Fumagalli, Giuseppe

(Firenze 27 luglio 1863 – Firenze 11 maggio 1939)

Figlio del tipografo e calcografo Paolo, dopo aver ottenuto la licenza classica svolse nel 1880 l'alunnato presso la Biblioteca nazionale centrale di Firenze, accumulando in breve tempo numerose esperienze in diverse biblioteche italiane. Tra il 1881 e il 1882 fu assistente alla Biblioteca governativa di Lucca, dal 1883 alla Biblioteca Riccardiana di Firenze, nel 1884 alla Biblioteca universitaria di Padova e dal 1885 al 1887 alla Biblioteca nazionale centrale di Roma.
Nel 1886 venne premiato nel concorso bandito dal Ministero della pubblica istruzione per una monografia sulle norme catalografiche (pubblicata l'anno successivo a Firenze presso Sansoni con il titolo di Cataloghi di biblioteche e indici bibliografici) e nel 1888 si aggiudicò, in collaborazione con Giuseppe Ottino, anche uno degli altri premi ministeriali, per una bibliografia delle opere bibliografiche italiane (Bibliotheca bibliographica italica, Roma 1889, con un secondo volume nel 1895 e vari supplementi).
Nel novembre 1887 conseguì l'abilitazione a bibliotecario e dal 1888 lavorò alla Biblioteca Braidense di Milano, come vicedirettore, passando come direttore nel 1893 alla Biblioteca universitaria Alessandrina e l'anno successivo alla Biblioteca universitaria di Napoli. Tornò poi alla Biblioteca Braidense come direttore dal 1896 al 1910.
Trasferito nell'aprile 1910 alla direzione della Biblioteca Estense di Modena per contrasti con il Ministero della pubblica istruzione, dal novembre 1913 diresse la Biblioteca universitaria di Bologna, dove durante il conflitto mondiale costituì una raccolta bibliografica della guerra e nel 1916 fondò il Comitato bolognese per i libri ai feriti e ai soldati combattenti. Per la mancata nomina a soprintendente bibliografico chiese di essere collocato a riposo anticipatamente, dal gennaio 1921.
Prolifico studioso e divulgatore, autore di più di 350 contributi, tra i lavori più rilevanti pubblicò il Lexicon typographicum Italiae: dictionnaire géographique d'Italie pour servir à l'histoire de l'imprimerie dans ce pays (Florence 1905), La bibliografia (Roma 1923), il primo Annuario delle biblioteche italiane (Firenze 1933) e il Vocabolario bibliografico (apparso postumo nel 1940), oltre a fortunati repertori come il Chi l'ha detto? (Milano 1895) e L'ape latina (Milano 1911). Collaboratore di numerosi periodici, nel 1896 fondò presso Bemporad l'«Almanacco italiano», che diresse sino al 1937.
Audace organizzatore e promotore di mostre, eventi e istituti culturali, fu fondatore e primo presidente della Società bibliografica italiana (1896-1897), vicepresidente fino al 1908 e consigliere fino al 1915. Diresse poi l'Istituto italiano del libro, con sede a Firenze, dove organizzò dal 1922 le Fiere internazionali del libro, e nel 1929 fece parte del comitato esecutivo del primo Congresso mondiale delle biblioteche e di bibliografia.
Membro del Comitato promotore dell'Associazione italiana biblioteche, ne fu consigliere dalla sua fondazione (1930) fino alla morte.