Il Bibliotecario nelle Scuole
domande e risposte (FAQ)
- Chi è il bibliotecario-documentalista scolastico?
- Di cosa si occupa il bibliotecario-documentalista?
- Di cosa altro si occupa il bibliotecario-documentalista?
- Esiste tale figura in Italia?
- Tale situazione è diffusa in tutto il Paese?
- Chi sono i “docenti-bibliotecari”?
- Come si sono formati docenti-bibliotecari sinora?
- Che tipo di formazione deve avere un bibliotecario-documentalista?
- In Italia esiste un’offerta formativa adeguata per i bibliotecari scolastici?
- Esistono corsi professionali?
- Quali corsi hanno seguito gli attuali bibliotecari scolastici/docenti-bibliotecari?
- A cosa servono i titoli acquisiti da un bibliotecario-documentalista scolastico?
- Chi è il bibliotecario-documentalista scolastico?
Il bibliotecario-documentalista è il professionista dell’informazione e della documentazione che opera nella scuola (da quella dell’infanzia alle superiori) con il compito di contribuire a realizzare le finalità pedagogico-educativo-didattiche e gli obiettivi formativi, educativi e culturali dell’istituzione scolastica stessa, alla quale la biblioteca scolastica appartiene e nella quale è incardinata, svolgendo le funzioni proprie di un centro di informazione e documentazione educativa e multimediale e di apprendimento.
- Di cosa si occupa il bibliotecario-documentalista?
Il bibliotecario-documentalista scolastico elabora, cooperando con il dirigente e gli insegnanti curricolari, specifici progetti didattici, educativi e culturali nel cui ambito la biblioteca scolastica svolga un ruolo efficace nell’acquisizione da parte degli allievi di competenze e autonomia nei percorsi di lettura, studio e ricerca, nell’acquisizione di competenze informative da parte di insegnanti e genitori.
- Di cosa altro si occupa il bibliotecario-documentalista?
Il bibliotecario-documentalista scolastico è responsabile della conduzione tecnica della biblioteca (pianificazione acquisti, selezione, acquisizione, catalogazione delle risorse, promozione delle raccolte ecc.). Inoltre si occupa dello sviluppo e dell’attuazione di una fattiva collaborazione con vari soggetti del territorio (biblioteche, archivi, musei, associazioni culturali ecc.). Opera perciò in una prospettiva di integrazione collaborazione non soltanto sul fronte interno (didattica, attività culturali ecc.), ma anche con il territorio, in particolare con le biblioteche (laddove esistenti), in particolare con la biblioteca pubblica/biblioteca ragazzi, e, in una prospettiva di continuità educativa verticale e particolarmente nel campo della competenza informativa/information literacy, con quella universitaria.
- Esiste tale figura in Italia?
Il profilo professionale di bibliotecario-documentalista scolastico non esiste in Italia, sebbene nel corso del tempo siano state formulate proposte di legge e realizzate interessanti esperienze nel settore. Si pensi, per esempio, all’impiego di personale bibliotecario professionale, dipendente dalle Province (dai primi anni ’70 fino al 31.12.1999), di docenti soprannumerari (anni ’80-’90), di “docenti bibliotecari” “docenti inidonei”, cioè dispensati dall’insegnamento per motivi di salute ma utilizzati in altre mansioni, tra le quali quelle di biblioteca (DPR 417/1974 fino al DM 79/2011, in applicazione della manovra finanziaria L. 111/2011, art. 19, comma 12, che ne dispone il passaggio nei profili ATA con mansioni di tipo amministrativo), docenti volontari in servizio o in quiescenza, docenti con “funzioni obiettivo”, cioè funzioni specialistiche di supporto al POF – Piano dell’Offerta Formativa, nel settore della documentazione).
- Tale situazione è diffusa in tutto il Paese?
Sè, fatta eccezione per l’Alto-Adige. Nel 1990 la Provincia Autonoma di Bolzano ha infatti legiferato in merito (Legge provinciale 7 agosto 1990, n. 17 “Interventi per la promozione delle biblioteche scolastiche”), ha riconosciuto il ruolo di bibliotecario scolastico, ha attivato corsi formativi e periodicamente reclutato il personale necessario mediante concorsi pubblici per esami e titoli; ha inoltre costituito una rete di biblioteche scolastiche (www.provincia.bz.it/cultura/temi/biblioteche-scolastiche.asp) integrata con quella di pubblica lettura (www.provincia.bz.it/cultura/biblioteche/biblioteche-pubbliche-scolastiche.asp).
- Chi sono i “docenti-bibliotecari”?
Si tratta di “docenti inidonei”, cioè dispensati dall’insegnamento per motivi di salute ma utilizzati in altre mansioni, tra le quali quelle di biblioteca (DPR 417/1974 e successive disposizioni). Questa risorsa verrà a mancare se verrà data attuazione al DM 79/2011, in applicazione della manovra finanziaria L. 111/2011, art. 19, comma 12, che ne dispone il passaggio nei profili ATA con mansioni di tipo amministrativo.
- Come si sono formati docenti-bibliotecari sinora?
Una buona parte del personale a vario titolo impiegato in biblioteca, tra cui i docenti bibliotecari, si è formato a proprie spese o è stato formato dall’Amministrazione di appartenenza e costituisce una risorsa professionale (e umana) non trascurabile, che dovrebbe piuttosto essere stabilizzata invece che dispersa.
- Che tipo di formazione deve avere un bibliotecario-documentalista?
La formazione del bibliotecario-documentalista scolastico deve mirare a far acquisire specifiche competenze biblioteconomico-documentalistiche, se la persona ha una formazione di tipo pedagogico-didattico, e competenze pedagogiche-didattiche-metodologiche, se la persona ha una formazione bibliotecaria. In entrambi i casi, devono essere acquisite anche competenze di tipo organizzativo-gestionale e tecnologico.
- In Italia esiste un’offerta formativa adeguata per i bibliotecari scolastici?
Non esiste al momento (2011) in Italia un’offerta formativa accademica specifica che consenta di acquisire il mix di competenze richieste a un bibliotecario-documentalista scolastico. A livello accademico, corsi di master o perfezionamento per la formazione del bibliotecario scolastico sono stati in passato erogati dalle Università di Padova, della Tuscia e di Bari, principalmente nell’ambito di convenzioni con il MPI/MIUR. Corsi di laurea magistrale (specialistica), di perfezionamento (come quello tuttora in corso presso l’Università di Padova) o master nel settore dei beni culturali, per chi proviene dal campo didattico, o in quello pedagogico-didattico, per chi proviene dal campo bibliotecario, integrando le conoscenze e competenze dei diversi campi, consentono di acquisire una formazione utile.
- Esistono corsi professionali?
Corsi professionali vengono erogati da enti, associazioni professionali e case editrici: molto spesso si tratta di specifici moduli (per esempio, sulla promozione della lettura, sull’organizzazione degli spazi ecc.). Tale offerta è assicurata anche dall’AIB che, tanto a livello centrale quanto regionale, offre corsi e seminari (v.: www.aib.it/aib/corsi/corsi.htm).
- Quali corsi hanno seguito gli attuali bibliotecari scolastici/docenti-bibliotecari?
Il personale scolastico si è potuto sinora formare in servizio nell’ambito di progetti ministeriali nazionali (PSBS, Biblioscuole, Amico Libro ecc.), in progetti locali (a livello regionale, provinciale, comunale); in alcuni casi ci si è avvalsi di progetti europei (Cremisi, Abside); sempre più frequentemente tale formazione ha fatto ricorso a piattaforme on line (sia proprietarie, sia open source, come Moodle).
- A cosa servono i titoli acquisiti da un bibliotecario-documentalista scolastico?
La spendibilità dei titoli acquisiti può valere per le graduatorie nazionali, per quelle interne nel caso di personale in servizio, o può costituire titolo preferenziale nel caso di selezione di collaboratori esterni alla scuola per specifici progetti a tempo determinato (per esempio, riordino dell’archivio scolastico, catalogazione dei documenti della biblioteca scolastica, informatizzazione del servizio ecc.). Ovviamente, mancando il ruolo e il profilo professionale, tutto ciò è soggetto a grande variabilità e incertezza.
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