Lettera alla Presidenza regionale Emilia-Romagna in merito all’ordinanza 74/2020

04/05/2020

Stefano Bonaccini

                                                         Presidente Regione Emilia-Romagna

        SegreteriaPresidente@postacert.Regione.Emilia- Romagna.it

p.c.

Mauro Felicori

Assessore Cultura e Paesaggio

AssessoreCultura@postacert.Regione.Emilia-Romagna.it

Francesca Marchetti

Presidente Commissione V – Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità

PresCommV@regione.emilia-romagna.it

 

OGGETTO: Riapertura al pubblico delle biblioteche e Covid 19

Egregio Presidente,

l’Associazione Italiana Biblioteche, e in particolare il Comitato Esecutivo Regionale dell’Associazione Italiana Biblioteche sezione Emilia-Romagna, desidera manifestare la propria disponibilità a collaborare e confrontarsi con la Regione in tema di biblioteche, con l’intento di poter contribuire in modo costruttivo allo sviluppo di una organizzazione bibliotecaria  rispondente alle esigenze dei cittadini.

Tra questi temi, il più attuale e stringente riguarda sicuramente la riapertura al pubblico delle biblioteche in sicurezza.

Il 24 febbraio 2020, a seguito dell’Ordinanza regionale n 1/2020 sulle misure urgenti di gestione e contenimento del virus Covid 19, Le ho motivato la necessità di sospendere l’apertura al pubblico delle biblioteche, unica eccezione tra i luoghi e istituti regionali della cultura chiusi al pubblico, ma non ho mai ricevuto risposta.

La nuova Ordinanza n. 74 del 30 aprile 2020 consente, nella nostra regione, la riapertura delle biblioteche per il servizio di prestito e restituzione a partire dal 4 maggio 2020, qualora siano garantite le misure necessarie ad evitare contagi (il DPCM n.6/2020 aveva  disposto l’utilizzo di biblioteche delle università, degli enti pubblici di ricerca e di alcune istituzioni, sempre e unicamente in condizioni di sicurezza e sospeso l’apertura degli altri luoghi e istituti della cultura, tra cui tutte le altre biblioteche di cui all’art. 101 del Codice dei beni culturali).

La disposizione regionale del 30 aprile, così precisa e circoscritta ha sgombrato il campo da interpretazioni ed altri intenti, uniformando l’offerta dei servizi che le biblioteche potranno erogare al pubblico momentaneamente e gli esiti dell’applicazione potranno rappresentare un primo campione di valutazione per avviare una riapertura graduale.

Tuttavia, la disposizione ha sorpreso molti colleghi ed associati che prevedevano la possibilità di riaprire a partire dal 18 maggio, come annunciato in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Le biblioteche sono impegnate, infatti, in onerosi piani di riorganizzazione dei servizi al pubblico, di ripensamento delle attività di back-office e delle modalità di lavoro che garantiscano la sicurezza del personale, degli utenti e la fruizione dei documenti: mi risultano, tra l’altro, ancora in corso tavoli di confronto scientifico-tecnico per giungere a protocolli e linee guide condivise (penso ai tavoli avviati dall’IBACN o al Tavolo metropolitano per la sicurezza sui luoghi di lavoro).

Molte biblioteche non riapriranno il prestito in sede il 4 maggio, quali ad esempio le biblioteche del Comune di Bologna, del Comune di Modena, del Comune di Imola, del Comune di Ferrara, del Comune di Forlì, dell’Unione della Romagna Faentina, dell’Unione della Bassa Romagna, del Comune di Parma, del Comune di  Piacenza,  la Malatestiana di Cesena (che gestirà i soli rientri, dal 7 maggio), la Gambalunga di Rimini.

Molte biblioteche sono ancora impegnate nel reperimento dei dispositivi di protezione e in attesa di chiarimenti da parte degli organi competenti in materia di sanificazione degli ambienti e del materiale documentario ammesso al prestito: suppongo che una condivisione delle linee di indirizzo e degli obiettivi avrebbe potuto orientare i servizi e facilitare il raggiungimento dei risultati attesi.

Mi auguro che in vista del riavvio delle funzioni delle biblioteche in fase 2 e fase 3, che presupporrà ancora alcuni step organizzativi, si possa privilegiare un dialogo foriero di risultati condivisi e che l’AIB possa essere d’aiuto, anche per contribuire alla diffusione di indicazioni regionali.

L’occasione mi è gradita per porgerLe i miei migliori saluti e ringraziarLa per l’attenzione.

La Presidente regionale AIB Emilia-Romagna

Roberta Turricchia

Imola, 3 maggio 2020

Prot.19/2020