Associazione italiana biblioteche, Sezione Sardegna. Il futuro è arrivato troppo presto? Internet biblioteche ed accesso alle risorse informative: convegno di studi, Cagliari, 14-15 novembre 1996. A cura di Pasquale Mascia e Beniamino Orrù; con interventi di Pasquale Mascia ... [et al.]. Roma: AIB Sezione Sardegna, 1997. 115 p. ISBN 88-7812-054-5
Si riporta il brano finale dell'intervento di Pasquale Mascia, Biblioteche fra oggi e domani: il futuro non fa sconti:
«Ma allora il futuro è arrivato troppo presto? Siamo preparati ad affrontarlo, non abbiamo più voglia di immaginarlo e di disegnarne i caratteri? Pensiamo che comunque la biblioteca smorzerà la sua identità e il suo ruolo nelle pieghe di qualche software miracoloso?
Se dovessimo rispondere guardandoci intorno il pessimismo parrebbe d'obbligo. E' grande il ritardo strutturale italiano sui temi centrali della distribuzione di cultura, dell'istruzione, delle infrastrutture telematiche per i servizi, della diffusione di computer e tecnologie, in generale della coscienza che il cambiamento c'è già stato e che non si può discutere se sia utile adeguarsi e quando farlo.
Questo è il nostro quadro di riferimento e il suo cambiamento è legato a decisioni e politiche generali che hanno tempi biologicamente lunghi ed esiti non facili da prevedere, sui quali pesa il vecchio sistema del fare politica in Italia.
In questi momenti comunque dobbiamo essere presenti e propositivi e ricordare che i tempi vanno abbreviati e le decisioni devono concretizzarsi in azioni positive.
Altro però possiamo e dobbiamo fare. Dobbiamo avere la forza di credere nella biblioteca e nel nostro lavoro, nell'attrezzatura mentale che ci siamo creati e che ci posiziona senza timidezze dentro la logica di Internet che è quella del servizio all'utente finale.
Dobbiamo soprattutto essere capaci di confezionare prodotti nuovi, adatti nei contenuti e nei metodi a quello che il mondo oggi ci chiede e di cui forse ha più bisogno: l'organizzazione dell'informazione e la saldatura tra comunità locale e comunità globale, quello che abbiamo cercato di fare sinora, quello che ci deve essere consentito di fare d'ora in avanti con più mezzi e dignità. Il futuro non fa sconti neppure alle biblioteche.»