Comunicato del Comitato esecutivo Regionale AIB della Toscana sullo sciopero dei bibliotecari delle biblioteche comunali della Città di Firenze

La Sezione toscana di AIB (Associazione Italiana Biblioteche) è solidale con i bibliotecari e gli archivisti di ditte appaltatrici dei servizi di biblioteca e archivio del Comune di Firenze che oggi vedono minacciato il posto di lavoro e messa in dubbio la loro professionalità.

Il taglio, da parte dell’Amministrazione comunale di Firenze, di 500.000 euro annui sugli stanziamenti di bilancio destinati alla gestione dei servizi di biblioteca dati in appalto – oltretutto nell’imminenza di nuove procedure di gara – e la non partecipazione della stessa Amministrazione al tavolo prefettizio di conciliazione dello stato di agitazione sindacale promosso dai bibliotecari fiorentini, dimostrano un gravissimo disconoscimento della professionalità dei lavoratori della cultura, del valore che i servizi culturali hanno nella strategia amministrativa di molti comuni italiani, che non può passare senza lo stigma dell’Associazione Italiana Biblioteche.

Alla base di certe scelte politiche e gestionali va segnalata la perversa logica secondo cui i ruoli culturali sono elementi accessori delle piante organiche, i servizi culturali sono derogabili e non necessari nelle amministrazioni pubbliche.

AIB Toscana rifiuta il ragionamento secondo cui il lavoro in appalto sia sempre e comunque precario e che l’unica strada per la sicurezza lavorativa e per il riconoscimento professionale passi dall’ingresso del lavoratore nella schiera dei dipendenti di un ente, nel pubblico impiego.
Il lavoro e la professionalità dei lavoratori della cultura devono essere sempre rispettati, qualsiasi sia la tipologia contrattuale, perché dietro un contratto di appalto, di somministrazione, del pubblico impiego ci sono vite, cittadini, storie umane e professionali.

Per questo AIB Toscana ricorda e enfatizza il fatto che la professionalità dei bibliotecari fiorentini è frutto di investimenti personali dei lavoratori e delle ditte datrici di lavoro, delle famiglie e delle stesse amministrazioni locali e che essa non può e non deve essere dimenticata e espulsa dall’orizzonte delle realtà amministrative.
Le biblioteche, gli archivi, i musei non possono essere gestiti da persone improvvisate, da volontari, da impiegati amministrativi camuffati da bibliotecari, archivisti, museologi.

Che la città della Pace e del Rinascimento oggi disconosca in modo così plateale la professionalità dei bibliotecari è un drammatico segno dei tempi, a cui AIB Toscana si oppone e si opporrà con forza. Che il lavoro di noi professionisti della cultura sia messo al pari di una qualsiasi fornitura e pertanto sia decurtabile, proprio nel capoluogo della regione che ha dato vita alla cultura nazionale e europea è sintomo preoccupante di decadimento morale e miopia politica.
AIB Toscana è solidale con i bibliotecari del Comune di Firenze e appoggia il loro sciopero, dal momento che condivide la necessità di avere biblioteche che abbiano una visione e una qualità di servizi che solo personale qualificato e stabile può garantire.

Le biblioteche si trovano in sofferenza sul fronte del personale e riteniamo ineludibile a questo punto che vi sia una normativa chiara e stringente al riguardo. Occorre un ripensamento complessivo sulle biblioteche pubbliche con una definizione delle figure professionali che vi debbano operare ed una riorganizzazione dei servizi ai quali corrispondano figure professionali adeguate