[AIB] Commissione nazionale catalogazione e indicizzazione

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Verbale di discussione telematica marzo-giugno 2006

Tra fine marzo e fine giugno 2006, nell'ambito della Commissione Catalogazione e Indicizzazione dell'AIB si è svolta un'intensa e vivace discussione sul testo dell'ultimo documento della Commissione RICA dedicato ai "Titoli uniformi".

La forma scelta per l'analisi del documento aveva lo scopo di consentire a tutti i membri della Commissione di avere parte attiva, in tempi diversi, nella discussione. Tale modalità, pur se ha contribuito in parte ad allungare i tempi di lavoro, ha effettivamente consentito a tutti i membri di partecipare e di esprimere le proprie opinioni; a questo proposito va registrata la totale astensione di Pino Buizza.

La discussione ha preso avvio da una bozza di lavoro predisposta da Teresa Grimaldi il 21 marzo e nel giro di un mese circa sono state raccolte le prime osservazioni di merito; oltre ad altre puntualizzazioni su aspetti generali e specifici, in particolare è emerso il giudizio molto favorevole della Commissione AIB sull'importanza della prospettiva e sulla novità di approccio adottate dalla Commissione RICA nel documento "Titoli uniformi -- Premessa". In base alle prime osservazioni pervenute, una seconda bozza di lavoro più ampia e articolata è stata predisposta e re-inviata a tutti i membri della commissione (26 aprile 2006).

A questo punto i membri della Commissione si trovavano d'accordo su larga parte del testo; tuttavia, si è resa necessaria una pausa di riflessione per l'approfondimento della funzione del titolo uniforme ed in particolare del livello logico di riferimento, come delineati nei paragrafi 3 (Qualificazioni e altri elementi usati per distinguere titoli identici) e 4 (Aggiunte convenzionali al titolo uniforme) del documento Titoli uniformi (30 dicembre 2005).

La discussione si è concentrata dunque su alcuni aspetti specifici:

  1. la circostanza che i documenti attualmente disponibili del nuovo codice di catalogazione italiano non consentono di riscontrare un approccio al catalogo nella sua integrità e che risponda integralmente alle suggestioni dei modelli FRBR, FRAR, Unimarc Authorities ecc., ma piuttosto riflettono una attenzione prevalente alle immediate necessità della catalogazione per autore e titoli;
  2. la necessità di porre la questione, strettamente connessa alla prima, del contesto del catalogo, ovvero, come evidenziato da Andrea Fabbrizzi in un apposito documento intitolato "Headings are for use", «il problema dei differenti luoghi del catalogo nei quali possono essere presenti i riferimenti per una determinata entità. Perché cambia il contesto e cambiano le condizioni d'uso, se l'intestazione è in testa a una descrizione presentata da sola; oppure se è all'interno di un elenco prodotto da una ricerca per scorrimento; oppure se è incapsulata in una stringa di soggetto»;
  3. in conseguenza al punto b, l'opportunità o meno di un uso generalizzato delle qualificazioni nei "titoli uniformi".

Riguardo a quest'ultimo punto, si ripropone il problema di fondo della definizione della natura e quindi della funzione del titolo uniforme. Mentre sui primi due punti si registrava un sostanziale accordo di tutti i membri che hanno preso parte alla discussione, la questione delle qualificazioni ha richiesto un dibattito più approfondito. A questo proposito Andrea Fabbrizzi, nel documento citato, osserva che «Piuttosto che in relazione alla dimensione semantica del linguaggio catalografico, la presenza e la quantità delle qualificazioni nelle intestazioni dovrebbe essere in relazione alla dimensione pragmatica, quindi a considerazioni riguardanti il contesto e le condizioni d'uso delle intestazioni» (p. 1); inoltre «Il gesto di qualificare tutto è il contrario di ogni possibile soluzione ai problemi riguardanti il contesto catalografico delle intestazioni, che una logica indicizzatoria unificata pone in modo particolarmente evidente» (p. 3).

D'altra parte è stato notato che il ricorso al concetto di intestazione principale per qualificare il titolo uniforme era incongruente rispetto al tentativo di costituire una anagrafe delle opere: in una versione intermedia del documento si legge: «Se si tratta di una registrazione d'autorità che identifica l'opera è incongruo che questa venga connotata da un elemento, l'intestazione principale, che pertiene alla entità pubblicazione- manifestazione, e che può variare nelle varie pubblicazioni, a seconda delle particolari situazioni bibliografico- editoriali di presentazione dell'opera. In realtà l'espressione "intestazione principale" copre la difficoltà ad esprimere l'unica relazione all'opera, quella di autore, nei casi di opere prive di carattere creativo e quindi non connotabili con l'attribuzione d'autore.» Inoltre, se le relazioni tra entità sono un elemento caratterizzante delle entità in FRBR, in FRAR invece le entità sono identificate tramite gli attributi, e possono, soltanto, essere qualificate anche tramite le relazioni (non necessariamente autoriali).

Dopo aver posto in rilievo che l'ambiguità interpretativa sulla funzione del titolo uniforme risiedesse in primis nel documento oggetto di analisi, riconoscendo che si tratta di una ipotesi di lavoro, e che anche nel documento della Commissione RICA si ripete più volte la provvisorietà del documento "Titoli uniformi" e l'apertura del tema al dibattito, si è ritenuto che fosse comunque da considerare prevalente l'interpretazione del titolo uniforme come strumento di rappresentazione dell'intestazione principale della manifestazione nel catalogo e che, quindi, fosse opportuno ricorrere alle qualificazioni esclusivamente in caso di ambiguità.

Il lavoro si è concluso con l'approvazione del documento redatto nella versione del 21 giugno 2006 da parte di tutta la Commissione, con l'astensione di Pino Buizza e di Stefano Gambari.


Copyright AIB 2006-11, ultimo aggiornamento 2006-11-27 a cura della Redazione AIB-WEB.
URL: <https://www.aib.it/aib/commiss/catal/verbal13.htm>

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