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AIB. Commissione nazionale biblioteche pubbliche

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XLVII Congresso nazionale AIB
AIB2000
Mercoledì, 25 ottobre 2000
"Palla al centro" : incontro nazionale dei Centri servizi per le biblioteche pubbliche
Convegno a cura dell'AIB. Commissione nazionale Biblioteche pubbliche

Che cosa c'è al centro della rete?
di Giulia Visintin 1

A Torino, i servizi di sistema sono forniti alle biblioteche pubbliche cittadine da un ufficio tradizionalmente noto col nome di Centro rete. La sua principale particolarità - rispetto ad altri centri analoghi - è quella di servire un gruppo di biblioteche appartenenti tutte alla medesima amministrazione (il Comune di Torino) e con un unico bilancio comune.

Nell'intervento si esaminano le caratteristiche del servizio e le condizioni nelle quali viene svolto, si offrono alcuni dati sull'attività negli anni recenti, si illustrano alcune soluzioni organizzative adottate, tenendo presenti sia la disponibilità attuale di attrezzature e strumenti informativi sia le possibili prospettive di trasformazione nel futuro prossimo.

Il sistema delle biblioteche pubbliche di Torino, nato alla sua forma attuale nella seconda metà degli anni Settanta, ha cambiato denominazione e ambito di attività nel corso del tempo, ma - seguendo una consuetudine diffusa nell'amministrazione pubblica, un po' per tradizione orgogliosa e un po' per inerzia - il suo centro servizi ha continuato a chiamarsi Centro rete, anche ora che il nome ufficiale del sistema è Settore sistema bibliotecario urbano.

Il Comune di Torino mette a disposizione dei cittadini vari servizi bibliotecari, il più consistente dei quali è costituito dalla rete di biblioteche pubbliche, che comprende (autunno 2000)

una biblioteca centrale, che ai servizi di biblioteca pubblica affianca fondi d'interesse storico, giusta la storia di molte biblioteche pubbliche del nostro paese nate in anni meno recenti (la data di nascita della Civica di Torino è il 1869) 2

dodici biblioteche pubbliche di base, distribuite su tutto il territorio cittadino, una delle quali chiusa temporaneamente per ristrutturazione, più un punto di prestito

quattro biblioteche di base in corso di allestimento

una biblioteca musicale, che però conduce un'esistenza per alcuni versi distinta da quella delle altre, e in particolare non è servita dal Centro rete

un servizio bibliotecario per detenuti, nato come biblioteca della casa circondariale cittadina, poi esteso a tutti gli istituti affini, compreso il carcere minorile. 3

A questi servizi, forniti direttamente, va aggiunta la biblioteca di un liceo scientifico. Si tratta di una biblioteca autonoma, alla quale il Centro rete fornisce tuttavia un approvvigionamento documentario in tutto analogo a quello delle altre biblioteche del sistema.

Fra gli altri servizi bibliotecari comunali, esterni al Settore, sui quali torneremo verso la fine di questo discorso, degni di nota sono almeno la Biblioteca d'arte dei musei civici, annessa alla Galleria d'arte moderna, e il Centro di documentazione dei servizi educativi, entrambi dipendenti da altri organi dell'amministrazione.

Se si esclude la biblioteca del Liceo 'Giordano Bruno', che occupa un posto sostanzialmente esterno al servizio bibliotecario, la prima caratteristica notevole del Centro rete torinese, a paragone di altri centri di servizio di dimensioni paragonabili, è di servire biblioteche tutte appartenenti alla medesima amministrazione. Questa omogeneità si manifesta tanto nelle linee di attività e di sviluppo del sistema, che fanno capo ad un organismo unico di direzione, quanto nell'elemento fondamentale degli stanziamenti e della direzione impressa alle spese e agli investimenti: un solo bilancio, un solo piano esecutivo di gestione imprimono come è facile immaginare un carattere unitario al servizio.

Naturalmente questa spinta unitaria è moderata dalla rispettiva autonomia di ciascuna biblioteca in fatto di allestimento del servizio e in particolare della scelta del materiale documentario, compiuta dai responsabili delle varie sedi di concerto con il responsabile centrale delle acquisizioni.

Sotto questo aspetto viene in evidenza una particolarità della funzione del Centro rete, che proprio per trovarsi nel punto di snodo fra orientamenti e decisioni centrali e richieste provenienti da ciascuna delle biblioteche del sistema, ha il compito di mediare le due spinte. In particolare, si tratta di armonizzare le esigenze di un lavoro che - come vedremo - si fonda principalmente sull'economia di scala e sul trattamento omogeneo di grandi quantità di documenti con le richieste singolari, estemporanee, focalizzate sul particolare piuttosto che sull'insieme di quei clienti interni che sono tutte le biblioteche del sistema nei confronti del Centro rete.

L'unitarietà dell'amministrazione si manifesta concretamente nei suoi aspetti finanziari, con una pianificazione delle risorse disponibili e un uso di queste risorse messi in atto a livello di sistema. Per quanto riguarda gli acquisti - cioè la voce di bilancio che coinvolge più di ogni altra l'attività del Centro rete - la disponibilità e l'uso delle risorse finanziarie, decisi a livello centrale, sono poi compito diretto del Centro, che insieme al bibliotecario responsabile degli acquisti tiene i contatti con i fornitori (ad eccezione soltanto degli acquisti sul mercato antiquario, riservati alla sezione di conservazione della Civica centrale) e amministra tutti gli aspetti di acquisizione - doni compresi, inventariazione - compreso il successivo scarto, preparazione dei volumi e distribuzione alle biblioteche, che ricevono dunque documenti pronti all'uso.

Risale invece alla fine degli anni Ottanta la separazione dalle attività del Centro rete delle procedure di catalogazione, che vengono eseguite in una sede differente, ma che si svolgono comunque secondo impostazioni comuni a tutto il sistema per quanto riguarda i sistemi di indicizzazione e di collocazione delle pubblicazioni.

È infine uno dei compiti non minori del Centro rete la conservazione di attrezzature e risorse documentarie comuni all'intero sistema. Grazie al suo magazzino di circa 850 metri quadrati, il Centro può permettersi il lusso di fungere da ripostiglio del sistema: molte biblioteche di quartiere soffrono per penuria di spazio e risulta conveniente conservare presso il Centro i materiali di uso occasionale, come le attrezzature per mostre o manifestazioni, e quelli in attesa di essere distribuiti, come i fondi delle biblioteche in corso di allestimento. Allo stesso modo, si conserva qui una cospicua fetta della raccolta di giornali della Civica centrale, scelta fra quelli di uso meno frequente.

Esaminando più da vicino le attività che costituiscono il nucleo centrale dei compiti del Centro rete, i documenti acquisiti per le biblioteche comprendono

libri e cd-rom per tutte le biblioteche

cd audio e musicassette per le otto biblioteche che offrono servizio di fonoteca

videocassette per le due biblioteche attrezzate per la visione

mentre i periodici sono acquisiti direttamente da ciascuna biblioteca, con un coordinamento centrale per quel che riguarda gli abbonamenti.

Dopo l'inventariazione - e la catalogazione - i volumi sono preparati per l'uso, ciascuno provvisto anche della scheda di registrazione e controllo del prestito.

La banalità di queste operazioni riveste tuttavia per un centro come quello torinese interessanti problemi organizzativi. La stragrande maggioranza delle pubblicazioni trattate è infatti sottoposta a tutte queste operazioni in forma collettiva. I titoli si ordinano, si acquistano, si inventariano e così via a dozzine, o per meglio dire in quantità variabili fino a 20 copie, occasionalmente anche di più, di rado in quantità inferiori a 5-6 copie.

Fanno ovviamente eccezione certe opere d'interesse esclusivo per la Civica centrale, ma anche su questo fronte le cose sono cambiate negli ultimi anni. Fino ai primi anni Novanta, infatti, era abbastanza raro che nelle biblioteche di quartiere trovassero posto edizioni in lingua diversa dall'italiano, mentre ora - per i noti recenti fenomeni dell'immigrazione, ma anche di una più diffusa competenza linguistica, e dell'insegnamento delle lingue straniere nella scuola elementare - edizioni straniere si possono trovare in tutte le articolazioni del sistema.

Ciò che rappresenta la peculiarità del sistema torinese, la sua omogeneità e compattezza, costituisce dunque il segreto del suo funzionamento. L'impostazione 4 su base collettiva di gran parte delle operazioni che vi si svolgono (compresa la catalogazione, anche se in sede separata) permette di trattare notevoli quantità di documenti nel corso dell'anno. E di questa sua attività il Centro rete può essere orgoglioso, visto anche che si svolge tuttora in massima parte con procedimenti manuali, o meccanici. L'inventario è manoscritto, per la produzione delle schede di prestito ci si serve di macchine per scrivere con memoria, per la produzione di etichette di una piccola stampante controllata a mano.

Va poi considerata la coerenza del risultato non solo in fatto di trattamento - a che cosa serve un centro servizi se non permette di offrire un trattamento omogeneo? - ma di offerta del servizio: scelte di indicizzazione, sistemi di collocazione per le biblioteche a scaffale aperto (tutte quelle di quartiere), procedure di controllo dei prestiti, oltre ovviamente a tutte le attività statistiche connesse all'amministrazione del patrimonio.

Il servizio torinese, insomma, pur nella tensione, sacrosanta, fra scelte centrali e spinte individuali delle biblioteche che lo compongono si presenta come un sistema vero e proprio, con un'identità riconoscibile nel complesso dei servizi cittadini. Ma naturalmente qualche prospettiva di miglioramento ci sarebbe. Per quanto riguarda le altre biblioteche cittadine, naturalmente, ogni coordinamento in patrimonio documentario, orari e offerta di servizi sarebbe ovviamente opportuno. E non potrà restare ancora per molto inesplorata la frontiera del prestito interbibliotecario.

Ci sono poi le altre biblioteche appartenenti al Comune di Torino, ciascuna della quali ha finora condotto un'esistenza quasi del tutto autonoma, con gli immaginabili risultati di - diciamo - duplicazione degli investimenti e scarti anche vistosi in termini di organizzazione delle singole raccolte. Un'autentica attività di sistema, credo, dovrebbe riuscire a farle partecipi della ricchezza di tradizione ed esperienze che può vantare la rete delle biblioteche pubbliche, pur nella differenza portata dalla specializzazione di ciascuna di esse.

Per restare più vicino all'attività del Centro rete, come si sarà capito dagli accenni fatti, la prima ovvia considerazione riguarda gli strumenti del lavoro quotidiano. Dal 1999 la catalogazione ha avviato la partecipazione al polo regionale piemontese del Servizio bibliotecario nazionale, ma tutte le operazioni precedenti e successive - che come si è visto sono ancora in larga misura manuali  - potrebbero disporre di attrezzature più adeguate di quelle attualmente in uso.

Dall'esame delle acquisizioni degli anni più recenti risulta inoltre evidente che non è più immaginabile limitare l'acquisto di audiovisivi alle sole biblioteche attrezzate per la consultazione di registrazioni sonore o cinematografiche. Non è una scelta soltanto di servizio: c'entra soprattutto il fatto che le pubblicazioni offerte negli ultimi anni, e proprio fra quelle di maggior interesse per le biblioteche di base, si presentano sovente come composte da più supporti, integrati fra loro: libro e video, libro e cd-rom, libro e disco musicale. Dal punto di vista dell'acquisizione, di fatto già da tempo questa non si limita a rifornire le sole biblioteche attrezzate, ma viene allargata secondo opportunità a tutte le biblioteche. Un cambiamento così tangibile imporrà comunque una radicale revisione dei criteri di prestito vigenti nel sistema, finora pensati e praticati per i libri soltanto. Con l'estensione del prestito ai materiali detti non librari, bisognerà definire procedure adatte ai vari tipi di documenti (senza trascurare le differenti limitazioni imposte dalla legge). Tanto per cominciare dall'aspetto più materiale della faccenda: è difficile applicare una scheda di prestito nella sua tasca a un cd-rom o a un corso di lingue, o se è per questo anche ai libri per bambini di formato e materiale poco librari, che stanno diventando se non la maggioranza una buona fetta dell'offerta rivolta ai più giovani.

Dal punto di osservazione del Centro rete - infine - dal luogo in cui tutte le persone che lavorano al sistema passano prima o poi, o si fanno sentire, per un motivo o per un altro, risulta evidente come la compattezza del sistema torinese mostri più di una incrinatura per quanto riguarda proprio il contributo delle persone che vi lavorano. Nonostante criteri tutto sommato coerenti nel reclutamento, si ha non di rado l'impressione di trovarsi - prendendo a prestito parole altrui - in "contesti operativi caratterizzati spesso (non sempre, ma spesso) da competenze e perfino da linguaggi poco omogenei, tra isolamento e autoformazione, e con notevoli arretratezze" 5. Non basta a bilanciare questa disparità il diffuso spirito di corpo, percettibile a tutti i livelli, grazie anche alle frequenti possibilità di spostamento del personale da una sede all'altra del sistema. Il miglioramento di un servizio che può vantare già buoni risultati sia al suo interno che nell'offerta al pubblico non può eludere la necessità che tutti coloro che vi contribuiscono siano adeguatamente addestrati e soprattutto consapevoli della ricchezza e della complessità di un sistema come quello torinese.

Spese per l'acquisizione di documenti per il sistema bibliotecario

 

libri

registrazioni sonore

cd-rom

videocassette

nel 1997

870.647.000

37.900.000

18.830.000

285.800

nel 1998

870.214.000

22.194.000

5.014.000

1.101.700

nel 1999

737.332.000

46.695.000

6.083.000

1.179.000

Libri - Quantità di titoli e di copie acquisiti (doni compresi)

 

titoli

copie

copie per titolo

1986

9.406

61737

6,56

1987

5.158

30661

5,94

1988

5.374

37604

7,00

1989

7.210

25476

3,53

1990

8.638

32568

3,77

1991

8.015

24092

3,01

1992

8.120

34762

4,28

1993

6.800

13819

2,03

1994

5.280

12843

2,43

1995

11.050

36716

3,32

1996

12.040

48379

4,02

1997

10.780

45197

4,19

1998

9.380

38434

4,10

1999

7.896

50230

6,36

Audiovisivi - Quantità di copie acquisite (doni compresi)

copie
acquisite

audioregistrazioni

video-
cassette

CD-ROM

CD

MD

MC

1986

0

759

794

0

0

1987

0

396

756

0

0

1988

19

537

778

191

0

1989

800

614

762

588

0

1990

280

248

268

715

0

1991

251

276

338

59

0

1992

106

306

343

341

0

1993

842

272

578

50

0

1994

509

36

325

68

0

1995

657

1

981

1299

23

1996

1002

0

1374

454

6

1997

1330

0

87

75

73

1998

814

0

41

116

57

1999

1981

0

0

86

70

 
1 mailto:g.visintin@iol.it. L'autrice lavora presso il Centro rete dal 1992. Le affermazioni contenute in questo scritto sono presentate a titolo personale.
 
2 Mentre una sintesi delle vicende del primo secolo di vita della Biblioteca civica di Torino si possono trovare in Enzo Bottasso. Storia della biblioteca in Italia. Milano: Editrice Bibliografica, 1984, p. 277-283, non disponiamo finora di trattazioni articolate della nascita e dello sviluppo del sistema delle biblioteche pubbliche torinesi.
 
3 Una testimonianza che risale ai primi tempi di attività del servizio ai detenuti si trova in Vittorio Manganelli, Le biblioteche carcerarie: osservazioni e proposte in base all'esperienza torinese. "Biblioteche oggi", 7 (1989), n. 6, p. 731-736.
 
4 Desidero ricordare come questa impostazione sia ancora in buona parte quella definita dal gruppo di bibliotecari - coordinato da Giselda Russo - che organizzò il Centro rete in occasione del suo trasferimento all'attuale sede, alla metà degli anni Ottanta.
 
5 Alberto Petrucciani, La formazione del bibliotecario pubblico: l'esperienza universitaria. In: Public library: la biblioteca provinciale: problemi di gestione e di formazione professionale, convegno nazionale, Pescara 24-25 settembre 1998. Roma: Associazione italiana biblioteche, 1999, p. 50-55 (55).


Copyright AIB 2000-10-31, a cura di Elena Boretti
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