Il Bibliotecario nell’Ente Locale
domande e risposte (FAQ)
- Come avviene l’accesso alla professione di bibliotecario nelle biblioteche di ente locale?
- Quali forme di selezione sono previste per l’accesso al lavoro nelle biblioteche di ente locale?
- Quali sono le modalità selettive che permettono di definire le graduatorie?
- Quali sono i contenuti delle prove di selezione?
- Il Bando concorsuale deve essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale?
- Quale è il profilo professionale corretto previsto nelle biblioteche di ente locale?
- Il profilo professionale non varia con la categoria di inquadramento contrattuale?
- Il profilo professionale può anche rappresentare la funzione o il ruolo o la specializzazione prevista dall’organizzazione della biblioteca?
- A chi compete la definizione del profilo professionale?
- Con quale modalità viene definito dal Dirigente/Responsabile dei Servizi il profilo professionale?
- Quale titolo di accesso è previsto per i posti di Cat. C nelle biblioteche di ente locale?
- Quale titolo di accesso è previsto per i posti di Cat. D1 nelle biblioteche di ente locale?
- Quale titolo di accesso è previsto per i posti di Cat. D3 nelle biblioteche di ente locale?
- Il bando per la selezione pubblica o concorsuale può prevedere titoli di studio specifici?
- Se i regolamenti dell’ente non prevedono la possibilità di titoli specifici il bando è regolare?
- Come avviene formalmente l’assunzione?
- Il contratto individuale di lavoro per essere regolare che cosa deve contenere?
- Da quale normativa è regolato il rapporto di lavoro nelle biblioteche di ente locale?
- Quale è la validità temporale della graduatoria risultante dal concorso pubblico?
- L’ente che ha indetto il concorso da cui ne deriva una graduatoria di persone idonee è obbligato a procedere all’assunzione?
- È possibile accedere alle biblioteche di ente locale per mobilità?
- Quale è la forma di rapporto di lavoro regolare prevista?
- Per il Bibliotecario a tempo indeterminato è possibile il passaggio a Categoria contrattuale superiore a quella di appartenenza?
- Sono possibili anche delle forme di rapporto di lavoro flessibili?
- Gli incarichi di collaborazione sono possibili?
- Quali professionalità devono essere previste nella esternalizzazione di attività e servizi della biblioteca di ente locale?
- Che cos’è il Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi?/li>
- In che consiste la valutazione della Performance?
- Come avviene l’accesso alla professione di bibliotecario nelle biblioteche di ente locale?
Come per tutti gli enti pubblici, l’accesso avviene attraverso pubblica selezione/concorso.
- Quali forme di selezione sono previste per l’accesso al lavoro nelle biblioteche di ente locale?
La selezione prevista dalla normativa può avvenire per soli titoli (generalmente per incarichi di collaborazione a tempo determinato), per soli esami o per titoli ed esami (per le varie forme di rapporti di lavoro dipendente).
- Quali sono le modalità selettive che permettono di definire le graduatorie?
Sono delle prove selettive aventi lo scopo di individuare il soggetto professionalmente idoneo a ricoprire il posto messo a concorso. Le prove possono essere teoriche, teorico-pratiche, orali.
- Quali sono i contenuti delle prove di selezione?
I contenuti delle prove sono fissati nel bando concorsuale e devono riguardare le materie di contenuto professionale, amministrativo, legislativo e gestionale inerenti il profilo professionale oggetto della selezione.
- Il Bando concorsuale deve essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale?
La normativa sull’ordinamento del lavoro nelle p.a. prevede soltanto che l’ente titolare della ricerca del personale deve darne “adeguata pubblicità”; questa di prassi viene realizzata con la pubblicazione nel sito Web dell’ente, l’affissione di manifesti nel territorio di riferimento, la pubblicazione su almeno un quotidiano che riporti la cronaca locale; frequente è la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale, ma scarse volte sulla Gazzetta Ufficiale.
- Quale è il profilo professionale corretto previsto nelle biblioteche di ente locale?
Il profilo professionale è il nome della professione per cui il profilo corretto è BIBLIOTECARIO.
- Il profilo professionale non varia con la categoria di inquadramento contrattuale?
Laddove sono previste più figure professionali certamente vi possono essere dei sub profili professionali. Nella Cat. D vi è il Bibliotecario e nella Cat. C vi sono i collaboratori tecnici e quindi l’Assistente di Biblioteca o Aiuto bibliotecario
- Il profilo professionale può anche rappresentare la funzione o il ruolo o la specializzazione prevista dall’organizzazione della biblioteca?
Certamente. Oltre al profilo base di bibliotecario o sub profilo di Assistente/aiuto bibliotecario la denominazione può indicare anche la funzione/ruolo (es. Direttore di biblioteca) oppure la specializzazione (es. Catalogatore, esperto Mediateca, esperto sez. Ragazzi). Queste variabili possono riguardare l’acquisizione professionale nel tempo oppure anche essere oggetto delle materie delle prove selettive concorsuali. Qualsiasi altra definizione di profilo (es. Istruttore) è da ritenersi non coerente con la professione e la persona interessata deve fare richiesta di riconoscimento al suo diretto Responsabile di struttura.
- A chi compete la definizione del profilo professionale?
La definizione del profilo professionale compete al Dirigente/Responsabile dei servizi del Settore/Area a cui strutturalmente appartiene la Biblioteca come previsto dal D. Lgs. 165/2001 e relativi aggiornamenti.
- Con quale modalità viene definito dal Dirigente/Responsabile dei Servizi il profilo professionale?Con l’adozione di un semplice atto dirigenziale (no deliberazione) e il conseguente inserimento, da parte del medesimo responsabile, della corretta denominazione di Bibliotecario nella Dotazione Organica della Biblioteca e nel Piano triennale dei fabbisogni di risorse umane dell’ente il quale deve essere obbligatoriamente aggiornato ogni anno in sede di approvazione dei Bilanci preventivi.
- Quale titolo di accesso è previsto per i posti di Cat. C nelle biblioteche di ente locale?
È normalmente previsto il diploma di scuola media superiore senza alcuna limitazione di indirizzo di studio.
- Quale titolo di accesso è previsto per i posti di Cat. D1 nelle biblioteche di ente locale?
È normalmente previsto il diploma di laurea triennale senza alcuna limitazione di indirizzo di studio.
- Quale titolo di accesso è previsto per i posti di Cat. D3 nelle biblioteche di ente locale?
È normalmente previsto il diploma di laurea specialistica senza alcuna limitazione di indirizzo di studio.
- Il bando per la selezione pubblica o concorsuale può prevedere titoli di studio specifici?
Fermo restando la diversità di titoli prevista in funzione delle categorie contrattuali, il bando può prevedere anche dei titoli specifici funzionali al profilo professionale da ricoprire, predeterminando uno sbarramento, se ciò è esplicitamente previsto dal Regolamento concorsuale o dal Regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi dell’ente.
- Se i regolamenti dell’ente non prevedono la possibilità di titoli specifici il bando è regolare?
No. Il bando non è corretto e deve essere impugnato per l’ annullamento c/o il TAR da chi si sente preventivamente escluso dalla limitazione o sbarramento.
- Come avviene formalmente l’assunzione?
L’assunzione avviene con un atto giuridicamente definito Contratto individuale di lavoro che deve essere sottoscritto dall’interessato e dal dirigente a ciò preposto dall’organizzazione dell’ente.
- Il contratto individuale di lavoro per essere regolare che cosa deve contenere?
Deve contenere in forma esplicita: il profilo professionale, la categoria contrattuale di inquadramento e lo stipendio relativo, il servizio di collocazione. Nel caso di rapporto di lavoro a tempo parziale va riportato anche il numero di ore settimanali di lavoro e la sua articolazione.
- Da quale normativa è regolato il rapporto di lavoro nelle biblioteche di ente locale?
Il rapporto di lavoro è regolato dal Codice Civile, dal CCNL del personale non dirigente del Comparto Autonomie Locali e dal D. Lgs. 165/2001 che riguarda l’ordinamento del lavoro dei dipendenti di tutte le amministrazioni pubbliche.
- Quale è la validità temporale della graduatoria risultante dal concorso pubblico?
La graduatoria è valida 3 anni.
- L’ente che ha indetto il concorso da cui ne deriva una graduatoria di persone idonee è obbligato a procedere all’assunzione?
Non vi è alcun obbligo per l’ente a procedere all’assunzione, la scelta è legata alla programmazione delle risorse umane ritenute necessarie e alla disponibilità delle relative risorse finanziarie; ne consegue che non vi è alcun diritto ad un automatismo di assunzione per i vincitori dei concorsi.
- È possibile accedere alle biblioteche di ente locale per mobilità?
Si. E’ possibile con la mobilità interna all’ente di appartenenza (cambio di profilo professionale e percorso di riconversione professionale), ma anche con la mobilità esterna tra i vari comparti pubblici a parità di Profilo professionale di Categoria contrattuale di inquadramento omogenea o comparabile.
- Quale è la forma di rapporto di lavoro regolare prevista?
Il rapporto di lavoro di dipendenza prevista dalla normativa è a tempo indeterminato (a tempo pieno o parziale).
- Sono possibili anche delle forme di rapporto di lavoro flessibili?
Le forme di rapporto di lavoro flessibili sono contemplate dalla normativa e regolate dai contratto collettivi di lavoro, quindi possono essere forme variabili nel tempo. Sono generalmente previsti: i contratti a tempo determinato e i contratti di formazione lavoro. Sono previsti anche i contratti di somministrazione lavoro (già lavoro interinale) sia pure regolati dalla normativa relativa al rapporto di lavoro privato.
- Per il Bibliotecario a tempo indeterminato è possibile il passaggio a Categoria contrattuale superiore a quella di appartenenza?Sì è possibile. Il passaggio avviene attraverso la partecipazione ad un Concorso indetto a tale scopo dall’ente che ne abbia preventivamente inserita la previsione nel Piano triennale dei fabbisogni di risorse umane e nella Dotazione Organica della Bibloteca.Secondo la normativa recente (D. Lgs. 150/2009) il Concorso deve essere pubblico con riserva interna al 50% e i partecipanti interni devono possedere il medesimo livello di titolo (es. Laurea) previsto per i partecipanti esterni.
- Gli incarichi di collaborazione sono possibili?
Sono possibili i contratti di collaborazione (co.co.co.) solo nella fattispecie di consulenza, studio, ricerca, progettazione, ecc. cioè dove sono richieste delle alte professionalità, non reperibili all’interno dell’ente, che devono essere dimostrate da curriculum professionale e titolo di studio specialistico. L’incarico può essere affidato solo nel rispetto obbligatorio delle condizioni di trasparenza amministrativa previste dal D. Lgs. 165/2001.
- Quali professionalità devono essere previste nella esternalizzazione di attività e servizi della biblioteca di ente locale?
Le professionalità (titoli e curriculum) devono assolutamente essere le stesse che sono previste per i dipendenti dell’ente. Queste ed il relativo riconoscimento contrattuale devono essere chiaramente prefissate nel capitolato di appalto relativo alla procedura ad evidenza pubblica dell’appalto relativo alla biblioteca.
- Che cos’è il Regolamento sull’Ordinamento degli Uffici e dei Servizi?
E’ il Regolamento generale, l’unico di competenza deliberativa della Giunta Comunale, che riporta l’ organizzazione strutturale dell’ente, le varie competenze e le modalità gestionali dei servizi (quindi anche della biblioteca), le modalità di accesso dall’esterno e dall’interno dei dipendenti ed ogni altra aspetto previsto dalla normativa vigente. Tale regolamento deve essere di norma aggiornato con scadenza almeno triennale, salvo che intervenga una diversa prescrizione legislativa di adeguamento su alcuni dei cotenuti.
- In che consiste la valutazione della Performance?
Il Bibiotecario, come ogni altro dipendente dell’ente, è sottoposto alla valutazione continua con cadenza annuale, a cura del relativo Responsabile come previsto dal CCNL di comparto Autonomie locali.
La valutazione della performance, secondo la recente normativa, coincide nella sostanza con la rilevazione meritocratica sul raggiungimento di determinati obiettivi/risultati (posti nel Peg-Piano esecutivo di gestione). Tale valutazione si articola in: individuale, di servizio e dell’ente. I criteri di valutazione (e tra di essi viene inserita anche la valutazione dell’utenza del singolo servizio) devono essere preventivamente previsti dalla dirigenza (nel rispetto di linee guida del Nucleo di valutazione) e resi noti ai dipendenti.
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