle principali librerie online; è inoltre presente sulla piattaforma Torrossa di Casalini e sulla piattaforma EBSCO eBooks & Audiobooks:
Virginia Scarinci, Biblioteche e medicina narrativa: il ruolo del bibliotecario nei progetti di narrative based medicine in Italia. Roma: Associazione Italiana Biblioteche, 2022. (Premio “Giorgio De Gregori” 2021). ISBN 978-88-7812-355-7.
La medicina narrativa, una metodologia d’intervento clinico-assistenziale che si basa su una specifica competenza comunicativa, si è rivelata in diversi casi legata alla figura del bibliotecario biomedico, un mediatore esperto che opera in contesti sanitari e si relaziona sia con pazienti che con professionisti della salute. In quest’opera, attraverso il racconto di esperienze dirette, viene evidenziato il ruolo rivestito dai bibliotecari nei progetti dedicati alla narrative based medicine, con la descrizione dei contributi forniti allo sviluppo delle diverse iniziative. In particolare, viene preso in esame il caso del progetto di medicina narrativa nato presso l’IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, con un focus sul ruolo della biblioteca digitale Riccardo Maceratini.
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Virginia Scarinci, dopo una laurea triennale in Scienze e tecnologie della comunicazione, ha conseguito la laurea magistrale in Archivistica e biblioteconomia presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha svolto un corso di perfezionamento in “Complessità, multiprofessionalità e medicina narrativa” presso l’Università Federico II di Napoli. Attualmente lavora come bibliotecaria documentalista presso la biblioteca digitale dell’IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, dove si occupa di monitoraggio e archiviazione delle pubblicazioni scientifiche dei ricercatori, assistenza all’utilizzo delle banche dati bibliografiche attraverso l’elaborazione di stringhe di ricerca, uso dei sistemi per l’estrapolazione degli indicatori bibliometrici e organizzazione di corsi formativi sulle principali risorse elettroniche della biblioteca biomedica.
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Questo libro è disponibile anche in formato PDF.
Se sei socio AIB, acquistando la versione cartacea ti regaliamo l’ebook in formato PDF, se non sei associato potrai avere tutte e due le versioni al prezzo di 37 euro (in questo caso, contatta la Segreteria all’indirizzo servizi(at)aib.it).
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Virginia Scarinci, Biblioteche e medicina narrativa: il ruolo del bibliotecario nei progetti di narrative based medicine in Italia. Roma: Associazione Italiana Biblioteche, 2022. (Premio “Giorgio De Gregori” 2021). ISBN 978-88-7812-358-8. DOI: https://doi.org/10.53263/
La medicina narrativa, una metodologia d’intervento clinico-assistenziale che si basa su una specifica competenza comunicativa, si è rivelata in diversi casi legata alla figura del bibliotecario biomedico, un mediatore esperto che opera in contesti sanitari e si relaziona sia con pazienti che con professionisti della salute. In quest’opera, attraverso il racconto di esperienze dirette, viene evidenziato il ruolo rivestito dai bibliotecari nei progetti dedicati alla narrative based medicine, con la descrizione dei contributi forniti allo sviluppo delle diverse iniziative. In particolare, viene preso in esame il caso del progetto di medicina narrativa nato presso l’IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, con un focus sul ruolo della biblioteca digitale Riccardo Maceratini.
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Virginia Scarinci, dopo una laurea triennale in Scienze e tecnologie della comunicazione, ha conseguito la laurea magistrale in Archivistica e biblioteconomia presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha svolto un corso di perfezionamento in “Complessità, multiprofessionalità e medicina narrativa” presso l’Università Federico II di Napoli. Attualmente lavora come bibliotecaria documentalista presso la biblioteca digitale dell’IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, dove si occupa di monitoraggio e archiviazione delle pubblicazioni scientifiche dei ricercatori, assistenza all’utilizzo delle banche dati bibliografiche attraverso l’elaborazione di stringhe di ricerca, uso dei sistemi per l’estrapolazione degli indicatori bibliometrici e organizzazione di corsi formativi sulle principali risorse elettroniche della biblioteca biomedica.
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Questo libro è disponibile anche in formato cartaceo.
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Estratto con indice e prefazione.
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Il volume è disponibile per la vendita nelle principali librerie online; è inoltre presente sulla piattaforma Torrossa di Casalini e sulla piattaforma EBSCO eBooks & Audiobooks:
Marsano, Martina. I videogiochi a scuola e in biblioteca; con un saggio introduttivo di Luisa Marquardt. Roma: AIB, 2014. (Premio “Giorgio De Gregori” 2013). ISBN 978-88-7812-233-8
La società odierna è caratterizzata da un utilizzo sempre crescente delle nuove tecnologie in tutti i settori. I videogiochi, in quanto media e strumenti digitali, da sempre sono al centro di polemiche e dibattiti rispetto alla loro influenza sugli individui, in particolar modo sui minori. Sono numerose le ricerche che hanno evidenziato le conseguenze negative provocate da un utilizzo sfrenato e poco cosciente dei videogiochi. Tuttavia, altrettanto numerose sono le ricerche che comprovano i loro effetti positivi sugli individui. Partendo da un’introduzione sul gioco come elemento intrinsecamente correlato alla vita dell’uomo, il volume illustra i vantaggi derivati da un impiego consapevole e informato dei videogiochi nei contesti educativi, come scuole e biblioteche. Sottolinea la necessità di comprendere le nuove esigenze degli studenti, nativi digitali, rimarcando il valore dell’apprendimento informale, che molto spesso si rivela estremamente più incisivo rispetto a quello formale. Evidenzia l’urgenza da parte di scuole e biblioteche di modificare il proprio atteggiamento nei confronti delle innovazioni, senza temere il cambiamento, ma essendo pronte ad accettare le nuove sfide. Il volume si serve di interviste a importanti esperti del settore educativo e bibliotecario per corredare la sua argomentazione.
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Martina Marsano (Vico Equense, 1990-). Studentessa presso l’Università degli Studi Roma Tre, facoltà di Scienze della Formazione, corso di laurea magistrale in Scienze dell’Educazione degli Adulti e Formazione Continua. Nel 2013, consegue la laurea triennale in Scienze dell’Educazione con una tesi intitolata “Il videogioco a scuola e in biblioteca: pareri a confronto”, che risulterà vincitrice del Premio De Gregori 2013.
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Questo libro è disponibile anche in formato PDF.
Offerta speciale combo cartaceo+PDF.
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Marsano, Martina. I videogiochi a scuola e in biblioteca; con un saggio introduttivo di Luisa Marquardt. Roma: AIB, 2014. (Premio “Giorgio De Gregori” 2013). ISBN 978-88-7812-309-0; DOI: https://doi.org/10.53263/978-8878123090 [ebook: formato PDF]
La società odierna è caratterizzata da un utilizzo sempre crescente delle nuove tecnologie in tutti i settori. I videogiochi, in quanto media e strumenti digitali, da sempre sono al centro di polemiche e dibattiti rispetto alla loro influenza sugli individui, in particolar modo sui minori. Sono numerose le ricerche che hanno evidenziato le conseguenze negative provocate da un utilizzo sfrenato e poco cosciente dei videogiochi. Tuttavia, altrettanto numerose sono le ricerche che comprovano i loro effetti positivi sugli individui. Partendo da un’introduzione sul gioco come elemento intrinsecamente correlato alla vita dell’uomo, il volume illustra i vantaggi derivati da un impiego consapevole e informato dei videogiochi nei contesti educativi, come scuole e biblioteche. Sottolinea la necessità di comprendere le nuove esigenze degli studenti, nativi digitali, rimarcando il valore dell’apprendimento informale, che molto spesso si rivela estremamente più incisivo rispetto a quello formale. Evidenzia l’urgenza da parte di scuole e biblioteche di modificare il proprio atteggiamento nei confronti delle innovazioni, senza temere il cambiamento, ma essendo pronte ad accettare le nuove sfide. Il volume si serve di interviste a importanti esperti del settore educativo e bibliotecario per corredare la sua argomentazione.
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Martina Marsano (Vico Equense, 1990-). Studentessa presso l’Università degli Studi Roma Tre, facoltà di Scienze della Formazione, corso di laurea magistrale in Scienze dell’Educazione degli Adulti e Formazione Continua. Nel 2013, consegue la laurea triennale in Scienze dell’Educazione con una tesi intitolata “Il videogioco a scuola e in biblioteca: pareri a confronto”, che risulterà vincitrice del Premio De Gregori 2013.
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Il volume è disponibile per la vendita nelle principali librerie online; è inoltre presente sulla piattaforma Torrossa di Casalini e sulla piattaforma EBSCO eBooks & Audiobooks:
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“Il mestiere feriale”. Franco Riva bibliotecario / Giada Salerno ; con cinque interventi di Franco Riva ; presentazione di Simonetta Buttò. Roma: AIB, 2011. ISBN 978-88-7812-212-3
Franco Riva, bibliotecario della Civica di Verona, si è sempre identificato appieno nel suo “mestiere feriale”, ha fatto propria la battaglia («d’ordine morale»), per l’aggiornamento delle biblioteche, per la riconquista di un pubblico distratto e distante da esse soprattutto per la loro mancanza di un linguaggio di comunicazione al passo con i tempi; ha creduto nel ruolo dell’AIB per la promozione delle biblioteche, senza lesinare critiche ad atteggiamenti un po’ troppo accademici; ha chiamato in causa i bibliotecari per la loro inerzia di fronte al declino degli istituti e lo svilimento della professione, per l’accondiscendenza verso politici e amministratori incompetenti e arroganti; ha scosso l’opinione pubblica incapace di accorgersi che l’istituzione di biblioteche efficienti e moderne costituisce il presupposto per la diffusione dell’“umana cultura” ed è garanzia della civile convivenza dei popoli, nel rispetto reciproco.
Perfettamente in linea sia con la migliore tradizione filologicoletteraria italiana che con quella biblioteconomica, Franco Riva ha sviluppato autonomamente il suo interesse per gli aspetti materiali del libro, carta, inchiostro, caratteri, colori, puntando sulla cultura del fare da sé, sul lavoro manuale.
Il volume ha vinto il Premio Giorgio de Gregori ed. 2010
Dinotola, Sara. L’approval plan per lo sviluppo delle collezioni: principi, applicazioni e prospettive in campo internazionale e nazionale. Roma: Associazione Italiana Biblioteche, 2017. (Premio “Giorgio De Gregori” 2016). ISBN 978-88-7812-256-7
L’approval plan è un metodo di acquisizione documentaria ideato all’inizio degli anni Sessanta del Novecento negli Stati Uniti, dove è stato ed è tuttora ampiamente studiato e utilizzato. Al contrario in altri contesti geografici, come la Germania e l’Italia, esso ha suscitato una minore attenzione da parte della letteratura professionale e le sue applicazioni, iniziate in anni molto più recenti, sono meno numerose, anche se nei due paesi nel tempo non sono stati raccolti dati che permettano di delineare un quadro di carattere complessivo. Proprio con l’obiettivo di iniziare a colmare tale lacuna, nell’ambito della presente ricerca, dopo l’analisi delle molteplici questioni teorico-metodologiche e applicative dell’approval plan, è stata realizzata un’indagine, a cui hanno preso parte 460 biblioteche tedesche e 716 biblioteche italiane di varia tipologia. È stato possibile, così, non solo conoscere nel dettaglio l’esperienza delle istituzioni che utilizzano l’approval plan, ma anche individuare le motivazioni che hanno indotto la maggior parte delle biblioteche rispondenti a non adottare tale metodo. Il volume si conclude con la presentazione di alcune proposte operative per l’utilizzo dell’approval plan e con una riflessione sulle prospettive future di questo metodo.
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Sara Dinotola ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze documentarie linguistiche e letterarie presso Sapienza Università di Roma nel 2016 e in precedenza la laura magistrale in Archivistica e Biblioteconomia e quella triennale in Scienze archivistiche e librarie nel medesimo Ateneo. Dal 2013 è bibliotecaria presso la Biblioteca civica di Bolzano. Ha scritto articoli e recensioni per diversi periodici del settore, soffermandosi principalmente sul tema dello sviluppo e della gestione delle collezioni cartacee ed elettroniche.
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Questo libro è disponibile anche in formato pdf.
Offerta speciale combo cartaceo + ebook.
Se sei socio AIB, acquistando la versione cartacea ti regaliamo l’ebook in formatoPDF, se non sei associato potrai avere tutte e due le versioni al prezzo di 35 euro (in questo caso, contatta la Segreteria all’indirizzo servizi(at)aib.it.
Dinotola, Sara. L’approval plan per lo sviluppo delle collezioni: principi, applicazioni e prospettive in campo internazionale e nazionale. Roma: Associazione Italiana Biblioteche, 2017. (Premio “Giorgio De Gregori” 2016). ISBN 978-88-7812-257-4; DOI: https://doi.org/10.53263/9788878122574 [ebook: formato PDF]
L’approval plan è un metodo di acquisizione documentaria ideato all’inizio degli anni Sessanta del Novecento negli Stati Uniti, dove è stato ed è tuttora ampiamente studiato e utilizzato. Al contrario in altri contesti geografici, come la Germania e l’Italia, esso ha suscitato una minore attenzione da parte della letteratura professionale e le sue applicazioni, iniziate in anni molto più recenti, sono meno numerose, anche se nei due paesi nel tempo non sono stati raccolti dati che permettano di delineare un quadro di carattere complessivo. Proprio con l’obiettivo di iniziare a colmare tale lacuna, nell’ambito della presente ricerca, dopo l’analisi delle molteplici questioni teorico-metodologiche e applicative dell’approval plan, è stata realizzata un’indagine, a cui hanno preso parte 460 biblioteche tedesche e 716 biblioteche italiane di varia tipologia. È stato possibile, così, non solo conoscere nel dettaglio l’esperienza delle istituzioni che utilizzano l’approval plan, ma anche individuare le motivazioni che hanno indotto la maggior parte delle biblioteche rispondenti a non adottare tale metodo. Il volume si conclude con la presentazione di alcune proposte operative per l’utilizzo dell’approval plan e con una riflessione sulle prospettive future di questo metodo.
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Sara Dinotola ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze documentarie linguistiche e letterarie presso Sapienza Università di Roma nel 2016 e in precedenza la laurea magistrale in Archivistica e Biblioteconomia e quella triennale in Scienze archivistiche e librarie nel medesimo Ateneo. Dal 2013 è bibliotecaria presso la Biblioteca civica di Bolzano. Ha scritto articoli e recensioni per diversi periodici del settore, soffermandosi principalmente sul tema dello sviluppo e della gestione delle collezioni cartacee ed elettroniche.
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Offerta speciale combo cartaceo + ebook.
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Il volume è disponibile per la vendita nelle principali librerie online; è inoltre presente sulla piattaforma Torrossa di Casalini e sulla piattaforma EBSCO eBooks & Audiobooks:
Elisa Pederzoli, “L’arte di farsi conoscere”. Formiggini e la diffusione del libro e della cultura italiana nel mondo. Roma: Associazione Italiana Biblioteche, 2019. (Premio Giorgio De Gregori 2018). ISBN 978-88-7812-287-1
Angelo Fortunato Formiggini (1878-1938), editore ebreo modenese, pose fine alla trentennale attività della sua casa editrice togliendosi la vita dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste. Questo libro rivela un aspetto peculiare e meno indagato del suo lavoro editoriale e intellettuale: il progetto di promozione del libro e della cultura italiana all’estero, che egli considerò una missione al servizio della patria e in cui investì tempo, denaro ed energie. Partendo dalle esperienze e dagli ideali coltivati fin dagli anni universitari si ricostruisce l’iter della fondazione dell’Istituto per la propaganda della cultura italiana, espressione concreta della sua idea di promozione culturale come chiave per una fratellanza universale tra gli uomini. Gli sforzi compiuti da Formiggini per raggiungere il mercato internazionale del libro e per costruire una rete di contatti con altri intellettuali che si adoperavano per la promozione della cultura italiana all’estero passano anche attraverso le relazioni con gli Stati Uniti e l’esperienza delle Italian Book Exhibitions, organizzate dal Governo italiano in Nord America tra gli anni Venti e Trenta. Questo studio dimostra come il contributo del «privato editore dilettante» Formiggini fu cruciale nell’avviare il dialogo transnazionale che preparò il terreno al più noto decennio delle traduzioni e favorì l’apertura dei confini italiani alla circolazione intellettuale e libraria.
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Elisa Pederzoli ha conseguito il dottorato di ricerca in Culture letterarie e filologiche presso l’Università di Bologna (2019), con una tesi in Storia del libro e dell’editoria. Attualmente lavora presso la Biblioteca Estense Universitaria di Modena, dove di recente ha collaborato all’allestimento e alla redazione del catalogo della mostra Angelo Fortunato Formiggini. Ridere, leggere e scrivere nell’Italia del primo Novecento. È membro di redazione della rivista «TECA» e cultore della materia in Archivistica, bibliografia e biblioteconomia presso l’Università di Bologna.
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Questo libro è disponibile anche in formato PDF.
Offerta speciale combo cartaceo + ebook.
Se sei socio AIB, acquistando la versione cartacea ti regaliamo l’ebook in formatoPDF, se non sei associato potrai avere tutte e due le versioni al prezzo di 37 euro (in questo caso, contatta la Segreteria all’indirizzo servizi(at)aib.it.
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Estratto con indice, prefazione e introduzione.
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Dicono del libro
Annalisa Capristo, Angelo Fortunato Formiggini: an Italian publisher, «Printed_Matter», July 25, 2021.
Miriam Carcione, rec. a Elisa Pederzoli,“L’arte di farsi conoscere”. Formiggini e la diffusione del libro e della cultura italiana nel mondo, «Annali d’Italianistica», 38 (2020), p. 426-428.
Antonio Castronuovo, L’ozio del bibliofilo/1. Un terremoto per Formiggini, «La Biblioteca di via Senato Milano», settembre 2020.
Renzo Cremante, rec. a Elisa Pederzoli, “L’arte di farsi conoscere”. Formiggini e la diffusione del libro e della cultura italiana nel mondo, «La Bibliofilia. Rivista di Storia del Libro e di Bibliografia», 122 (2020), 2, p. 397-401.
Maria Gioia Tavoni, rec. a Elisa Pederzoli,“L’arte di farsi conoscere”. Formiggini e la diffusione del libro e della cultura italiana nel mondo, «TECA», 10 (2020), n. 2ns, p. 162-167.
Elisabetta Zonca, rec. a Elisa Pederzoli, “L’arte di farsi conoscere”. Formiggini e la diffusione del libro e della cultura italiana nel mondo, «Bibliothecae.it», 9 (2020), 1, p. 547-548, <https://bibliothecae.unibo.it/article/view/11149/11125>.
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Elisa Pederzoli, “L’arte di farsi conoscere”. Formiggini e la diffusione del libro e della cultura italiana nel mondo. Roma: Associazione Italiana Biblioteche, 2019. (Premio Giorgio De Gregori 2018). ISBN 978-88-7812-291-8; DOI: https://doi.org/10.53263/9788878122918 [ebook: formato PDF]
Angelo Fortunato Formiggini (1878-1938), editore ebreo modenese, pose fine alla trentennale attività della sua casa editrice togliendosi la vita dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste. Questo libro rivela un aspetto peculiare e meno indagato del suo lavoro editoriale e intellettuale: il progetto di promozione del libro e della cultura italiana all’estero, che egli considerò una missione al servizio della patria e in cui investì tempo, denaro ed energie. Partendo dalle esperienze e dagli ideali coltivati fin dagli anni universitari si ricostruisce l’iter della fondazione dell’Istituto per la propaganda della cultura italiana, espressione concreta della sua idea di promozione culturale come chiave per una fratellanza universale tra gli uomini. Gli sforzi compiuti da Formiggini per raggiungere il mercato internazionale del libro e per costruire una rete di contatti con altri intellettuali che si adoperavano per la promozione della cultura italiana all’estero passano anche attraverso le relazioni con gli Stati Uniti e l’esperienza delle Italian Book Exhibitions, organizzate dal Governo italiano in Nord America tra gli anni Venti e Trenta. Questo studio dimostra come il contributo del «privato editore dilettante» Formiggini fu cruciale nell’avviare il dialogo transnazionale che preparò il terreno al più noto decennio delle traduzioni e favorì l’apertura dei confini italiani alla circolazione intellettuale e libraria.
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Elisa Pederzoli ha conseguito il dottorato di ricerca in Culture letterarie e filologiche presso l’Università di Bologna (2019), con una tesi in Storia del libro e dell’editoria. Attualmente lavora presso la Biblioteca Estense Universitaria di Modena, dove di recente ha collaborato all’allestimento e alla redazione del catalogo della mostra Angelo Fortunato Formiggini. Ridere, leggere e scrivere nell’Italia del primo Novecento. È membro di redazione della rivista «TECA» e cultore della materia in Archivistica, bibliografia e biblioteconomia presso l’Università di Bologna.
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Questo libro è disponibile anche in formato cartaceo.
Offerta speciale combo cartaceo + ebook.
Se sei socio AIB, acquistando la versione cartacea ti regaliamo l’ebook in formatoPDF, se non sei associato potrai avere tutte e due le versioni al prezzo di 37 euro (in questo caso, contatta la Segreteria all’indirizzo servizi(at)aib.it.
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Estratto con indice, prefazione e intoduzione.
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Dicono del libro
Annalisa Capristo, Angelo Fortunato Formiggini: an Italian publisher, «Printed_Matter», July 25, 2021.
Miriam Carcione, rec. a Elisa Pederzoli,“L’arte di farsi conoscere”. Formiggini e la diffusione del libro e della cultura italiana nel mondo, «Annali d’Italianistica», 38 (2020), p. 426-428.
Antonio Castronuovo, L’ozio del bibliofilo/1. Un terremoto per Formiggini, «La Biblioteca di via Senato Milano», settembre 2020.
Renzo Cremante, rec. a Elisa Pederzoli, “L’arte di farsi conoscere”. Formiggini e la diffusione del libro e della cultura italiana nel mondo, «La Bibliofilia. Rivista di Storia del Libro e di Bibliografia», 122 (2020), 2, p. 397-401.
Maria Gioia Tavoni, rec. a Elisa Pederzoli,“L’arte di farsi conoscere”. Formiggini e la diffusione del libro e della cultura italiana nel mondo, «TECA», 10 (2020), n. 2ns, p. 162-167.
Elisabetta Zonca, rec. a Elisa Pederzoli, “L’arte di farsi conoscere”. Formiggini e la diffusione del libro e della cultura italiana nel mondo, «Bibliothecae.it», 9 (2020), 1, p. 547-548, <https://bibliothecae.unibo.it/article/view/11149/11125>.
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Il volume è disponibile per la vendita nelle principali librerie online; è inoltre presente sulla piattaforma Torrossa di Casalini e sulla piattaforma EBSCO eBooks & Audiobooks:
Laura Beretta. Leggere al buio: disabilità visiva e accesso all’informazione nell’era digitale. Roma: AIB, 2008. 295 p. ISBN 978-88-7812-196-6
Laura Beretta, con significativi aggiornamenti e integrazioni alla tesi
di laurea discussa presso la Facoltà di lettere dell’Università statale
di Milano, illustra in questo volume tutto quello che è stato progettato,
sperimentato e portato a termine per offrire anche ai non vedenti
la possibilità di leggere: parte dalla rivoluzionaria invenzione, nel
1829, del sistema Braille basato sul tatto, passa poi alle tecnologie
della riproduzione dei suoni con il ricorso ai cosiddetti audiolibri, ed
approda, alla fine, ai sorprendenti risultati ottenuti grazie all’ausilio
delle nuove tecnologie elettroniche del comunicare, che hanno consentito
di abbattere gran parte delle barriere che ancora si frapponevano
a un accesso alla lettura più personalizzato e amichevole.
La ricerca di Laura Beretta ha vinto la prima edizione del Premio
«Giorgio de Gregori», bandito dall’Associazione italiana biblioteche
nel 2007, poiché – scrive la giuria – ha affrontato «con chiarezza e
con notevole completezza il tema della lettura e dell’accesso
all’informazione e alla conoscenza per le persone non vedenti e ipovedenti,
soffermandosi in particolare sugli strumenti messi a disposizione
da biblioteche specializzate o generali e dalle associazioni attive
in questo campo, compresi i servizi a distanza o in rete», e ha analizzato
criticamente sia i vantaggi e gli svantaggi delle tecniche e degli
strumenti di volta in volta adottati, sia «l’impatto delle nuove tecnologie
su questa particolare tipologia di utenti, fornendo utili spunti
di riflessione».
I figli di Giorgio de Gregori, Luigi e Francesco, promotori del premio,
hanno voluto con questa iniziativa mantenere viva la memoria
del padre e continuare, in un certo senso, l’impegno da lui mostrato
nel favorire la crescita culturale e professionale dei giovani bibliotecari.
Giorgio Montecchi
Leyla Vahedi, Leggere prima di leggere: albi illustrati e libri app nell’età prescolare; presentazione di Letizia Tarantello. Roma: Associazione Italiana Biblioteche, 2018. (Premio “Giorgio De Gregori” 2017). ISBN 978-88-7812-270-3
Obiettivo del presente lavoro è indagare e decifrare la lettura della primissima infanzia attraverso la lente privilegiata dell’albo illustrato e delle sue declinazioni digitali, approfondendone usi, modalità e relazioni messe in campo. Poiché la lettura precoce è spesso condivisa, l’albo illustrato è uno strumento di contatto e di socializzazione precoce, oltre che di alfabetizzazione linguistica, visuale, mediale. L’albo è dunque un’occasione di relazione tra bambino e adulto, ma anche tra i lettori e il mondo circostante: suoni, immagini, parole. Anche i libri app partecipano della trasmissione di contenuti culturali, soprattutto fanno parte dell’orizzonte multimediale in cui i bambini sono quotidianamente immersi. Le pratiche di lettura delle fasce prescolari e la loro letteratura cartacea e digitale sono al centro di questa ricerca che si compone di un inquadramento teorico e una proposta tassonomica, un’analisi del dibattito professionale e una riflessione basata su osservazioni partecipanti di attività di lettura e su testimonianze degli attori coinvolti.
Leyla Vahedi (1984) è laureata in Storia della Filosofia alla Sapienza di Roma e dottore di ricerca in Comunicazione e Ricerca sociale nella stessa università. Nel 2018 ha conseguito il diploma della Scuola vaticana di biblioteconomia. Si occupa di storia della lettura, alfabetizzazione precoce, biblioteche per ragazzi ed è tra i soci fondatori di Cartastraccia, associazione di promozione della lettura, che dal 2011 collabora con biblioteche, istituti di cultura, scuole, luoghi sanitari .
Questo libro è disponibile anche in formato PDF.
Offerta speciale combo cartaceo + ebook.
Se sei socio AIB, acquistando la versione cartacea ti regaliamo l’ebook in formatoPDF, se non sei associato potrai avere tutte e due le versioni al prezzo di 35 euro (in questo caso, contatta la Segreteria all’indirizzo servizi(at)aib.it.
Sono rese disponibili gratuitamente alcune parti del volume:
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Dicono del libro
Digregorio Rosarita, rec. a Leyla Vahedi, Leggere prima di leggere: albi illustrati e libri app nell’età prescolare. Roma: AIB, 2018, «Treccani», <http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/recensioni/recensione_116.html>
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Leyla Vahedi, Leggere prima di leggere: albi illustrati e libri app nell’età prescolare; presentazione di Letizia Tarantello. Roma: Associazione Italiana Biblioteche, 2018. (Premio “Giorgio De Gregori” 2017). ISBN 978-88-7812-274-1; DOI: https://doi.org/10.53263/9788878122741 [ebook: formato PDF]
Obiettivo del presente lavoro è indagare e decifrare la lettura della primissima infanzia attraverso la lente privilegiata dell’albo illustrato e delle sue declinazioni digitali, approfondendone usi, modalità e relazioni messe in campo. Poiché la lettura precoce è spesso condivisa, l’albo illustrato è uno strumento di contatto e di socializzazione precoce, oltre che di alfabetizzazione linguistica, visuale, mediale. L’albo è dunque un’occasione di relazione tra bambino e adulto, ma anche tra i lettori e il mondo circostante: suoni, immagini, parole. Anche i libri app partecipano della trasmissione di contenuti culturali, soprattutto fanno parte dell’orizzonte multimediale in cui i bambini sono quotidianamente immersi. Le pratiche di lettura delle fasce prescolari e la loro letteratura cartacea e digitale sono al centro di questa ricerca che si compone di un inquadramento teorico e una proposta tassonomica, un’analisi del dibattito professionale e una riflessione basata su osservazioni partecipanti di attività di lettura e su testimonianze degli attori coinvolti.
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Leyla Vahedi (1984) è laureata in Storia della Filosofia alla Sapienza di Roma ed è dottore di ricerca in Comunicazione e Ricerca sociale nella stessa università. Nel 2018 ha conseguito il diploma della Scuola vaticana di biblioteconomia. Si occupa di storia della lettura, alfabetizzazione precoce, biblioteche per ragazzi ed è tra i soci fondatori di Cartastraccia, associazione di promozione della lettura, che dal 2011 collabora con biblioteche, istituti di cultura, scuole, luoghi sanitari .
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Questo libro è disponibile anche in formato cartaceo.
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Sono rese disponibili gratuitamente alcune parti del volume:
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Dicono del libro
Digregorio Rosarita, rec. a Leyla Vahedi, Leggere prima di leggere: albi illustrati e libri app nell’età prescolare. Roma: AIB, 2018, «Treccani», <http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/recensioni/recensione_116.html>
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Il volume è disponibile per la vendita nelle principali librerie online; è inoltre presente sulla piattaforma Torrossa di Casalini e sulla piattaforma EBSCO eBooks & Audiobooks:
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Gasparello, Anna. Libri per bambini (con bisogni) speciali: Le biblioteche pubbliche e la CAA. Roma: AIB, 2016. (Premio “Giorgio De Gregori” 2015). ISBN 978-88-7812-247-5
La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) è ogni forma di comunicazione che sostituisce, integra, aumenta il linguaggio verbale. Viene utilizzata soprattutto da persone con disabilità comunicative e cognitive, per costruire e sviluppare la relazione con gli altri e può presentarsi in forme diverse come l’espressione facciale o corporea, i linguaggi dei segni, la sintetizzazione vocale o il linguaggio in simboli.
Per i testi scritti uno dei metodi più diffusi di CAA è proprio quello di affiancare le immagini alle parole; nascono così i libri in simboli, pensati soprattutto per bambini e ragazzi con bisogni speciali, come ad esempio chi ha un Disturbo dello Spettro Autistico (DSA), e per chi fa parte del loro mondo: famiglia, scuola, amici, etc. Le biblioteche non possono ignorare questi utenti e le loro esigenze, è necessaria una attenzione all’accessibilità sia delle strutture che dei documenti e servizi.
Il volume presenta i sistemi simbolici più diffusi, le caratteristiche dei volumi realizzati e racconta alcune delle esperienze di biblioteche italiane che hanno creato sezioni dedicate ai libri in simboli, perché si diffonda la concezione della biblioteca come luogo non più di sola integrazione, ma di reale inclusione.
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Anna Gasparello (Vimercate MB, 1987-). Laureata nel 2011 in Archivistica e Biblioteconomia all’Università degli Studi di Milano ha collaborato con il Museo del Risorgimento di Milano, l’Archivio Storico e Biblioteca della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Milano e la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. Dal 2014 è borsista presso la Biblioteca Scientifica della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano dove si occupa di catalogazione, valorizzazione del patrimonio storico e della Biblioteca del Paziente.
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Gasparello, Anna. Libri per bambini (con bisogni) speciali: Le biblioteche pubbliche e la CAA. Roma: AIB, 2016. (Premio “Giorgio De Gregori” 2015). ISBN 978-88-7812-308-3; DOI: https://doi.org/10.53263/9788878123083 [ebook: formato PDF]
La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) è ogni forma di comunicazione che sostituisce, integra, aumenta il linguaggio verbale. Viene utilizzata soprattutto da persone con disabilità comunicative e cognitive, per costruire e sviluppare la relazione con gli altri e può presentarsi in forme diverse come l’espressione facciale o corporea, i linguaggi dei segni, la sintetizzazione vocale o il linguaggio in simboli.
Per i testi scritti uno dei metodi più diffusi di CAA è proprio quello di affiancare le immagini alle parole; nascono così i libri in simboli, pensati soprattutto per bambini e ragazzi con bisogni speciali, come ad esempio chi ha un Disturbo dello Spettro Autistico (DSA), e per chi fa parte del loro mondo: famiglia, scuola, amici, etc. Le biblioteche non possono ignorare questi utenti e le loro esigenze, è necessaria una attenzione all’accessibilità sia delle strutture che dei documenti e servizi.
Il volume presenta i sistemi simbolici più diffusi, le caratteristiche dei volumi realizzati e racconta alcune delle esperienze di biblioteche italiane che hanno creato sezioni dedicate ai libri in simboli, perché si diffonda la concezione della biblioteca come luogo non più di sola integrazione, ma di reale inclusione.
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Anna Gasparello (Vimercate MB, 1987-). Laureata nel 2011 in Archivistica e Biblioteconomia all’Università degli Studi di Milano ha collaborato con il Museo del Risorgimento di Milano, l’Archivio Storico e Biblioteca della Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Milano e la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. Dal 2014 è borsista presso la Biblioteca Scientifica della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano dove si occupa di catalogazione, valorizzazione del patrimonio storico e della Biblioteca del Paziente.
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Questo libro è disponibile anche in formato cartaceo.
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Il volume è disponibile per la vendita nelle principali librerie online; è inoltre presente sulla piattaforma Torrossa di Casalini e sulla piattaforma EBSCO eBooks & Audiobooks:
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Chiara Faggiolani. Posizionamento e missione della biblioteca : un’indagine su quattro biblioteche del Sistema bibliotecario comunale di Perugia. Presentazione di Alberto Petrucciani. Roma: AIB, 2013. 255 p. : ill. ISBN 978-88-7812-224-6.
Dalla presentazione Questo libro di Chiara Faggiolani conclude i primi cinque anni del Premio Giorgio De Gregori, voluto e sostenuto da Francesco e Luigi De Gregori per promuovere studi e ricerche di giovani su temi biblioteconomici in ricordo di un uomo e di un bibliotecario che ha unito in tutta la sua vita un generoso e tenace impegno personale e l’attenzione sempre pronta e curiosa verso l’innovazione. Il tema del libro di Chiara Faggiolani non è nuovo, se lo riassumiamo semplicemente nell’indagine su funzione e strategia della biblioteca pubblica in un contesto determinato. Nuovo e originale è però il contributo che il libro porta a questa inesauribile e sempre indispensabile riflessione. La lezione metodologica del libro, esposta efficacemente nel concreto procedere della ricerca piuttosto che per affermazioni astratte, è quella di coniugare la partecipazione e diciamo pure la passione, ‘carburante’ sempre necessario al bibliotecario come al ricercatore, con il vigile rigoroso controllo, sia nel processo d’indagine sia dell’analisi dei dati raccolti, che gli elementi che emergono non siano addomesticati, silenziati, irreggimentati, costretti a forza in schemi precostituiti o, all’occorrenza, scopati sotto il tappeto. Al centro della ricerca, invece, è l’ascolto, ascolto degli utenti e dei non utenti, delle loro percezioni, impressioni, presupposizioni (e qualche volta fraintendimenti, dal nostro punto di vista), aspirazioni e magari contraddizioni. […] Più che concludere un discorso, lo apre, a mio avviso, presentando per la prima volta in modo organico, concreto e chiaro i punti di partenza, i criteri di metodo e i modelli di analisi per una nuova stagione di ricerca e di riflessione, e quindi di progettazione, della biblioteca pubblica nel nostro paese.
Elisa di Renzo. Una biblioteca, un’alluvione. Il 4 novembre 1966 alla Nazionale di Firenze: storia di un’emergenza. Introduzione di Neil Harris. Roma: AIB, 2009. 379 p. ISBN 978-88-7812-201-7.
“Una lezione magistrale, di alto valore scientifico, e a quanto pare ancora attuale. Questo libro deve essere letto.”
Thea Burns, The Library Quarterly (Univ. of Chicago Press, vol. 81, No. 2, April 2011)
Elisa di Renzo descrive quanto è successo nella BNCF a partire dall’alba del 4 novembre 1966, quando le acque melmose dell’Arno invasero l’edificio costruito in piazza dei Cavalleggeri, dove le collezioni erano state traslocate nel 1935 dall’antica sede presso gli Uffizi. Basandosi sulla documentazione conservata in diversi archivi, anche stranieri, l’autrice sostituisce l’impianto cronachistico della maggior parte dei libri che finora hanno raccontato il disastro con una ricostruzione meticolosa degli eventi.
Apre il volume, introducendolo, un saggio di Neil Harris, che inserisce il diluvio in quanto evento mediatico nel contesto culturale e politico dell’epoca. Dopo una sintesi delle vicende storiche della Biblioteca fino al 1966, necessarie per capire i rapporti fra quest’ultima e la città, in particolare per quanto riguarda la scelta di un sito in riva all’Arno, l’autrice giunge all’evento catastrofico, descrivendo come, dopo l’iniziale sgomento, con l’enorme afflusso di volontari di più nazioni organizzati in lunghe catene umane, per un mese intero i libri siano stati estratti dal sottosuolo e caricati sui camion per essere portati negli essiccatoi industriali. In questo modo i bibliotecari, intelligentemente guidati dall’allora direttore Emanuele Casamassima, contro ogni aspettativa, salvarono quasi l’intero patrimonio librario. Quantificando i danni per la città, si delinea l’impatto dell’alluvione sull’opinione mondiale e come la solidarietà nazionale e internazionale si sia organizzata per salvare Firenze e il suo patrimonio culturale, analizzando gli interventi dei due principali comitati stranieri: lo statunitense Committee to Rescue Italian Art (CRIA) e il britannico Italian Art and Archive Rescue Fund (IAARF). Viene quindi analizzato in dettaglio il modo in cui, dopo le operazioni improvvisate dei primi giorni, gli interventi – finanziati in buona parte dall’aiuto internazionale – si siano stabilizzati in un vero e proprio “sistema” di capitale importanza per lo sviluppo di una metodologia più ordinata e consapevole. Successivamente vengono ripercorse le vicende del Centro di restauro nato dal concorso delle competenze provenienti da tutto il mondo, in particolare dalla Gran Bretagna, con nomi come Roger Powell, Peter Waters, Anthony Cains e Christopher Clarkson.
L’opera nel 2008 è stata vincitrice del premio dell’AIB dedicato alla memoria di Giorgio de Gregori.